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Marirò

~ "L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque"

Marirò

Archivi tag: Natale

Buon Natale

17 venerdì Dic 2021

Posted by ili6 in Natale, Senza categoria

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auguri, blog, Marghian, Natale, pandemia, ritorno, wp

Mi riaffaccio timidamente su WP dopo mesi di assenza. Lo faccio in occasione del Natale e anche perché ho iniziato a sentire la mancanza di questo luogo fatto soprattutto di belle persone, di gradevoli parole, di pensieri profondi, di storie garbate, di riflessioni importanti, di consigli utili.  In questo lungo, incerto e preoccupante periodo che stiamo vivendo abbiamo bisogno, più di altro, di cordiale condivisione e di amicizia, pur tra le opinioni diverse.

E’ stato un autunno pesante, carico di tensione a scuola, con numerosissimi contagi tra i bambini, quarantene, Dad, rientri, tamponi, chiusure, ecc… Ieri sera la mia terza dose, fatta stavolta con riluttanza, con fatica perché dai vaccini mi aspettavo di meglio. E invece sarà il terzo Natale punto e a capo. Ma sono qui e i due “famigerati” vaccini Astrazeneca che avevo in corpo, le pp2 incollate al viso per sei ore e le prudenze hanno fatto sì che, nonostante fossi stata attorniata da ben 14 bambini con la Beta che ha circolato liberamente per una decina di giorni prima di capire cosa stesse accadendo, io non ne restassi contagiata.

Ora si profila Omicron: non l’avrà vinta! Questo è l’augurio che faccio a tutti noi. Si va avanti con determinazione e coraggio.

E a voi tutti che leggerete auguro, inoltre, di trascorrere un sereno Natale, tra gli affetti veri.

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Ringrazio chi mi ha scritto in privato, preoccupato per la mia lunga assenza e chi ha continuato a lasciare un messaggio, un saluto, una traccia, tra le pagine di questo blog. Mi dispiace trovare blog ancora chiusi tra i miei contatti e mi ha davvero addolorato apprendere della dipartita di Marghian, persona bella in ogni senso. Anche Marghian, come altri amici blogger che non ci sono più, resterà nel mio blogroll. Idem chi ha chiuso definitivamente o non passa da qui da anni, andando altrove. Non ho mai cancellato nessuno dalla lista perché ognuno ha dato nel tempo un importante e piacevole contributo affinchè Marirò andasse avanti. Anche qui.

NATALE 2020

20 domenica Dic 2020

Posted by ili6 in Articoli, Natale

≈ 45 commenti

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auguri, Natale

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Cari amici,

BUONE FESTE!

Ho poche parole per questo Natale 2020, un Natale atipico, diverso. Il periodo pandemico che stiamo vivendo, ora divenuto lungo e pesante, ci destabilizza, ci preoccupa e ci confonde.

Riusciremo a cogliere il meglio di questi lunghi giorni di chiusura che ci attendono? Non so. Non è una scelta volontaria e desiderata, è una situazione imposta dalla realtà e come tale temo che non sarà ben sopportata. Proviamo quindi ad apprezzare ciò che si potrà: l’essenza del Natale, un maggiore riposo, meno caos e confusione, tempi lenti e sonnacchiosi. Finchè staremo bene e in salute tutto potrà essere affrontato col sorriso e divenire persino piacevole.

Quindi, prudenza, forza e avanti tutta verso tempi più sereni e gioiosi.

Auguri a voi e ai vostri cari.

Marirò

Arriva Babbo Natale, wiii!

17 martedì Dic 2019

Posted by ili6 in Articoli, Natale, Senza categoria

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auguri, Babbo Natale, bambini 2.0, Natale, regali, tecnologia, valori, videogiochi, vita da maestra

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In questi giorni mi sento una maestra vecchia e antiquata. Sensazione parecchio bruttina. La colpa è del buon Babbo Natale, sì proprio dell’amato Santa Claus che, si dice, porti i regali ai bambini.

