Sull’ultimo numero del mensile Focus ho letto un dossier sulla “Scienza della felicità”, un’inchiesta interessante che mette sul piatto tante cosette importanti, dal Dna allo stile di vita, dall’affetto dei genitori nei primissimi anni di vita, specie quello materno, alle molecole del buonumore, dalle interazioni al tipo di lavoro, dal successo sociale a quello economico (ed entrambi questi ultimi valgono pochissimo, secondo i risultati della ricerca). Un articolo, dicevo, interessante che alla fine rivela che la gioia è strettamente commisurata alle relazioni umane che sappiamo o meno sviluppare con le persone che circondano la nostra vita e che, di rimando, riceviamo.
In una inchiesta che si rispetti non possono mancare i consigli, scaturiti dalle statistiche della ricerca effettuata e nell’articolo ne vengono evidenziati sei. Nell’ordine:
MUOVITI: fai sport, corri, vai in bici e così scateni le endorfine del sorriso.
ESPRIMITI: parla, apriti, sii estroverso e disinvolto e vivrai più tranquillo.
FAI IL LAVORO GIUSTO: scegli (potendo!) un lavoro gioioso che, cioè, ti permetta di avere contatti con un ambiente sereno. Bocciatissimo fare gli avvocati divorzisti, si caldeggia il lavoro di insegnante. Si indicano i presidi al top della classifica della felicità (saranno i superpoteri renziani???)
SESSO: da fare spesso, ma non troppo. Si consiglia una volta alla settimana, non di più.
CONFRONTI: non paragonarti mai con chi ottiene più successo di te, ma guarda i risultati minori, per la serie l’erba del vicino non è sempre più verde.
AIUTA GLI ALTRI: dedicati al prossimo, fai volontariato e godrai di maggiore benessere personale. Inoltre (si legge sulla rivista) facendo opere di beneficenza abbassi del 22% il rischio di mortalità precoce (!).
Mi pare siano, in larga misura, buoni consigli, ma io ne avrei aggiunto un altro. Questo:
popof1955 ha detto:
Da bambino, e dico da bambino perchè giovane oggi si intende chi è tra i 14 e i 35 anni, mi chiedevo cosa fosse la felicità, ovvero se fosse uno stato d’animo o una condizione, non ho ancora trovato la risposta. Per il momento sono felice di cercarla.
ili6 ha detto:
Che bello il tuo pensiero! Ed è vero: il giorno che smetteremo di cercare la felicità, finiremo di essere felici.
🙂
MARGHIAN ha detto:
Ciao. Sapete che forse felici si nasce? Parola di scienziati. Dall’analisi del genoma di decine di migliaia si persone sono saltate fuori, dicono i ricercatori, delle caratteristiche genetiche che sembrano avere una relazione con gli stati depressivi e per converso con gli stati positivi, di benessere e buona capacità relazionale: felicità, insomma. Io non ne so molto, la notizia e’ fresca anche per me. L’ho sentita due giorni fa al Tgr Leonardo, che ha spiegato che una equipe dell’università di Amsterdam ha individuato delle varianti genetiche che avrebbero a che fare con i centri nervosi specifici dell’umore (come sappiamo ormai tutti il buon umore o cattivo umore dipende da scambi tra neuroni di certe sostanze chimiche o di altre), nonché geni che sono correlati alle ghiandole surrenali -sono quelle che secernono la famosa adrenalina-, ed al pancreas. Appunto, punti che si accendono nelle cellule del sistema nervoso centrale, nelle ghiandole surrenali e nel pancreas. I ricercatori di questa equipe olandese si dicono convinti che esista un fattore genetico “della felicità” o meno, e si aspettano pure di trovare molti altri geni con un ruolo determinante, nel benessere delle persone. La ricerca di questi due studiosi e’ stata pubblicata, pensate, nella rivista chiamata “Nature Genetics”, nientemeno.
Come ipotesi, questa cosa non mi e’ del tutto nuova. Anzi, sentii una volta, in tv, che “puo’ esserci una predisposizione genetica alla depressione nervosa, e quindi alla timidezza, alla aggressività eccetera. Allora, felici si diventa, oppure semplicemente si nasce? Ciao 🙂
Marghian
MARGHIAN ha detto:
Ciao Mariro’. Ho vouto scrivervi questa cosa in fretta in fretta, avendo la pasta in cottura. Volevo riassumervi velocemente questa curiosa notizia /per me non del tutto strana, data l’eterna “lotta”, diciamo cosi’, fra natura e ambiente. Ciao ciao :).
ili6 ha detto:
Sì, Marghian, dei geni del buonumore se ne parla ampiamente nell’articolo di Focus. Scoprendo il gene, il neurone, si scopre anche la medicina per rafforzarlo, per potenziarlo, si dice e si pensa. Ma non so. Antidepressivi ed eccitanti, ad esempio, ce ne sono a josa ma anche Focus ne sconsiglia l’uso.
