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cicalecci, costume e società, donne sole, estate, I miei racconti, libertà, racconti d'estate, singletudine, yacht
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Era una donna bella, elegante, sola e questo determinava una baraonda di curiosità e sentimenti contrastanti. Divorziata da tempo, un figlio che viveva all’estero, uno o più nipotini, aveva ereditato un piccolo appartamento al mare e da tempo era solita trascorrere lì alcune settimane estive. Cordiale con tutti e nel contempo distaccata da tutti, viveva quei giorni in maniera quasi eterea. Si recava al mare al mattino presto, faceva lunghe nuotate e risaliva a casa quando la gente iniziava ad affollare la spiaggia. Proseguiva la sua giornata curando i fiori del terrazzo e ascoltando buona musica. Tornava in spiaggia nel tardo pomeriggio, quando gli altri erano intenti a preparare la cena e la sera preferiva la compagnia dei libri o di un tablet alle riunioni ciarliere e mangerecce che si svolgevano nelle terrazze degli altri appartamenti. Alcuni la invitavano per una partita a carte, per un gelato o una passeggiata, desiderosi di fare un pochino di amicizia con quella donna sofisticata e sola e di sapere qualcosa in più di lei. Rarissimamente lei accettava.
Di lei si conoscevano il nome e l’attività lavorativa, dirigente di una amministrazione non meglio determinata, e nessuno era certo della sua età poiché, qualunque fosse, la portava benissimo. Alcune signore del complesso estivo la ammiravano per l’eleganza, mai appariscente e sempre adeguata, la invidiavano per il corpo statuario, per il portamento fiero, per la singletudine serena che sembrava vivere. Altre signore, forse la maggior parte, la temevano o la commiseravano perché sola:<<Poveretta, manco il figlio viene per stare con lei qualche giorno>>. Alcuni uomini la guardavano con occhi lascivi, si avvicinavano a lei con mille scuse e cercavano di intavolare pietose discussioni culinarie, mettendosi a disposizione per la qualsiasi. Lei, sempre gentile, li faceva fuori in tre minuti al massimo. Altri signori si limitavano a salutare e rispettavano quel suo modo di vivere in riposo e solitudine e non si univano a certi cicalecci carichi di melliflua curiosità: <<Ognuno trascorre le ferie come crede, se ama stare sola non è un problema. Magari figlio e nipoti li incontra durante l’anno e questi giorni ama trascorrerli in pace>>. Qualcuno storceva il muso: << Ma è ancora giovane e senza un uomo! Almeno qui, attorno alla divorziata non se ne vedono da anni>>.
Le donne sole, specie se belle e indipendenti, ma anche gli uomini che scelgono di essere o di ritornare single, vengono spesso considerati “diversi e sbagliati”, destano curiosità perché escono dal canone tradizionale imposto dalla società e attorno a volte si ricamano interi romanzi dai finali inquietanti. Lei sapeva e non se ne curava. Si infastidiva solo quando negli altri si innescava una specie di affanno finalizzato a cercarle un compagno. E si allontanava.
In quel condominio l’affanno cessò la volta in cui uno yacht arrivò improvviso e silenzioso nel tardo pomeriggio e ogni attività sul litorale si bloccò. In quella baia non si erano mai viste imbarcazioni lussuose, solo qualche motoscafo. Bisognava spostarsi tre-quattro baie più avanti per ammirare una imbarcazione come quella che ora tutti, bambini, ragazzi, donne e uomini, stavano guardando in silenzio. Dopo l’iniziale stupore scattò una strana animazione: foto, selfie, video, nuotate lontane quasi a raggiungere il panfilo per farsi notare dai proprietari. Tutti cercavano di capire chi, cosa, come e perché.
Ai due uomini vestiti di bianco che avevano gettato l’àncora si aggiunse un terzo uomo in pantaloncini e maglia scura che dal ponte guardava verso la spiaggia. I due uomini in bianco scesero un canotto e uno di essi lo avvicinò alla riva, restando in attesa.
