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Anche Annalisa era andata a quel funerale, pur conoscendo poco quella signora uccisa da una malattia fulminante . La notizia aveva lasciato tutti sgomenti e in paese se ne parlò per giorni.
-E i bambini? Che fine faranno i bambini?
Renata era una bella e giovane donna e anche in palestra aveva riscosso tanta simpatia con le battute sempre allegre, le parole cortesi e i suoi sorrisi. Lavorava in banca e la sera faceva due ore di palestra anche per combattere quel dannato grasso nel sangue che la tormentava da tempo. Alcune volte portava con sé i figlioletti, che trascorrevano quel tempo con qualche attrezzo ginnico o coi videogiochi. Annalisa la conobbe proprio lì. Chiacchieravano del più e del meno e rimase ben presto contagiata dalla sua serenità e dai sorrisi. Spesso, all’uscita, un gentile e premuroso signore veniva a prenderla e lei lo aveva presentato come il suo compagno. Una sera fredda e piovosa, Renata e il suo compagno diedero un passaggio ad Annalisa sino a casa e lei notò una gran bella atmosfera dentro quell’automobile. Ne fu contenta per quella signora che, si diceva, avesse sofferto nel precedente matrimonio.
La chiesa era stracolma e in tutti i presenti si percepiva incredulità e vero dispiacere. Il dolore dei genitori, della sorella e degli amici più stretti era evidente e quello dei bambini oltre ogni dire. Sedevano in prima fila coi nonni e il loro papà. In seconda fila stava la sorella con la sua famiglia, in terza fila la nuova famiglia dell’ex marito di Renata col piccolino appena nato.
Annalisa cercò quel signore tanto gentile che aveva conosciuto in quella serata piovosa e lo notò seduto in fondo alla chiesa accanto ad una giovane donna che gli somigliava.
La cerimonia funebre fu commovente e lenta, come se nessuno avesse voglia di staccarsi da Renata. Tutti guardavano quella bara di legno lucidissimo, interamente ricoperta di rose rosa e la foto sorridente che era adagiata sopra.
Finita la messa, la gente si affollò attorno ai genitori per le condoglianze. Qualcuno strinse la mano anche all’ex marito di Renata e fece una carezza ai bambini. Annalisa si sentì soffocare, uscì fuori e vide accanto al carro funebre il compagno di Renata. Tanti amici si stringevano a lui che si sorreggeva a quella giovane donna . Era stravolto dal dolore. Annalisa si avvicinò, si presentò e gli strinse la mano. Lui ringraziò, si ricordò di lei e del passaggio che le avevano dato. Poi le presentò sua figlia.
I bambini di Renata uscirono dalla chiesa con il padre che li accompagnò dentro un’auto. Il piccolo scese dall’auto e corse ad abbracciare il compagno di Renata. Lacrime su lacrime. Il padre lo staccò delicatamente, lo riportò sull’auto e tornò sul sagrato della chiesa. Renata era ancora dentro e il carro funebre la stava aspettando .
Immobile davanti allo sportellone dell’auto stava pallidissimo il compagno di Renata, di fianco al carro funebre c’era l’ex marito, solo, silenzioso, distaccato. La sua nuova famiglia rimaneva in disparte e ora lui, fuori dalla chiesa, lasciava la prima fila all’uomo che da anni aveva vissuto con Renata, facendo da padre e da amico ai suoi figli.
Renata venne portata fuori e sistemata dentro il carro funebre. Il compagno accarezzò la bara. I genitori, che non avevano mai accettato del tutto quel nuovo amore della figlia, si fermarono. Fermo era anche l’ex marito e tutti erano immobili.
Davanti alla morte tutto si ferma, tutto è silenzio, tutto perde importanza e tutto prende importanza.
Il compagno di Renata continuò ad accarezzare quel lucido legno con gesti lenti e delicati e infine chiamò l’ex marito :- L’abbiamo amata entrambi. Vieni, avvicinati.
I due uomini si abbracciarono e un lungo pianto liberò in entrambi le emozioni e forse sciolse dissidi e rancori. Si avvicinarono i genitori , la sorella, gli altri parenti, gli amici delle due coppie. Qualcuno andò a prendere i figli di Renata che si sistemarono nella prima fila di quel triste corteo, tra i due uomini che li presero rispettivamente per mano.
Le persone che Renata aveva più amato erano tutte lì, insieme, vicine, ognuno composto nel proprio dolore. Il corteo si avviò.
Annalisa fu certa che Renata, ovunque già fosse, stesse sorridendo dolcemente.

Sono le 20.00 di una calda serata autunnale e Annalisa si accinge a salutare il gruppo di signore della palestra per rientrare a casa.
-Ricordi Renata? Quella signora dal bel sorriso che è morta meno di un anno fa?
-Sì, certo.
– Domani ci saranno i funerali del suo compagno. Qualcuna di noi andrà. Vuoi venire?
-Cosa è accaduto? Un incidente?
-No, si è lasciato andare, non si curava più, non aveva più stimoli per vivere senza Renata e senza i suoi bambini.
Interviene un’altra signora: -Tutti quegli abbracci al funerale di Renata… L’ex marito è stato crudele, non gli ha permesso più di vedere quei bambini che lui amava, i genitori di Renata lo hanno allontanato…povero uomo, adorava davvero quella donna!
-E dei bambini sapete qualcosa?
-Poco, non credo stiano benissimo senza la mamma e si stanno adattando nella nuova famiglia del padre. Ma sono dei ragazzini, hanno una vita davanti, ce la faranno. Verrai al funerale?
-Sì, verrò – risponde sicura Annalisa- Ora Renata può accogliere il suo amore e mi auguro che, in qualsiasi luogo si trovino, lui e lei potranno riprendere a sorridere .