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divorzio, figli in tenera età, impegno di vita, insicurezze, rabbia e violenza, scuola, sensi di colpa, separazioni, socialità
Li pesterei. Certi genitori li passerei al frullatore! Specie certi padri, perché sono spesso i padri a determinare uno sfascio familiare. Mettono al mondo dei figli, tre-quattro, e poi divorziano perché all’inseguimento di emozioni e pulsioni nuove. No, mi spiace: hai messo al mondo due- tre-quattro figli? Bene: hai preso un serissimo impegno di vita, molto serio e ora, che ti garbi o meno, questi figli li farai crescere insieme all’altro genitore, quanto più possibile in armonia, fino a che non saranno abbastanza corazzati da affrontare una separazione. (Si arriverà mai a questa corazza? Non lo so, ma lo spero.)
Anche un solo figlio in età infantile-adolescenziale regge il mio ragionamento, ma quando i figli sono tre-quattro indicano che ci fu (un tempo) una chiara e consapevole scelta di costruzione di famiglia e ora questa famiglia, che ti ha stufato, che ti è venuta a noia, che non ti basta più perché magari all’orizzonte c’è altro, ora questa famiglia te la tieni e la tratti anche coi guanti gialli! Le conseguenze che si disseminano, con tanti figli piccoli lasciati a mamma e nonna sono anche di tipo economico. Non tutti sono Trump o Berlusca. E non tutti sanno separarsi con consapevolezza, garbo e rispetto reciproco, mantenendo una accettabile unitarietà familiare. Le conseguenze sono soprattutto sui piccoli che improvvisamente diventano fragili e insicuri, che si caricano di colpe, rabbia e violenza, che si sentono sbilanciati e perduti, nonostante gli sforzi che può riuscire a fare il genitore con cui restano. L’altro diventa il genitore della domenica, del weekend quando va bene, quello delle giostre e dei popcorn, del cellulare e della nuova fidanzata di turno da imporre. No, troppo comodo, mio caro…prenditi tutte le amanti che vuoi, ma finchè i tuoi figli, quelli che anche tu hai contribuito a mettere al mondo, non raggiungeranno una certa età e maturità, la sera starai a casuccia e non squilibrerai il baricentro della loro giovanissima esistenza! Quando, poi, cresceranno, potrai andartene a zappare dove vorrai!
So di essere dura, durissima, ma assisto quotidianamente alla forte sofferenza di alcuni bambini in questa esatta situazione e alle conseguenze a livello affettivo, sociale e scolastico.
L’ultimo caso, avvenuto lo scorso anno, mi ha fatto saltare la mosca al naso quando il padre è venuto ad avvertirmi della separazione e della probabile reazione violenta che il figlio avrebbe manifestato visto che, più dei due fratelli, non aveva accettato questa nuova situazione. Ha voluto precisare che non c’erano altre donne e che sarebbe stato molto vicino al figlioletto ora che lui era più sereno. Sì??? Il padre non si era accorto che il figlio aveva capito da tempo il problema e che era già in esplosione da timore. Non poteva accorgersene, era distratto da altro! Per le problematiche scolastiche, soprattutto a livello di socialità, che non sono poche, il mio unico riferimento rimasto è la madre e l’altro giorno, a un mio accenno, mi ha testualmente detto :- “No, maestra, non mi dica nulla, non so più dove sbattermi la testa. Sappia che se a scuola fa quattro a casa fa otto. Questo è il numero di telefono di suo padre, chiami lui, unico responsabile della caduta verso il basso dei figli!”
Non tutti i padri separati sono uguali, però. E non tutte le storie sono uguali
Sicuramente, ma le sofferenze, specie nei piccoli, non si possono negare.
Ciao
Capisco:(
Il mio blog tratta proprio di questo argomento visto che anche a me è capitato purtroppo…voglio far sapere ai ragazzi come me che non sono soli!
ciao, benvenuta 🙂
Certo che i ragazzi non sono soli ed è quello che ripeto in continuazione ai miei alunni: un padre resta sempre un padre anche se va via. Idem una madre.
Lo sbandamento dei minori è inevitabile specie se nelle separazioni ci sono strascichi violenti tra i genitori. Ci vorrà del tempo ma le cose si appianeranno da sole e ognuno lentamente se ne farà una ragione e troverà la sua strada.
Passerò a leggerti. Ciao
Concordo ma non tutti i minori diventano degli sbandati dopo una separazione, voglio dire ci sono persone sbandate che provengono da famiglie normalissime.
concordo pienamente.