Complice una lettura natalizia con la fatidica domandina: “Cosa desideri che Babbo Natale ti porti a Natale?”, invito i miei alunni a esprimersi con sincerità. Già prevedo le risposte: palloni, magliette dei calciatori, automobiline per i maschietti, bambole, borsette, trucchi per le femminucce. Spero che qualcuno dica un libro,  un CD di buona musica o un bel gioco da tavolo per trascorrere sane ore in famiglia. Sicuramente mi lancerò a disquisire sui regali inutili, sui giochi intelligenti, sulle troppe spese da evitare, ecc…

Inizio coi maschietti e vengo subito messa al tappeto: SWITCH! Nessuna esitazione, quindici bambini su venti desiderano lo Switch. Il punto è che io non so che sia uno Switch:<<Volete una strega? Una witch? O forse volevate dire Swatch, un bell’orologio swatch?>>. Loro ridono: <<Ma no, maestra, uno S.w.i.t.c.h. e poi, se proprio orologio dovrà essere, allora uno watch phone o semmai xaiomi!>>. Ops…: <<Uno xiaiomi, eh, certo, certo…>>, rispondo quasi sottovoce. Loro intanto iniziano a discutere di prezzi, 60, 350 Euro non so per cosa, 700 e passa per altro (sono ammattiti?) e nel frattempo in un pezzetto di carta annoto di nascosto: “Cercare urgentemente su Google xaiomi, watch, switch”.  I bambini leggono nella mia faccia la confusione e mi spiegano del Nintendo e dell’orologio computer.

Perbacco!!!

Preferisco stare in silenzio e passo alle bambine. Anche qui il coro è quasi unanime, per me però più raggiungibile: tablet e telefonino perché non ne possono più di quello vecchio del fratello maggiore, di mammà o dello zio. E mi par giusto: hanno già 8 anni compiuti, eh! Quando una bimba dice che vorrebbe Cicciobello mi si apre il cuore! Poi aggiunge che vuole “Cicciobello Lacrime vere” e mi viene un po’ di magone. Due alunne vorrebbero i Lego. Ahhh sììì, maestra felice! Inizio a dire di quanto mi piaceva costruire coi mattoncini Lego e con le costruzioni di legno e loro mi interrompono subito: <<Noi desideriamo i Lego ps4 tipo Worlds o Ratchet>>.

 Oh!

Le bambine discutono coi compagni di nomi astrusi tipo Wolfenstein, Sniper Elite, Minecraft   sigle, prezzi, combattimenti, grafica, platform 3, 4, 15 D. Non li seguo più, sono persa! Ma dico…, in questi primi mesi di scuola ho già svolto tre corsi di aggiornamento, online e non, sul curriculo didattico, sulle competenze, sulla valutazione. Che ce ne fosse stato uno di aggiornamento sui giocattoli-videogiochi dell’era 2.0!!! Avrei evitato la messa all’angolo! Perché è così che mi sento: all’angolo.

Li lascio parlare tra loro. Già li immagino durante le vacanze natalizie chiusi nelle loro stanzette a farsi ubriacare di luci e suoni violenti, di immagini velocissime, di situazioni competitive e aggressive. Li immagino mentre chiedono di non essere disturbati, presi come saranno a lottare e a tentare di accumulare punteggi. Li immagino a dire no alle semplici proposte dei genitori di uscire, di andare a trovare un parente, di fare una passeggiata. Chiusi in casa, forse con un compagno, a rincitrullire davanti a uno schermo di megapixel.

Così torno a Cicciobello, che va benissimo anche con le lacrime vere o finte e inizio ad apprezzare la risposta di un bimbo che dice che da Babbo Natale vorrebbe tutte le figurine dei calciatori che mancano nel suo album. Chissà quanto gli sta costando tentare di completare quell’album ma sicuramente meglio che stare a sconvolgersi e a caricarsi di violenza e aggressività davanti a uno schermo in solitudine.

Caro Babbo Natale, sii giudizioso nei regali sotto l’albero. Tappati le orecchie, non ascoltarli, nessuno ti rimprovererà perché si sa che sei vecchietto e magari un po’ sordo. Quindi metti nel sacco qualcosa di bello e di buono, di calmo e di sereno, di gioioso e comunitario. Vuoi qualche consiglio, vero? Non so. Sono confusa quanto te. Un viaggio? Un cagnolino? Un corso di pittura? Di nuoto? di sci? Un biglietto per un concerto?