Di cosa? Di chi? Si chiesero tutti.
Di lei.
Dieci minuti dopo lei scese in spiaggia con andatura lenta, pareva danzasse nel suo completo pantalone blu e ecrù. I capelli ramati erano legati in una coda e un borsone bianco ciondolava elegante dalla sua spalla. Indossava dei grandi occhiali scuri e in mano teneva un cappello di paglia. I bagnanti ora guardavano solo lei, bellissima, lei che si avvicinava alla battigia, lei che faceva un cenno con la mano verso il panfilo, lei che toglieva i sandali e arrotolava i pantaloni, lei che con agilità entrava nel canotto per raggiungere lo yacht. La videro salire la scala dell’imbarcazione e raggiungere l’uomo vestito di scuro. Il silenzio fu assoluto quando i due si abbracciarono sul ponte. A lungo.
Il crepuscolo era ormai avanzato quando le luci del panfilo si accesero rilasciando riflessi dorati sull’acqua. I due uomini in bianco tornarono a riva col canotto, dove non era dato sapere, non interessava. Tutti erano attratti dalle luci riflesse sul mare e dalle sagome della coppia a bordo.
Quella sera alcuni rientrarono a casa molto tardi, altri consumarono la cena di fretta e andarono sul lungomare a prendere il fresco. Lo yacht era sempre lì, con le sue luci accese, la sua storia e i suoi sogni.
La mattina dopo lo yacht non c’era più e anche lei non era nel suo appartamento. Tornò nel condominio due giorni dopo e preparò le valigie. Prima di chiudere la casa salutò cordialmente le signore del complesso. Tutte si accorsero che aveva una abbronzatura ancora più bella e ognuna a suo modo fu contenta che lei fosse rientrata in quella che i più consideravano “quasi normalità”.
<< Voglio tornare single!>> esclamò dopo un po’ la signora più simpatica del complesso mentre ritirava una montagna di biancheria dallo stendino. Poi sorrise al compagno di sempre.
Una storia gradevole e scorrevole, spero che la signora chic e bellissima non sia solo un passatempo per l’importante uomo.
Buona serata!
E chi lo sa…
Potrebbe essere il passatempo di lei.
Potrebbe essere tempo, alla fin fine, speso bene per entrambi.
🙂
Grazie Annamaria, buon fine settimana a te, sono lieta di rileggerti. A presto.
Nice blog
Thanks
stilisticamente perfetto, a parte una “e” e un “ma” dopo la virgola 😉 🙂
tuo compleanno? augurissimi, seppur in ritardo comunque sinceri
quando ti ho spedito la foto della mia barca mi avevi giurato che mai e poi mai l’avresti pubblicata 😀 😀 😀
dai, su, scrivi un nuovo post che arriva l’autunno, basta mare!
Evvai, una sola -e- e un solo -ma-dopo virgole :sto migliorando! 🙂
Grazie, Tads, tengo alla tua opinione professionale e grazie per gli auguri, che ricambio sinceri, amico-vicino di compleanno.
No, dai, non dirmi che hai una barca simile! Mannaggia…che single non sono! 😀 😀
In questo blog il racconto estivo è stato una specie di tradizione (mantenuta, nonostante il blocco della “scrittrice”). Ora è quasi autunno…
Un caro saluto 🙂
ps, a proposito dei tuoi raccontini – o raccontino- d’estate, io a mia volta vorrei riprendere con l’altro blog. Ho tante idee in testa (fare la seconda parte del post sulla materia oscura, la terza (o quarta parte) su Marte, la seconda parte di un post su una teoria quantistica (il collasso dell’onda di probabilita’ nel vuoto quantico che genera il fissaaggio dell’informazione, rendendola reale e non solo “probabile-potenziale”) applicata alla mente- si’, alla mente. Ed altro ancora; pensa che, oltre ad essere convalescente (anche se sto bene) ho il in casa per dei lavori. Quindi non so quando scriverò’qualcosa. Ciao 🙂
Mi piace tanto l’altro tuo blog, quello scientifico, quindi ne attendo la ripartenza.