Lo sbandamento è inteso come sofferenza.
Ciao. Anche io ho la tua stessa “missione” mi sa (se non ho capito male il tuo commento). E anche io ho creato un blog sull’argomento
Bene verrò a dare un’occhiata allora!:)
Ti aspetto 😊
Su separatidivorziati.net
Non ci sei andata dura: hai detto il giusto! Chi mette al mondo un figlio non compra un giocattolo al supermarket, il bambino/a è un essere umano che crescendo dopo si rivolterà contro quel genitore privo di cuore e non solo quel figlio/a è un problema per la società: la sua frustrazione lo porterà a sconvolgere se stesso e il mondo d’appartenenza e di casi così ne sentiamo. Che mortificazione, fortunati quei ragazzi che abbandonati e non amati dai loro genitori, riescono a trovare delle brave persone che cercano di incollare i cocci delle loro anime distrutte.
Buon inizio di settimana e complimenti per il post.
un abbraccio
annamaria
E’ tutto così complicato e difficile oggi, cara Annamaria, c’è molta superficialità, nessuna voglia di rinuncia o di tentativo a sistemare le cose. Assistere al tormento di tanti bambini fa a volte saltare la molla.
Grazie, buona settimana a te, ciao
Credo che come in tutte le cose la verità sta nel mezzo, così come le colpe in una separazione. Che poi siano le madri a prendersi cura dei figli è anche vero, ma a volteforse sarebbe meglio che avvenisse il contrario. I figli sono senz’altro le vittime, maoggi i tempi sono cambiati, a volte è meglio una famiglia separata che una famiglia dove si vive nel perenne litigio e i problemi dell’uno e dell’altra cadonocomunque sempre sui figli che, malgrado abbiano ancora tutti e due i genitori, si trovano soli e abbandonati a se stessi.
Insomma, questo per dire che ci sono casi e casi, compresi quei casi dove la madre manda sul lastrico il marito per farsi mantenere. Conosco un caso in cui la separazione è andata avanti anni e alla fine ciò che è rimasto è stata tanta amarezza, dolore e… un patrmonio completamente usurpoato dalla moglie, giudici e leggi complici.
Insomma!!! 🙂
Scusami, Arthur, mi era sfuggito questo commento.
Conosco anche io il caso di una mamma che è andata via trascinandosi la figlioletta dietro per farle poi fare una vita sgretolata. Povera bimba!
Le separazioni dovrebbero avvenire nel modo più soft e accorto possibile e soprattutto nel rispetto assoluto dei figli.
Sai per me la famiglia e una cosa sacra.. Noi non abbiamo figli comunque penso non si divorzia con i figli..
vorrei raccontarti una storia che è accaduta in Sardegna… un nostro amico viveva qui nella casa dei suoi genitori e sposava una donna sarda come lui, per ricordare la casa ha portato lui nel matrimonio non lei.. In breve tempo avevano due figli due maschietti, il primo aveva 2 1/2 e il secondo 8 mesi quando lei se ne andata per ritrovare se stessa.. senza divorziare … i anni passavano nostro amico non ha più sentito nulla di lei, i ragazzi avevano il primo quasi 18 anni e il secondo 16 anni e improvvisamente la madre tornava con un buon avvocato e il certificato del matrimonio.. non si sentiva più legato al marito ma sentiva la mancanza dei suoi figli.. insomma alla fine nostro amico doveva lasciare la casa a lei (per il fatto dei comunione di beni) lui abita adesso in affitto a spese sue ovviamente le ha la casa sua non divorzia e lui pagava anche gli alimenti… i ragazzi ora sono da anni fuori casa e fanno la loro vita… e Lei vive con suo nuovo compagno di vita nel nido fatto…
storie come questi non si sente tanto perché e meglio sfogarsi sui uomini..
insomma le vittime alla fine sono sempre i figli…
non vorrei offendere le donne, ma per me difficile a non dirlo.. prima del matrimonio sono tutti belle truccate poi arrivano i figli e il marito spesso conta poco niente, la moglie non e solo madre, lei anche amante, la confidente e a volte anche la sua puttana.. .. almeno cosi l’uomo non deve cercare altrove le cose che mancano 😉
scusa Marirò ma dico sempre quello che penso … bussi Pif
Nulla da scusarsi, cara Rebecca. Quando le donne, le mamme, si comportano così non li passerei al frullatore, bensì alla centrifuga!
