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Marirò

~ "L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque"

Marirò

Archivi tag: chat

Wapp:buongiorno-buon pomeriggio-buonanotte.

06 domenica Nov 2016

Posted by ili6 in Articoli, Senza categoria

≈ 69 commenti

Tag

buon pomeriggio, buonanotte, buongiorno, chat, colleghi, difetti, eccessi, gruppi, messaggistica, mode e tendenze, NO, non se ne può più, referendum, Whatsapp

Lei è una mia collega,  garbata, preparata e sensibile, ma ha un piccolo neo. Chi non ne possiede di nei, grandi e piccoli? Ne abbiamo tutti e il problema è che spesso non ce ne accorgiamo e non ci rendiamo conto  che quel particolare aspetto o abitudine di noi può, alla lunga, infastidire. Ci vorrebbe ogni tanto qualcuno che, con coraggio, con delicatezza, con attenzione, ce lo dicesse e magari quel difettuccio, quell’abitudine antipatica, quell’eccesso che può disturbare gli altri, magari riusciremo  a modificarlo e correggerlo. Personalmente  apprezzerei se qualcuno, nella dovuta maniera, me lo dicesse perchè se non prendi consapevolezza non riesci a correggerti e a migliorare.

Il neo della mia collega è irrisorio, una sciocchezzuola che, però, alla lunga stanca anche perché devi compiere azioni di conseguenza che eviteresti volentieri. Di che si tratta? Di qualcosa che sicuramente conoscete in tanti: i buongiorno-buon pomeriggio-buonanotte su whatsapp  che invia a ogni suo contatto per TRE volte al giorno, più altro. Con lei ho un contatto personale (usato pochissimo per argomenti seri) e in tre altri gruppi, quindi tre (3) volte al giorno, domenica compresa, 3 x 365 giorni l’anno x 4 chat , dalla mia collega in quasi due anni  ho ricevuto (io e quasi tutti gli insegnanti della scuola) immagini, gif e filmati augurali. Tutti uguali, 12 foto giornaliere uguali nei 4 contatti che vanno puntualmente a intasare la memoria del telefonino. Facendo due conti da lei in due anni ho ricevuto  4380 tra immagini e video, più tutte le feste consacrate e le occasioni extra!

Inutile dire che ho silenziato i suoi contatti, che non guardo quasi più ciò che invia, anche perché periodicamente li ripete uguali, che rispondo con uno stringato grazie ogni venti  giorni, che a scuola tutti ironizzano su questa sua mania (e ciò mi spiace perché lei mi sta simpatica), che ogni tot giorni perdo tempo a cancellare tutto quello che invia per liberare spazio sul telefono e che la cosa non crea ormai alcuna emozione. Il  suo resta  un gesto gentile, ma…non se ne può  più!

Che fare? Dirglielo? Cancellare i contatti  e i gruppi dove lei è presente?? Eliminare whatsapp??? Proporre  una raccolta di firme a livello nazionale per un decreto legislativo che multi severamente chi  intasa lo spazio tecnologico altrui??? Forse quest’ultima idea è la migliore: un quesito referendario!

Vuoi tu continuare a inviare /ricevere gratuitamente messaggi di buongiorno-buon pomeriggio-buona notte per tre volte al giorno e in ogni santo giorno dell’anno? Segna SI per continuare a inviarli/riceverli gratuitamente, segna NO per tassarli e quindi liberartene per sempre.

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Fantastici e duraturi castelli di sabbia

17 mercoledì Ago 2016

Posted by ili6 in Articoli, I miei racconti, Senza categoria

≈ 30 commenti

Tag

castelli di sabbia, chat, estate, facebook, matrimonio, racconti sotto l'ombrellone

Ne convengono in tanti: la coppia più bella di questa estate, nel tratto di spiaggia che frequenta  Paola, è  proprio quella dei due giovani che  si sono conosciuti su Facebook. Belli lo erano anche la scorsa estate, con il loro bambino appena nato, ora lo sono  forse più per via del pancione del secondo figlio in arrivo. Qualcuno storce ancora il naso, ma poco importa.

