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Marirò

~ "L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque"

Marirò

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Il nuovo che verrà.

15 lunedì Ago 2022

Posted by ili6 in Articoli

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blog, estate, ferragosto, il nuovo che verrà, pensione, scuola

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Foto web presa qui

Buon Ferragosto, amici di WP. Come state? Spero bene. Ogni tanto ritorno 🙂

No, non ho intenzione di chiudere, privatizzare o abbandonare il blog, ho avuto periodi intensi che mi hanno distratta dallo scrivere e dal leggere nella blogsfera e la voglia di riprendere sta tornando. Avrò adesso più tempo libero perché ho deciso di anticipare di un paio di anni il pensionamento. Decisione presa non con facilità o entusiasmo eccessivo; l’idea di iniziare rapporti affettivi con nuovi alunni e poi doverli lasciare a metà percorso mi turbava. Non amo lasciare, preferisco non iniziare. Mi sento comunque inquieta anche se ancora non riesco a percepire appieno la portata della mia scelta di anticipo. Ho amato il mio lavoro, mi mancherà tanto e questo è un dato di fatto ma saprò trovare nuovi equilibri.

Pensavo proprio ieri a quanto il nostro inconscio a volte ci possa aiutare nell’affrontare il nuovo che sarà.

Cercavo qualcosa da indossare per la cena della sera e mi sono improvvisamente resa conto di non aver acquistato nulla di nuovo in questa estate che sta per finire. Di acquisti ne ho fatti ma sono stati tutti acquisti invernali! A giugno, a Madrid, 36 gradi costanti, ho comprato una felpa molto pesante. Le mie amiche hanno storto il naso, io l’ho acquistata in un baleno, senza riflettere. A luglio, a Torino, un caldo asfissiante, ho fatto un unico acquisto nell’elegante Via Roma: un pullover di lana pregiata. Ok, comprato con uno sconto speciale, con una commessa che sa fare il suo lavoro, insomma…al momento attende insieme alla felpa in un cassetto. I primi di agosto, a Palermo, ho comprato una bella borsa, anch’essa super scontata e super firmata: c’erano tanti modelli leggeri e sportivi, tanti colori luminosi e solari e io che ho scelto? Pelle nera! Una classica borsa di pelle nera, eterna e tanto invernale.

Roba da psicologo!

Per la cena di Ferragosto ho rimediato con un vecchio abito che ancora mi sta bene e ho realizzato che non avrò il tempo di far fare un giro a ogni vestito sino alla fine dell’estate: l’armadio è strapieno di roba leggera. Dei nuovi acquisti invernali non sono affatto pentita, mi piacciono e a pensarci bene forse inconsapevolmente in quei negozi questa estate è iniziata la mia “lotta”, il mio adattamento verso il nuovo che mi attende. Sarà dura? Non so, forse. So che saranno necessarie delle coccole, almeno nel primo periodo, e ho iniziato a farmele.

Buon proseguo d’estate, carissimi. Non spingo il tempo, vorrei anzi in qualche modo trattenerlo. Domani forse andrò a comprare un nuovo costume. Qui fino a ottobre inoltrato si possono fare caldi bagni e adesso potrò farli anche io.

🙂

Buon Natale

17 venerdì Dic 2021

Posted by ili6 in Natale, Senza categoria

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auguri, blog, Marghian, Natale, pandemia, ritorno, wp

Mi riaffaccio timidamente su WP dopo mesi di assenza. Lo faccio in occasione del Natale e anche perché ho iniziato a sentire la mancanza di questo luogo fatto soprattutto di belle persone, di gradevoli parole, di pensieri profondi, di storie garbate, di riflessioni importanti, di consigli utili.  In questo lungo, incerto e preoccupante periodo che stiamo vivendo abbiamo bisogno, più di altro, di cordiale condivisione e di amicizia, pur tra le opinioni diverse.

E’ stato un autunno pesante, carico di tensione a scuola, con numerosissimi contagi tra i bambini, quarantene, Dad, rientri, tamponi, chiusure, ecc… Ieri sera la mia terza dose, fatta stavolta con riluttanza, con fatica perché dai vaccini mi aspettavo di meglio. E invece sarà il terzo Natale punto e a capo. Ma sono qui e i due “famigerati” vaccini Astrazeneca che avevo in corpo, le pp2 incollate al viso per sei ore e le prudenze hanno fatto sì che, nonostante fossi stata attorniata da ben 14 bambini con la Beta che ha circolato liberamente per una decina di giorni prima di capire cosa stesse accadendo, io non ne restassi contagiata.