🙂
Ah, che sbadato, era la prima cosa che volevo scrivere, cioè quanto segue: di quanti giorni fa è il post? Di quanto sono in ritardo? Ho letto “buon compleanno..”. Anche da parte mia, “a chent’annos e prus, de vida, augurios de coro ” (a cento anni e più di vita, auguri di cuore).
Gli yacht. Sono di casa qui in Sardegna, ma solo in certe lussuose e famose baie, Costa Smeralda, la Marina di Alghero (“voglio andare ad Alghero, in compagnia di uno straniero” cantava la grande giuni russo). Nella mia Marina, Oratino (golfo di____) non se ne vede uno. Non vicino alla riva, almeno, ma barche di pescatori. Comunque belle, e caratteristiche. Ri-ciao 🙂
Grazie per gli auguri 🙂
Sono nata nella prima settimana di settembre. Un giorno l’anno capita a tutti di festeggiare il compleanno. Come abbia fatto Laura a ricordarlo è un mistero. Io sono smemorina alla grande.
Ieri ho chiuso la casa al mare, prima ho fatto tre giorni di bagni stupendi, mare caldo, sole, acqua pulita e calma…una meraviglia! Oggi piove e così ho meno rammarico.
Dai, diamo il benvenuto all’autunno che sa avere anche le sue bellezze.
Ciao, grazie 🙂
Ciao Mariro’, sono tornato a casa, scrivo dal pc. Tutta un’altra cosa, anche se i refusi non mancano (che, ma guarda li’, noto sempre dopo avere inviato il commento, sempre dopo).
“Le donne sole, specie se belle e indipendenti, ma anche gli uomini che scelgono di essere o di ritornare single, vengono spesso considerati “diversi e sbagliati”, destano curiosità perché escono dal canone tradizionale imposto dalla società e attorno a volte si ricamano interi romanzi dai finali inquietanti…”. Sai quante volte io (non gli altri) mi considero diverso e sbagliato? Condizionato dai canoni o valutazione biettiva, almeno in certa percentuale? “che scelgono….”. O che anche non scelgono.
Bel racconto, ciao 🙂
Ciao Marghian, bentornato a casa! Spero tu stia sempre meglio.
Hai colto un passaggio importante del mio racconto (estivo). Nota che “diversi e sbagliati” è virgolettato per un significato diverso da quello comune. Purtroppo è ancora così, almeno lo noto nel Sud, una donna single è una che non vuole nessuno, un uomo single è uno che chissà che fisime nasconde. Un pensiero che aborro in pieno. Le singletudini possono essere scelte libere o nascere da situazioni di vita che non devono riguardare gli altri. Invece qualcuno ci ricama su e anche riveste il tutto di pietismo.
Il raccontino è inventato in alcune parti ma in altre rispecchia la situazione di una signora che vive nel mio condominio al mare, una signora che mi piace e che sia divorziata e poi single non mi condiziona minimamente. E’ garbata, seria, affidabile e, alla faccia di alcuni, sa divertirsi anche 🙂
Si’ Mariro’, sono tornato a casa e sto bene. Per gli uomini, ho notato, e sicuramente anche tu lo intendi benissimo, c’e da parte degli altri, il “non ha saputo fare”. Non sopporto poi che la persona timida (come sai è per timidezza che io sono rimasto scapolo) sia considerata “poco sveglia” o “ingenua sul sesso”. “Ingenuo”, “poco sveglio”,penso piu’ per l’uomo, fra noi uomini. A me, un collega, solo perche’ non uso mai parole volgari, glisso quando si fanno battute sul sesso, mi ha detto: “ma scusa, tu….non hai malizia?”. Ecco, il timido è anche ingenuo, e se da solo, “non ha saputo fare”. Da ragazzo, qualche amico mi diceva “deppis essi prus fillu de bagassa (“devi essere piu’ *figlio di….”, *che da noi ha il senso di “furbo”, “sveglio”, “dritto”, “marpione”)
ho imparato infatti a dire, alla domanda “sei da solo, come mai?”: “e’ andata cosi'”, e non dire, come mi capitava prima “la timidezza”. Ho imparato a non nominarla. C’è poi chi mi dice “Tu lo hai scelto”. E’ una pugnalata al cuore, per me, ma rispondo: “va bene ….”, e lo faccio fesso e contento. Contento non so, ma fesso si, perche’ chi mi dice cosi’ è un gran superficiale. E lo lascio nel suo brodo. Ciao 🙂
Esatto: chi si permette giudizi e conclusioni sulla vita altrui è, per dirla morbida, un gran superficiale!
