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“Morning light” di Serge Marshennikov
Estate torrida, questa che in Sicilia pare non debba finire mai. E il gran caldo, si sa, può portare a prendersi delle libertà tra le mura della propria casa. Questo ha pensato e fatto una giovane signora della mia città: girava nuda per casa certa di non essere vista da nessuno. Il caseggiato di fronte è disabitato da anni e lei stava esercitando un semplice diritto, intimo e privato, nella tranquillità e solitudine della sua dimora. La signora, però, non si era accorta che da alcuni giorni nella casa dirimpettaia erano stati avviati dei lavori di ristrutturazione e che un gruppo di muratori l’aveva notata. Notata, filmata, fotografata e …condivisa. Appena compreso ciò , la giovane donna non ha esitato un attimo a denunciare il fatto alla polizia. Due uomini ora rischiano la galera per interferenze illecite nella vita privata mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva. Il reato è punibile con una condanna compresa tra 6 mesi e 4 anni di reclusione ( articolo 615 bis del codice penale che punisce chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata che si svolgono all’interno di abitazioni private o di altri luoghi di privata dimora).
Il fatto non ci sorprende, purtroppo. Siamo nell’era 3.0, dello smanettamento forsennato, del non rispetto, del sollazzo stupido o, peggio, finalizzato a turpi azioni di tipo ricattatorio. Qualcuno si è sorpreso per la denuncia della vittima, altri si sono meravigliati per la severità dell’eventuale condanna, molti hanno dimostrato solidarietà alla signora e non è mancato chi ha incolpato la stessa che avrebbe comunque dovuto provvedere ad abbassare le tapparelle delle finestre invece di rischiare e di costringere dei lavoratori a interrompere le proprie mansioni. Stendiamo un velo pietoso su questi “illuminati” pensatori.
In parecchi, invece, abbiamo riflettuto sulla vacuità dei nostri giorni. Come si cambia! Un tempo riuscire a carpire fortuitamente la visione di un corpo nudo di donna, financo di una caviglia, avrebbe ispirato sentimenti e intimi e inconfessabili turbamenti, splendidi versi poetici, mirabili brani letterari, tele strepitose. Oggi…si fa un filmino di pessimo gusto e qualità da condividere, nell’ipotesi migliore, con gli amici della birreria. E si finisce, si spera, in carcere.
Siamo ormai terra terra.
Da persona, donna o uomo che io possa essere, rivendico, insieme alla mia concittadina, il diritto di girare nuda per casa mia, estate o inverno che sia, in assoluta intimità e di non avere violata la mia privacy per nessun motivo. Da donna potrei, forse, solo accettare di divenire inconsapevole Musa di splendidi versi poetici ma, ahimè, sarei dovuta nascere in altra epoca.
“Tutta nuda”
Te, nuda dinanzi la lampada rosa,
e gli avori, gli argenti, le madreperle,
pieni di riflessi
della tua carne dolcemente luminosa.
Un brivido nello spogliatoio di seta,
un mormorio sulla finestra socchiusa,
un filo d’odore, venuto
dalla notte delle acacie aperte,
e una grande farfalla che ignora
che intorno a te
non si bruciano le ali,
ma l’anima.
Luciano Folgore
(da Città veloce. 1919)