Ora si profila Omicron: non l’avrà vinta! Questo è l’augurio che faccio a tutti noi. Si va avanti con determinazione e coraggio.

E a voi tutti che leggerete auguro, inoltre, di trascorrere un sereno Natale, tra gli affetti veri.

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Ringrazio chi mi ha scritto in privato, preoccupato per la mia lunga assenza e chi ha continuato a lasciare un messaggio, un saluto, una traccia, tra le pagine di questo blog. Mi dispiace trovare blog ancora chiusi tra i miei contatti e mi ha davvero addolorato apprendere della dipartita di Marghian, persona bella in ogni senso. Anche Marghian, come altri amici blogger che non ci sono più, resterà nel mio blogroll. Idem chi ha chiuso definitivamente o non passa da qui da anni, andando altrove. Non ho mai cancellato nessuno dalla lista perché ognuno ha dato nel tempo un importante e piacevole contributo affinchè Marirò andasse avanti. Anche qui.

Per favore, un like…

16 mercoledì Giu 2021

Posted by ili6 in Articoli, Senza categoria, un pò di me

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beach soccer, blog, cuore di mamma, emozioni, estate, facebook, pandemia, ritorno alla normalità, scuola

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Una settimana fa, prima pizza in pizzeria dopo un lungo intero anno: ero emozionata. Il contesto, inoltre, era perfetto: sul lungomare, noi due soli, sotto le stelle.

Eravamo in pochi nel piccolo spazio all’aperto della pizzeria, quasi timorosi l’un l’altro. Distanziamento tra i tavoli discreto, zona tavoli max 2 e zona tavoli max 4. Tendo a confondermi con le regole che cambiano in continuazione e coi colori che vanno e vengono, quindi mascherina fpp2 rigorosamente indossata e tolta solo all’arrivo delle patatine: non riesco ancora ad abbassare la guardia nonostante sia vaccinata con doppia dose e continuo a guardare storto chi non si comporta secondo le regole. Ci vorrà tempo per abbassare le difese, la pandemia mi ha turbata.

Mentre consumiamo la pizza, buona, anzi ottima per quel gusto in più chiamato “ritorno alla normalità”, notiamo una giovane signora che si ferma a discutere tra i vari tavoli con il cellulare in bella vista. Non ha fiori in mano da vendere, né oggettini vari. Parla coi clienti che iniziano a smanettare coi cellulari. Penso a una intervista, a un sondaggio, non so. Lo scopro quando arriva al nostro tavolo.

-Scusate, avete Facebook?

-Io no, mio marito.

Si rivolge, così, a mio marito:

-Per favore, mi serve un like. E’ per mio figlio, per un suo disegno sul beach soccer, il liceo deve scegliere il logo, vince il disegno che prende più like entro le 21.00 di stasera. Ho chiesto a tutti i miei amici e parenti, a tutti i gruppi Wapp che conosco, non so più a chi chiedere e l’altro disegno è in vantaggio. Mio figlio ci tiene tantissimo così non sono riuscita a stare ferma e sto girando tutti i locali, ho altri dieci minuti di tempo per aiutarlo.

Ha la voce tremula e concitata, chiaro che ha fretta di andare nelle altre due pizzerie vicine: -Per favore…la concorrenza è agguerrita…non ho più tempo…

Mio marito prende il cellulare, si fa guidare dalla signora e mette il like al disegno. Lei ringrazia e corre verso l’altra pizzeria.

Alcuni giorni dopo ho cercato sul web il sito del liceo che frequenta il ragazzo e ho scoperto che il suo disegno ha vinto il concorso per una manciata di likes in più rispetto al disegno rivale. Con la vittoria lo studente si aggiudica la partecipazione gratuita alle gare, pubblicazioni, interviste, notorietà paesana. E felicità.

-Cuore tecnologico di mamma- ha commentato mio marito.

Beh, il disegno che ha vinto è carino, l’iniziativa pure, il cuore tecnologico di mamma è pur sempre un vero cuore di mamma, ci sarà un ragazzino felice, la scuola è finita, si torna al mare e in pizzeria, riprendo il blog.

L’estate è arrivata! 🙂

All’autunno si penserà poi.

Alessandra Bianchi – “Danzerò per te.”