Un dolcetto, un lavoro per le famiglie, degli affetti veri e tanta salute direi che possono bastare e avanzare. Per loro e per tutti noi.

BUON NATALE

 

BUON NATALE

22 sabato Dic 2018

Posted by ili6 in Natale, Senza categoria

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auguri, Erri de Luca, Giovanni Bellini, In nome della Madre, libri che ho amato, Madonna Lochis, Natale

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Giovanni Bellini — Madonna Lochis, 1475 – Bergamo

” Ho tagliato il cordone, un solo taglio, ho fatto il nodo del sarto e ho strofinato il suo corpo in acqua e sale. Eccolo finalmente. L’ho palpato da tutte le parti fino ai piedi. …

Il bue ha muggito piano, l’asina ha sbatacchiato forte le orecchie. E’ stato un applauso di bestie il primo benvenuto al mondo di Ieshu, figlio mio. Non ho chiamato Josef. Gli avevo promesso un figlio all’alba ed era ancora notte. Fino alla prima luce Ieshu è solamente mio. E’ solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta. Stanotte qui a Bet Lèhem è solamente mio….

Fuori c’è il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome, la circoncisione che ti darà l’appartenenza a un popolo. Fuori c’è odore di vino. Fuori c’è l’accampamento degli uomini. Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino all’alba. Poi entreranno e tu non sarai più mio.

Ma finchè dura la notte, finchè la luce di una stella vagante è a picco su di noi, noi siamo soli al mondo. Possiamo fare a meno di loro, anche di tuo padre Josef che è il migliore degli uomini. Pensa: noi usciamo di qui all’alba del giorno e fuori non esiste più nessuno, nè città, nè esseri umani. Pensa: noi siamo i soli al mondo. Che felicità sarebbe, nessun obbligo all’infuori di vivere. Finchè dura la notte è così.

Abìtuati al deserto, che è di nessuno e dove si sta tra terra e cielo senza l’ombra di un muro, di un recinto. Abìtuati al bivacco, impara la distanza che protegge dagli uomini. Non è esilio il deserto, è il tuo luogo di nascita. Non vieni da un sudore di abbracci, da nessuna goccia d’uomo, ma dal vento asciutto di un annuncio….

Abìtuati al deserto che mi ha trasformato in tua madre. Sei venuto da lì, dal vuoto dei cieli, figlio di una cometa che si è abbassata fino al mio gradino. Non è il censimento a spostarci, ma una via tracciata lassù in alto. Stanotte lo capisco, domani l’avrò dimenticato”.

Erri De Luca – “IN NOME  DELLA MADRE”- 

❤ Auguri di serene festività ❤

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Il racconto di Natale

18 lunedì Dic 2017

Posted by ili6 in Articoli, Natale, Senza categoria

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amicizia, auguri, blog, fantasia e realtà, Natale, Racconto di Natale

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Arriva Natale e dovrei decidermi a scrivere qualcosa per questo blog. Sto cercando un’idea, qualcosa di adatto alla festività, di tenero, di dolce, di buono, di, oserei dire, miracoloso. Si usa fare così, giusto? Le tenere  fiabe di Natale, quelle che sanno far sognare… Dai, Marirò, concentrati, pensa  a una storia, qualsiasi cosa, purchè bella, dai, lo hai sempre fatto a dicembre per il tuo blog.  Eh sì, lo so, lo so, periodo particolare il tuo, però potresti metterci un attimo di impegno, suvvia! Non ti va di scrivere il racconto di Natale? Di inventare una storia con un lieto fine? Non è obbligatorio farlo, lo sappiamo, ma sappiamo  che alla fine ti piacerebbe riuscire, anche per rompere questo fermo che ti ha colpita. Un mese che non pubblichi, che non riesci a leggere i tuoi amici di blog. Su!

