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colleghi, confusione, consigli, Coronavirus, covid-19, discussioni, educazione, fai ciò che vuoi ma solo a casa tua, incoscienza, la legge è uguale per tutti, litigio, mascherine, negazionisti, pandemia, prima o poi la uccido, regole, scuola, sopportazione
I tempi che stiamo vivendo col coronavirus che ha ripreso vigore li conosciamo tutti, la paura e la tensione per molti di noi sono alle stelle, specie per chi come me è costretto ogni giorno a recarsi al lavoro.
La mia scuola l’ho trovata così come l’ho lasciata a marzo: stesso numero di alunni, stessa aula, stessi banchi. Di diverso e in più ora c’è il sapone in bagno, ci sono disinfettanti mani in tutti gli angoli, segnalatori di percorso e di distanziamento e mascherine date dal Governo per gli alunni e per noi insegnanti.
Ci sono anche regole nuove legate al distanziamento e all’igiene e devo dire che non stiamo facendo fatica coi bambini per il rispetto di queste regole: sono attenti, disciplinati più di prima, corretti nell’uso della mascherina. Hanno compreso, sono stati ben preparati dalle famiglie e continuano a esserlo da noi docenti che non ci stanchiamo di ripetere e di mettere in guardia. Persino negli ingressi e nelle uscite, ora differenziati, si crea poco assembramento. Tutto questo fa un po’ sperare di farla franca e di riuscire a mantenere la scuola aperta, evitando così la odiata DAD. Naturalmente non siamo sicuri e tranquilli, il COVID nelle scuole entra da fuori e trova il luogo ideale per diffondersi rapidamente. Diverrà tutto più pericoloso quando partirà il servizio di trasporto alunni coi bus comunali. Ma affrontiamo un problema alla volta.
Il problema adesso è la mia collega di classe che è una negazionista.
Premesso che ognuno può essere libero di pensarla in modo diverso finchè non nuoce gli altri, non sto riuscendo più a sopportare questa situazione perché lei sta agendo a scuola da negazionista.
No! A casa sua può fare ciò che vuole, A SCUOLA NO! Deve rispettare le regole, come tutti.
Invece …non indossa la mascherina, la porta sempre appesa all’orecchio come fosse un lungo orecchino, forse per paura di multe e rimproveri, mostrando così una certa dose di vigliaccheria. Deride noi colleghi che la indossiamo e, cosa gravissima, inizia a deridere anche gli alunni che mettono la mascherina quando si alzano dal banco per andare alla lavagna o alla cattedra e pretende che gli stessi la tolgano quando stanno spiegando la lezione perché altrimenti la voce è alterata. Inoltre passa tra i banchi per correggere senza nessuna protezione e se i bambini alzano la mascherina, lei gliela abbassa tra il fare scherzoso e l’imperioso.
Li sta confondendo.
Ho cercato di parlarle con le buone, anzi le buonissime, poi con determinazione e l’altro giorno sono stata alquanto dura. Lei lo è stata più di me, ha usato l’ironia e poi il sarcasmo e siamo quasi arrivate alle minacce reciproche.
I bambini a casa raccontano tutto e i genitori mi telefonano ogni due giorni per il suo comportamento. Sono riuscita per due volte a evitare che andassero dalla preside, ora non riesco più a difenderla e sto cominciando a pensare di andare io a parlare con la preside che conosce bene il Coronavirus per averlo preso in primavera e essere stata due mesi ricoverata in ospedale.
Davvero non so che fare. Datemi un consiglio, per favore.
Detesto chi fa la spia. Sto però iniziando a detestare la mia collega. Il nostro rapporto ventennale è sempre stato sereno, mai amichevole perché lei non è disposta all’amicizia verso nessuno e io di lei ho rispettato anche questo.
Ora sto vacillando.
Ciao Marirò,
Un proverbio dice: “A mali estremi, estremi rimedi”.
Il problema che descrivi è molto serio, e seria è la responsabilità di chi insegna, soprattutto a dei bambini.
In questo pericoloso caso, non è in gioco solamente la salute di tutti, ma pure la serietà del Tuo insegnamento, della coerenza e della tua responsabile Testimonianza.