Possiamo nascere predisposti al sorriso, possiamo essere anche educati alla serenità, indubbiamente questo darà frutti. Però…i però ci sono sempre, eh…però siamo anche esseri calati nella realtà e nei condizionamenti e la vita è un fiume che muta:una disgrazia, una guerra, una malattia, un dolore e geni e eredità genitoriali vanno in gran parte a farsi benedire. O forse saranno proprio questi geni nascosti che, nel periodo buio della vita, sapranno venirci in aiuto per combattere meglio la depressione.
Ciao, buon fine settimana.
MARGHIAN ha detto:
Le tue considerazioni sono giustissime Mariro’. Non ho accennato ai condizionamenti, “una disgrazia, una guerra, una malattia” eccetera, solo per questioni di spazio, era un commento e non un mio post dove poso farla lunga quanto voglio 😆
Sulla questione “natura-ambiente”, con mio fratello (l’ormai famoso fratello) e’ una discussione che si trascina da..da quando eravamo ragazzini. Lui e’ per l’ambiente, mentre io sono come si dice un po’..”innatista”, do’ importanza ai fattori innati. “L’ambiente e’ piu’ importante, la timidezza deriva dalle esperienze, se tu da piccolo….”- “si’, va bene, ma io credo invece che sia determinante in gran parte anche l’ereditarietà, e quindi si nasce predisposti ad essere timidi o estroversi”. “Ma no, se tu da bambino non..”-“ma nel nostro cervello le cellule…” e via di questo passo. Da ragazzo mi piaceva un po’ farlo arrabbiare- in senso buono 🙂 , dicendogli cose tipo “Tonino, cellule timidali..” 😆 . E lui: “Ma che cosa….” e ancora stiamo a parlarne, quando capita. Ultimamente, per telefono, lui mi ha detto: “allora, per le altre cose te lo ammetto, il DNA eccetera, per il fegato, per la statura, la predisposizione alle malattie, ma per il cervello no, e’ tutta una questione di stimoli e di esperienze..”- Io gli ho detto che “come sarebbe, che per il cervello non lo ammetti, guarda che anche il cervello e’ fatto di cellule come il resto del corpo, cellule con il loro rotolo di DNA dentro, questo vorrà pure dire qualcosa…”. “No, è una questione di esperienze”. A novant’anni ne staremo ancora discutendo (speriamo). Io credo che la cosa stia nel mezzo, stimoli ambientali e caratteristiche innate o, come ho detto anche a lui, la percentuale cambi da caso a caso. Ma entrambi i fattori sono importanti. Ciao Mariro’, buon fine settimana anche a te 🙂
Marghian
Alessandra Bianchi ha detto:
Ehm… un post nuovo? 🙂
ili6 ha detto:
sono sott’acqua…confido nel weekend. Grazie 🙂
MARGHIAN ha detto:
Anche a me piacerebbe riuscire a farne uno nuovo, per la precisione nel blog “Marghian” (che non e’ quello che si apre subito), dove scrivo le cose che mi impegnano -e che mi piacciono- di piu’ 🙂
MARGHIAN ha detto:
Ah Mariro’, in giro c’e un altro di quei sassolini interessanti che ci ronzano attorno da sempre, un asteroide. Non ho fatto un post lungo, questa volta, ma ho postato un video di Youtube che ne parla, nel blog musicale. Ciao 🙂
ili6 ha detto:
arrivo…
MARGHIAN ha detto:
Ho visto, ho visto, grazie. Ciao, buona notte 🙂
MARGHIAN ha detto:
Ciao Mariro’, un rapido saluto, ‘notte 🙂
alicemate ha detto:
Ho capito perchè non ti vedo più, nè a casa nè a scuola 😉 Ma noi siamo già tanto distanti… Come va la scuola?
Ciao carissima Marirò!
ili6 ha detto:
🙂 ma no, cara collega, non ci sono distanze tra noi, solo quella geografica.
Ehhh…la scuola …stringe…, siamo già in affanno di completamento, ma sono contenta (nonostante i decimali che ci stanno facendo impazzire! Piccoli scogli da superare) E tu, tutto ok?