Ok, ok silenzio che ci penso…Natale, uhm, vediamo…Non so. Un lieto fine…

Potrei scrivere di te che sei tanto ammalato e che soffri da matti in un letto d’ospedale. Poi, non so come, non so da dove o da chi, arriva una medicina miracolosa  e tutto passa. Via i dolori, via la paura, via il pigiama:  ridi, canti, ti alzi da quell’inferno di letto, dai un calcio a quell’odiosa sedia a rotelle e corri per strada, fregandotene del freddo e della pioggia, felice, sano, in compagnia dei tuoi amici e del tuo amore. Sarebbe una storia meravigliosa, ma quel farmaco…

Oppure potrei scrivere di te che sei arrivato qui dopo aver affrontato un viaggio spaventoso, fuggendo dalla violenza, dalla fame e dalla miseria e hai trovato il calore di una nuova e migliore realtà pronta ad accoglierti per un’esistenza degna d’essere vissuta. Sì? Davvero?

E se invece scrivessi di te, tesoro mio? Sì, di te che hai speso oltre 30 anni della tua vita sui libri, studiando con entusiasmo e impegno e, dopo due lauree, finalmente farai  un degno e trionfale ingresso nel mondo del lavoro, quello per il quale hai studiato, non troppo lontano da casa, quella casa che già stai timidamente  arredando col tuo amore e che aspetta solo di essere vissuta dalla vostra unione. E ora che il lavoro ci sarà, si potrà  pensare a tutto questo. Oh, sì che sarebbe Natale!

Potrei raccontare di te che non sai dove sbattere la testa con la miseria di stipendio che prendi. Quando lo prendi, ovviamente. Per fortuna nella tua zona c’è una mensa sociale col salone riscaldato. Casa tua è troppo fredda e hai già beccato una brutta bronchite. Come potrei concludere il racconto? Dovrei ricorrere a un gratta e vinci o alla Lotteria Italia per far sì che il tuo Natale sarà ricco di lucine, tavola imbandita e calore di casa.

Mi piacerebbe  scrivere di te, donna annichilita dalla paura e tanto sola, mi piacerebbe scrivere che da quell’orecchio non senti bene per una otite virale e non per gli schiaffi che ricevi un giorno sì e uno no dal tuo carnefice e mi piacerebbe scrivere che da questo Natale  potrai riprendere a vivere perché quello schifo di uomo marcirà in galera per sempre. Per sempre…

La mia mente sta vagando a 360°, non riesco a sviluppare una traccia chiara, in ogni possibile storia mi sfugge qualcosa per un finale degno del Natale e  dovrei lavorare duro di fantasia per rendere il tutto credibile.

Buio.

Oh, buio vero, nel senso che è saltata la corrente elettrica. Resta solo la luce dello schermo del portatile. Devo alzarmi per accendere qualche candela, ce ne sono alcune sparse per casa, ovviamente natalizie. Ok, ne accendo una e continuo a pensare e scrivere finchè la batteria vorrà. La candela presa a tentoni ha la forma di un pupazzo di neve, è carina e arriva dalla Val D’Aosta. Me l’ha portata una mia collega che ama la montagna…

TU, sì, TU! Scriverò di te! Come ho fatto a non pensarci? Sì, scriverò il mio racconto natalizio su di te, carissima collega e amica. Te, che in molti  guardano storta perché ami vestire eccentrica e firmata. Te, che spesso viaggi per il mondo con le amiche, anche con me, lasciando marito e figli a casa. Te, che frequenti palestre e piscine per tenerti in forma. Te, che sorridi spesso e sparli poco. Te, che hai sorpreso chi non ti conosce bene per la scelta forte e coraggiosa che hai fatto. Sei, siete tornati a casa da una settimana, tu con un rene in meno, tuo marito col tuo rene. Non puoi ancora gettare dal balcone quell’odioso trolley della dialisi domestica, non ancora, ma presto sì, lo farai, sì che lo farai.Lo farete insieme e con i vostri figli. E sarà Natale.

Sì, sì, mi piace questa storia, è bella, è vera, è natalizia, è senza stagioni; sa di buono, sa di cuore, sa di te.

Buon Natale, L., auguri a te e a tutta la tua famiglia.

Buon Natale, Amici di blog, Liete festività a voi e ai vostri cari.

L’Acquisto (online?)