Secondo me è doveroso per chiunque portare a conoscenza la Preside o il Medico della scuola, di situazioni pericolose e non sotto controllo.
Senza accuse, sotterfugi, risentimenti. Solamente per presa d’atto di un problema da risolvere. Nel rispetto anche di chi pensa diversamente.
Doverosamente ed umilmente, credo che ciascuno debba farsi carico della misura delle proprie responsabilità.
Coraggio Marirò, sono sicura che saprai condurre a soluzione questo grave problema, secondo me non opinabile, in una scuola di bambini indifesi.
In bocca al lupo!
Nives
Cara Nives, dici sagge parole.
La cosa che più mi ha disturbata in questa storia, oltre al pericolo del contagio, è stata la diversità di linguaggio educativo che la collega del mio team ha mostrato e ampiamente evidenziato.
Dopo vari interventi, miei e di un’altra collega, dei genitori e della preside, si è dovuta adattare al rispetto delle regole che ci sono a scuola. Lo sta facendo con rabbia e accusa tutti che vogliamo farla morire soffocata dalla mascherina (che mette sotto il naso e non più come orecchino pendente).
Mi dispiace, mi dispiace soprattutto per lei, è una brava insegnante ma ha addosso una dose di stress che non sta sapendo gestire e che non le permetterà di lasciare un buon ricordo nei bambini che le sono affidati.
Grazie, Nives. Un caro saluto.
Dispiace davvero per la tua collega! Purtroppo tante persone come lei stanno soffrendo e dimostrando di non resistere e saper superare il dramma di questa Pandemia. Lei dovrebbe essere confortata dal tuo sereno esempio, ma soprattutto dalla fiducia e speranza che sanno infondere i bambini! Coraggio Marirò, ti abbraccio e ringrazio di cuore per il prezioso lavoro che sei chiamata a svolgere!
Ciao!
Nives
Credo che nessuno di noi sia sereno in questo momento, io per prima ma forse in molti stiamo riuscendo a gestire meglio la tensione. La mia collega, e in generale ritengo anche i negazionisti, no, non riescono e continuano a negare l’evidenza. Convivere è pesante e aggiunge tensione.
Sto andando regolarmente a scuola, per il resto vivo come se fossi nella quarantena più assoluta. Le ore più belle delle mie giornate sono quelle a scuola. Mi spiace che la mia collega non riesca a godere almeno di questo. E’ un fascio di nervi. Ma sto imparando a non farmi coinvolgere ora che è stata costretta a moderare certi atteggiamenti verso i bambini. Non le sto permettendo di rovinarmi le giornate perchè nessuno deve togliermi il piacere portare avanti il lavoro che mi piace.
Che belle queste parole…così cariche di fiducia, speranza, amore per la vita e il futuro! Grazie per il Dono che sei, carissima!
Ti arrivi un abbraccio…stretto, di schiena…come l’abbraccio del mio piccolo Oliver! Ciao Marirò, forza.!
Grazie, Nives.
Un bacione a Oliver
🙂
Anche io ho una collega e amica che dal lockdown in poi ha radicalmente subito dei cambiamenti psicologici notevoli, diventando non solo negazionista (anche se indossa la mascherina per convenienza a scuola, per non essere ripresa) ma anche – ahimè -complottista.
Purtroppo, se tenesse per sè le proprie convinzioni non vi sarebbe alcun male, ma ultimamente è pervasa da un sacro fuoco di proselitismo, e diventa difficile qualsiasi conversazione. Infatti, se si fanno osservazioni sul tempo, dice che la colpa è delle scie chimiche, se si commentano i risultati delle elezioni americane, parla di nuovo ordine mondiale e di complotti (sic), se si parla di coronavirus, osserva che si tratta di un tentativo di epurazione di massa….non ce la faccio più e qualche volta sono anche stata brusca…un giorno credo che tra gli effetti sociologici delle pandemie saranno annoverati anche queste perturbazioni dell’umore.
Un caro saluto e a presto!