Il vostro amico penso che non abbia avuto un buon avvocato poichè, anche se non so molto di diritto di famiglia, è stata la ex ad abbandonare il tetto coniugale.
La moglie dovrebbe essere tutto quello che dici tu per un marito, ma anche l’uomo per la sua donna dovrebbe essere lo stesso. Non accetto il concetto che l’uomo ha degli “istinti” che non può reprimere mentre la donna sì.
In un rapporto a due nulla è garantito. Un tempo erano i valori di famiglia che facevano da collante, oggi questi valori sono sempre più fragili. Non discuto sulle separazioni, metto in discussione, invece, la poca attenzione per i figli piccoli che meritano anche forti rinunce da parte degli adulti sino a che non abbiano raggiunto una certa maturità utile a fronteggiare le novità non belle.
Buona serata, un abbraccio, a presto 🙂
Sai cosa di dico … Mio padre mi disse anni fa se prendi un animale domestico, devi prima leggere un libro per informarti cosa vai in contro.. e questo secondo me vale anche per il matrimonio e per i figli… Ci vorrebbe una manuale per indicare i veri valori della vita.. insomma i tempi sono cambiati nel peggio e secondo me noi da soli non siamo in grado a tirarci fuori da quella situazione.. 😉
ciao Marirò,
scusa il fuori tema… mi è giunta all’orecchio una bella notizia, il comune di Catania ha stipulato un accordo con quello di Torino, praticamente lì verrà creata una “succursale” del museo Egizio Torinese (il secondo al mondo dopo quello di Il Cairo), 17.000 reperti. Dovesse realizzarsi realmente questo progetto, ti consiglio di non perdertelo.
buona serata 😉
ciao Tads,
amo i fuori tema, lo sai 😉
Sì, pare che l’accordo sia stato firmato, finalmente! Seguo la vicenda da oltre un anno, comprese le pesanti polemiche.
La notizia è sicuramente positiva per Catania, 300 pezzi che il museo di Torino dà in esposizione per un periodo, poi si vedrà. La location di Catania è molto bella e penso che la risposta dei siciliani sarà buona. Io sarò in prima fila 🙂
Ti sembra di essere dura? No, mi spiace. Non dal mio punto di vista almeno. Io tendo, in questo frangente, ad essere molto più duro. La popolazione italiana, ritenuta dai governanti e dal papato irresponsabile perché non sforna figli, in realtà, è tra le più responsabili e mature al mondo (tranne i casi da te esposti, chiaramente). Un figlio, uno solo, è una responsabilità a vita: non basta crescerlo, educarlo e poi dirgli “vai per la tua strada”, non funziona così. Potrà essere indipendente finché si vuole, ma un genitore è sempre un genitore. Nei casi di separazione, frequenti oggi come bere un bicchier d’acqua, la situazione è chiaramente peggiore per i minori. Io consiglio a certe persone di prendersi un animale domestico, al posto di una gravidanza, ma non un cane, bensì un gatto: quelli sono indipendenti sin da piccoli.
Un sorriso per una serena settimana.
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Nella maggioranza dei casi di separazione si instaura un lungo periodo di lotte tra gli ex, di ripicche, di veleni e i figli ne vengono investiti in pieno.
Poi ci sorprendiamo che la gioventù sia sempre più allo sbando!
Esatto. La prima educazione fondamentale arriva dai genitori. Se manca il perno e/o se sono questi ultimi impegnati in diatribe (che non scordiamo sono frutto della nostra società decadente) meschine, i figli ricevono una diseducazione.
Un sorriso per la settimana.
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Sono pienamente d’accordo con te. In primis ci sono i figli che sono una responsabilità ed un obbligo morale. Si vive per loro.
È vero pure però che le coppie scoppiano e tenerle insieme a volte è molto peggio. Però anche le separazioni devono essere gestite nel bene e nel rispetto dei figli. Ma l’egoismo e i personalismi vengono sempre messi in prima fila a scapito dei ragazzi.
Ma come tutto cara Ili, anche in questo caso dovrebbero prevalere il rispetto e la sincerità (anche di apprendere dei propri limiti)… e queste sono le regole basilari del buon vivere e della società.
D’accordissimo su tutto.
Poi succede che un insegnante venga denunciato da un genitore divorziato perchè nell’autorizzazione per andare in gita c’era la firma dell’altro genitore e la sua no.. E succede che se viene la madre per prendere il figlio prima del suono della campana e tu docente glielo consegni e il padre all’ uscita non lo trova, perchè tu insegnante hai scordato che quello era il suo giorno e non della madre, puoi anche finire davanti ai carabinieri.