18 domenica Dic 2016

Posted by ili6 in Articoli, costume e società, Natale, Senza categoria

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acquisti online, auguri, blog, commessi, convenienza, crisi occupazionale, e-commerce, lavoro, Natale, negozianti, scaldamani, web

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Volendo acquistare uno scaldamani per mia madre e non avendo chiare idee dell’oggetto, delle caratteristiche, delle marche  dei modelli  e dei costi, ho fatto un ampio giro sul web. In meno di venti minuti degli scaldamani elettrici sapevo tutto e di più. Premesso che online sino ad oggi ho acquistato solo alcuni ebook  e che in famiglia ho un fan sfegatato per gli acquisti in rete, un nipote che, tanto per fare un esempio pratico,  va a provare le scarpe nel negozio, fotografa i codici e poi si affida all’e-commerce con un buon risparmio e che  le volte che compro qualcosa in un negozio mi dice che ho sbagliato, che devo aggiornarmi, che avrei risparmiato tanti soldini, ecc.. ecc…, prendo improvvisa decisione di acquistare lo scaldino on line. Il costo è così basso che si può rischiare la fregatura e poi ci deve pur essere una prima volta, giusto? Scelgo un famoso negozio che c’è dalle mie parti e che vende i prodotti anche in rete con un certo risparmio, clicco sul modello e avvio  la procedura di acquisto. Terminata, mi appare un cortese messaggio che mi avverte che la tessera prepagata che vorrei utilizzare non può supportare la vendita  e, in effetti, mi sovviene di non aver ricaricato quella tessera da mesi e mesi. Che virtuale figuraccia! Al nipote non lo dirò mai! Di usare la carta di credito ufficiale non se ne parla, quindi annullo tutto e mi riprometto di passare l’indomani in banca per la ricarica. Puntualmente, però, lo dimentico, i giorni passano e scordo anche lo scaldamani.

Una  settimana  dopo mi ritrovo nel negozio per altre cose e ricordo dello scaldino. Aiutata da un gentile commesso, decido di prenderlo  anche se lo pagherò  qualcosa in più rispetto alla vetrina online dello stesso negozio.

-Se lo avessi preso sul web avrei risparmiato 4 euro.

-Vero, signora, per poco sarà così, ma dal prossimo anno, per fortuna, non ci sarà più differenza tra gli acquisti sul web e quelli nel negozio.

-Oh, peccato, ora che mi stavo decidendo…mio nipote si dispiacerà. In effetti  4 euro su 20 non sono poca cosa…

-Lo so, ma questa sarà la nuova tendenza dei grandi negozi. Sa a cosa servono quei 4 euro che lei sta spendendo in più? Al mio stipendio. Ne sia contenta, sta contribuendo a mantenere un posto di lavoro che è sempre più traballante.

-Capisco, ma…il 20%…sì,  penso sia giusto così, almeno per le piccole spese…

Saluto il commesso e vado a fare la fila alla cassa. Due minuti dopo mi sento chiamare e accanto al commesso c’è una donna minuta, molto carina e un bambino riccioluto che le somiglia tantissimo:

-Scusi, signora, è appena arrivata mia moglie con mio figlio. Glieli volevo presentare. Anche loro ringraziano per l’acquisto. Buon Natale.

Ci scambiamo una stretta di mani, due parole di cortesia, gli auguri e esco dal negozio contenta per l’ acquisto e per gli euro non risparmiati per una giusta causa.

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SERENO E GIOIOSO NATALE, amiche e amici di blog ❤

Katy

28 lunedì Dic 2015

Posted by ili6 in Articoli, I miei racconti, Senza categoria

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amicizia, famiglie allargate, Mary Cassatt, maternità, Natale, Peter Pan, vita

Caterina l’attende con gioia e quando Katy arriva col suo splendido bambino, si scambiano affettuosamente gli auguri di Natale. Poi chiacchierano amabilmente di tante cose mentre sgranocchiano del buon torrone. A Caterina è sempre piaciuto parlare con lei, così brillante nel conversare, colta, attenta, sensibile e le piace vedere Katy  veramente in forma  nei suoi nemmeno 40 anni:  la maternità l’ha resa radiosa, il lavoro da poco conquistato le ha regalato fierezza e sicurezza e quel bambolotto che cresce che è una meraviglia, è il suo orgoglio. Sì, Caterina è contenta di vederla serena e tranquilla; sa che le feste non le sono congeniali, come non lo sono in tante famiglie allargate e per tante donne madri, e sa che sono motivo di sofferenza per lei e il suo bambino con quel padre che non vuole prendere decisioni.

