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barca, estate, Etna, faraglioni, mare, Riviera dei Ciclopi, Sicilia, viaggiare
Inizia il caldo e scatta immediata la voglia di mare, di sole, di luce. Da buona etnea ho inaugurato la bella stagione andando alle origini, quelle etnee, appunto. E le origini sono proprio qui:
Costa di Acitrezza (CT)e faraglioni
l’affascinante borgo marino di Acitrezza-Acicastello, luogo ricchissimo di miti e leggende, di pagine letterarie , poetiche e cinematografiche, di imponenti note geologiche e scientifiche, di angoli di paradiso.
Fa un po’ effetto pensare che le origini si trovino su una linea di fuoco, una faglia nel punto di contatto tra la zolla euro-asiatica a nord e la zolla Africana a sud, corrispondente alla catena dei monti Peloritani a settentrione e all’altopiano Ibleo a meridione. Eh sì, perché 600.000 anni fa si ritiene che la Sicilia fosse così
e il colossale attrito tra le due zolle diede origine alle prime eruzioni sottomarine di lava basaltica fluidissima con la nascita dei primi coni vulcanici, al centro del golfo primordiale detto pre-etneo: la culla dell’Etna.
La grande eruzione innalzò lava fin sopra il livello del mare: l’arcipelago dei Ciclopi, formato da otto faraglioni e la rocca di Acicastello, sono appunto i resti di quella prima fase eruttiva del vulcano sommerso.
Isola Lachea, il faraglione più grande dell’arcipelago dei Ciclopi. Dal 1993 l’Isola e i Faraglioni sono riserva marina integrale per la tutela di questo particolare ambiente vulcanico naturale. Da notare, nonostante la foto scattata in movimento, le argille marnose pleistoceniche e la presenza di lave a struttura colonnare, a dimostrazione che l’eruzione avvenne sotto il mare. L’argilla, a causa dell’alta temperatura della lava, ha subito una profonda trasformazione, originando la marna che ricopre parte dell’isola Lachea e della cima del Faraglione grande.
Il microcosmo dell’Isola Lachea con flora e fauna rarissime. Ospita una stazione per gli studi biologici e di fisica del mare gestita dall’Università di Catania.
Successivamente il vulcano spostò la propria attività verso nord creando un monte, indicato dagli studiosi con il nome di Trifoglietto, che poi collassò sprofondando e lasciando come traccia la grande depressione ora conosciuta come Valle del Bove. Dopo questi due grandi episodi l’attività vulcanica, spostando la propria direzione verso ovest, diede vita con eruzioni successive all’attuale, imponente massiccio dell’Etna che ospita la parte più spettacolare e più florida della provincia catanese.
Il castello di Acicastello e le Grotte di Ulisse
Un giro in barca mi ha fatto riscoprire luoghi incantevoli e rispolverato ricordi di gioventù: raggiungere a nuoto i faraglioni e tuffarsi da uno dei prismi di basalto è impresa che quasi tutti gli etnei cercano di provare e che battezza alla gioventù, alla fanciullezza. Riuscii nell’impresa a 16 anni. Quando cominci a non provarci più significa che sta iniziando il declino della vecchiaia. E sulla barca ho cercato di ricordare da quanto tempo non tento più quella traversata a nuoto…e, pensando pensando,… sono arrivata al porto (di Ulisse).
Porto di Ulisse, detto anche porticciolo di Ognina – Catania -Questa foto l’ho “presa in prestito” dal bel blog di Mimmo Rapisarda