Passerò presto nel tuo blog per aggiornarmi.
Un abbraccio e saluta i tuoi alunni per me 🙂
ehipenny ha detto:
Se passi da me c’è un premio per te, decidi pure tranquillamente se partecipare o meno https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/04/24/domenica-liebster-award-tag-5/ 😉
ili6 ha detto:
ciao
scusami, ma il commento era misteriosamente finito nello spam e lo leggo solo adesso. Grazie, vengo a vedere 🙂
Lord Ninni ha detto:
Be happy
L’uomo nutre aspirazioni che sopravanzano i limiti del possibile, troppe da poter essere ignorate. E se appare irragionevole che nel vagheggiamento egli dilati l’ambito della propria esperienza e concepisca realtà che la oltrepassano, e verso di loro si protenda, non si stima (e si dovrebbe) tale propensione come probabile indizio di una sfera che ci appartiene, ma che sfugge alla piena manifestazione e tanto più al controllo. Ciò che è, non può non essere, e l’uomo è anche codesto suo apparente trascendere se stesso. Non si nega quanto nella sua essenza non è conosciuto solo perché non è conosciuto, né ci sono ragioni valide per smentire il pensabile, che evidentemente trova spunti e sorgente nel sensibile, benché non di rado lo travalichi.
Se accade che un’incompiutezza si riconosca ed avverta la spinta al completamento, che il limitato si affacci oltre il confine, sull’immenso, dobbiamo dedurne che si tratti di un’ “impertinente” (irriverente e non pertinente, insieme) violazione che il finito porta alla sua natura, o che sia nella natura del finito sapersi e orientarsi al compimento nel falso opposto che lo contiene? L’infinito non può essere infatti il contrario del finito, altrimenti sarebbe a questo antitetico, e dunque esterno, e alla sua infinitezza mancherebbe ogni singola finitezza, al punto da doverlo concepire “vuoto”.
Il finito non può che essere una componente del tutto, in cui continuamente tende a risolversi.
Talché nell’infinitezza l’uomo può concepire una felicità senza limiti, e ad essa aspirare.
Un po’ il succo di tutto, collegato a quell’analisi per Focus Italia e di cui ci è nota la sua realizzazione.
(Se la mattina ci svegliamo con stampato in faccia un sorriso invece che una smorfia -o viceversa- lo dobbiamo per metà a mamma e papà.
L’uomo più felice del pianeta è, oggi, il monaco buddista)
Vi ringraziammo, mia signora, a nome – comunque – di tutti quelli che operano, nelle redazioni specializzate, al soddisfacimento dei propri lettori e delle loro legittime aspettative.
Leggervi, milady mia signora, è sinonimo di cultura e la cultura è civiltà
Cordialità
ili6 ha detto:
Buonasera,Lord Ninni.
Gran bel commento, che va dritto verso le eterne combutte dell’essere umano.
E’ vero che aspiriamo al sempre di più, è anche vero che ne avvertiamo il diritto, questo breve passaggio terreno ci dà fretta di realizzazione e di senso, e spesso sconfiniamo nell’irraggiugibile, dilaniandoci l’anima. Sapere dove e come fermarci nella continua espansione, fa di noi delle persone sagge. Non è rinuncia, non è rassegnazione, non è accontentarsi; è la valorizzazione di ciò che si è, di ciò che si ha, del finito che non finisce mai.
Sì, l’uomo più felice del pianeta è il buddista M. Ricard che ha saputo scegliere, selezionare, stemperare, reagire, prendere giuste distanze da ciò che può divenire fonte di stress.
Sono io che la ringrazio, Milord.
Le sue parole finali, “cultura è civiltà”, sono appropriati in ogni momento e versante della civiltà umana (e anche per altri discorsi che abbiamo appena fatto-lei comprenderà).
Cordialità, buona serata.
MARGHIAN ha detto:
“Talché nell’infinitezza l’uomo può concepire una felicità senza limiti, e ad essa aspirare”. E forse, questo anelito, da’ luogo ad una certa sofferenza, sofferenza che sembra essere quasi un passaggio obbligato. E’ la famosa “porta stretta”, la rosa che si trova dopo un lungo stelo di spine. Ciao 🙂
Marghian
Antonio ha detto:
è un ottimo vademecum integrato dal tuo consiglio….
ciao carissima
ili6 ha detto:
Grazie, in qualunque caso consiglio di leggere il dossier perchè è davvero interessante.
Ciao 🙂
mariella1953 ha detto:
Giusta aggiunta,ci voleva!
