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Marirò

~ "L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque"

Marirò

Archivi tag: carnevale

Ermetismi carnascialeshi

28 martedì Feb 2017

Posted by ili6 in Articoli, Senza categoria

≈ 46 commenti

Tag

carnevale, ermetismo filosofico della domenica, moglie e marito, prima di dopo, tacchi alti, tradizioni culinarie della Sicilia

matrimonio

h.8.05 –DOMENICA. Mi butta dal letto dicendomi che avremo degli ospiti a pranzo e che il menù sarà a base di pesce che ha già comprato e che mi aspetta sul lavello della cucina.

– Ma hai deciso tutto tu! Avevo altri programmi per questa domenica di Carnevale. E i cinque buchi? Il sugo è già pronto…

-Peppe non mangia carne, il sugo lo congeli per martedì. In compenso ci sono i gamberi  per  la zuppa e dei calamari che ancora parlano…

-Se se, fanno glu glu …anche i miei piedi stanno parlando, anzi urlano coi tacchi di ieri…

-Ieri sera non hai smesso un attimo di saltare!

-Saltare? Vorrai dire ballare!

-Ok, ok, dai, schiattare dalle coperte!

Vabbè…assonnata e con andatura h.11.10, mi avvio in cucina. Poveri piedi miei… Però che bello poter tornare ai tacchi alti: era ora!

h.9.50 Mi accorgo che per il menù deciso da LUI  mancano alcuni ingredienti importanti. Lo avverto, mi dice che andrà al supermercato fra poco, così esco dalla cucina e vado a fare la doccia. Dopo sistemo la camera da pranzo, preparo antipasto e contorno e all’improvviso  mi rendo conto che è quasi mezzogiorno e sto ancora aspettando quegli ingredienti.

h.11.50– Lo chiamo al cellulare e gli faccio presente che i calamari ex glu glu devono cuocere al forno per almeno mezz’ora. Che fa, chiacchiera?!? Schiattare!!!

Arriva trafelato dopo 15 minuti con gli ingredienti richiesti  e sbotta:

-Ma non potevi chiamarmi prima?

-Prima? Quale prima e quando prima???

-Prima di dopo.

-Prima di dopo…bello questo ermetismo carnascialesco…

-Prima mi chiami troppo presto e dico che c’è tempo , poi mi chiami troppo tardi e devo correre come un pazzo. Non trovi mai la giusta via di mezzo!

-Ah, io, eh?! Come questo invito, dopo una serata con tacco 9 e ritiro alle 3 di notte…

-Tacco 9 e ritiro alle 3 di notte si risolvono: basta non replicare.

-Sì? Provaci e per il resto della tua vita NON  gusterai  più la MIA zuppa di gamberi. E ora porta questi bicchieri in tavola che con le acca  11.10 mi potranno cadere.

– Acca 11.10? Ora fai tu ermetismo carnevalesco…

-Ma no, sono solo i miei numeri fortunati di oggi. 😉

Febbraio

01 lunedì Feb 2016

Posted by ili6 in Articoli, Intrattenimento, Senza categoria

≈ 63 commenti

Tag

Acireale, Arthur, blogger, carnevale, Febbraio. giochi linguistici, passatempo, rompicapi, S.Valentino, Tachimio, tautogrammi

Diamo il benvenuto al mese di Febbraio continuando il gioco del tautogramma e stavolta con la vostra gradita collaborazione! 🙂

febbraio_b

Foto web

 La cara Isabella Scotti, Tachimio, ha pensato a un Febbraio freddo e ventoso e scrive:

 Febbraio farà freddo.

 Forse fronde fatalmente fischieranno.

tn016

Il gentilissimo Arthur si è rivolto a un febbraio freddo, buio e nevoso, che invita a stare al calduccio, fantasticando davanti a un bel camino acceso, o a cercare la luce anche nelle fanaliere. Questi i suoi tautogrammi:

Febbraio

fantasticando favolose fuoriserie

finché fuori fiocca.

—

Fa freddo fiero febbraio,

Fabrizio falca fibrillando festoso fienili,

falsificando febbrile famose fanalerie,

fantasticando favolose favelas, fischiettando filarmoniche filastrocche,

fintantoché fuori furoreggiavano focose fiaccolate.

acero_neve

Foto di Arthur presa qui

 

Grazie ad entrambi gli amici blogger: bravissimi!

tn016

E ora tocca a me… pensando ad altri aspetti del mese di Febbraio, freddo e buio, ma anche reso  gioioso e divertente  dal Carnevale,  caldo e passionale  dal S. Valentino, è venuto fuori questo tautogramma:

Fantastico Febbraio: faremo faville, faremo follie!

Forzeremo false facciate, frantumeremo fardelli fatali.

Festanti , febbrili, fermeremo fuochi fatui.