Tra le due donne  c’è sempre stato affetto e, nonostante la differenza di età, anche una discreta confidenza. Caterina  è  stata vicina nei periodi in salita della  vita di Katy e le è  stata anche solidale, pur sapendo che si stava ficcando in situazioni molto complicate con quell’uomo già padre di altri figli, ma Katy è passionale, determinata,  capace di  scelte forti, coraggiose e, dopo vari consigli e avvertimenti,  non restò  che sostenerla.

Caterina gioca a lungo col bimbo e quando arriva l’ora di andar via, li accompagna sino al cancello e accenna a un saluto  al compagno di Katy. “No, siamo io e lui” dice lei, facendo un segno verso il figlio, “io e lui. Sto iniziando a sistemare tante cose ed è meglio così. Suo padre sarà una presenza saltuaria.” Caterina perde le parole  mentre cerca di capire e Katy le viene incontro e l’abbraccia : “ Tranquilla, saltuariamente mi piace persino di più.” Poi sale in macchina, mette in moto e va via, salutandola con un sorriso.

“Auguri, Katy, buon Natale, felice anno nuovo. Un padre non può essere saltuario, non per un figlio.” Ma Katy non può sentirla, è già lontana e forse è meglio così.

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Mary Cassatt – Reine Lefebre and Margot before a window – 1902

Essere felici

21 lunedì Dic 2015

Posted by ili6 in Articoli, Natale, Senza categoria

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Amici di blog, auguri, Essere felici, Natale, Papa Francesco Bergoglio

papa F.

Con queste belle e importanti parole di Papa Bergoglio

auguro a tutti gli Amici di questo blog e ai loro cari

Buon Natale

e serene e gioiose festività !

Marirò

Atmosfera di Natale (?)

12 sabato Dic 2015

Posted by ili6 in Articoli, Natale, Senza categoria

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atmosfere natalizie che tardano ad arrivare, auguri, blog, Magazine Scriveregiocando, Natale, presepe, voglia di leggere, voglia di scuotermi

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Ci siamo, arriva Natale, pochi giorni e, come ogni anno, ci scambieremo gli auguri e faremo festa. Siete già nel turbinìo dell’atmosfera natalizia? Tipo grandi pulizie, corse per negozietti e mercatini, outlet e atelier di moda, ipermercati per i pranzi e i cenoni luculliani, agenzie di viaggio per le offerte last minute, fiocchi e nastri per i doni sotto l’albero, addobbi sparsi per casa, persino nel bagno (giuro di aver visto a casa di una collega il box doccia abbellito con un cordone di plastica di aghi di pino e palline rosa e azzurre e sulla cassetta dello sciacquone una decalcomania gommosa di Babbo Natale che dovevi pigiare per tirare  l’acqua e lui ti diceva Merry Christmas!).

Io quest’anno, prevedendo la mia personale mancata o scarsa atmosfera e volendo combatterla (‘che Dicembre resta uno dei mesi più belli dell’anno),  ho fatto le cose a modino e per tempo: albero,  presepi e qualche addobbo già pronti a fine novembre, lavoretti e decori natalizi realizzati dagli alunni in quasi dirittura d’arrivo e delizioso mini presepe di carta in bella mostra nel corridoio della scuola. Ho già fatto due-tre telefonate di auguri ad amiche del nord e qui, nella blogsfera, ho aderito per tempo al Magazine natalizio Scriveregiocando,  (pur non dando il meglio di me) e  ho anche messo la neve nel blog (che ora dovrò sopportare sino al 4 gennaio perché ho scordato come fare per toglierla!) La neve… oggi, ad esempio, abbiamo sfiorato i 20 gradi e il cielo è stato di uno splendido e luminoso  azzurro-giugno! Anche questo contribuisce a destabilizzare un attimino.