Che dicevamo? Regole basilari del buon vivere… o la guerra dei Ross? E i bambini stanno a guardare…
L’argomento che hai trattato oggi è decisamente scottante, importante e, proprio per questo, non ammette una risposta univoca. Non è giusto dare la colpa, per principio, a uno o all’altra. Ogni separazione ha una sua storia. Le colpe vanno cercate e solo allora si può decidere. Purtroppo, in ogni caso, i guai li subiscono i figli.
Questa è la sola cosa sicura.
Nicola
Partendo dalla certezza che dici (e che è), anche un docente può finire con l’ arrabbiarsi con chi ha determinato queste situazioni. Io, restando nel mio orticello, mi sono arrabbiata coi padri. Logico, poi, che ogni storia è a sè, che spessissimo ci sono concause tra i coniugi e che anche le madri possono determinare situazioni così tristi.
è uno dei drammi della società moderna… un disastro Anch’io ho la tua stessa esperienza, ma vedo l’adolescenza e tante volte i problemi si ingigantiscono…
Periodo delicato e turbolento quello dell’adolescenza, ma anche tanto bello se vissuto in serenità.
raramente viene vissuto con serenità, troppi ormoni impazziti turbano il quieto vivere … Notte bella
vero.
Grazie, ho un po’ di sonno, ma vengo a leggere di Roma 🙂
ciao Marirò,
accorato post scritto di pancia in cui si evince una “appena percettibile 😉 ” tendenza a schierarsi dalla parte delle donne, in questo caso madri.
Mettere su famiglia non significa andare dal notaio a sottoscrivere un rogito che attesti una proprietà, è semplicemente un progetto di vita, in quanto tale suscettibile a fallimenti di varia fatta. Quando si sfascia la “paranza” le responsabilità non sono mai da una sola parte, non è possibile ipotecare il futuro, il tempo, nel suo scorrere inesorabile, cambia situazioni e persone.
I valori genitoriali di una volta non esistono più, la famiglia Italiana di un tempo, composta da un marito e padre che lavorava e da una moglie e madre che si occupava della casa e dei figli, per molti è diventata una bestemmia. Non ha nemmeno senso sfornare prole da affidare a nonni o baby sitter per non rinunciare alla carriera, la vita è fatta di scelta, se ti interessa la scalata professionale rinuncia ai figli, al limite accontentati di farne uno
Lasciami dire anche che credo sia una questione territoriale, in una Italia a crescita demografica prossima allo zero, sono rimaste poche aree in cui si mettono al mondo 3/4 figli, magari l’ultimo viene concepito in un rapporto traballante e vissuto come possibile catalizzatore, una sorta di “attaccatutto” ma spesso inefficace.
Anche che le leggi che regolamentano separazioni, divorzi e affidamenti sarebbero da rivedere perché penalizzano i padri a prescindere, sempre e comunque. Poter stare con i figli un week end sì e l’altro no, in alcuni casi uno al mese, non alimenta certo quello che dovrebbe essere un giusto rapporto. Come hai scritto in un commento, un papà che vede il figlio col contagocce difficilmente nega richieste e regali, è una compensazione affettiva e psicologica.
Non è detto che una moglie fedifraga sia una cattiva madre, così come non è detto che un marito fedifrago sia un cattivo padre, cattive madri e cattivi padri sono coloro che usano i figli per porre in essere ricatti, vendette e dispetti, coloro che scaricano colpe sul coniuge e coloro che si adoperano per mettere i figli contro l’altro genitore.
scusa se sono stato prolisso
Carissimo Tads,
ti ringrazio per essere intervenuto. Tu a livello professionale conosci bene queste problematiche, io sono andata soprattutto di pancia, vero.
Ho poco da aggiungere a quanto dici se non sottolineare l’impotenza che spesso mi assale davanti a queste realtà e il timore di sbagliare atteggiamento, a volte rigido altre troppo accondiscendente, nei confronti di questi alunni in chiara sofferenza.
“Non è possibile ipotecare il futuro, il tempo, nel suo scorrere inesorabile, cambia situazioni e persone.” Quanto è vero! E cambiano anche i bambini. Sarebbe bellissimo riuscire a cristallizzare il loro tempo più bello per farlo durare quanto più a lungo possibile.