Fra foreste frondose, fronteggeremo  felici fervori,

feconderemo  frutti fragranti.

Favole, fiabe, folli fantasie, finalmente!

IMG_0519

Un bacio di due innamorati, che ieri ho fotografato casualmente al Carnevale di Acireale.

Felice Febbraio! 

❤

“Settimana croccantosa: evviva!”

08 domenica Feb 2015

Posted by ili6 in Articoli, io e loro, scuola, Senza categoria

≈ 29 commenti

Tag

alimentazione, anche le maestre nel loro piccolo si incazzano, buone notizie, carnevale, cibo spazzatura, distributori automatici di merendine a scuola, divieti e permessi, dolce e salato, scuola-famiglia

La notizia più bella della scorsa settimana per i miei alunni non è stato l’invito a teatro, il generale risultato positivo di una difficile verifica che avevano  affrontato, il pagliaccio che costruiremo, i  giorni di vacanza per il Carnevale; la notizia più bella, accompagnata da un coro di EVVIVA,  è stata: “La prossima settimana, se avrete voglia, se i genitori vi daranno i soldini, potrete accedere liberamente al distributore delle merendine”.

Mi hanno guardata increduli: “Anche per i Croccocrocco non farai storie, maestra? Saremo liberi di comprarli?”

“Sì, sono stufa di fare storie, stufa di assistere alle furbizie di alcuni di voi e non mi va più di dire no ai bambini che vorrebbero e invece rispettano il divieto di acquisto dei Croccocrocco. Per una settimana, se i vostri genitori vorranno, io starò zitta e potrete croccare a volontà. Mi sono stancata: è una lotta impari e poi è la settimana di Carnevale e questo è un mio regalino per voi.”

I Croccocrocco sono bustine di salatini di nemmeno 30 gr. che la macchinetta distribuisce a 0.50 centesimi e i bambini ne vanno matti. In effetti sono buoni, croccanti e salati al punto giusto. La macchinetta, voluta soprattutto dal personale di segreteria e da alcuni docenti desiderosi del break  e che l’hanno spuntata dopo anni di lotta con il collegio dei docenti per non averla,   distribuisce anche altro: caffè, acqua, bevande fredde NON gasate e  calde,  brioscine e tavolette di cioccolato di vari tipi. I croccantini sono i più gettonati dagli alunni di tutta la scuola, generazione questa che  sicuramente predilige il salato al dolce.

Sin dal primo giorno di scuola, dopo il trasferimento della classe  ai piani alti e con il distributore di merendine di fronte l’aula, ho chiesto ai genitori come comportarmi Concordammo per il divieto dell’uso del distributore, peraltro con prezzi parecchio elevati rispetto ai supermercati (bustine similari ai Croccocrocco all’Ard costano esattamente la metà) e mi resi disponibile ad una eventuale “sorveglianza” che sarebbe stata inutile se  i genitori fossero stati attenti a non dare soldi ai figli. E invece…

In questi mesi ho assistito a tutto e di più per l’accaparramento dei Croccocrocco, scene che potrei definire persino comiche e che alla fine mi hanno sfiancata. Bambini che regalano la loro colazione ad altri o la nascondono sui pulmini o la buttano nel cestino di un corridoio per poi piagnucolare che sono senza merenda, che la mamma l’ha dimenticata  e che-guarda caso– hanno i soldi per i Crocco. E io a svuotare zaini per cercare la merenda, che naturalmente non si trova, e a dare “l’eccezionale ok” per il distributore.   Bambini che chiedono di andare in bagno e quando tornano nascondono in tasca e dentro la tuta le bustine di salatini. Una volta un bimbo, tornato dal bagno, si è seduto  sopra la bustina ben nascosta nelle mutande e il crrrrr lo abbiamo sentito tutti forte e chiaro e non sapevo se ridere o piangere. Bambini che all’uscita di scuola tornano indietro in classe con la scusa di aver dimenticato un quaderno e vanno a comprarsi i Crocco per consumarli sullo scuolabus.

Ah, quante volte ho fatto finta di non vedere e quante volte ho dovuto cedere! E poi guardare quei bimbi che vorrebbero, ma per obbedienza e rispetto mai hanno osato chiedere o tentare di  prendermi in giro, è difficile. Ed è a loro che dedico questa settimana di libertà croccantosa. Lo faccio anche nella speranza di sfatare il “mito del proibito” e anche per richiamare l’attenzione dei genitori che mi avevano promesso che non avrebbero dato soldini ai loro figli. La mamma  di uno dei miei alunni più furbetti nell’incontro di pochi giorni fa mi ha detto: “Ma è difficile, maestra: i bambini trovano  gli spiccioli a casa e poi  hanno la loro paghetta. Come facciamo a controllarli?”. “Lo so che è difficile, signora,; voi, però, non chiedetemi la luna!”