Ciao😀😀
ili6 ha detto:
Eh.. direi di sì!
ciao 🙂
keypaxx ha detto:
In realtà, tutti questi consigli riconducono a uno: movimento. Qualsiasi cosa tu decida di fare, devi muoverti, permettere al sangue di scorrere dentro il tuo corpo e tenere il cervello in costante ossigenazione. Un vecchio adagio cita: “chi si ferma è perduto”, ed è vero. Non importa in cosa, ma è necessario impegnarsi.
Un sorriso per una serena giornata.
^____^
ili6 ha detto:
Vero, infatti non a caso nel dossier di Focus il movimento è stato collocato al primo posto. E per esso non si intende solo quello fisico.
Buona serata a te, grazie, ciao.
keypaxx ha detto:
Concordo con la classifica.
Un sorriso per la giornata.
^___^
MARGHIAN ha detto:
“Quindi stiamo solo chiacchierando.. “. Ciao Mariro’, capisco benissimo di aver scritto delle cose “oltre la semplice chiacchierata”. E’ che quando una questione e’ ..sentita, si tende a dire…quante più cose possibili, e toccare diversi aspetti, si va un po’ sul personale, e coso (ah, scusami ancora).
Credo che sulla felicità non ci sia nessuno davvero .”esperto”, nemmeno gli psicologi patentati.
Impegnarsi nel sociale sicuramente aiuta, e quando andrò in pensione sicuramente faro’ qualcosa in tal senso- adesso non mi vien proprio bene..- .
Poi dipende anche dalla capacità di ciascuno accettare, non accettare determinate situazioni, od il perché di tali situazioni.
“e poi c’è quell’indole tutta personale, genetica, educativa che devi combattere”. Vero, e si torna al punto precedente.
Sulla fede, poi, il discorso sarebbe molto lungo- e lungo io lo sono stato già 🙂 ‘, percio’ tronco qui…- . Aiuta, comunque: mia madre lo diceva sempre, e lei ne era una prova. Ciao 🙂
Marghian
ili6 ha detto:
Ti ringrazio, invece, per la piacevole ed interessante chiacchierata. 🙂
Tema complesso quello della felicità. Forse aveva ragione Rousseau nell’affermare che
“Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità.”
MARGHIAN ha detto:
Eh, vedi, Mario’ sono stato prolisso e “corale” su questo argomento perché io ho avuto- fortuna che ne posso parlare al passato – davvero grossi problemi con la timidezza. Capisco benissimo, che nella vita di coppia, in una famiglia o come lo si voglia dire ci sono tanti problemi (i famosi “pro e contro”) , che non e’ certo facile mantenere un rapporto e gestire tutti i problemi- e le problematiche- in seno ad una famiglia, nei rapporti con i figli eccetera; ma quando tu ti trovi: a non essere riuscito ad avere una ragazza per via della timidezza, non aver realizzato una famiglia; passano gli anni e ti trovi ora “condannato” a vivere da solo, con le amicizie perse o quasi, “lavori solo per lavorare”, rientri a casa e non trovi nessuno, non scambi una parola a cena eccetera una certa quale “infelicità” ti viene. Gestibile, per fortuna, dato che ora, dopo anni di sforzi, lavorii interiori che non ti dico e coso, mi sento molto meno timido e quasi la cosa non si nota. Certo, permangono sempre delle insicurezze.
Ad una visita medica di lavoro, diversi anni fa una dottoressa mi disse, sentendomi parlare : “non mi sembra tanto timido, anzi..”. Io, dentro di me gioii…”i miei progressi”, pensai. “Ma ce ne’ voluto…” . Ah, a propositi della timidezza, in tv venne chiesto a Claudio Baglioni se fra il successo ed altre cose avesse vinto la timidezza. Claudio rispose “no, si nasce e si muore timidi”. “Se si lamenta lui…” fu il mio pensiero.