Ciao mariro’. Finalmente riesco a scriverti una sillaba, io che poi sono lunghissimo, ma e’ il tempo a disposizione ad essere corto.. 🙂
“Mettono al mondo dei figli, tre-quattro, e poi divorziano perché all’inseguimento di emozioni e pulsioni nuove”. Vero, verissimo ed e’ “sacrosantamente”vero anche questo:”hai preso un serissimo impegno di vita, molto serio e ora, che ti garbi o meno, questi figli li farai crescere insieme all’altro genitore, quanto più possibile in armonia, fino a che non saranno abbastanza corazzati da affrontare una separazione”.Mi fermo qui, dato anche l’argomento che “naturalmente” non conosco abbastanza bene 🙂 , come sai. Ciao.
Marghian
Marghian, comprendo perfettamente riguardo al tempo. Sto cercando di riprendere in mano questo spazio – blog dopo certe pesanti incombenze di lavoro e, pian piano riuscirò, anche perchè questo è uno spazio tutto mio e che ancora mi piace. Verrò a leggerti presto e ti ringrazio per “la sillaba” 🙂
Ciao, buona domenica
Ciao. Ma cos’e’..”la sillaba”?
A presto, ora – per stare in argomento “tempo” devo farmi il pranzo, ciao 🙂
Hai scritto “Finalmente riesco a scriverti una sillaba” e io ti ho ringraziato per la sillaba 😀
Buona cena, ciao
Ah, che testone che sono! Excuse moi 🙂
Molte volte i genitori non considerano quanto una separazione possa essere devastante per i bimbi,con questo non voglio dire che si debba stare insieme per forza e per obbligo ma…..resta il fatto che i figli soffrono e chi lavora nella scuola lo sa bene. Certi atteggiamenti andrebbero evitati e ,nel caso di cui parli,ci sarebbe voluta una collaborazione anche se “forzata”per far calmare il piccolo ,la risposta della mamma poi mi lascia molto perplessa…
Buona domenica😀😀
La scuola per certi ragazzini in queste situazioni diventa luogo di sfogo, a volte di confidenze, spesso di rabbia. Inizia il disinteresse per lo studio e di solito allontanano i libri per far dispetto ai genitori. Altre volte si sentono colpevoli e si chiudono a riccio e altre ancora pensano che avranno diritto a situazioni di favore da parte di tutti perchè stanno vivendo un problema particolare.
Anche entrambi i genitori tendono ad allontanarsi dalla scuola, evitano incontri e colloqui e noi docenti perdiamo qualsiasi riferimento e ci sentiamo sbandati quanto loro.
Grazie, serena domenica anche a te, ciao 🙂
Marirò, credo tu abbia un punto di vista che ti consente di essere c
precisa nell’individuare dove pendono le colpe statisticamente parlando. Sono anche d’accordissimo sul fatto che l’intelligenza sentimentale media verso la famiglia del uomo moderno sia davvero labile.
Tuttavia, molto spesso, nelle famiglie che ho frequentato io ( inevitabilmente anche se sono allergico alle amicizie scolastiche delle figlie) la componente femminile della coppia era tuttaltro che non responsabile delle dinamiche di degrado dell’unione familiare. Le coppie si separano per tanti motivi , visti da fuori e dopo che la separazione è una realtà conclamata sembra tutto più semplice.
Penso che una separazione non sia mai semplice, anche quando avviene nel modo più civile e soft. Divorzi e separazioni non impressionano la società, non più, ma le tracce che lasciano sui figli, specie se piccoli, sono sempre forti.Certo, i figli cresceranno, pian piano sapranno comprendere, anche approvare, mantenere e/o ricostruire rapporti e ritrovare serenità. Ma ci vorrà tempo ed è questo tempo che sto mettendo in discussione, non di chi è la colpa o il / la responsabile dello sfascio familiare. Per dirla tutta nemmeno è importante sapere di chi sono le responsabilità.Quel tempo che un figlio richiede per arrivare all’accettazione quanto più serena della separazione dei genitori è a volte terribile e gli insegnanti lo vivono con lui.
Sfondi una porta aperta e sai bene che sono pienamente d’accordo. Ci si sposa e si mettono al mondo figli con troppo poco senso di responsabilità. Ci si sposa o ci si unisce (oggi fa tanto di moda) a volte solo per attrazione fisica senza pensare minimamente a cosa significhi sposarsi e mettere al mondo figli. I sacrifici e le rinunce non fanno parte del vocabolario . Poveri noi.