Quindi, care mamme e papà, preparate gli spiccioli che la prossima settimana si potrà croccare a volontà!

distrib

Questo  distributore-foto presa nel web- è bello anche da vedere!

Coriandoli

03 lunedì Mar 2014

Posted by ili6 in Articoli, I miei racconti, Musica, Senza categoria

≈ 46 commenti

Tag

alta marea, Antonello Venditti, ballo, carnevale, coppie, coriandoli, effimero, magia, musica, sguardi

stellefilanti

Tanta gente affollava il locale e in molti si divertivano a ballare la musica dance, i valzer, i latino americani. Ogni tanto il dj proponeva un gruppo di lenti, nella sala si abbassavano le luci e le coppie iniziavano a  ballare in silenzio, tra i pensieri, le sensazioni, i ricordi.

 Fu quando partì il sax di Alta Marea che i due si videro. Stavano ballando coi propri partner e i  loro sguardi si incrociarono e si incollarono via via ad ogni giro di lento. Non si erano notati prima, nessuno dei due sapeva chi fosse l’altro: un uomo e una donna tra gli uomini e le donne di quell’elegante sala carica di musica e di coriandoli. I loro sguardi, inizialmente distratti, casuali, veloci, divennero sempre più attenti e voluti. Sguardi di nulla, di silenzi, di bianco e di parole, di suoni, di pensieri, di rosso.

Lo so lo sai la mente vola

fuori dal tempo e si ritrova sola

senza più corpo né prigioniera

nasce l’aurora.

Consapevolmente, ma in modo impercettibile, iniziarono ad aggiustare il ritmo del ballo coi partners per ritrovarsi ad ogni giro esattamente una di fronte all’altro.

Tu sei dentro di me come l’alta marea

che scompare e riappare portandoti via

I loro visi erano inespressivi: parlavano gli occhi. E le mani. Le mani di lui sui fianchi della compagna, si muovevano lungo la sua schiena in piccoli cerchi e poi scendevano sui lobi dei reni, mentre guardava lei.

Sei il mistero profondo, la passione, l’idea

sei l’immensa paura che tu non sia mia.

Le mani di lei sulle spalle del compagno, si muovevano per risalire al collo, alla  nuca e le dita si soffermavano sull’attaccatura dei suoi capelli, mentre guardava lui. 

Lo so lo sai il tempo vola

ma quanta strada per rivederti ancora

I loro occhi  si fissavano, si chiudevano, si fermavano, si allungavano, si volevano. Erano pioggia, mare, acqua. Erano luce, scintille, fuoco. Erano brezza, vento, aria. Erano forza, passione, terra.

per uno sguardo per il mio orgoglio

quanto ti voglio

Furono frazioni di attimi  di intenso tra il testo e le note che scorrevano. Un gioco o forse un bisogno, un capriccio o forse un istinto, o forse un nulla.

 …per dirti quanto ti voglio

…per dirti quanto ti voglio

…per dirti quanto ti voglio

Il  lunghissimo minuto finale del sax fu accompagnato da una delicata e persistente pioggia di coriandoli argentati che regalò ai loro sguardi, immersi nella luce ovattata della sala, bagliori e sfolgorii inconsueti e confusi. Quando le ultime note di Alta Marea si affievolirono e i coriandoli smisero di volteggiare, i loro occhi finirono  di cercarsi. L’attimo si era concluso, così come termina una canzone, come si esaurisce la pioggia, come si ferma un pensiero. Ognuno si allontanò col proprio partner e si dispersero nella sala.

Un’ora dopo lei, mentre il barista le porgeva un’acqua tonica, sentì una voce alle sue spalle: –Posso offrire qualcosa alla dama che, a distanza, ha ballato Alta Marea con me?

–Grazie, ho già fatto– disse lei, indicando il bicchiere – I coriandoli donano allegria, ma fanno venir sete.

–Vero, contribuiscono a veicolare nell’aria varie cose, compresa la magia.

– Già, l’effimera magia.

–Posso conoscere il suo nome per tenerlo nel cassetto dei ricordi insieme alle sensazioni durate il tempo di una canzone?

–Azzurra-rispose lei dopo aver pensato un attimo- Le piace Azzurra?

-Molto. Azzurra come i suoi occhi, come il mare quando si ritrae e torna quieto.

-Ed io che nome potrò conservare dentro quel cassetto?

– Le piace Indaco?-rispose lui un secondo dopo.

-Sì, Indaco come il mare profondo, come quel coriandolo che ha ancora posato sulla spalla– disse lei.

Sorridendo, lui prese quell’esile pezzetto di carta color indaco, lo guardò e lo diede a lei:- Effimera magia di un momento che non dimenticherà.

Lei cercò sul banco del bar un coriandolo azzurro e lo porse a lui  :-Effimera magia di un momento che non scorderà.  E, sorridendo a quegli occhi scuri, si allontanò.  

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