
Quadro di barche di Milena Galeoto
Le serate estive sono lunghe, si sa, e fa piacere trascorrerle in buona compagnia, magari attorno ad un tavolo con le carte da gioco e qualcosa da bere o semplicemente sulle sdraio a chiacchierare.
Nella casa al mare da tempo siamo soliti trascorrere così i dopocena quando non si decide di uscire per una passeggiata o altro. Nella mia o nelle terrazze del gruppetto di amici, si trascorrono serate spesso piacevoli, divertenti, arricchenti. Non amiamo giocare a carte. Preferiamo chiacchierare e poiché sono persone simpatiche, colte, cordiali, le serate scorrono in maniera piacevole ed interessante.
Così è andata nelle estati precedenti. Così non è detto che più andrà perchè nelle terrazze è arrivato FB.
L’argomento è ormai trito e un po’ tutti ci stiamo abituando a vedere sempre più persone completamente isolate dal mondo reale ed ingobbite su uno schermo. In ogni luogo e circostanza, sino a rasentare l’ineducazione. Perché in sostanza anche di questo si tratta. Parlo di ineducazione e non di maleducazione, intendiamoci: i nostri genitori, riferito a noi anta, non potevano certo educarci su un uso adeguato del pc semplicemente perché ne sconoscevano l’esistenza. Mia madre mi insegnò a spegnere la tv tutte le volte che c’era un ospite in casa. Altri tempi? Direi di no, non esiste un tempo (passato) per l’educazione.
Alcune sere fa…
invitati dai soliti amici a trascorrere il dopocena per un gelato, appena arrivati troviamo la seguente situazione: padrona di casa accogliente e premurosa, un’altra amica affabile e attenta, i mariti di entrambe le signore con un tablet in mano, i tre ragazzi, figli e genero, completamente sommersi dai cellulari. Arriva una coppia di cugini e si chiacchiera tra noi, cioè tra chi di noi non ha in mano un aggeggio informatico di nessun genere. I ragazzi non esistono: a stento hanno salutato e poi ognuno è sparito da sé dietro un display. Vabbè, son giovani (mica tanto, sfiorano i 35 anni…). I due mariti (ultrasessantenni) col tablet o Iphone che sia, discutono a tratti tra loro perché uno dei due si è appena iscritto su fb e chiede continuamente ragguagli all’altro. La padrona di casa richiama più volte il marito all’attenzione, ma nulla da fare, solo qualche smozzicata frase di convenienza. Prendiamo il gelato, chiacchieriamo tra noi non webbizzati e trascorre così quasi un’ora. Poi la signora che siede accanto a me, cugina dei padroni di casa, si rivolge al cugino:
-Stai navigando su FB?
-Sì, rispondo ai commenti sul quadro di Sofonisba Anguissola che ho postato.
-Bene, ne parlavamo l’altra sera su FB, ricordi?
-Sì.
-E dicevamo che ne avremmo riparlato.
-Sì
-Ora io sono qui, davanti a te. Ma tu mi stai ignorando, così come stai ignorando gli altri tuoi ospiti.
-Sono su FB, un attimo, scusami.
-Lo so, sei su FB per comunicare. Puoi farlo ora con me. Con tutti noi.
-Sì, vero. Affascina e strega questo coso!
La moglie si alza, afferra il tablet e lo butta su un divano. Il marito la guarda stizzito e indeciso sul da farsi, poi prevale un certo buon senso e chiede a tutti noi:
-Allora, come state? Riprendiamo la stagione estiva finalmente e le belle serate insieme!
Non si era nemmeno reso conto che i suoi ospiti erano a casa sua da oltre un’ora.
Mio marito si alza, dice che è annoiato, che gli è venuto sonno, che l’indomani dovrà alzarsi presto per una bella navigata in mare con la barca di Toni. Salutiamo e andiamo via tra le scuse della padrona di casa. Mentre usciamo sentiamo l’altro amico che, sempre chino sul display, esclama:
-Ho capito come si fa ad inserire un video!
Con un po’ di tristezza chiudiamo il cancelletto del terrazzo, stando attenti a non far rumore per non disturbare i navigatori dell’etere.
***
Per ringraziare Viola per avermi assegnato il The Inspiring Blogger Award non potevo che scegliere dei Lillà da donarle con simpatia.

Grazie, Viola! 🙂