28 lunedì Ott 2019

Posted by ili6 in Articoli, Senza categoria

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Alessandra Bianchi, assenze, blog, blogger, scrittori, wordpress

 

 

“Danzerò per te” ,di Alessandra Bianchi

E’ una notte limpida e le stelle brillano nel cielo di questa strana primavera. Sembrano lontane, remote in universi sconosciuti, ma in realtà sono molto vicine perché, semplicemente allungando una mano, io ne prenderò quattro e formerò una ghirlanda per fartene dono. Senti il vento soffiare? Gli affiderò le mie parole, e questa notte verrà da te a sussurrartele mentre dormirai; il vento ha grandi poteri: entrerà nei tuoi sogni rendendoli felici.
E domani… domani splenderà il sole, e io gli chiederò di scaldare il tuo cuore. Consegnerò il mio messaggio alle rondini e alle delicate farfalle; ti consegneranno il mio invito. Se lo vorrai la tua vita sarà illuminata dal mio sorriso; ti condurrò lontano, oltre le miserie quotidiane, al di là dei rimpianti e dei rimorsi, dei sensi di colpa e delle passioni bugiarde. Verrai con me nei boschi, e camminerai al mio fianco, mentre tutte le creature magiche da me convocate sorveglieranno il sentiero, rendendolo sicuro, abbattendo ogni forma di male, scacciando insidie e tradimenti. Verrai con me al mare e le onde ti lambiranno i piedi sulla spiaggia; giungeranno i delfini per farti giocare, riderai con l’innocenza di una bimba e loro ti porteranno oltre la barriera corallina ad osservare pesci meravigliosi, e gabbiani, e cieli sterminati, e fondali dai colori stupefacenti.
Verrai con me sulle colline a guardare il tramonto. Scriverò poesie che solo tu conoscerai, e canterò canzoni che soltanto tu potrai capire. Ti racconterò i miei segreti e ascolterò i tuoi, e resteremo abbracciate incuranti del mondo, delle bassezze e delle meschinità, dell’invidia e del rancore. Parleremo per tutta la notte, e al nuovo sorgere del sole ti addormenterai su un prato che io avrò trasformato in un cuscino di fiori. Veglierò su di te, e al tuo risveglio mi troverai vicina. Ti accarezzerò il volto, mangeremo il pane degli elfi e berremo l’acqua delle sorgenti. Per te imparerò a suonare; e se all’inizio la mia mano si dimostrerà incerta, evocherò tutti i poteri della natura e alla mia musica si uniranno il suono dello scirocco, lo stormire delle fronde, il canto dell’usignolo, il rumore della risacca, l’armonia di una cascata, che la trasformeranno nella melodia più bella che tu abbia mai sentito. Danzerò per te e, quando gli accordi lentamente svaniranno nel silenzio dei campi rilucenti, ti prenderò per mano e riprenderemo il nostro cammino.
Raggiungeremo la mia casa. L’avrò colmata di candele profumate; ovunque vedrai candidi gigli e verdi piante. Le finestre saranno spalancate sullo stupore del nostro amore. Non ci saranno più treni e fredde stazioni, né tristi addii, perché io fermerò il tempo: i giorni diventeranno infiniti, e ogni notte si rivestirà di magia. Dimenticherai le ombre e conoscerai l’incanto dell’aurora.
Ma se tu non mi vorrai, allora ti guarderò da lontano. Non sarò invadente e saprò rendermi invisibile. Gioirò per ogni tuo sorriso, applaudirò i tuoi successi, condividerò la tua felicità per un altro incontro.
Però, forse, in un giorno di pioggia, rammenterai i miei occhi e per un momento, un unico breve momento, ti ricorderai del mio amore.

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Due anni di tua assenza. Ci manchi.

Il racconto di Natale

18 lunedì Dic 2017

Posted by ili6 in Articoli, Natale, Senza categoria

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amicizia, auguri, blog, fantasia e realtà, Natale, Racconto di Natale

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Arriva Natale e dovrei decidermi a scrivere qualcosa per questo blog. Sto cercando un’idea, qualcosa di adatto alla festività, di tenero, di dolce, di buono, di, oserei dire, miracoloso. Si usa fare così, giusto? Le tenere  fiabe di Natale, quelle che sanno far sognare… Dai, Marirò, concentrati, pensa  a una storia, qualsiasi cosa, purchè bella, dai, lo hai sempre fatto a dicembre per il tuo blog.  Eh sì, lo so, lo so, periodo particolare il tuo, però potresti metterci un attimo di impegno, suvvia! Non ti va di scrivere il racconto di Natale? Di inventare una storia con un lieto fine? Non è obbligatorio farlo, lo sappiamo, ma sappiamo  che alla fine ti piacerebbe riuscire, anche per rompere questo fermo che ti ha colpita. Un mese che non pubblichi, che non riesci a leggere i tuoi amici di blog. Su!