Ciao Harielle 🙂
Ma questi tizi li faranno con lo stampo? Perchè la mia collega è identica alla tua, dalle scie chimiche alla mascherina usata solo dopo una mazziata della preside che ha minacciato un provvedimento scritto. Il tutto dopo interventi dei genitori e colloqui con noi insegnanti di classe.
Hai ragione, impossibile discutere con serenità. Penso che i negazionisti siano mille volte più spaventati di noi, a tal punto di autoconvincersi che il virus non esiste, che è una invenzione e bla bla bla: non riescono a affrontarlo, lo negano, attaccano tutto e tutti con una dose di aggressività che preoccupa.
Non so darmi altra spiegazione: solo oggi, 17 novembre, 731 morti in Italia.
ora capisco il tuo commento da me…personalmente dalla preside ci sarei andata a razzo dopo aver detto quello che dovevo dire a quella criminale visti i tempi che stiamo vivendo. però, mia cara, è strano che la tua preside non sapesse nulla…mah..un bacione con tanto affetto
è strano che ancora la preside non mi abbia interpellata. Proprio vero.
grazie, ricambio il bacione.
Stavo per scrivere anch’io “vai dalla preside”, poi ho letto i vari commenti e la tua soluzione di andare dalla preside insieme alla collega.
Oggi è il 16, dall’ultima risposta a un commento sono passati 3 giorni (compreso oggi) spero che nel frattempo tu sia riuscita a portarla in presidenza.
Se così non fosse non sconsigliare ai genitori di segnalare la cosa alla preside, fallo tu per non diventare sua complice, e se non riesci di persona scrivile una e-mail dall’indirizzo aziendale e con conferma di lettura per averne traccia. La tua collega è adulta. vaccinata e percepisce regolare stipendio, adeguarsi alle norme è il minimo che deve fare.
Ciao Paolo,
sono trascorsi tre giorni, già, e non ho parlato con la preside. La scuola è stata improvvisamente chiusa per due casi covid, non nelle mie classi per fortuna, e stanno igienizzando i locali. Rientreremo lunedì. La preside credo che già sappia. Qualche genitore l’avrà chiamata. E ha fatto bene.
Se lunedì mi convocherà, confermerò ogni cosa. Non riesco più a difenderla nè mi renderò sua complice. Mai. Se la preside non lo farà e se la collega non modificherà i suoi atteggiamenti, massimo altri tre giorni di tempo, andrò io in presidenza.
Ho preso la decisione e l’ho anche comunicata telefonicamente alla mia collega.
No Marirò non devi aspettare oltre. Le mascherine (quelle normali da 0,50 €) non servono per proteggere se stessi ma gli altri, quidi se la tua collega non indossa la mascherina vai dalla Preside o da chi ne fa le veci (ricorda tutti siamo utili e nessuno indispensabile, è un dogma aziendale) e se entro 3 secondi la mascherina non viene indossata hai tutti i diritti per lasciare la scuola e alzare il livello interlocutorio (vigili, sindaco, provveditore, prefetto …).
Io certe cose proprio non le capisco. Raramente ho dovuto alzare il tiro ma le porte le ho sempre aperte. Ho vissuto situazioni simili alla tua, in questi casi bisogna agire subito per propria tutela e per quella altrui.
Oggi la collega ha ricevuto un rimprovero verbale dalla preside, nei giorni scorsi informata telefonicamente da una mamma, e l’ha avvertita di eventuali prossime sanzioni scritte.
Per la prima volta dal 2 settembre l’ho vista nel corridoio con la mascherina indossata correttamente. Ma è stata un vulcano di nervosismo con tutti e per tutto.
Beh se non altro almeno suoi virus sono con il filtro 😉
Ti lascio il link ad una notizia di oggi. Alla tua collega è andata bene. https://www.repubblica.it/cronaca/2021/01/15/news/treviso_licenziata_la_maestra_che_era_contraria_all_uso_della_mascherina-282653302/?ref=fbpr&fbclid=IwAR1-IvHlJ63XYj91JcZDZbtokPBlQwfP-Zy7eF3tL3Lj4dEou77UcjbDNRM
Non posso fare altro che associarmi ai consigli di coloro che ti hanno detto di andare dalla Preside o di mandarci i genitori. Qui non si tratta di essere “spioni”. Visto che non capisce con le maniere buone, adopera le cattive. Mi spiace molto per te. Questo problema in più non ci voleva. Un abbraccio.