“Ma si’, che’ la vita e’ bella anche per me! Mmmhhh”. Ho detto per telefono a mio fratello qualche settimana fa, eravamo in argomento.. 🙂
,Ah, tengo a “precisare” che l’invidia nei riguardi di mio fratello e’ bonaria, fra me e lui c’e’ un rapporto stupendo. Ciao 🙂
Marghian
MARGHIAN ha detto:
“..bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità”. O forse, semplicemente vivere il momento, con la massima spontaneità, serenità e partecipazione. I miei ..sforzi erano, e sono, anche in tal senso. Ciao.
ili6 ha detto:
Conosco parecchie persone che, per timidezza o altro, non hanno formato una famiglia e sono rimasti soli. Certe vite vanno così. Ma sono riusciti a trovare molti interessi e passioni e anche la loro vita si è riempita. Anche tu hai tanti interessi diversi oltre il lavoro, la musica, l’astronomia, il nuoto, e immagino altro: potenziali, indirizzali e inizia a programmare piccoli-grandi momenti per fare cose che prima non hai fatto per la mancanza di tempo o di convincimento. Un’idea? Inizia a viaggiare. Anche brevi itinerari. Ci sono tante agenzie che organizzano per gruppi: si conosce gente, si visitano posti nuovi, si esce da casa, si sta in compagnia, ci si arricchisce.
Ciao 🙂
MARGHIAN ha detto:
Ciao Mariro, ti ringrazio per il tuo consiglio (e per la tua pazienza 😆 )
parte gli scherzi, comunque quello che mi consigli e’ anche vero o quanto meno lo sarebbe. Il fatto e’ che dopo il lavoro, alla sera, resta ben poco tempo- ed energie- da dedicare ad altro. E’ vero, scrivo o suono, ma sono due attività queste ..solitarie, diciamo. Ho pensato anche di inserirmi nella cura del canto in chiesa (una vecchia attività che non esercito da molto tempo, da quando mollai perché dove lavoravo allora avevo tutti i festivi di servizio, e non mi era possibile seguire quella attività. Adesso sono cambiate diverse cose, ma sicuramente accetterei (adesso che ho i sabati e le domeniche liberi). C’e’ poi anche una associazione culturale che “mi accoglierebbe a braccia aperte”, essendoci già stato per sei mesi (anche li’, mi era in salita seguire quel gruppo, quasi sempre di servizio e dovermi fare tutto in casa, eccetera). “viaggiare”. Ho sempre pensato che questa cosa mi risolverebbe il problema solo per qualche settimana, per tornare poi- come diciamo noi in sardo- “a sa peus bia”-“alla peggior via” sarebbe. . Trovare amicizie “profonde”, specie a questa eta’, e’ davvero difficile. Ah, poi ci sono le famose “altre cose” di cui mi e’ stato detto mille volte (anche dal mio ormai famoso fratello, “ripiega su qualcosa d’altro…”). Su questo io ho un chiodo fisso: “lo.. devi …sentire”, quasi come fossero una vocazione, altrimenti restano ripieghi, che certo aiutano, ma non riempiono la vita. A Cagliari frequentavo un gruppo parrocchiale, facevo delle cose ma pensavo “ste cose non le sento mie, non mi riempiono…”, e credo che sarebbe ancora cosi’ purtroppo. Mah, speriamo in qualcosa….
Forte un mio amico di Cagliari. Ti racconto questa poi chiudo, promesso 🙂
“Vedi, io sono come te, ma sto nel gruppo. Fai come me, dare la comunione ai malati, e vedrai che…”. Bellissima cosa”-gli ho detto io-, ma non consideri che tu sei un’altra persona, e questo ti realizza, mentre io sta cosa non la sento proprio. Ciao.
Marghian
MARGHIAN ha detto:
Ho gia’ iniziato a viaggiare, sai? Gia’ dagli anni ’80! Inghilterra, un viaggio organizzato di vacanza e studio della lingua, poi a Medjugorje nella allora Jugoslavia quando stavo a Cagliari, una “tre giorni” a Parigi-quella volta andai da solo, partii in treno da Torino dove stavo da parenti e tornai li’-, e poi ancora, negli Stati Uniti dove rimasi dieci giorni da un amico che ancora vive li’-, Torino Milano Roma eccetera ho peso il conto, soprattutto per Torino c’ero anche in agosto la scorsa estate per il matrimonio di un nipote.
A proposito, altro luogo comune da sfatare: “sei da solo puoi fare dei viaggi..” Mica tanto…Adesso dovrò aspettare un po’, con i soldi, direi almeno qualche anno o due..”. Sto pagando anche il mutuo della casa, e poi le rate della macchina…
ili6 ha detto:
…e lo so che i viaggi costano e non si può stare sempre in giro…ma sono i soldi spesi meglio, a mio parere.
Comunque hai ragione, difficile dare consigli o suggerimenti per il futuro altrui. Già è difficile indirizzare quello proprio, figuriamoci quello di persone che non si conoscono.
Ognuno ha la sua personalità, i suoi desideri, le sue aspirazioni, il suo sentire, le sue necessità.
Ti auguro con grande sincerità di continuare per la tua strada, già ricca, e di poterla ampliare come meglio a te può far piacere.
