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Marirò

~ "L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque"

Marirò

Archivi tag: racconti di Natale

Bau e Gio

08 giovedì Dic 2016

Posted by ili6 in Articoli, I miei racconti, Senza categoria

≈ 39 commenti

Tag

accettazione del diverso da sè, amicizia, cani e gatti, convivenze, diversità, dominio, famiglia, Gabriarte55, gelosia, i nostri amici quadrupedi, il piacere di scrivere, paura, punto di vista, racconti di Natale

(Prima parte di due)

ci-vorrebbe-un-amico

Disegno di Gabriella

Nero, piccolo da sembrare un peluche, impertinente e adorabile, Bau è da oltre un decennio l’indiscusso Principino di casa. Viziato e coccolato, sa dare affetto e spensieratezza e creare anche qualche problemino alla Principessa che per lui esiste solo quando il Principe non c’è. Beh, no, non è proprio così: Bau e Principessa hanno i loro bei momenti in certe sere, quando lei sta sul divano e lui le si acciambella accanto e le  tira tante carezze. Ma l’adorato indiscusso è il Principe, lui sì che lo fa divertire portandolo a spasso e dandogli ottimo cibo! Il cibo…ragione di vita insieme alle coccole e al dormire…Bau è esigente e sofisticato: ama mangiare ciò che mangiano i suoi padroni, Principessa è un’ottima cuoca, e Bau disdegna croccantini e biscottini adatti a lui. In modo particolare gli piace mangiare a tavola, la “sua tavola”, cioè i preziosi tappeti sparsi sul pavimento di casa e non comprende gli strilli di Principessa tutte le volte che, dopo aver addentato un osso o un pezzo di carne succulenta, si sposta sul persiano di turno per il suo pranzetto.  Esigente anche nelle abitudini, non sopporta i ritardi e le assenze e nemmeno le novità e ora, nella sua incipiente vecchiaia deve affrontare, nella sua casa di giorno,  una grande seccatura di nome Gio. Eh sì, come si conviene alle teste coronate anche Principino ha due case: il cortile è la sua casa di giorno, lì c’è la sua (ex)cesta, la copertina, la ciotola dell’acqua e ci sono tante cose da fare come inseguire i colombi, controllare i gatti dei tetti, annusare odori nelle aiuole, ascoltare i vicini di casa e la sua amica Polla che abbaia con lui dal terrazzo confinante. Poi c’è la casa della sera, quella bella, calda e morbidosa, due cuccette deliziose, una dentro e una sul terrazzo, la compagnia dei suoi Principi, i suoi giochini e piccoli dispettucci da fare quando gli passa per la coda.

Ora, si diceva, per Bau  il problema si chiama Gio:

-“Posso tollerare tanto di te, la cesta che mi hai tolto, la copertina che puzza del tuo odore, il tuo miagolio rauco e insistente che mi fa riposare male, la tua sciocca presenza nella mia casa di giorno. Posso sopportare che ogni tanto cerchi di strusciarti sul mio pelo, non ti morderò, mi limiterò a scansarmi  schifato e sopporto anche che sbagli in continuazione la ciotola dell’acqua e vieni a sporcare la mia. MAI, però,  sopporterò questa specie di amicizia che sta nascendo tra te e il MIO Principe! Lui ogni mattina ti offre una ciotola piena di croccantini (schifosetti a dire il vero) e io, che a quell’ora ho la mia fame, devo stare buono e osservare da lontano! Devo assistere al mio Principe che ti parla, che  ti accarezza…Gio di qua, Gio di là… ti ha persino curato gli occhi e una zampetta  e, cosa che mi fa infuriare, inizia persino a giocare con te! Questa è casa MIA e il Principe è mio, chiaro? Tu non esisti,  devi crescere in fretta e riuscire a saltare quel muro, come hanno fatto i tuoi fratelli e sgommare da qui, capito?! Tua madre ti ha rifiutato, i tuoi fratelli pure e…sei rimasto a me! Non se ne parla nemmeno! Sì, ok, sono geloso, lo ammetto, e ho paura di perdere i miei Principi per causa tua. Sto invecchiando e non riesco ad abituarmi a te.Vai via, Giò, vattene da casa mia e dai miei padroni o inizierò a mordere pesante! Lasciami invecchiare tranquillo, non sono capace di convivere con un diverso da me. I tetti ti aspettano. Sciòòò!”

“La nostra Africa” per il Magazine Scriveregiocando 2014 e per augurare a tutti un felice Natale

20 sabato Dic 2014

Posted by ili6 in Articoli, costume e società, I miei racconti, Natale, Senza categoria

≈ 59 commenti

Tag

famiglia, genitori, inseminazione eterologa, Magazine Scriveregiocando, Natale, racconti di Natale, vita

Anche quest’anno ho raccolto l’invito di Arthur unendomi ad altri autori per scrivere un racconto di Natale per il Magazine Scriveregiocando 2014.  Ringrazio Morena Fanti e Arthur per aver accolto “La mia Africa”,  un racconto che tratta un tema  non facile, scottante e controverso, un tema  che ho cercato di  sviluppare  con estrema delicatezza e rispetto e  anche con sincero trasporto, mettendoci dentro l’anima. Non può essere diversamente quando si parla di VITA.

Splendidi i racconti e le poesie dei vari e numerosi Autori del Magazine che potrete leggere cliccando qui o nella copertina del Magazine nella colonna del  widget. Una rivista gradevole da leggere e davvero ben impostata anche sotto l’aspetto grafico . Complimenti a tutti gli autori e ad Arthur, nostro Art Director.

A voi tutti e alle vostre famiglie cari e sinceri auguri di Buon Natale.