Ok, ok silenzio che ci penso…Natale, uhm, vediamo…Non so. Un lieto fine…

Potrei scrivere di te che sei tanto ammalato e che soffri da matti in un letto d’ospedale. Poi, non so come, non so da dove o da chi, arriva una medicina miracolosa  e tutto passa. Via i dolori, via la paura, via il pigiama:  ridi, canti, ti alzi da quell’inferno di letto, dai un calcio a quell’odiosa sedia a rotelle e corri per strada, fregandotene del freddo e della pioggia, felice, sano, in compagnia dei tuoi amici e del tuo amore. Sarebbe una storia meravigliosa, ma quel farmaco…

Oppure potrei scrivere di te che sei arrivato qui dopo aver affrontato un viaggio spaventoso, fuggendo dalla violenza, dalla fame e dalla miseria e hai trovato il calore di una nuova e migliore realtà pronta ad accoglierti per un’esistenza degna d’essere vissuta. Sì? Davvero?

E se invece scrivessi di te, tesoro mio? Sì, di te che hai speso oltre 30 anni della tua vita sui libri, studiando con entusiasmo e impegno e, dopo due lauree, finalmente farai  un degno e trionfale ingresso nel mondo del lavoro, quello per il quale hai studiato, non troppo lontano da casa, quella casa che già stai timidamente  arredando col tuo amore e che aspetta solo di essere vissuta dalla vostra unione. E ora che il lavoro ci sarà, si potrà  pensare a tutto questo. Oh, sì che sarebbe Natale!

Potrei raccontare di te che non sai dove sbattere la testa con la miseria di stipendio che prendi. Quando lo prendi, ovviamente. Per fortuna nella tua zona c’è una mensa sociale col salone riscaldato. Casa tua è troppo fredda e hai già beccato una brutta bronchite. Come potrei concludere il racconto? Dovrei ricorrere a un gratta e vinci o alla Lotteria Italia per far sì che il tuo Natale sarà ricco di lucine, tavola imbandita e calore di casa.

Mi piacerebbe  scrivere di te, donna annichilita dalla paura e tanto sola, mi piacerebbe scrivere che da quell’orecchio non senti bene per una otite virale e non per gli schiaffi che ricevi un giorno sì e uno no dal tuo carnefice e mi piacerebbe scrivere che da questo Natale  potrai riprendere a vivere perché quello schifo di uomo marcirà in galera per sempre. Per sempre…

La mia mente sta vagando a 360°, non riesco a sviluppare una traccia chiara, in ogni possibile storia mi sfugge qualcosa per un finale degno del Natale e  dovrei lavorare duro di fantasia per rendere il tutto credibile.

Buio.

Oh, buio vero, nel senso che è saltata la corrente elettrica. Resta solo la luce dello schermo del portatile. Devo alzarmi per accendere qualche candela, ce ne sono alcune sparse per casa, ovviamente natalizie. Ok, ne accendo una e continuo a pensare e scrivere finchè la batteria vorrà. La candela presa a tentoni ha la forma di un pupazzo di neve, è carina e arriva dalla Val D’Aosta. Me l’ha portata una mia collega che ama la montagna…

TU, sì, TU! Scriverò di te! Come ho fatto a non pensarci? Sì, scriverò il mio racconto natalizio su di te, carissima collega e amica. Te, che in molti  guardano storta perché ami vestire eccentrica e firmata. Te, che spesso viaggi per il mondo con le amiche, anche con me, lasciando marito e figli a casa. Te, che frequenti palestre e piscine per tenerti in forma. Te, che sorridi spesso e sparli poco. Te, che hai sorpreso chi non ti conosce bene per la scelta forte e coraggiosa che hai fatto. Sei, siete tornati a casa da una settimana, tu con un rene in meno, tuo marito col tuo rene. Non puoi ancora gettare dal balcone quell’odioso trolley della dialisi domestica, non ancora, ma presto sì, lo farai, sì che lo farai.Lo farete insieme e con i vostri figli. E sarà Natale.

Sì, sì, mi piace questa storia, è bella, è vera, è natalizia, è senza stagioni; sa di buono, sa di cuore, sa di te.

Buon Natale, L., auguri a te e a tutta la tua famiglia.

Buon Natale, Amici di blog, Liete festività a voi e ai vostri cari.

Colori

12 mercoledì Apr 2017

Posted by ili6 in Articoli, Senza categoria

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auguri, blog, colori, Pasqua, primavera

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Si dice che per far Primavera ci vuol poco. E anche per far Pasqua. 