Sereno weekend, ciao 🙂
MARGHIAN ha detto:
Ciao Mariro’. I consigli sono bene accetti, comunque. E ti ringrazio! Ringraziai anche quel ragazzo di Cagliari, “fai come me..”, ma gli feci capire che le cose “non stanno proprio così”, appunto perché ” ognuno ha la sua personalità, i suoi desideri, le sue aspirazioni, il suo sentire, le sue necessità”. Necessità che sono diverse in ognuno di noi. Un’altra cosa per la quale io obietto e’ anche una osservazione “standard” tipo “pure io sono timido, eppure…”. Come un mio collega, “peggio di me” ma che ha famiglia. Ci sono mille e mille sfaccettature sul carattere, tipo la timidezza, e perciò nemmeno “quel discorso” regge.
Come ti ho scritto, non sono proprio digiuno di viaggi. I soldi per i viaggi sono spesi benissimo, hai ragione, ma- che li si spenda bene o male-, ci devono essere (in questi mesi ho speso anche tremila euro anche per la protesi dentaria, a giugno faro’ dei lavori in casa), e per il prossimo viaggio dovro’ aspettare qualche anno. Qualcosa ho in programma, c’e’, poi si vedra’.
Bellissimo, il tuo augurio, vediamo se la vita- che la possino. 😆 .- ti ascolti 🙂
Ciao, Buon week end 🙂
Marghian
MARGHIAN ha detto:
“..ti ascolta”, non “…ti ascolti”, buona notte 🙂
arielisolabella ha detto:
Un abbraccio cara vicino vicino..
ili6 ha detto:
che ricambio. Vicino vicino. Vicino qui? In Sicilia?
Lady Nadia ha detto:
Mah…perchè… possiamo ancora scegliere un lavoro? E poi…. troppo poco “esercizo fisico”.No?😊😊😊
ili6 ha detto:
Forse le 700 persone che sono state interessate all’inchiesta 50 anni fa poterono scegliere il lavoro che più li aggradava, ma oggi non puoi nemmeno scegliere cosa ti piace studiare!
Nell’articolo si legge che John F. Kennedy faceva parte del campione esaminato dagli studiosi di Harward. I suoi risultati ovviamente sono secretati, ma crediamo che lui abbia fatto così scarno “esercizio fisico”??? Era un’infelice? Forse lo furono molte sue donne…
Alessandra Bianchi ha detto:
Ah… sei troppo simpatica 🙂 🙂 🙂
Per il resto, sono un po’ perplessa…
ili6 ha detto:
🙂 🙂 🙂
su qualche punto anche io…
MARGHIAN ha detto:
Ah, i punti da te citati sono tutti giusti, non ne contesto nemmeno uno. Io faccio un lavoro che mi tiene molto in movimento- smanettare faldoni di archivio, far da usciere, da centralinista, accogliere gli utenti, eccetera-, che mi tiene in contatto con la gente (ecco una cosa importante, altro che prendere le distanze..).
“non paragonarti mai con chi ottiene più successo di te, ma guarda i risultati minori, per la serie l’erba del vicino non è sempre più verde”. Eh, facile (e daje, e’h? 🙂 ) . A mio fratello: “beato te che non vivi da solo”, “beato te che sei in pensione”…. Ormai lui ci ha fatto l’abitudine 😆 – Ciao ciao 🙂
Marghian
ili6 ha detto:
Daje, coi fratelli e con le sorelle ce lo possiamo permettere. Ci vogliono bene e sanno sopportare le nostre lamentele 🙂 E poi lui ogni tanto ti dirà “beato te che non hai moglie e puoi fare come credi” 😀
Ciao Marghian, buona notte
MARGHIAN ha detto:
“beato te che non hai moglie e puoi fare come credi”. “Che ci provi”. No, non me lo direbbe mai, mi dice invece “ti capisco”. Sa che non sono scapolo per scelta, e sa di essere felice davvero. “sono fortunato”, lo ammette lui in primis. “fare come credo”..mmmh, delle volte (spesso) questa e’ una “libertà” che non vorrei avere, e mi sa che me la devo tenere.