Insomma, se escludiamo il lavoro di scuola, i due piccoli doni acquistati per le bimbe di famiglia e incartati con i decori natalizi, due cene a casa di amici con panettone finale, atmosfera natalizia ancora nulla, nonostante le accortezze e le anticipazioni. Quest’anno proprio non la sento e ne conosco anche le motivazioni, nascoste in modo manifesto. Mi sveglierò da questo torpore? Mi darò presto una mossa? Boh, non lo so.

La cosa bella è che mi è tornata, dopo una lunga e triste pausa,  la voglia di leggere. Sto  leggendo di gusto e di impazienza, rubando tempo a tutto, e questo mi piace. Piuttosto, se avete consigli per buone letture…li prenderò in considerazione con piacere. Delizioso il libro della Torregrossa, “Il conto delle minne”, che sto finendo di leggere.

Se è tornata la voglia di leggere  (anche i vostri post), non è ancora così per quella di scrivere nel blog. Magari ci vuole ancora un pochino di tempo per questo e per la voglia di Natale. Che faccio, quindi? Vi faccio adesso gli auguri di buone feste? No, no, cioè sì, gli auguri sempre, ci mancherebbe, ma voglio aspettare e sperare di scuotermi, che così mi piaccio poco. Quindi  per adesso un cordiale saluto a tutti e buoni preparativi, natalizi e non.

Baci,

Marirò

“La nostra Africa” per il Magazine Scriveregiocando 2014 e per augurare a tutti un felice Natale

20 sabato Dic 2014

Posted by ili6 in Articoli, costume e società, I miei racconti, Natale, Senza categoria

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famiglia, genitori, inseminazione eterologa, Magazine Scriveregiocando, Natale, racconti di Natale, vita

Anche quest’anno ho raccolto l’invito di Arthur unendomi ad altri autori per scrivere un racconto di Natale per il Magazine Scriveregiocando 2014.  Ringrazio Morena Fanti e Arthur per aver accolto “La mia Africa”,  un racconto che tratta un tema  non facile, scottante e controverso, un tema  che ho cercato di  sviluppare  con estrema delicatezza e rispetto e  anche con sincero trasporto, mettendoci dentro l’anima. Non può essere diversamente quando si parla di VITA.

Splendidi i racconti e le poesie dei vari e numerosi Autori del Magazine che potrete leggere cliccando qui o nella copertina del Magazine nella colonna del  widget. Una rivista gradevole da leggere e davvero ben impostata anche sotto l’aspetto grafico . Complimenti a tutti gli autori e ad Arthur, nostro Art Director.

A voi tutti e alle vostre famiglie cari e sinceri auguri di Buon Natale.

Marirò

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 Pastorello in terracotta – Caltagirone

 La nostra Africa

Il  pranzo di Natale è terminato e la famiglia si sposta nel salotto per il dolce e il caffè. La mamma dà il via allo scambio dei regalini che attendono di essere donati sotto l’albero luccicante. E’ un momento di gradevolezza per tutti e poco importa se dentro quei  pacchetti col fiocco rosso ci sarà un’altra sciarpa o il solito profumo. Conta il pensiero, il dono, il gesto. Conta esserci.

Federico e Laura ricevono dai genitori e dai suoceri doppi regali: manca appena un mese  alla nascita del loro bambino e tutti già lo coccolano. Federico  porge alla madre uno scatolino  che contiene un angelo di fine porcellana:-Per la tua collezione di angeli, mamma.

Poi consegna una busta al padre. – Per te, papà. Buon Natale.

  -Cos’è?- chiede il padre, rigirando quella busta bianca con scritto  “La nostra Africa”- Un biglietto aereo? Non mi muovo da casa, sta per nascere mio nipote!

-No, è qualcosa di diverso  che spero tu gradisca.

Papà Marco apre la busta  e tira fuori  un foglio: -Posso leggere a voce alta o sono segreti?

-Non più segreti,  leggi come preferisci, noi intanto mangiamo il dolce.

Marco inizia a leggere:

“Ciao papà,

è Natale, mille auguri! Natale significa nascere, giorno della nascita, origine. Gli auguri, pertanto, sono d’obbligo perché ogni nascita è un augurio. Sta a noi decidere cosa deve nascere e quale cammino far proseguire.