Un fascio di radiante giallo, una spruzzata di armonico verde, due ovetti di cioccolato, semplici note musicali, l’argento della luna piena  e l’oro della  gioia. Dove vendono quest’ultima? In chiesa? In una scuola? In un negozio specializzato? Servirebbe anche un’onda azzurra, quella del mare, fresca e profumata, utile a spazzare via i cupi pensieri. E non guasterebbe nemmeno il rosa del tempo lento, del dolce far nulla, magari in compagnia di buone parole cantate, sussurrate, impresse su carta. Non dovrebbe mancare il rosso, pennellate di rosso brillante per far vibrare corpo e anima in un felice connubio di passione e sentimento.  E poi ci vuole  l’arancione, pois di buonumore, spontaneità, umanità.  E il marrone, colore della terra, del tronco degli alberi, della famiglia, dell’amore per le proprie origini, della prudenza, della pazienza e tenacia. E il viola della spiritualità. In ultimo, ma mai ultimo, non deve mancare  un grande e robusto drappo  arcobaleno capace di racchiudere tutti i colori della Salute e di far, così,  sempre  Primavera .

Auguri colorati. Buona Pasqua, Serena Primavera!

Vuoi incrementare le visite al blog?

10 venerdì Mar 2017

Posted by ili6 in Articoli, Senza categoria

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8 Marzo, A tutte le donne, Alda Merini, auguri, blog, blogger, donne, parafrasi, poesie, post, responsabilità di un blogger, scuole, statistiche, studenti, visualizzazioni, wordpress

Se tenete alle visite e alle visualizzazioni del vostro blog , se vi fa piacere vedere alta alta la colonnina della pagina statistiche di WP, se vi produce frizzicore ricevere notifiche di Word Press, quelle con la saetta che comunicano che stai registrando molto traffico, che hai visite alle stelle,  scrivete PARAFRASI! Sì, parafrasi, versioni in prosa di brani poetici famosi, commenti di brani letterari, riflessioni e quant’altro possa servire agli studenti. Unica attenzione è, ovviamente, di scriverli bene perché può capitare che intere scolaresche li leggeranno e utilizzeranno  in toto e,… insomma, ci siamo capiti…

Dico questo perché dal primo marzo mi accorgo che le visite al mio blog stanno aumentando vertiginosamente senza che io abbia pubblicato qualcosa di eclatante. Il post con visualizzazioni alle stelle, precisamente 5.380 visite in 8 giorni, numeri per il mio blog assolutamente eccezionali, è un post che riporta una bellissima poesia di Alda Merini.  Non sorprende che nella settimana della Giornata della Donna la poesia “A tutte le donne” venga cercata e copincollata. A suo tempo lo feci pure io. E’ una poesia che si trova in migliaia di siti, basta digitare il titolo su Google e la trovi ovunque. Di solito, però, trovi solo la poesia, corredata da una buona immagine e dei commenti sulla bellezza dei versi.

Incuriosita dalle visite e visualizzazioni di questi giorni e dai termini di ricerca che testualmente dicono “Ili6 a tutte le donne”, manco se quei versi li avessi scritti io (magari!!!), vado a rileggere il post e i commenti e tutto comincia a essermi chiaro: in un mio commento avevo scritto una specie di versione in prosa del testo della Merini. Sicuramente molti prof in queste settimane  avranno assegnato la parafrasi della poesia e più di cinquemila studenti hanno letto e magari ritenuto interessante e utile quel mio commento per il lavoro scolastico.

Beh, essere utile agli studenti è in fondo il mio lavoro e mi fa piacere, ma quel mio commento nacque come riflessione a ruota libera e non esattamente come parafrasi o versione in prosa;  avrei, in tal caso, curato meglio le figure retoriche, la sintassi e il periodare. Comunque, speriamo ora che i prof siano clementi…

Ma guarda che responsabilità che si ritrova ad avere  Ili6!

Quindi, cari amici blogger, se volete visualizzazioni alle stelle, ricordate che le scuole ci leggono e…andate con parafrasi, riassunti, analisi del testo, ecc… ecc…

Lasciando il tono un po’ canzonatorio, ripropongo con piacere la poesia (e il mio commento). Un grazie va alla  grande Alda Merini, non per le visualizzazioni, bensì  per quanto ci ha donato:

alda merini

A TUTTE LE DONNE

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso

sei un granello di colpa

anche agli occhi di Dio

malgrado le tue sante guerre

per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza

e rimane uno scheletro d’amore

che però grida ancora vendetta

e soltanto tu riesci

ancora a piangere,

poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,

poi ti volti e non sai ancora dire

e taci meravigliata

e allora diventi grande come la terra

e innalzi il tuo canto d’amore.

Alda Merini

 ili6ha detto:

7 marzo 2012 alle 16:12

Versi di una grande poetessa per ogni donna.