Lui è uno schianto, un vichingo svedese che ha lasciato uomini e  donne (di tutte le età) a bocca aperta, non solo per la sua fisicità da 10 e lode, ma anche per affabilità, simpatia, cordialità, serietà. Lei è la classica bella donna mediterranea  che tutti in quella spiaggia erano abituati a vedere  sola e in compagnia di un libro. Un pomeriggio di alcuni anni fa, mentre era sdraiata a prendere il sole  e  intenta a smanettare col cellulare, chiese a Paola, l’amica di sua madre,  se era  su FB. Lei  rispose di no e Francesca  disse che si era iscritta da pochi mesi e che le si era aperto un mondo nuovo. Paola le raccomandò, dall’alto della sua moscia maturità, di stare attenta. A Natale Francesca le inviò  un messaggio di auguri dalla Svezia, aggiungendo che era il Natale più bello della sua vita. Nel Natale seguente  ricevette l’invito del su0 matrimonio e ora Paola sta tentando di costruire un castello di sabbia con il suo bambino.

Castelli di sabbia, già…così venne definita la storia dei due innamorati dalla maggior parte delle signore della spiaggia appena si seppe che lei si era trasferita  da lui. Paola ancora  ricorda i pianti dei genitori di Francesca, increduli che la loro unica, colta, educata, ricca figlia avesse preso una decisione così repentina e folle grazie a una banalissima e pericolosissima chat. Paola fu sincera con l’amica, le disse che era  felice per la ragazza, che non sopportava più di vedere una trentenne uscire nelle sere estive coi genitori e gli amici di questi, che dovevano smetterla di soffocarla, di cercare il buon partito da sposare, che dovevano lasciarla andare, anche a costo di errori, e fidarsi di lei.

 Ricorda ancora quella sera in pizzeria  quando si trovò a prendere le  difese della nuova coppia contro tutte le signore scandalizzate dal loro incontro tecnologico :-Senza sapere nulla delle famiglie, della provenienza? Dureranno meno di un anno! Un tuffo nel buio! Sul web puoi trovare il diavolo!!!

“Vero, puoi trovare il diavolo o la  normalità”, ribatteva Paola. Si schierò dalla parte dei due giovani  sin da subito e  a spada tratta, senza sapere  il  perché, o forse sì. Conosceva  Francesca da quando era una ragazzina e l’aveva sempre vista triste, annoiata, schiacciata dalla forte personalità dei genitori. Ma non era  solo questo La cosa che  le piacque  fu, intanto,  la loro naturale e bella sincerità: “Ci siamo conosciuti su Facebook”. Avrebbero potuto dire qualsiasi altra cosa, di essersi incontrati in un convegno universitario, al foyer di un teatro, in un museo, ovunque e non avrebbero sollevato vespai. Invece dissero la verità e la sottolinearono durante la festa del loro matrimonio con una delle torte con sopra decorato il logo di FB e un faccino ammiccante.

Torta-nuziale-ad-un-piano-tipo-Ruffle-cake

Durante quella pizza da incubo al femminile,  Paola fu disturbata da tutti quei declami delle signore bene contro il web, un puritanesimo falso e strisciante che non muore mai, capace di annientare chiunque. Si lanciò contro i mulini a vento, brandendo la spada verso tutte:- “Ma tu che dici che su Internet ci stanno solo mostri, significa che anche tuo figlio è un mostro! O credi che tuo figlio ora non stia  chattando con qualcuno mentre noi stiamo mangiando la pizza?” E fu persino cattiva verso un’altra signora che asseriva con veemenza l’importanza di conoscere le famiglie di provenienza:-“ E infatti tua nipote che ha sposato il figlio del dirimpettaio, è già divorziata!”

Alcune ne dissero di tutti i colori, altre le ammutolì lei con battute argute, poche stettero in un silenzio nascosto e imbarazzato,  una le chiese se per caso anche lei  stava a chattare e solo una signora ammise simpaticamente che, nonostante sposata e nonna come Paola, si divertiva  a colloquiare sui social di varie amenità, per gioco e passatempo. Lei tranquillizzò tutte dicendo che non era iscritta su FB, ma frequentava  i blog  e che, se l’argomento la interessava, lasciava commenti e scambi di opinione.  Si quietarono e si quietò pure lei. No, no,  Paola non disse che un tempo aveva frequentato  una chat che le aveva regalato momenti molto belli, puliti, semplici e anche tormentosi. Non disse che certi ricordi a distanza di anni ancora la accompagnano affettuosamente e serenamente, non lo disse perché quelli furono  momenti tutti suoi e che nessuno, all’infuori di lei, proprio nessuno potrà mai comprendere nella sua vera essenza senza sporcarli, anche solo lievemente.

Francesca ha un po’ di nausea:-”Torno a casa, posso lasciarti il bambino? Gioca così bene con te.”

“ Certo, vai tranquilla, riposati. Zia Paola sa costruire castelli di sabbia duraturi e fantastici!”

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Sandcastle

Foto prese dal web

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