E tu, papà, 30 anni fa  decidesti insieme alla mamma, dopo non poche tribolazioni, di far nascere me, di togliermi dal freddo e di inserirmi nel suo grembo caldo,  permettendomi di iniziare a vivere. Poi il nostro cammino insieme, ricco di momenti sereni e gioiosi, di affetti e sentimenti. Le preoccupazioni, le arrabbiature, le fatiche,  non sono mancate, come nel cammino che ogni famiglia affronta.

Hai già capito, papà, con te i lunghi discorsi non servono, hai  capito che  ora so. E’ stata la mamma a spiegarmi qualche giorno fa che mio figlio difficilmente potrà avere gli occhi verdi come i tuoi. Forse sì, mi piacerebbe li avesse verdi, soprattutto mi piacerebbe che il  suo sguardo  avesse la stessa intensità del tuo .  Mi piacerebbe anche che lui  avesse quella macchia scura che tu hai sul petto, quella che soprannominammo “ La nostra Africa” per via della sua forma. Ahahah, quante risate io e te su quella macchia! Quante storie abbiamo inventato nelle sere estive mentre  col dito percorrevo quella  “voglia” cutanea e tu a dire che la nonna, mentre crescevi nel suo grembo, stava  di certo a  sognare savane, deserti, elefanti,  piramidi  e ogni volta erano racconti meravigliosi e carichi di avventura!  Ricordo che un Natale ti costrinsi a stare a torso nudo per  ascoltare nuove storie. Nevicava, avevo la febbre alta e tu  sedesti sul mio letto mezzo nudo per accontentarmi. E raccontavi mentre io con la mano seguivo i contorni della “nostra Africa”.  Che egoista che fui! Beh, Marco non avrà quella macchiolina, ma  mi impegnerò come te a creare un “gioco” tutto nostro e a stabilire con lui un contatto e un legame così forte e profondo che sarà per sempre. So come fare, ho avuto un buon maestro.

Sì,  il tuo nipotino si chiamerà Marco.  E questo, insieme a tutto quello che questa lettera può contenere, è il nostro  regalo di Natale per te.

Sapere che sono nato da un doppio dono non mi ha turbato. Ringrazio quell’uomo  senza volto e senza  nome che volle donare una goccia di sé  e soprattutto ringrazio voi che decideste  di raccogliere quella goccia per farla diventare vita. Una vita, la mia,  voluta, accolta e coltivata come il fiore più prezioso, curato, protetto, difeso, amato. Sono fiero, fiero e orgoglioso dei miei genitori. Potrei riempire pagine intere se dovessi scrivere ciò che voi due avete fatto per me, dal primo bagnetto con la spugna naturale alle lacrime di gioia per il mio matrimonio. Potrei scrivere  di tanti momenti insieme e dei vostri preziosi insegnamenti, ma direi ciò che molti sanno e che ogni buon genitore fa per il proprio figlio. Tu e la mamma avete, con coraggio e consapevolezza, scelto di darmi la vita in un modo speciale. E questo è il mio grazie più profondo insieme a quello di essere stati dei genitori splendidi.   

Piuttosto io, spero davvero di essere stato un buon figlio. Deludervi sarebbe per me tremendo.

Ora, caro papà,  io e Laura ti chiediamo di  essere un nonno speciale per Marco  junior. Lui sarà un bimbo fortunato, così come  lo sono  stato e continuo ad esserlo io.

Felice Natale, papà. Sempre tuo,

Federico.”

Marco ripone la lettera e lentamente alza gli occhi lucidi sulla sua famiglia, quella che ardentemente desiderò insieme alla moglie, quella che ora cresce.  Poi indica il  pancione della nuora:- Dai, Marco, sbrigati a nascere che il nonno è impaziente di presentarti “la nostra Africa”. Buon Natale, piccolino!”.  Dopo versa un po’ di spumante nei bicchieri e va verso suo figlio per un brindisi speciale, fatto  di consapevolezze aumentate che fortificano quanto già  c’è e continuerà ad esserci.

Maria Rosaria

Murales_co

Murales – Tempera su muro © Arthur

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