Donna fragile e delicata, donna forte e grandiosa, donna madre, donna combattiva, ferita, spaccata, ma ancora intatta pur nella sua fragilità.
Donna sempre meravigliata dalla violenza. Donna condannata sin dalle sue origini da una storiella che sicuramente non ha voluto nè scritto Dio, ma un comune uomo che un dio si credeva.
Donna che sa ancora emozionarsi e piangere tutte le volte che scopre un’ingiustizia o si imbatte in una sofferenza.
Donna che, seppur sfiancata dai soprusi, dalla schiavitù, dalle torture, continua a combattere contro chi vuole schiacciarla e calpestarla.
Donna che sempre e comunque sa essere fonte di vita e alla vita sa guardare in un solo modo: con gli occhi dell’Amore.

A tutte le donne e a tutti gli uomini che combattono per una vita migliore. Auguri a tutte e a tutti noi.

8 MARZO 2010 - FESTA DELLA DONNA

Tautogrammando…(voi di Gennaio)

04 mercoledì Gen 2017

Posted by ili6 in Articoli, blog, Senza categoria

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Tag

amicizie virtuali, blog, blogger, Gennaio, giochi linguistici, passatempo, tautogrammi, wordpress

Un anno fa, proprio in questi giorni,  ho iniziato il gioco dei tautogrammi. Faticando e divertendomi,sono riuscita a coprire tutti i mesi dell’anno, anche in piacevole compagnia. Tranquilli, non ricomincio  🙂 Ma, rileggendo GENNAIO (2016) e i vari commenti , pensachetipensa,  ho iniziato a giocare con le iniziali dei nomi –nick degli amici che avevano commentato il primo post-tautogramma in questione. Così ho cercato degli aggettivi che  potevano andare bene per ciascuno (secondo la mia visione (fatemi sapere se un pochino ho azzeccato)).  Inutile dire che ne è uscito fuori un discorso parecchio  limitante e difficile, specie per alcune lettere,  ma anche divertente. Immaginatemi mentre, rigorosamente alle prese con  l’iniziale, pensavo a voi e agli aggettivi sulla vostra persona  e …”no, questo non va bene- giammai, non è così- ecco, questo  aggettivo è perfetto,-si, questo potrebbe forse andare ma se si offende?” E via dicendo…

Ok, scopriamo le carte del gioco!  😀 In fondo un blog è anche un piacevole gioco-  passatempo, quindi,  in rigoroso ordine di apparizione-commenti di un anno fa, …

DDD…DIEMME : disponibile diretta  disillusa

MMM…MARIA : morbida multicolore moderata

RRR…REBECCA:  rilassante rispettosa ribelle (su certe tematiche)

GGG…GISELZITRONE: gentile gradevole glitterata (nel blog tutto luccicoso)

SSS…SILVIA: saggia sensoriale  silurante (a volte e per giusta causa)

LLL…LAURA: leggiadra limpida laboriosa (specie tra i fornelli) 

NNN…NADIA: naturale notevole narrativa 

III…ISABELLA: impeccabile,  intelligente interattiva (specie con me per i Tautogrammi :GRAZIEEE!)

EEE…ELENA:  efficiente equilibrata essenziale

GGG…GABRIELLA: garbata genuina guizzante (con le sue matite)

MMM…MIRNA: mirabile materna  mattutina (coi buongiorno di caffè)

AAA…ARTHUR: affidabile acuto avaro (per i pochi post che scrive)

AAA…ALESSANDRA:  affabile ammirevole audace 

MMM…MARIELLA: moderata motorizzata montana

TTT…TULLIO:  tempestoso talentuoso  tollerante (verso i miei fuori tema)

AAA…ANNAMARIA: amichevole armoniosa attendibile

LLL…LUNA: light lucente (coi click) lapidaria (nei titoli dei suoi  post)

NNN…NICOLA: nitido narrativo nordico (d’Italia)

GGG…GIUSYMAR: gioviale  gradevole giramondo

NNN…NIVES: nonna notevole  nitida

NNN…NINNI: narrativo neoclassico nuvoloso (a volte)

E tutti gli altri cari amici di blog che mancano da questo elenco? Non saranno trascurati, vedremo nei  commenti o nei prossimi mesi.  😉

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L’Acquisto (online?)

