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aula scolastica, cartelloni, chiodi e martello, collaboratori scolastici, dura di comprendonio, Marcel Duchamp, responsabilità, rimprovero, rischio, scalette, scuola, sicurezza sul lavoro, testardaggine, vigili del Fuoco, voglia che passa
L’altra mattina sono stata rimproverata con decisione da un bidello della mia scuola, ops, chiedo venia, da un collaboratore scolastico, ‘che se li chiami bidelli ti fanno “spirdare” (vedere gli spiriti dallo spavento ). No, nemmeno collaboratori scolastici va bene. Li devi chiamare signore e signora e punto. Quindi sono stata rimproverata dal Sig. G. davanti ai miei alunni in malo modo, cioè con tanto di voce alta, frasi imperiose e minacciose e sapete il perché? Perché sono stata colta in fallo mentre, arrampicata su una scaletta a V, attaccavo un grande cartellone a una parete della mia aula.
-Maestra, che cavolo sta facendo lassù?!? Scenda immediatamente!
Premesso che io non mi offendo se mi chiamano maestra e non signora, anzi mi piace proprio, sentendo quelle urla sono saltata in aria col rischio di cadere sul gruppetto di bambini che mi stava aiutando dal basso a tenere fermo il cartellone che avevamo terminato dopo due settimane di intenso lavoro e che stavo cercando di fissare al muro con cartoncino e chiodini.
-Che succede signor G.? Non sto rovinando il muro, ho con me i cartoncini di protezione, stia tranquillo. Piuttosto stia attento che A. e B. non si prendano a calci, per favore. A. è già nervoso di buon mattino.
-Scenda subito dalla scala, maestra! Lei non può salire su quella scala!! Lo sa che se cade sono guai per tutti?
– So che se cado saranno guai per me, ma sto attenta. Questa scala sembra parecchio fragilina…
-E’ fragile. Da dove l’ha presa? Chi l’ha autorizzata??
Comincio ad innervosirmi e, dall’alto del penultimo piolo di quella scala senza parapetto, senza gommine antiscivolo, senza catenina di sicurezza e che tremola tutta, con in mano il martello, tra i denti due chiodini, mi giro con la testa che ondula e dico al sig. G. che la scala l’ho presa da me dietro l’anta del portone dove è tenuta e dopo aver chiesto da giorni a tre sig. collaboratori scolastici se mi potevano aiutare a fissare il cartellone. E poiché nessuno si è reso disponibile, era arrivato il momento di fare da sola.
-Io sono il responsabile della sicurezza dei lavoratori di questa scuola e le dico che lei non deve salire su nessuna scala, quindi scenda subito!
-Ok, io scendo, ma finisce lei di mettere altri due chiodini quassù?
-Nemmeno per sogno! Se io o lei, o altri, cadiamo mentre siamo arrampicati su una scala, specie una scaletta come questa, l’assicurazione dovrà sborsare un sacco di soldi e qualcuno potrebbe finire in galera! Venga subito giù, non posso vederla lassù!
– E allora chi deve attaccare un cartellone in questa scuola??
– Non lo so: personale specializzato, operai del Comune…nessuno! Niente cartelloni a quell’altezza, nessuno! Dovete smetterla voi maestre con questi cartelloni!!!
– A scuola i cartelloni si creano e si attaccano. Questo è parecchio grande, è quasi una scenografia che abbiamo realizzato a scuola con fatica, mettendoci impegno, tempo, creatività ed è venuto proprio bello! Se lo scordi che io non lo attacco!! Quindi o scendo io e sale lei o la smetta di urlare, mi tenga ferma la scala e incroci le dita finchè non metto questi ultimi chiodi!
-Lei mi costringe a tirarla giù! E’ dura di comprendonio!
-La nostra maestra non si tocca!!! –gridano alcuni dei miei alunni.
Il sig, G. urla ai bambini di stare zitti, di togliersi dai paraggi della scala, si attacca alla scaletta e trattiene il respiro sino a che non sistemo il cartellone. Quando scendo noto che è pallido e sudato. Lui!
-Maestra, lei non sa che rischio ha corso e ha fatto correre a me e alla preside.
-Già, a lei e alla preside… Ora so che a Natale, per il grande presepe che FOOOrse realizzeremo, dovrò chiamare i Vigili del Fuoco per fissarlo alle pareti! Intanto lei dica alla preside di acquistare una scala decente, altrimenti la voce grossa la farò io che son dura di comprendonio. E se soldi non ce ne sono, vorrà dire che da domani inizieremo una colletta pro scala-sicura!
Marcel Duchamp – Nudo che scende le scale n. 2 – 1912