Stamattina, dopo il suo ennesimo atteggiamento coi bambini e dopo i messaggi di alcune mamme, ho cercato la preside, non c’era e l’ho attesa a lungo. Non sono riuscita a parlarle, era al Comune e nel pomeriggio hanno chiuso la scuola per l’igienizzazione dei locali per il contagio covid di un alunno (non mio).
Appena rientreremo andrò a parlarle.
No, non ci voleva questo ulteriore problema, siamo già tese e dovremmo aiutarci a vicenda. E invece…
Un abbraccio a te, grazie.
Nella mia zona, le mascherine donate dal governo per la scuola non esistono.
Per il tuo dilemma sono d’accordo con tutti gli altri: bisogna denunciarla a chi di dovere.
Nella mia scuola, so che è così in tutte le scuole del catanese, ogni dieci giorni arrivano dieci mascherine chirurgiche per tutti gli alunni e per tutto il personale scolastico. Quelle dei bambini sono uguali, solo più piccole, adatti alla loro età e sono inviate dal Ministero, non dalla Regione Sicilia. Per i docenti di sostegno ci sono anche le visiere.
Penso che arriveranno anche nella tua zona.
10 per classe? Per un istituto intero mi sembrano poche.
no, dieci mascherine per ogni alunno ogni dieci giorni. trenta mascherine al mese per ogni alunno e per ogni docente, una al giorno.
Da noi ci sono solo per il personale, gli alunni devono procurarsela da sé. A meno che qualcuno non la dimentica e cercano di procurargliela.
Ti capisco benissimo, io ho alcuni “amici” negazionisti. Sono diventata intollerante….magari un po’ di paura sulla loro pelle???!!!
sono troppo duri, sono un pericolo vero e proprio.
Dovessero beccare il covid diranno che è stato solo un raffreddore (che magari li lascerà malati a vita).
La tua collega dà un pessimo esempio dal punto di vista educativo. Ciò dovrebbe bastare per una segnalazione alla DS. Non si tratta di fare la spia e poi, mi chiedo, non c’è nessun altro che la vede girare nei corridoi senza mascherina? Insomma, se non vuoi segnalare tu questa inosservanza del regolamento (ogni scuola, infatti, ha dovuto integrare il proprio con le norme dettate dal governo), lo facciano i genitori. Qualcosa bisogna pur fare per arginare, anzi direi proprio sanzionare, comportamenti simili. Anche se difficile, ti auguro buon lavoro.
La vedono in tanti e la evitano.
Oggi, per la terza volta, ci siamo chiuse in una stanza e abbiamo di nuovo parlato, quasi urlato alla fine. Le ho detto che non mi ripeterò e che se continuerà con certi atteggiamenti verso gli alunni andrò dalla preside.
Mi ha risposto che posso andare.
Lo farò.
Grazie, c’è sempre da lottare.
Premetto che davanti ai negazionisti mi prende la rabbia e sono poco lucida… Ma il consiglio che mi viene è di affrontare il problema. Questa persona sta mettendo in pericolo se stessa e gli altri, colleghi e ragazzi, e in via indiretta anche le vostre e loro famiglie. Se non lo ha capito da te, che la conosci da tempo, non penso ci sia altro da fare
Per giorni l’ho evitata per non arrivare al litigio, poi ho modificato strategia standole vicina anche per mitigare certe sue osservazioni coi bambini. E’ stato inutile, lei non molla, io mi inalbero e fuggo per non fare scenate. Credo di essere arrivata al capolinea.
Non posso avere la pretesa di intromettermi, ma credo che due parole a chi di dovere sarebbero oppurtune
ciao Marirò,
sembrerebbe un dubbio amletico ma in realtà non lo è, fare la spia o il delatore non credo sia una questione che riguardi il contesto da te descritto, la testa di minchia della situazione è la tua collega, questo, dunque, è un problema suo che dovrà risolvere con la dirigenza. ti consiglio di andare dalla Preside, anzi, ti esorto a farlo celermente senza nessun indugio. I “negazionisti” hanno il diritto di non credere ma non hanno quello di trasformare le loro convinzioni in concreto elemento di rischio per bimbi e colleghi.