18 domenica Dic 2016

Posted by ili6 in Articoli, costume e società, Natale, Senza categoria

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acquisti online, auguri, blog, commessi, convenienza, crisi occupazionale, e-commerce, lavoro, Natale, negozianti, scaldamani, web

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Volendo acquistare uno scaldamani per mia madre e non avendo chiare idee dell’oggetto, delle caratteristiche, delle marche  dei modelli  e dei costi, ho fatto un ampio giro sul web. In meno di venti minuti degli scaldamani elettrici sapevo tutto e di più. Premesso che online sino ad oggi ho acquistato solo alcuni ebook  e che in famiglia ho un fan sfegatato per gli acquisti in rete, un nipote che, tanto per fare un esempio pratico,  va a provare le scarpe nel negozio, fotografa i codici e poi si affida all’e-commerce con un buon risparmio e che  le volte che compro qualcosa in un negozio mi dice che ho sbagliato, che devo aggiornarmi, che avrei risparmiato tanti soldini, ecc.. ecc…, prendo improvvisa decisione di acquistare lo scaldino on line. Il costo è così basso che si può rischiare la fregatura e poi ci deve pur essere una prima volta, giusto? Scelgo un famoso negozio che c’è dalle mie parti e che vende i prodotti anche in rete con un certo risparmio, clicco sul modello e avvio  la procedura di acquisto. Terminata, mi appare un cortese messaggio che mi avverte che la tessera prepagata che vorrei utilizzare non può supportare la vendita  e, in effetti, mi sovviene di non aver ricaricato quella tessera da mesi e mesi. Che virtuale figuraccia! Al nipote non lo dirò mai! Di usare la carta di credito ufficiale non se ne parla, quindi annullo tutto e mi riprometto di passare l’indomani in banca per la ricarica. Puntualmente, però, lo dimentico, i giorni passano e scordo anche lo scaldamani.

Una  settimana  dopo mi ritrovo nel negozio per altre cose e ricordo dello scaldino. Aiutata da un gentile commesso, decido di prenderlo  anche se lo pagherò  qualcosa in più rispetto alla vetrina online dello stesso negozio.

-Se lo avessi preso sul web avrei risparmiato 4 euro.

-Vero, signora, per poco sarà così, ma dal prossimo anno, per fortuna, non ci sarà più differenza tra gli acquisti sul web e quelli nel negozio.

-Oh, peccato, ora che mi stavo decidendo…mio nipote si dispiacerà. In effetti  4 euro su 20 non sono poca cosa…

-Lo so, ma questa sarà la nuova tendenza dei grandi negozi. Sa a cosa servono quei 4 euro che lei sta spendendo in più? Al mio stipendio. Ne sia contenta, sta contribuendo a mantenere un posto di lavoro che è sempre più traballante.

-Capisco, ma…il 20%…sì,  penso sia giusto così, almeno per le piccole spese…

Saluto il commesso e vado a fare la fila alla cassa. Due minuti dopo mi sento chiamare e accanto al commesso c’è una donna minuta, molto carina e un bambino riccioluto che le somiglia tantissimo:

-Scusi, signora, è appena arrivata mia moglie con mio figlio. Glieli volevo presentare. Anche loro ringraziano per l’acquisto. Buon Natale.

Ci scambiamo una stretta di mani, due parole di cortesia, gli auguri e esco dal negozio contenta per l’ acquisto e per gli euro non risparmiati per una giusta causa.

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SERENO E GIOIOSO NATALE, amiche e amici di blog ❤

Un luminoso buio

21 sabato Mag 2016

Posted by ili6 in Articoli, Senza categoria, Terra mia

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blog, blogger, blu, descrizioni, Eruzione, Etna, inquietudine, insonnia, libri, luna piena, Maggio, mamma, meraviglie, nuvole, preoccupazioni, riposo, sere di Maggio, spettacoli della natura, stelle, tecnologia, vento, vita

Le sere di Maggio ce le aspettiamo quiete, dolci, con tutti quegli elementi, dai petali odorosi ai tramonti rossi, che preannunciano la bella stagione e che ti predispongono al meglio. Ma si sa che le sere non sono tutte uguali, nemmeno le giornate, le notti,  le settimane o i mesi e che spesso ci troviamo in balia degli eventi che ci coinvolgono, Maggio o Agosto che sia. Quel che a volte non si sa o si dimentica facilmente è che ciò che potrebbe servirti  in un preciso momento te lo può regalare l’esatto contrario di quello che pensavi, sempre se sei disposta a raccoglierlo.

