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Marirò

~ "L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque"

Marirò

Archivi tag: dominio

Bau e Gio

10 sabato Dic 2016

Posted by ili6 in Articoli, I miei racconti, Senza categoria

≈ 38 commenti

Tag

accettazione del diverso da sè, accoglienza, amicizia, convivenza, diffidenza, dominio, famiglia, felini, Gabriella55, gelosia, il piacere di scrivere, paura, punto di vista, Racconto di Natale

(Seconda e ultima parte)

Disegni di Gabriella

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Gio, nato nel cortile di Bau insieme a sei altri fratelli, per una crudelissima legge di natura  fu destinato alla morte. La madre non riusciva ad allattare tutti i suoi cuccioli e dovette sceglierne uno per l’eliminazione.  Toccò a Gio che fu rifiutato sin da subito. I fratelli gli cedevano il posto tra le mammelle della mamma solo in rarissime occasioni di sazietà: per lui solo qualche goccia di avanzo e nulla più. Resistette oltre le previsioni, lottando e cercando di farsi spazio tra i vivi. Non riusciva a camminare, a stare in piedi, a mettere  il pelo, a miagolare, a crescere. Stava fermo in un angolino a lamentarsi e ad aspettare un miracolo. Il miracolo arrivò con il Principe che volle provare a forzare il suo destino e, munito di biberon, si prese cura di lui. Gio acquistò forza e speranza, iniziò a camminare e a miagolare e conquistò il Principe, suscitando la gelosia dei fratelli e di Bau che, turbato e ringhioso, gli gironzola sempre attorno. Durante il  pranzetto il Principe sta attento che nessuno, nemmeno Bau, si avvicini alla ciotola di Gio e solo dopo, quando  è sazio , permette agli altri di assaggiare gli avanzi. Il problema per Gio non sono i suoi fratelli che, ormai grandicelli, fanno tante passeggiate lontane e lo lasciano spesso solo e tranquillo, il problema è quel quadrupede nero che lo rifiuta, lo tormenta tutte le volte che c’è il pranzo e che teme la sua presenza:

-“ Perché ce l’hai così tanto con me? Che fastidio ti sto dando? Hai assistito alla mia nascita, hai visto coi tuoi occhi la fatica che ho dovuto fare per sopravvivere, rifiutato persino da mia madre! Credi sia stato facile per me accettare di essere un aborto della natura? Che ne sai tu della sopravvivenza, della fame, del rifiuto? Tu, col tuo pelo lucido e profumato; tu ,col tuo corpo grasso e sazio; tu, coccolato e amato; tu, con cuccette morbide e calde; tu con tutti gli spazi a tua disposizione! Che ne sai dell’abbandono e della solitudine, del terrore e della paura, dei morsi della fame e degli occhi che non riuscivo a tenere aperti per la malattia? Mi disprezzi perché sono diverso da te, perché sono rimasto piccolo e rachitico, perché non so arrampicarmi sui muri, solo ora ho imparato a raggiungere un piccolo rifugio sull’albero di limone. Mi sopporti malamente perché prendo un attimo di attenzione dal tuo Principe, che ora è anche il MIO, e fai di tutto per rubarmi il cibo anche se non ti piace, geloso come sei! Lo so che quando il Principe viene a prenderti per la passeggiatina poi ti porta nella casa di sopra e lì tu hai cibo e calore a sazietà. Da quaggiù sento i vostri giochi, le coccole che ti fa Principessa, il tuo ronfare tranquillo in chissà che eleganti cuccette e solo Dio sa quanto vorrei seguirvi di sopra e trascorrere la serata con voi! Ma non oso farlo, il mio posticino è qui e tu, invece di stare sereno con me, magari di giocare un pochino insieme, in quelle poche ore del mattino fai tutto l’altezzoso, non mi degni di uno sguardo e persino ti arrabbi se mangio qualcosina! Hai meritato quella botta del Principe sul sedere  quando hai cercato di rubarmi i croccantini! Hai persino tentato di morderlo e io ho soffiato contro te con tutta la mia forza perché sei un ingrato! Guarda che ce la faccio a uscire le unghie, non costringermi, stai  calmo  che non ti sto rubando nulla, sto solo cercando di vivere anche io e se vorrai, potremo farlo insieme, magari sarà divertente. Il Principe e la Principessa possono pensare a  tutti e due  quindi piantala di fare lo sciocco e andiamo avanti che in questo cortile c’è  spazio per entrambi. Miagolerò di meno per non disturbare il tuo riposo mattutino se la smetterai di rifiutarmi e di aver paura di me. Dall’alto del tuo Bau, hai paura di un piccolo Gio, temi che ti rubi i tuoi padroni e il loro affetto. Io non voglio rubare nulla, solo condividere un pochetto e poi,  come te, come tutti, ho bisogno  di attenzioni  per vivere.”

