Ne convengono in tanti: la coppia più bella di questa estate, nel tratto di spiaggia che frequenta Paola, è proprio quella dei due giovani che si sono conosciuti su Facebook. Belli lo erano anche la scorsa estate, con il loro bambino appena nato, ora lo sono forse più per via del pancione del secondo figlio in arrivo. Qualcuno storce ancora il naso, ma poco importa.
Lui è uno schianto, un vichingo svedese che ha lasciato uomini e donne (di tutte le età) a bocca aperta, non solo per la sua fisicità da 10 e lode, ma anche per affabilità, simpatia, cordialità, serietà. Lei è la classica bella donna mediterranea che tutti in quella spiaggia erano abituati a vedere sola e in compagnia di un libro. Un pomeriggio di alcuni anni fa, mentre era sdraiata a prendere il sole e intenta a smanettare col cellulare, chiese a Paola, l’amica di sua madre, se era su FB. Lei rispose di no e Francesca disse che si era iscritta da pochi mesi e che le si era aperto un mondo nuovo. Paola le raccomandò, dall’alto della sua moscia maturità, di stare attenta. A Natale Francesca le inviò un messaggio di auguri dalla Svezia, aggiungendo che era il Natale più bello della sua vita. Nel Natale seguente ricevette l’invito del su0 matrimonio e ora Paola sta tentando di costruire un castello di sabbia con il suo bambino.
Castelli di sabbia, già…così venne definita la storia dei due innamorati dalla maggior parte delle signore della spiaggia appena si seppe che lei si era trasferita da lui. Paola ancora ricorda i pianti dei genitori di Francesca, increduli che la loro unica, colta, educata, ricca figlia avesse preso una decisione così repentina e folle grazie a una banalissima e pericolosissima chat. Paola fu sincera con l’amica, le disse che era felice per la ragazza, che non sopportava più di vedere una trentenne uscire nelle sere estive coi genitori e gli amici di questi, che dovevano smetterla di soffocarla, di cercare il buon partito da sposare, che dovevano lasciarla andare, anche a costo di errori, e fidarsi di lei.
Ricorda ancora quella sera in pizzeria quando si trovò a prendere le difese della nuova coppia contro tutte le signore scandalizzate dal loro incontro tecnologico :-Senza sapere nulla delle famiglie, della provenienza? Dureranno meno di un anno! Un tuffo nel buio! Sul web puoi trovare il diavolo!!!
“Vero, puoi trovare il diavolo o la normalità”, ribatteva Paola. Si schierò dalla parte dei due giovani sin da subito e a spada tratta, senza sapere il perché, o forse sì. Conosceva Francesca da quando era una ragazzina e l’aveva sempre vista triste, annoiata, schiacciata dalla forte personalità dei genitori. Ma non era solo questo La cosa che le piacque fu, intanto, la loro naturale e bella sincerità: “Ci siamo conosciuti su Facebook”. Avrebbero potuto dire qualsiasi altra cosa, di essersi incontrati in un convegno universitario, al foyer di un teatro, in un museo, ovunque e non avrebbero sollevato vespai. Invece dissero la verità e la sottolinearono durante la festa del loro matrimonio con una delle torte con sopra decorato il logo di FB e un faccino ammiccante.
Durante quella pizza da incubo al femminile, Paola fu disturbata da tutti quei declami delle signore bene contro il web, un puritanesimo falso e strisciante che non muore mai, capace di annientare chiunque. Si lanciò contro i mulini a vento, brandendo la spada verso tutte:- “Ma tu che dici che su Internet ci stanno solo mostri, significa che anche tuo figlio è un mostro! O credi che tuo figlio ora non stia chattando con qualcuno mentre noi stiamo mangiando la pizza?” E fu persino cattiva verso un’altra signora che asseriva con veemenza l’importanza di conoscere le famiglie di provenienza:-“ E infatti tua nipote che ha sposato il figlio del dirimpettaio, è già divorziata!”
Alcune ne dissero di tutti i colori, altre le ammutolì lei con battute argute, poche stettero in un silenzio nascosto e imbarazzato, una le chiese se per caso anche lei stava a chattare e solo una signora ammise simpaticamente che, nonostante sposata e nonna come Paola, si divertiva a colloquiare sui social di varie amenità, per gioco e passatempo. Lei tranquillizzò tutte dicendo che non era iscritta su FB, ma frequentava i blog e che, se l’argomento la interessava, lasciava commenti e scambi di opinione. Si quietarono e si quietò pure lei. No, no, Paola non disse che un tempo aveva frequentato una chat che le aveva regalato momenti molto belli, puliti, semplici e anche tormentosi. Non disse che certi ricordi a distanza di anni ancora la accompagnano affettuosamente e serenamente, non lo disse perché quelli furono momenti tutti suoi e che nessuno, all’infuori di lei, proprio nessuno potrà mai comprendere nella sua vera essenza senza sporcarli, anche solo lievemente.
Francesca ha un po’ di nausea:-”Torno a casa, posso lasciarti il bambino? Gioca così bene con te.”
“ Certo, vai tranquilla, riposati. Zia Paola sa costruire castelli di sabbia duraturi e fantastici!”

Sandcastle
Foto prese dal web