Ieri sera, ad esempio, dopo una giornata carica di impegni di varia natura, responsabilità e tensioni, l’unica cosa a cui aspiravo era riposare, dormire riposando. Ma non c’era modo di ottenerlo. Dormire fuori casa, anche se è la casa di tua madre, non ti predispone al massimo del riposo. Se sei lì è per accudire, per controllare che tutto vada bene per lei, per fare compagnia in un momento che è da sola e da sola non può stare. Ma lei è tranquilla, dopo il necessario si addormenta subito  e potrei fare lo stesso anche io. Ci provo, infatti e lo spero. Quel lettino, però, non lo riconosco, è comodo, ma ha un odore diverso dal mio letto. Apro il libro che ho portato dietro, penso mi aiuterà. La lampada sul comodino, con quel led, è troppo forte, aggressiva. Leggo tre pagine. Fuori c’è un ventaccio che mi distrae, che crea rumori per me insoliti e fastidiosi e perdo la concentrazione, così chiudo il libro. Niente,  non mi va, forse è anche il testo che sto leggendo che fatica a prendermi. La tv nella stanzetta è troppo piccola e non ho voglia di televisione. Accendo il tablet, giro un po’ sul web e nei blog amici. Magari riuscirò a leggere e commentare;: sto trascurando la blogsfera e non mi piace. Leggo alcuni post, lascio qualche commento, ma è sempre il vento a distrarmi. Proprio non lo amo!

Sento una sedia che si muove sul terrazzo, la porta del corridoio che vibra, un sibilo acutissimo sotto la finestra: di sonno nemmeno una traccia. Mi rigiro inquieta tra le lenzuola. Insisto con la blogsfera: questo post è lungo e impegnativo, lo leggerò domani. In questo ci sono troppi link, non mi va di aprirli. Ma che ha scritto??? Boh, forse sono io che non capisco, meglio ripassare. Belle le foto, ma oltre a scrivere “belle” non saprei che aggiungere: troppo banale.Candy Crush? No, mi innervosisce! Basta blog, blogger e tecnologia, non è il momento.

La sedia continua a passeggiare trasportata dal vento e non mi farà chiudere occhio, così decido di alzarmi e uscire fuori per sistemarla. La sferzata di vento che mi accoglie è gelida, o forse è il mio pigiama troppo leggero. Non posso permettermi un’influenza e rientro per cercare qualcosa per coprirmi. Trovo uno scialle lungo e pesante che mia mamma fece ai ferri molti anni fa e che è in attesa di essere riposto nel baule invernale. Torno sul terrazzo ben protetta alla ricerca della sedia  e…mi blocco!

Lo spettacolo che si offre ai miei occhi è stupefacente: sono le 23.30 circa e il cielo è di un blu chiaro, quasi elettrico. La luna piena, brillantissima, e il vento di tramontana che ha pulito l’aria dalla sabbia africana, rendono tutto surreale. Ci sono nuvole nere, altre marroni, altre bianche, sparse, accavallate e alternate a grandi spazi aperti di cielo pieni di stelle lontanissime, ma luminose. Chiaro e distinto si vede anche uno dei tanti satelliti che ci controllano e pare strizzarmi l’occhio.

Guardo a sud-est e vedo il mare che luccica, è color argento. Sembra increspato.  Ci sono delle lucine che si muovono , forse quelle di una grande nave. Eppure sono lontana dal mare, ma la limpidezza dell’ aria è eccezionale e ti fa vedere anche a grande distanza. Riesco a focalizzare le piste dell’aeroporto e seguo l’atterraggio di un aereo. A questa distanza mi sembra un atterraggio molto lento. Aerei, navi, stelle…che voglia di partire lontano!

Il vento pare calmarsi, o forse mi sono abituata e non sento più freddo: lo scialle di lana mi protegge benissimo. Prendo la sedia, la posiziono al centro del terrazzo, direzione nord-est, dove lo spettacolo è ancora più suggestivo: l’Etna e la nuova eruzione. Il contorno del vulcano è netto, color blu cobalto, qua e là qualche nuvolone e manciate di stelle. Si distinguono bene anche le pinete dei monti più bassi. Sul  cratere centrale spicca fulgido il rossore dell’eruzione e la colonna di cenere. Seppur non molto alte, a intervalli regolari, si stagliano nel blu le fontane di lava: giallo, arancione, rosso!

Mi siedo e sto a guardare. Non so per quanto tempo, dieci-venti minuti, ma è il tempo necessario per allentare tensioni e preoccupazioni, per meravigliarmi ancora una volta di ciò che mi circonda, per caricarmi di quel luminoso buio che mi farà dormire bene. Prima, però,  passo silenziosa nella stanza di mia mamma, la sento russare lievemente e questo sarà il dolce suono che accompagnerà il mio riposo.

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Foto presa qui. Ieri notte non ho pensato a fare foto, ma questa è ciò che più somiglia, per colori e situazioni, alla mia visione.

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