In questi giorni che precedono il Natale sta accadendo un fatto strano che sta disorientando Bau: per il pranzo di Gio nel cortile arriva anche Principessa: Principe dà da mangiare a Gio e Principessa nel frattempo  fa a Bau tante coccole. L’indomani è l’esatto contrario. E’ una specie di gioco che Bau non comprende bene, ma inizia a piacergli. Gio pare disponibile, è tranquillo e lascia fare: il cibo per lui è la cosa più importante, forse la sua fame non scherza davvero e poi  Bau ama mangiare al piano sopra e in fondo può aspettare. Bau non sa ancora scegliere tra il dominio del cibo, dei padroni e del territorio e le coccole alternate dei due che prima, a quell’ora del mattino, non c’erano e ora gli piacciono alquanto. Sarà stata la presenza di Gio nel cortile a portare questo inaspettato regalo mattutino? E’ forse un regalo di Natale? Bau è un po’ confuso, osserva  meglio Gio e si accorge che il suo pelo è diventato bello folto e lucido e che non puzza come prima. Comunque, adesso Bau è un po’ stanco e infreddolito e decide di riposarsi nella sua ex cesta e va ad acciambellarsi vicino alla sua ex copertina. Gio si avvicina cauto, entra dentro la cesta e si stiracchia accanto a Bau che drizza subito le orecchie. Ma Bau decide che a Gio penserà dopo, ora è meglio dormire un pochino, però con un occhio sempre aperto alle situazioni curiose, forse anche buone, che gli sta regalando la sua prima vecchiaia.  

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Bau e Gio

08 giovedì Dic 2016

Posted by ili6 in Articoli, I miei racconti, Senza categoria

≈ 39 commenti

Tag

accettazione del diverso da sè, amicizia, cani e gatti, convivenze, diversità, dominio, famiglia, Gabriarte55, gelosia, i nostri amici quadrupedi, il piacere di scrivere, paura, punto di vista, racconti di Natale

(Prima parte di due)

ci-vorrebbe-un-amico

Disegno di Gabriella

Nero, piccolo da sembrare un peluche, impertinente e adorabile, Bau è da oltre un decennio l’indiscusso Principino di casa. Viziato e coccolato, sa dare affetto e spensieratezza e creare anche qualche problemino alla Principessa che per lui esiste solo quando il Principe non c’è. Beh, no, non è proprio così: Bau e Principessa hanno i loro bei momenti in certe sere, quando lei sta sul divano e lui le si acciambella accanto e le  tira tante carezze. Ma l’adorato indiscusso è il Principe, lui sì che lo fa divertire portandolo a spasso e dandogli ottimo cibo! Il cibo…ragione di vita insieme alle coccole e al dormire…Bau è esigente e sofisticato: ama mangiare ciò che mangiano i suoi padroni, Principessa è un’ottima cuoca, e Bau disdegna croccantini e biscottini adatti a lui. In modo particolare gli piace mangiare a tavola, la “sua tavola”, cioè i preziosi tappeti sparsi sul pavimento di casa e non comprende gli strilli di Principessa tutte le volte che, dopo aver addentato un osso o un pezzo di carne succulenta, si sposta sul persiano di turno per il suo pranzetto.  Esigente anche nelle abitudini, non sopporta i ritardi e le assenze e nemmeno le novità e ora, nella sua incipiente vecchiaia deve affrontare, nella sua casa di giorno,  una grande seccatura di nome Gio. Eh sì, come si conviene alle teste coronate anche Principino ha due case: il cortile è la sua casa di giorno, lì c’è la sua (ex)cesta, la copertina, la ciotola dell’acqua e ci sono tante cose da fare come inseguire i colombi, controllare i gatti dei tetti, annusare odori nelle aiuole, ascoltare i vicini di casa e la sua amica Polla che abbaia con lui dal terrazzo confinante. Poi c’è la casa della sera, quella bella, calda e morbidosa, due cuccette deliziose, una dentro e una sul terrazzo, la compagnia dei suoi Principi, i suoi giochini e piccoli dispettucci da fare quando gli passa per la coda.

Ora, si diceva, per Bau  il problema si chiama Gio:

-“Posso tollerare tanto di te, la cesta che mi hai tolto, la copertina che puzza del tuo odore, il tuo miagolio rauco e insistente che mi fa riposare male, la tua sciocca presenza nella mia casa di giorno. Posso sopportare che ogni tanto cerchi di strusciarti sul mio pelo, non ti morderò, mi limiterò a scansarmi  schifato e sopporto anche che sbagli in continuazione la ciotola dell’acqua e vieni a sporcare la mia. MAI, però,  sopporterò questa specie di amicizia che sta nascendo tra te e il MIO Principe! Lui ogni mattina ti offre una ciotola piena di croccantini (schifosetti a dire il vero) e io, che a quell’ora ho la mia fame, devo stare buono e osservare da lontano! Devo assistere al mio Principe che ti parla, che  ti accarezza…Gio di qua, Gio di là… ti ha persino curato gli occhi e una zampetta  e, cosa che mi fa infuriare, inizia persino a giocare con te! Questa è casa MIA e il Principe è mio, chiaro? Tu non esisti,  devi crescere in fretta e riuscire a saltare quel muro, come hanno fatto i tuoi fratelli e sgommare da qui, capito?! Tua madre ti ha rifiutato, i tuoi fratelli pure e…sei rimasto a me! Non se ne parla nemmeno! Sì, ok, sono geloso, lo ammetto, e ho paura di perdere i miei Principi per causa tua. Sto invecchiando e non riesco ad abituarmi a te.Vai via, Giò, vattene da casa mia e dai miei padroni o inizierò a mordere pesante! Lasciami invecchiare tranquillo, non sono capace di convivere con un diverso da me. I tetti ti aspettano. Sciòòò!”

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