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amici e lettori di blog, auguri, blog, Grazie, Magazine Scriveregiocando, migranti, positività, report annuale wordpress, sabbia
Salutiamo il 2015 e accogliamo con un sorriso il nuovo anno. I sorrisi fanno stare bene e costano nulla. Lo so, a volte è difficile sorridere, ma ho sempre creduto nella forza della positività. Ed è per questo che voglio oggi fissare solo le cose belle accadute in questo anno che va via e , tra questi, ricordarne qui due, due regali, due carezze personali che il 2015 mi ha riservato:
-mia mamma, accanto a me in questo Natale, e per un momento, alcuni mesi fa, non ho creduto che saremmo riuscite anche quest’anno ad abbracciarci davanti al presepe.
-N., la piccolina di famiglia, che a Natale ha fatto a tutti noi il regalo più desiderato :camminare senza sostegni! Sei magnifica, N., bellissima, forte e determinata e presto correrai felice come tutti i tuoi compagnetti d’asilo!
Un grazie a voi, amici e lettori di blog, per aver visionato, letto, commentato, laikkato i miei post anche nel 2015. Nel blog ho alternato momenti di entusiasmo a cali di interesse, voglia di chiudere e volontà di continuare, ho avuto tentennamenti, blocchi di scrittura, insicurezze, assenze, dimenticanze. Ma sono sempre qui e con un buon pizzico di rinnovato entusiasmo per questa sempre bella avventura che è il blog. Devo alla vostra affettuosa presenza questo ulteriore anno di vita di “Marirò”.
L’augurio per il 2016 è di salute, armonia, pace, gioia, per voi tutti e per le vostre famiglie.
Un augurio speciale va a tutti i bambini del mondo, proprio tutti, in particolare ai bimbi migranti. A loro ho dedicato “Sabbia”, un breve e semplice dialogo che Morena Fanti e Arthur hanno accolto nel bel Magazine Scriveregiocando 2015 che vi invito a leggere.
Vi lascio con “Sabbia” e con un grande abbraccio.
Sabbia
– E tu chi sei? Che vuoi?
– Sono Samir e sto solo guardando la vetrina di questo negozio. E’ tuo?
– Sì, dei miei genitori. Ti piace?
– Molto.
– Mamma è stata molto brava a decorare questa vetrina per il Natale. Io l’ho aiutata solo un pochino per i giocattoli. Vuoi comprare qualcosa?
– No, non ho soldi. Se li avessi, comprerei quell’aliante rosso e blu e quella palla di vetro con la sabbia.
– L’aliante è fantastico! E’ radiocomandato, vola sino a 50 metri d’altezza e poi plana che è una meraviglia. La palla con la sabbia del deserto non mi piace tanto, ce ne sono di più belle e scintillanti. Guarda quella con le sferette argentate: è tutta un luccichio!
– Un luccichio di plastica. Tu non sai quanto sa essere luminosa la sabbia del deserto quando il sole la infiamma: tremendamente accecante!
– Conosci il deserto? Sei un migrante?
– Sì, sì e mi manca tantissimo la sua luce. Quella palla, illuminata dai vostri faretti, un po’ me la ricorda. Quando sono salito sul barcone, avevo una tasca piena della sabbia del mio deserto, volevo portarla con me, ovunque riuscissi ad approdare, ma le onde cattive del mare me l’hanno rubata insieme a tante altre cose.
– Anche qui abbiamo la sabbia, basta andare sulla spiaggia.
– E’ diversa, non ha il colore, la finezza, la brillantezza abbagliante e feroce della mia sabbia.
– Non eri felice con la tua sabbia?
– Lo ero; lo ero quando l’accarezzavo, quando mi ci rotolavo dentro coi miei fratellini, quando al tramonto ammiravo i suoi colori e ascoltavo le storie che i miei nonni raccontavano. Ma ero anche affamato, impaurito dai tiranni, malato, senza futuro.
– Pensi di trovarlo qui un futuro?
– Bah, non so, non so bene dove, ma dovrà esserci in questa Terra un posto anche per me!
– Sì, ci sarà un posto anche per te, dove vivere senza paura. Lo troverai. Ma adesso sei qui, in questa vigilia di Natale sei davanti al negozio dei miei genitori e, perché tu possa sempre ricordare, permettimi di regalarti questa pallina di vetro e sabbia. So che è poca cosa, solo per augurarti Buon Natale.
– Grazie, auguri anche a voi!
– Domattina noi ragazzi ci riuniremo al campo del calcetto per gli auguri, per tirare due calci e mangiare un dolcino. Se vorrai, potrai unirti a noi.
– Dici sul serio? Non so giocare a calcetto.
– Dico sul serio. E si può, e si deve, sempre imparare. Da ogni parte.
– Vero. E si può, e si deve, anche riprendere a festeggiare il Natale. In qualsiasi situazione.
– Quindi ci sarai?
– Sì, ci sarò, certo che ci sarò!