A scuola noi insegnanti spesso ci interroghiamo sul cambiamento netto che stiamo osservando nei bambini della scuola primaria nell’ultimo ventennio,Ci mettiamo in discussione come scuola, ma sbattiamo su muri di gomma. Non è peggiorata la scuola, è peggiorato l’ambiente familiare, non in cultura, oserei dire nemmeno nelle situazioni finanziarie, ma nella relazionalità e nei modelli comportamentali che, inevitabilmente, vengono trasmessi ai figli.
Infatti la scuola non può fare nulla se in famiglia non vengono trasmessi modelli di sano comportamento. La prima educazione avviene in famiglia…..ma se la famiglia è formata da genitori che, invece del bene dei figli, si occupano di altro……è un disastro.
Marirò, leggo la giusta dose di rabbia in quanto stiamo parlando di bambini. La cosa allarmante è che queste persone debbano mettere alla luce 3 o 4 figli prima di accorgersi che qualcosa non va. Però concedo il beneficio del dubbio ad alcuni casi, essendo io contraria a fare sempre “di tutta l’erba un fascio”.
Alcune volte può far meglio una sana separazione presa con i guanti che uno stare insieme forzato di litigi e violenze verbali, nervosismi vari… Insomma, l’argomento è assai delicato, credo. L’importante però è che i ragazzini/bambini, in queste circostanze, vengano seguiti e accompagnati con dolcezza lungo il percorso della separazione aiutati da una figura specializzata. Mio pensiero. Ciao, buon week-end!😊
Sì, argomento delicatissimo. Ci vuole massimo rispetto per ogni situazione, indubbiamente, ma davvero risulta complicato comprendere una separazione con il terzo figlio ancora nella culla e con l’autoconvincimento che nei piccoli non ci saranno ripercussioni.
Le figure specializzate sarebbero auspicabili; sono tanti i bambini che improvvisamente iniziano a soffrire di insonnia, di scatti d’ira incontrollati, di fobie, di apatia, di balbuzie, di tremolii, ecc…ma una figura specializzata ha un costo e sono molte le mamme che non possono permettersi nemmeno di pagare uno straccio di doposcuola per i compiti che i figli non fanno più e le mamme magari devono tornare a casa alle 20.00 di sera per lavorare. Figuriamoci trovare i soldi per uno specialista. Di rimando a volte i papà della domenica fanno costosi e compensatori regali ai piccoli che, felici, poi arrivano a scuola con l’ultimo videogioco o modello di IPhone!
Buon fine settimana, Nadia 🙂
E qui, come darti torto?😊 Ciao.
ma io non voglio avere ragione. Vorrei riavere il mio alunno x così come era in seconda elementare e sentire ridere la mia alunna y …
Comunque loro ce la faranno, supereranno questo periodo così pesante man mano che cresceranno e si fortificheranno. Si, ce la faranno.
Ciao, carissima. Ti abbraccio 🙂
Warm greetings from Warsaw.
Happy weekend.
Happy weekend, Marko 🙂
Per tutto ci vuole una licenza, un permesso o un titolo, per fare figli (che è una delle cose più impegnative di questo mondo una volta che sono nati) non occorre nessuna attestazione d’idoneità. E’ davvero così? No, non è così, come s’intravede nel post e leggendo i vari commenti. C’è un impegno che si chiama responsabilità e maturità. Siamo in piena era Peter Pan.
E’ il mestiere più difficile del mondo. Ci sono ottimi genitori, persone che sanno essere attente, pronte ai sacrifici e alle rinunce per la famiglia che hanno costruito e ce ne sono altre che riescono a impegnarsi e a essere seriamente presenti pur con la separazione. Ma, per tutto il carico negativo che spesso una separazione porta con sè, questo spesso è difficile, ancor più se c’è una dose di superficialità e immaturità degli adulti.
Sì, Paolo, i Peter Pan impazzano.
Argomento impegnativo. Direi che i più giovani sono lasciati allo sbando da “adulti” immaturi, che andrebbero rieducati all’affettività. Sono prof. da trentaquattro anni e lo scorso anno mi è capitato più volte di commuovermi e soffrire con i miei alunni, “quelli che prendono trenta nota a quadrimestre, che vorrebbero spaccare il mondo, ma fanno del male solo a se stessi”, per quanto sono fragili e soli, che mi raccontano delle fidanzate del papà, del ragazzo della mamma…
“Quelli che prendono trenta note a quadrimestre…” So perfettamente di cosa parli anche se di note cerco di non metterne, ma vedere un bambino che in sei mesi si trasforma completamente e… Evito di scendere in certi particolari per rispetto dei bambini, ma davvero c’è da soffrire con loro e di prendere a schiaffoni chi li sta trasformando così.