MARGHIAN ha detto:
Umberto Veronesi: “una sana vita coniugale”, facile- son solo….-. “Siate estroversi e disinvolti..”; facile- con la timidezza con cui ho combattuto una vita…-. E’ una faticata essere felice Mariro’, e’ una faticata 😆 almeno per me, poi non so… Ah, mi dicono “ci sono altre cose”. Stupendo, ma valle a trovare, non le ho ancora trovate ‘ste benedette altre cose…
Spostando l’asse del discorso fuori dal personale- a proposito, ti chiedo scusa per questo.. 🙂 io credo che la felicità dipenda da mille cose. Non mi piace però, proprio perché dipende da mille cose, la frase fatta “Dipende tutto da noi”: non e’ vero. Dipende da noi al “X” per cento, con la “X” che varia da caso a caso, non “tutto..da noi”. Fra le mille cose, le circostanze, il vissuto ed il vivendo- nel senso di ciò che tu vivi adesso, nel presente-, da come reagisci a quello che ti sta attorno. Siamo chimica, nel senso che esistono sostanze prodotte dal cervello che circolano da cellula a cellula, e che generano: calma, agitazione, ansia, rabbia, eccetera. La felicità, parrebbe essere uno scambio equilibrato di queste sostanze chimiche- troppa adrenalina (la più famosa 🙂 ), noradrenalina o dopamina generano quelli che chiamiamo “stati d’animo”, troppo poca non va bene ugualmente, insomma: felicità uguale equilibrio, secondo me. C’è la felicità momentanea, ma quella io la chiamo gioia, e c’è quella “di fondo”, che sarebbe quella vera.
Volo pindarico: io sono un po’ scientista-la chimica del cervello, il temperamento eccetera- , quasi agnostico; ma quanto vorrei che avesse ragione anche la religione, non essere, noi esseri umani, soltanto chimica. Ecco una cosa che mi aiuta: la speranza- non fede…- che dentro questa complessa macchina detta corpo umano ci sia anche quel “pack up spirituale” detto anima. In fondo e’ lei, ad essere felice o non felice, se esiste; se non esiste, invece, e’ il cervello ad esserlo, ovviamente se e quando questo gli riesce. Ciao 🙂
Marghian
ili6 ha detto:
Preciso subito di non essere un’esperta del settore pur avendo studiacchiato psicologia, sociologia e un po’ d’altro.
Quindi stiamo solo chiacchierando dopo aver letto un articolo di una rivista che compro ogni mese, che spesso mi piace e a volte mi delude.
Di teorie e consigli per essere felici se ne trovano a milioni sui libri o sul web e di solito non li leggo. il dossier di Focus mi ha incuriosita perchè nasce da un’indagine che ha analizzato centinaia di persone per 80 anni, passandole al microscopio in ogni sfaccettatura della loro vita, pervenendo così a dei risultati, a delle letture che, pare, siano più attendibili di altri.
Come dici tu, felicità è un termine troppo grosso, meglio usare il termine serenità. La gioia è fatta di attimi. La vita sa essere dura di suo, sa farti “regali” non desiderati coi quali devi convivere e poi c’è quell’indole tutta personale, genetica, educativa che devi combattere quotidianamente.Dipende da noi, ma assolutamente non tutto da noi, concordo.
Chiamiamo in causa anche il destino o almeno una parte di esso, quello che non puoi, non sai o non riesci a modificare.Possiamo metterci del nostro, certo, specie quando abbiamo chiaro cosa ci può far stare sereni e cosa meno.Possiamo impegnarci nel versante sociale, nel saper vivere in mezzo agli altri, stemperando lati del nostro carattere, divenendo più moderati, aperti, fiduciosi, tolleranti, equilibrati ed evitando continui scontri, litigi e prese di posizione. Non è semplice, certo che non lo è.Circondarci di persone serene, gioviali, rispettose ed esserlo con gli altri può rappresentare un passo più deciso verso la serenità, questo sì.
La religione, la fede,sono modi del pensiero e lo influenzano. E noi siamo pensiero. Ritengo che chi ha saputo conquistare, pur a fatica, il privilegio della fede in Qualcosa/Qualcuno (di buono) riesce a trovare risposte che possono aumentare la propria serenità.Una religione che dà solo tormenti spirituali o fisici è da rigettare.
Mi....semplicemente ha detto:
Interessante! intanto io certe distanze le ho prese 😉
Buona settimana Marirò
ili6 ha detto:
e se erano distanze da prendere, hai fatto benissimo!
Grazie, Mirna, serena settimana a te. A presto 🙂
Mi....semplicemente ha detto:
A mio parere lo erano 😉
ili6 ha detto:
ne sono certa.
Silvia ha detto:
Condivido tutto, soprattutto con l’ultimo punto!
Buon inizio settimana 🙂
ili6 ha detto:
Anche io 🙂
Grazie, buona e serena settimana a te. A presto.