Marirò

caltag

 Pastorello in terracotta – Caltagirone

 La nostra Africa

Il  pranzo di Natale è terminato e la famiglia si sposta nel salotto per il dolce e il caffè. La mamma dà il via allo scambio dei regalini che attendono di essere donati sotto l’albero luccicante. E’ un momento di gradevolezza per tutti e poco importa se dentro quei  pacchetti col fiocco rosso ci sarà un’altra sciarpa o il solito profumo. Conta il pensiero, il dono, il gesto. Conta esserci.

Federico e Laura ricevono dai genitori e dai suoceri doppi regali: manca appena un mese  alla nascita del loro bambino e tutti già lo coccolano. Federico  porge alla madre uno scatolino  che contiene un angelo di fine porcellana:-Per la tua collezione di angeli, mamma.

Poi consegna una busta al padre. – Per te, papà. Buon Natale.

  -Cos’è?- chiede il padre, rigirando quella busta bianca con scritto  “La nostra Africa”- Un biglietto aereo? Non mi muovo da casa, sta per nascere mio nipote!

-No, è qualcosa di diverso  che spero tu gradisca.

Papà Marco apre la busta  e tira fuori  un foglio: -Posso leggere a voce alta o sono segreti?

-Non più segreti,  leggi come preferisci, noi intanto mangiamo il dolce.

Marco inizia a leggere:

“Ciao papà,

è Natale, mille auguri! Natale significa nascere, giorno della nascita, origine. Gli auguri, pertanto, sono d’obbligo perché ogni nascita è un augurio. Sta a noi decidere cosa deve nascere e quale cammino far proseguire.

E tu, papà, 30 anni fa  decidesti insieme alla mamma, dopo non poche tribolazioni, di far nascere me, di togliermi dal freddo e di inserirmi nel suo grembo caldo,  permettendomi di iniziare a vivere. Poi il nostro cammino insieme, ricco di momenti sereni e gioiosi, di affetti e sentimenti. Le preoccupazioni, le arrabbiature, le fatiche,  non sono mancate, come nel cammino che ogni famiglia affronta.

Hai già capito, papà, con te i lunghi discorsi non servono, hai  capito che  ora so. E’ stata la mamma a spiegarmi qualche giorno fa che mio figlio difficilmente potrà avere gli occhi verdi come i tuoi. Forse sì, mi piacerebbe li avesse verdi, soprattutto mi piacerebbe che il  suo sguardo  avesse la stessa intensità del tuo .  Mi piacerebbe anche che lui  avesse quella macchia scura che tu hai sul petto, quella che soprannominammo “ La nostra Africa” per via della sua forma. Ahahah, quante risate io e te su quella macchia! Quante storie abbiamo inventato nelle sere estive mentre  col dito percorrevo quella  “voglia” cutanea e tu a dire che la nonna, mentre crescevi nel suo grembo, stava  di certo a  sognare savane, deserti, elefanti,  piramidi  e ogni volta erano racconti meravigliosi e carichi di avventura!  Ricordo che un Natale ti costrinsi a stare a torso nudo per  ascoltare nuove storie. Nevicava, avevo la febbre alta e tu  sedesti sul mio letto mezzo nudo per accontentarmi. E raccontavi mentre io con la mano seguivo i contorni della “nostra Africa”.  Che egoista che fui! Beh, Marco non avrà quella macchiolina, ma  mi impegnerò come te a creare un “gioco” tutto nostro e a stabilire con lui un contatto e un legame così forte e profondo che sarà per sempre. So come fare, ho avuto un buon maestro.

Sì,  il tuo nipotino si chiamerà Marco.  E questo, insieme a tutto quello che questa lettera può contenere, è il nostro  regalo di Natale per te.

Sapere che sono nato da un doppio dono non mi ha turbato. Ringrazio quell’uomo  senza volto e senza  nome che volle donare una goccia di sé  e soprattutto ringrazio voi che decideste  di raccogliere quella goccia per farla diventare vita. Una vita, la mia,  voluta, accolta e coltivata come il fiore più prezioso, curato, protetto, difeso, amato. Sono fiero, fiero e orgoglioso dei miei genitori. Potrei riempire pagine intere se dovessi scrivere ciò che voi due avete fatto per me, dal primo bagnetto con la spugna naturale alle lacrime di gioia per il mio matrimonio. Potrei scrivere  di tanti momenti insieme e dei vostri preziosi insegnamenti, ma direi ciò che molti sanno e che ogni buon genitore fa per il proprio figlio. Tu e la mamma avete, con coraggio e consapevolezza, scelto di darmi la vita in un modo speciale. E questo è il mio grazie più profondo insieme a quello di essere stati dei genitori splendidi.   

Piuttosto io, spero davvero di essere stato un buon figlio. Deludervi sarebbe per me tremendo.

Ora, caro papà,  io e Laura ti chiediamo di  essere un nonno speciale per Marco  junior. Lui sarà un bimbo fortunato, così come  lo sono  stato e continuo ad esserlo io.

Felice Natale, papà. Sempre tuo,

Federico.”

Marco ripone la lettera e lentamente alza gli occhi lucidi sulla sua famiglia, quella che ardentemente desiderò insieme alla moglie, quella che ora cresce.  Poi indica il  pancione della nuora:- Dai, Marco, sbrigati a nascere che il nonno è impaziente di presentarti “la nostra Africa”. Buon Natale, piccolino!”.  Dopo versa un po’ di spumante nei bicchieri e va verso suo figlio per un brindisi speciale, fatto  di consapevolezze aumentate che fortificano quanto già  c’è e continuerà ad esserci.

Maria Rosaria

Murales_co

Murales – Tempera su muro © Arthur

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