Buon lavoro Marirò, hai un compito delicato e impegnativo che richiede pazienza, dedizione e una buona dose di equilibrio. Pina.
Mariro’ condivido tutto quello che hai scritto, i bambini soffrono troppo per le separazioni dei genitori, non basta stare insieme nel weekend, a loro serve la quotidianita’, un bacio cara, buon weekend, ❤
Esatto, Laura. Ai bambini serve la quotidianità. E serve una quotidianità serena con entrambe le figure genitoriali. Forse si pretende tanto, ma loro, i bambini, non hanno preteso di venire al mondo. Tre figli non arrivano per caso, non oggi con i sistemi contraccettivi che sono alla portata di tutti. Poi, potrà arrivare il tempo in cui saranno in grado di affrontare una famiglia allargata, la fidanzata di papà e l’amichetto di mamma senza grandi sofferenze. Ma questo potrà accadere oltre l’adolescenza. L’infanzia di solito ne esce distrutta da queste situazioni.
Buon fine settimana a te, di sole 🙂
Baci cara, niente sole, da stamattina una nebbia, speriamo domani, ❤
Come non essere d’accordo con te, e al cento per cento?
Credo che anche questo sia un segno dei tempi, spesso fondati sull’edonismo, dove molti valori del passato si sono persi. Dominano superficialità, voglia di cogliere ogni cosa per sé. Mancano vero amore e rispetto.
Un grande abbraccio, amica mia.
“Mancano vero amore e rispetto”. Riferiamoci soprattutto all’amore e al rispetto per i figli, specie se piccoli. E’ pretestuoso pensare che non soffriranno e che basterà tenerseli il weekend per portarli al cinema o sganciare i soldini per gli alimenti per saperli sereni.
Alcune settimane fa abbiamo avuto uno sciame sismico di tipo vulcanico che è durato una notte e una mattinata e una bimba mi ha detto che aveva avuto paura, come tutti, ma lei ne aveva avuta di più perchè il suo papà non era accanto a lei. Dorme altrove, mannaggia!
Ricambio l’abbraccio, a presto.
Cara Ili, il discorso è lunghissimo, ma credo che tu sappia come la penso sull’argomento, lo riaccennavo persino nell’ultimo post per San Valentino, nei commenti credo. Il matrimonio è il momento fondante della famiglia, ed è un impegno serio. Non sono d’accordo neanche sul fatto di farsi amanti vari/e, perché una famiglia anaffettiva, fatta di sola facciata, manda dei messaggi ai figli terrificanti.
Purtroppo si è perso il senso dell’impegno, della solennità oserei dire del matrimonio e della costruzione di una famiglia, si è perso il senso di responsabilità e di rispetto per tutti i membri della famiglia e di protezione nei confronti del proprio coniuge e della propria prole: mala tempora currunt, e non mi pare ci sia alcuna tendenza a fare marcia indietro.
Carissima Dm, so come la pensi e lo apprezzo. Non sono contro le separazioni, sono contro l’impegno non rispettato sino a che è necessario rispettarlo per il bene dei figli.Certo, se la separazione diventa garanzia per l’incolumità dei figli o del coniuge, inutile fare discussioni. Ho apprezzato la separazione di una mia amica avvenuta dopo oltre trenta anni di matrimonio, un matrimonio spento da tempo, e solo quando il figlio della coppia aveva raggiunto una sua personale stabilità affettiva e lavorativa. Non che il figlio non ne abbia sofferto, ma ha affrontato il tutto con una consapevolezza diversa. Due genitori che si separano con figli piccoli devono mettere in campo strategie forti per tenere l’unitarietà familiare a costo di ogni cosa. Questo avviene raramente.
Quella di farsi amanti vari in attesa che i figli crescano è una battuta di rabbia, ma può avere un suo fondamento se la coppia possiede una elevata maturità e larga visione del reale. L’anaffettività, peggio botte e urli, sono altrettanto tremendi per i figli. Quindi si torna alla serietà dell’impegno e alla responsabilità genitoriale. Ma dici bene: mala tempora currunt. Oggi ci si sposa, e anche in pompa magna, si fanno di fretta due figli e, tempo cinque anni, si è già separati. I figli? “Staremo ancora più vicini ai figli, seppur in modo diverso.” Questo è il leitmotiv dei nostri tempi. Solo che un modo diverso non c’è. Rarissimi i genitori separati che lo trovano.