Ciao 🙂
Buon Compleanno Mariro’. Auguri di cuore, anche per ricordarti che nonostante la vita che a volte allontana, il cuore resta sempre vicino alle persone che lo hanno toccato. Laura ❤️
Ma grazie mille, Laura ❤️
Avere tue notizie è sempre bello.
Hai scritto una grande verità: la vita può allontanare, la stima e L affatto sinceri perdurano. E sono reciproci.
A presto😘
chissà chi era lui…ci aarebbe da scrivere un altro racconto 😀 ciaooo marirò, mi sei piaciuta molto ❤
In effetti si potrebbe scrivere di lui o è meglio lasciare libera l ‘immaginazione?
Grazie Viki 😘
Ma il/la single vive sempre in solitudine? E’ forse la paura della solitudine che fa convivere le persone? o è il bisogno di solitudine che le fa separare?
Poi Ulisse torna mi verrebbe da dire, Penelope si risveglia e la curiosità dei più rimane tale perché da ciechi non sanno vedere i sogni. In tanti vorrebbero essere Penelope e Ulisse per riscoprirsi com’erano un tempo, ma gli anni rallentano i passi ed occorre sempre una barca, una scialuppa, per staccarsi dalla riva.
Belle domande. E chi lo sa. Ogni esperienza è personale e ogni scelta di vita è sempre degna di rispetto.
Ma Penelope fu sempre sveglia! Ulisse sempre ritardatario. I ciechi sempre ciechi e i chiacchieroni di solito non ci azzeccano.
È vero i passi rallentano, barche e scialuppe possono alleviare le fatiche. Ma alla fine ci vuole sempre un porto dove attraccare barche e scialuppe.
Grazie Paolo per il bel commento🤗
E’ un racconto delizioso!
Grazie Luisa😊
🙏🏻😘🙏🏻
che bel racconto,..è un piacere leggerti, brava! Buon martedì mia cara Marirò 🙂
Grazie carissima.
Da tempo non scrivevo racconti ed è giunta L ‘ora di riprovare con una storiella estiva.
Serena settimana a te. A presto🤗
buon mercoledì..e mi raccomando, non smettere di scrivere le tue storie, che sono proprio carine 🙂
Sempre capace di coinvolgermi piacevolmente nella lettura dei tuoi post. Brava!!!! Godi questa ultima settimana e prendi “forza” per l’apertura della scuola.
Grazie, Lucia 😘
Provo a riprendere coi racconti. Vedremo se durerà…
Per il rientro a scuola di “ forza” ce ne vorrà parecchia;la confusione impera e nulla sarà semplice .Per nessuno.
Bacioni
Racconto semplicemente meraviglioso. Del resto, da te non mi aspettavo niente di diverso.
Grazie, gentilissimo!
Forse mi è tornata la voglia di scrivere e sperimentare.
A presto 😊
È tornata anche a me, infatti la scorsa settimana ho pubblicato un nuovo post, in cui racconto un aneddoto molto significativo della mia infanzia. Grazie a te per la risposta! 🙂
Verrò a leggere sicuramente.
Corro a risponderti nel mio blog! 🙂
Che piacevole lettura, grazie cara, ti abbraccio, bacioni ,<3
Grazie Laura,
Il lockdown mi ha impensierita, bloccando lettura e scrittura. Provo a riprendere.
Un abbraccio a te 🤗😘
Dolce Mariro’, bacioni, ❤