Marko ha detto:
Wiosenne pozdrowienia z Polski
ili6 ha detto:
Ciao Marko, ho capito tutto tranne la Z 🙂
Grazie, saluta la Polonia da parte mia, happy spring !
Elena ha detto:
Me li devo segnare tutti!
ili6 ha detto:
ahahahah …Io soprattutto il primo, anche perchè tra poco ci sarà la prova costume e così prenderò due piccioni con una fava! 😀
kalosf ha detto:
Soprattutto le distanze 😉
ili6 ha detto:
ecco 😉
lucetta ha detto:
Prendere le distanze dalle persone “negative” che non sorridono, che stanno sempre nervose, vedono il brutto della vita e mai il bello…..e se sei costretta a frequentarle ugualmente MAI farsi influenzare e continuare a guardare la vita con i tuoi occhi.
Ciao Marirò, ti abbraccio.
ili6 ha detto:
Parole sagge, ma non sempre è facile. Anche per sola mezza giornata alcuni riescono a spegnerti il sorriso.
In merito al secondo consiglio dell’articolo, ad esempio, gli esperti ti ricordano quanto sia importante esprimerti, parlare, dire, anche urlare, gridare, lanciare oggetti verso il muro per sfogare le rabbie e i dolori repressi, ma devi essere consapevole che questo infastidisce, disturba, spaventa chi ti sta attorno e l’abbandono, la distanza, o peggio l’attacco da autodifesa alla lunga potranno essere amare realtà.
Ricambio l’abbraccio, a presto Lucetta. ❤
Nicola Losito ha detto:
Buona l’ultima! 😀
Nicola
ili6 ha detto:
yes, ma gli scienziati di Focus l’hanno dimenticata! Così ho rimediato 😉
cucinaincontroluce ha detto:
Concordo appieno, specie sull’ultimo punto che hai aggiunto…ahahah, sapessi quante distanze ho preso ultimamente… e quanto beneficio ne ho tratto!
Un bacio 🙂
ili6 ha detto:
ma vero! Poi nel campo lavorativo… ho smesso di convincere, far capire, discutere, scervellarmi, rimuginare,…quando si è agli antipodi meglio darci un taglio e vivere tranquilli.
Ti abbraccio, a presto 🙂
kalosf ha detto:
Concordo!!!!
ili6 ha detto:
Su tutti e sette i punti?
😀
Ma Bohème ha detto:
Molto interessante. Sempre pensato che vivere in mezzo agli altri sia una medicina efficacissima.
Unica perplessità: insegnante lavoro consigliato? Condivido se si fa riferimento ai momenti in classe, il contatto con i ragazzi è sempre una relazione costruttiva, ma il contorno? Tu sai a cosa mi riferisco. È forse per questo che hai aggiunto il tuo consiglio alla fine? 😉
Buona settimana Marirò. 😊
Primula
ili6 ha detto:
Soprattutto SAPER vivere in mezzo agli altri. L’articolo punta su questo e sul detto “Ciò che dai ricevi”. Ed è vero.
Anche a me ha lasciato perplessa la nota sugli insegnanti. In grande parte la condivido ho sempre detto che il mio è un lavoro a colori e fatto di sorrisi, ma forse gli articolisti non sanno quanto siano diventati movimentati, per non dire altro, gli studenti e le famiglie… fonte di elevate quantità di stress. L’affermazione sui presidi mi ha fatta ridere di gusto. Così si torna al potere benefico del comando. Mah…
Buona settimana a te, grazie 🙂
Rebecca Antolini ha detto:
Credo a capire perché noi Gianni e io siamo felici… 😀
cara Marirò abbi una buona settimana bussi Pif
mi piace la vignetta “anche le distanze possano rendere felice”
ili6 ha detto:
😀
sì, prendere le distanze da ciò che ti fa star male è necessario.
Buona settimana a voi, ciao
Rebecca Antolini ha detto:
ho fatto sempre cosi nella mia vita 😉 … anche a te una buona settimana
mairitombako ha detto:
condivido..
bacione carissima ❤
ili6 ha detto:
🙂
buon lunedì, Maria.
Laura ha detto:
Bello Mariro’, per il sesso pero’, chi l’ha detto che si deve fare una volta la settimana, 😀 😀 😀 baci tesoro, buonanotte e buon inizio settimana, ❤
ili6 ha detto:
Focus, giuro che l’ha detto Focus! 😀
Buonanotte a te, ciao, ❤
Laura ha detto:
😀 ti credo, baci cara, ❤