Un po’ troppo pretestuoso e di parte. Come dire che la colpa è “spesso” dei padri. Mia opinione. 😊
Vero, pretestuoso e di parte perchè, come avrai letto, nasce da situazioni che osservo da più anni quotidianamente nella mia classe. E nella mia classe sono stati i papà, ben quattro, ad andarsene per altro. Questo non significa che non possano andarsene le madri per lo stesso altro. Sicuramente ce ne saranno, ma non sono andata a cercare le statistiche nazionali, europee o mondiali. Sono rimasta nel mio ambiente che, seppur in stretta percentuale, può essere indicativo.
La casistica purtroppo è a sfavore dei papà, poiché è molto più difficile che vada via una madre. I figli al 99% restano, con la madre, qualsiasi cosa succeda. Poi bisogna capire perché il papà sia andato via. E questa è un’altra storia. 🙂
Caro Sephirot, io non ce l’ho con gli uomini per principio, e sull’argomento ti invito a leggere questo mio post e relativi commenti, che mi costò l’ira di alcune blogger veterofemministe: https://donnaemadre.wordpress.com/2012/01/13/dalla-parte-delluomo/
Ciononostante temo che le percentuali, che non conosco, confermino quanto afferma Ili, e a queste posso aggiungere la mia personale esperienza; ammetto che quando un uomo se ne va non possiamo sapere realmente perché, ma a me continua sembrare che si faccia con troppa disinvoltura, senza condizioni davvero drammatiche e senza un vero tentativo di salvare la baracca.
Io ti parlo della mia esperienza. 7 anni in Marina Militare. Lunghe navigazioni. Alcuni tornavano a casa e la moglie era a letto con un altro. Nella maggior parte dei casi, invece, venivano lasciati perché troppo assenti. “Ora -pensavo io- tu sai che hai sposato uno che deve stare lunghi periodi fuori. Che è su una nave per lavoro. Come puoi dire, ti lascio perché sei sempre fuori!? Che cazzo lo hai sposato a fare!?”.
Uomini cornuti e mazziati. Perché oltre a perdere moglie e figli, si trovavano a pagare un mutuo di una casa, che per legge restava alla moglie, che ci portava il nuovo compagno, a loro dire “più presente”. Senza contare che a 40/50 anni questi uomini tornavano a casa dei genitori, non potendosi permettere un’altra casa, pagando mutuo, alimenti a lei e alimenti ai figli.
Semplici aberrazioni della natura.
Con questo voglio dire che per me il discorso è alla pari. Che mi spiace per le vostre storie personali e che indubbiamente oggi pochi “hanno voglia di salvare la baracca”. Su questo avete pienamente ragione. Non c’è più quella voglia di sacrificarsi l’un per l’altra. Detto questo non volevo fare polemica, ma volevo mostrarvi il rovescio della medaglia.
Il rovescio della medaglia c’è sempre. Anche io so di qualche caso dove ad andar via è stata lei, portandosi i figli dietro con tutti gli onori. Perchè, inutile dirlo, la legge sulla custodia dei figli è sfacciatamente a favore delle madri. E non è giusto.
Non volevo assolutamente mettere l’accento su chi è più colpevole, tra moglie e marito, anche se in apertura mi sono espressa, ma riferendomi in particolare ai casi che vivo quotidianamente. Quando un matrimonio si guasta le cause sono quasi sempre da ricercare in entrambi i genitori.Ciò che ultimamente lascia basiti è la frettolosità delle separazioni e questo sottende nella maggioranza dei casi il non impegno a voler salvare la famiglia o la leggerezza con cui spesso la si affronta. Se ci sono figli piccoli il prezzo più alto lo pagheranno loro.
Su questo sono pienamente d’accordo. 😊
Purtroppo hai di molto ragione ..per fortuna il mio ex marito è’ stato sempre molto presente e partecipe e lo e’ tuttora ma in molti padri vaporizzano con la separazione con le debite terribili ricadute sui figli
Non tutte le situazioni sono uguali, naturalmente, ma io sto assistendo, impotente, a situazioni di sbando dei piccoli molto evidenti. Per non parlare del discorso economico se la madre è in precarietà lavorativa.
Ariellina,
hai lasciato un mio commento nel tuo ultimo post in moderazione. Almeno mi pare. E mi hai anche risposto 🙂
Ops..🌺