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coppia, coppie che scoppiano, equilibri, famiglia e lavoro, Lui e Lei, pensionamento, racconto, società, solitudini
(Prima parte di due, forse di tre)
Lei
L’altra mattina ho fatto qualcosa di incredibile: sono andata dall’ex dirigente di mio marito, che è anche un buon amico, e l’ho pregato di riprenderselo! Con voce per nulla scherzosa, gli ho chiesto di togliermelo da casa e di trovargli qualcosa da fare negli uffici, qualsiasi cosa, anche gratis. Lui mi ha risposto che prevedeva questo perché Pier Ferdinando ha amato sempre il suo lavoro e da pensionato, quale ora è, nei primi tempi ne avrebbe sofferto sicuramente. “Sono trascorsi nove mesi dalla pensione e non si è ancora adattato?” Ho risposto di no, non si è adattato lui e non mi sono adattata io. Ha sorriso benevolo e mi ha promesso che ci penserà. “Presto!”, gli ho detto mentre lo salutavo, “Fai presto o scoppieremo entrambi”.
Ma cosa ho combinato? Per la maggior parte delle coppie il pensionamento è una gioia: si potrà stare più insieme, si potranno fare cose nuove o da sempre rinviate, viaggiare ad esempio, dedicarsi agli hobby, ecc…ecc…Viaggiare…con la maledetta paura degli aerei che abbiamo…. E poi ci vorrebbero tanti soldini. Hobby? Il suo hobby preferito è il lavoro, sì, c’è il calcio, ma alla sua età e con gli acciacchi che ha, se lo può scordare.
Per la maggior parte la pensione è una gioia, per altra maggior parte è una jella che rompe delicati equilibri faticosamente conquistati..
Pier Ferdinando è un bravo marito e gli voglio un bene dell’anima: guai se gli succedesse qualcosa di brutto! Però, non lo voglio in mezzo ai piedi H 24!!! Da quando è in pensione, dispersi gli amici visto che da quell’ufficio usciva solo la domenica, gironzola per casa come un fantasma, si impiccia in tutto, vuole fare e alla fine non combina nulla. Un po’ mi aiuta, con la spazzatura, ad esempio, o se devo spostare un mobile o pagare una bolletta alla posta, ma non ho bisogno del suo aiuto, da quarantacinque anni me la sbrigo da sola. Sta diventando sciatto: in tuta, persino in pigiama tutto il giorno, ciondola davanti alla tv. Se devo uscire per delle commissioni, mi si appiccica dietro, se vado a trovare un’amica( io alcune amicizie ho saputo mantenerle, a differenza sua), inizia a frignare che non vuole stare solo per troppo tempo per poi diventare muto quando siamo insieme. Solo quando sparisce per alcune ore con la macchina, dove va non lo so e non mi interessa, riprendo a respirare libera per casa. Io sono una buona moglie, madre e nonna, sono attenta e fedele, premurosa con tutti, ma lui da qua.ran.ta.cin.que anni mi ha abituata a stare da sola, lui e il suo amato lavoro! Partiva alle 7.30 del mattino e ci si rivedeva alle 7.30 di sera. Alle 22.30 eravamo tutti a letto. Persino il pranzo preferiva fare alla mensa coi colleghi anche se il suo ufficio era a 10 minuti da casa! All’inizio ci rimasi molto male, poi mi rassegnai a pranzare da sola, le bambine stavano a scuola sino al pomeriggio, e i miei pranzi erano volanti, quando c’erano, di solito un panino davanti alla tv. Da sola. Avevo tempo e la casa tutta per me: con calma organizzavo la mia giornata, distribuivo bene le ore per pensare alle pulizie, a tutto ciò che richiede la vita, pagamenti, certificati, pratiche varie e pensavo alle figlie e a me stessa. Anche a mio marito. Stiravo le sue camicie alla perfezione, tanto per dirne una; Pier Ferdinando è sempre stato un figurino, ancora adesso le amiche me lo invidiano per l’eleganza, la signorilità, la simpatia. Mi è mancato durante l’adolescenza delle ragazze, non è stato facile per me e per loro e poi eravamo ancora giovani, in salute, la passione reggeva, ma il tempo del pensionamento si prolungò per leggi e leggine varie. Quando, poi, le ragazze si sposarono al Settentrione, lui chiese e ottenne altri anni di proroga dal pensionamento. Altra delusione per me e così ho scoperto Skype, Instagram e altro. No, non ho mai fatto nulla di disdicevole, chat e videochiamate con le figlie e con i nipotini che altrimenti vedrei due volte l’anno, pubblicazione di alcuni lavoretti di bricolage di legno che sono la mia passione, chiacchiericcio di tutto e di niente con questo e quello. Ora, con il marito alle costole, tutto diventa pesante: ” Che fai? Questa chi è? Non cucini?”. Uffa e riuffa! Devo inventarmi qualcosa, se non tornerà in ufficio, anche se ha già compiuto settanta anni, scoppieremo! Inoltre, io voglio continuare a vederlo felice e, evidentemente, da solo con me non lo è.