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delirio di onnipotenza, esigenza di ammirazione, falliti, frustrazione, giornalisti, isis, menti malate, Munch, narcisismo, odio, orrore, selfie, ski, social network, strage, suicidi, video, Virginia
L’Urlo – Edvard Munch – Oslo
Ma come si fa ad ammazzare due persone e poi stare ore davanti a un pc per postare il video e la “giustificazione” del delitto? Come si fa?!? Quanto malata e glaciale deve essere quella mente! Simile a quella del pilota tedesco che fece schiantare l’aereo sulle montagne con tutti i passeggeri a bordo:”un giorno il mondo parlerà di me“, disse e per tanto si adoperò! E anche in quel caso si parlò di mente depressa e frustrata, con manie di persecuzione. Gente visionaria, narcisistica, con esigenza di ammirazione e, diciamola tutta anche se son morti – che riposino comunque in pace – di gente che vale davvero poco e sa di valer poco e che, invece di tentare un miglioramento, di capire, di cercare aiuto, si riempie di livore, di rabbia, di disprezzo, di odio e fa una strage!
Il giornalista americano ha dimenticato di farsi l’ultimo selfie mentre si suicidava! Qualcuno, poi, lo avrebbe postato sui social network per la sua “gloria eterna” e qualche altro lo avrebbe persino visto e forse anche laikkato !
Sono d’accordo con Sky e con chi ha deciso di non trasmettere il video dell’assassinio, mediaticamente programmato, dei due giovani giornalisti della Virginia, non assecondando, così, certa perversa follia umana. Lo stesso vale per quelli dell’isis, assetati di sangue e vendette a gogò. Per quel che mi riguarda non leggo più nemmeno un rigo delle loro nefandezze, figuriamoci cliccare sui video autocelebrativi! Farsi megafono della follia umana che vuole punire e umiliare le vittime innocenti è aberrante.
Pur nelle dovute sfumature, narcisi e con impellente esigenza di successo, ammirazione e onnipotenza, lo siamo tutti, idem schizzati, arrabbiati, depressi . Oggi più che mai abbiamo anche i “mezzi” per esprimere tali rabbie e frustrazioni, dal web alle armi, dalla droga all’alcol, li abbiamo in mano con facilità, con troppa facilità. Ma abbiamo una fortuna: quella di non essere tutti uguali. Almeno così si spera.