Tanto per dirla in volgo…
DOMATTINA VAI SUBITO DALLA PRESIDE E INFORMALA DETTAGLIATAMENTE SUL COMPORTAMENTO DELLA TUA COLLEGA: LA SALUTE COLLETTIVA NON PUO’ E NON DEVE ESSERE MINATA DA UNA SCELTA INDIVIDUALE FIGLIA DELLA STUPIDITA’.
un caro saluto.
Ciao Tads, grazie anche a te per essere passato.
Lei non cerca la mia complicità, lei vuole imporre le sue idee. In questa situazione non posso permetterglielo. Devo trovare la forza di fare ciò che non mi piace assolutamente fare.
Se non te la senti di andare personalmente dalla direttrice, quando i genitori ti telefonano puoi benissimo dire loro, di andare dalla direttrice perché non spetta a te farlo,. Anzi, io penso che se più genitori fanno la denuncia è meglio, così la direttrice prenderà subito provvedimenti. Certo che la tua collega, libertà di pensiero a parte, si comporta veramente male. I bambini entrano ovviamente in confusione e a mio parere lei se ne approfitta proprio perché sono più facilmente influenzabili.
Un vero peccato, hai una classe veramente in gamba se gli alunni seguono le regole e se i genitori hanno spiegato bene ai propri figli la situazione.
Spero e ti auguro di cuore che la situazione si risolva al più presto.
Un forte abbraccio. Patrizia
Non fermerò più i genitori, in fondo hanno il diritto di esporre il problema e i loro timori alla preside.
Spero anche io che la collega si calmi, che comprenda e che si possa lavorare con maggiore serenità.
Grazie Patrizia, ricambio l’abbraccio.
Accidenti Marirò, bel problema e non vorrei essere nei tuoi panni.
L’avrai già sicuramente fatto, ma spiegherei alla suddetta insegnante, per “missione” protesa all’altro, che la mascherina è la metafora del senso di socialità, che esiste il diritto alla salute, sancito pure dalla Costituzione, ma non quello a farsi i fatti propri a scapito degli altri. Il concetto di libertà non coincide con l’egoistica anarchia comportamentale.
Inoltre, così come a scuola è fatto divieto di “fare politica”, è proibito “fare propaganda”, esattamente ciò che la tua collega sta facendo, e trattare gli alunni come fantocci.
Fossi al tuo posto, mi recherei dalla preside assieme a lei: eviteresti il disagio di “sentirti spia”, che ho percepito nel tuo scritto, anche se secondo me non dovresti poiché è in gioco l’approccio educativo verso dei bambini che la tua collega disattende, e in secondo luogo chiariresti con lei in presenza della preside. Vediamo se deride anche la dirigente, che in quel caso sarà costretta a prendere provvedimenti.
Mi auguro finisca per te questo pasticcio.
Un abbraccio di solidarietà.
Hai centrato il mio desiderio: andare insieme dalla preside. Lei potrebbe esporre le sue idee che, credimi, sono disarmanti. Afferma che il coronavirus non esiste, che non è stato nemmeno isolato in laboratorio, che è un raffreddore come un altro, che c’è un disegno complottista alla base e non riconosce nessun dpcm perchè a suo dire Conte, Musumeci & co non sono nessuno. Insomma afferma con veemenza tutto ciò che leggiamo dai negazionisti. Si è messa a ridere quando le ho detto che ho eseguito il test.
La rabbia mia è anche per l’evidente discordanza educativa che sta mostrando ai bambini. Siamo cinque insegnanti che ruotiamo su due classi e dovremmo sempre usare lo stesso linguaggio, lei è sempre stata la voce diversa del coro su alcune cose, ora anche sul serio problema del covid-19.
Sicuramente non sono brava e non so più discutere con lei perchè mi innervosisco subito ma vorrei davvero tentare il tuo consiglio. Venerdì scorso ho provato per l’ennesima volta, con calma a dirle di accettare le normative e di non disorientare gli alunni con le sue idee e lei mi ha risposto:- Guarda questo cielo, guarda le scie chimiche che ci stanno uccidendo…”
…non sarà facile, cara Libera, non sarà facile per nulla.
Grazie.
Mariro’ devi denunciarla, non e’ fare la spia, lo fai per il bene dei bambini, credimi, se succede qualcosa ti penti di non averlo fatto prima! Ognuno di noi e’ libero di pensare quello che crede ma la tua collega agisce male nei confronti dei bambini! Baci cara, 😘
Questo è proprio quello che più mi tormenta: dovesse accadere qualcosa mi mangerei la coscienza per non aver agito. Così cerco di parlare coi bambini, parlo e parlo e gli ho persino detto di non ascoltare sempre le maestre, tutte, me compresa, che potrebbero sbagliare, ma di comportarsi così come dicono i loro genitori.
Che dilemma Mariro’, spero tanto che tu risolva questo problema, ti abbraccio cara, di cuore, ❤
Si dovrà risolvere per la tranquillità dei bambini.
Un caro abbraccio a te, grazie Laura.
Ti abbraccio anch’io, buonanotte, ❤
Questa è una persona da cacciare dalla scuola, senza se e senza ma.
E’ sempre stata una brava insegnante, ora sta sbagliando, deve limitarsi a fare l’insegnante delle sue discipline e a osservare le leggi di una comunità, quale quella scolastica. Piacciano o meno.
chi insegna non è pagato dalla comunità per inculcare idee o ideali personali agli studenti, meno ancora imporli, non farti problemi ad avvisare la preside , salvaguardare gli studenti è un dovere e non è fare la spia
Concordo.
sì, però è difficile andare dalla preside.
Stamattina proprio alla preside ho chiesto di stilare un decalogo di comportamento per tutti gli operatori della scuola e di farlo firmare. Mi ha risposto, anche giustamente, che le regole (mascherine, distanziamento, ecc…) sono attaccate in tutte le porte di tutte le aule.Non sono riuscita a dire di più. Almeno per oggi.
Vedi non portare la mascherina è un fatto di civiltà e se vuoi anche di libertà, ma soprattutto è l’unica protezione che abbiamo per non essere contagiati ed è inconcepibile che esistano persone che negano l’evidenza, ancora più inconcepibile che sia un insegnante scolastico a farlo. Io non avrei problemi a denunciare ma non mi permetto di dire a Te cosa fare. Grazie
La penso esattamente come te e sto cercando una maniera per farla riflettere per evitare di finire dalla preside. Forse sono stata io a sbagliare l’approccio con lei. Non so che dire ma qualcosa dovrò fare. Così non va.
Grazie a te
Una collega così ce l’ho anch’io, non usa la mascherina, tanto che un collega con problemi continua lo smart working per evitare litigi, rifiuta la misurazione della temperatura…..senza contare i docenti che insistono con la storia del complottismo
Ormai evito di parlare per non innervosirmi ulteriormente
Se non agisse sugli alunni il problema non ci sarebbe. Non ne discuteremmo, lei si assumerebbe le sue responsabilità private, io le mie. Rispetterei la sua idea. Ma così è dura. Le sto lontana tre metri, non uno!
Certamente ancora più grave
Bel problema. Se mi è concesso il paragone dire che, avvisare qualcuno che papà picchia la mamma non è fare la spia, è tutelare la mamma e se stessi. Certo la preside una qualche visita a sorpresa potrebbe anche farla.
credimi, sta diventando un problema snervante proprio perchè quotidiano. Oggi ho avuto come da orario una compresenza con lei e a un certo punto sono uscita fuori per non sbottare malamente davanti ai bambini. Ha testualmente detto a un bambino di non usare il disinfettante che rovina la pelle e che il coronavirus è una invenzione sociale!
Ti credo senza alcuna fatica e penso che sia opportuno avvisare chi di dovere. Deciderà la dirigente se e come intervenire. Comunque davvero un bel problema i negazionisti
ti ringrazio per il consiglio, lo valuterò anche se stride col mio modo di pensare.