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Marirò

~ "L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque"

Marirò

Archivi della categoria: Intrattenimento

Giugno

02 giovedì Giu 2016

Posted by ili6 in Articoli, Intrattenimento, Senza categoria

≈ 59 commenti

Tag

fiori, giochi linguistici, girasoli, Giugno, Isabella Scotti, Leonid Afremov, natura, rompicapo, tautogrammi

Ed è arrivato Giugno, mese dolce, carico di aspettative, progetti e sogni. Ma è per molti un mese stracarico di impegni. Io ne sono immersa, tanto da dimenticare l’ appuntamento con i tautogrammi. Mi viene in aiuto ancora una volta la cara Isabella, che ringrazio infinitamente. Il suo bel tautogramma è un’esplosione di profumi e colori, così come sa essere questo mese che apre la bella stagione.

Giungerà giugno gioioso

Germoglieranno gelsomini,

gigli, gladioli,

ginestre, girasoli.

Grano giallo.

Gireranno giostre.

Giocheremo giardino.

Isabella Scotti

Da parte mia solo poche  parole, ma sincero e intenso è l’ augurio per un Giugno sereno, colorato di belle cose e …con ampi spazi per il riposo 🙂

Gioiosi girasoli gialli,

gingillandosi,

gongolano gai.

leonid afremov

                                                                     I girasoli – Leonid Afremov

L’amico Bruno si è appena unito al gioco del tautogramma con queste belle righe che mi hanno immediatamente trasportata nel passato quando a Giugno, finita la scuola, iniziavano i giochi di strada. Erano semplici, genuini, appunto, e tanto divertenti. Conservo ancora qualche sbiadita cicatrice e tutte le risate spensierate.

Galoppando giungeremo giù gioendo.

Gustosi gelati gola guadagneranno;

gente generosa gode grappoli gustosi,

giochi genuini ginocchia graffieranno.

Bruno

“Gli uomini, quando corteggiano, non si differenziano dai gorilla”

13 venerdì Mag 2016

Posted by ili6 in Articoli, Intrattenimento, Senza categoria

≈ 72 commenti

Tag

animali, bonobo, categorie, coppie, corteggiamento, diamante mandarino, etologia, evoluzione, gorilla, homo sapiens, istinto, mantide religiosa, non si salva nessuno, pavone, peli e piume, Roberto Marchesini, scimpanzè, sessualità, tanto per dire, uccello del paradiso, uccello giardiniere, uomini e donne

Ho letto un simpatico articolo  sull’altra metà del cielo e su come i signori uomini,  nella fase del corteggiamento, non siano per nulla dissimili dagli animali, dai quali tutti discendiamo. Ma noi umani non ci siamo evoluti? Nel corteggiamento pare di no.  Procediamo per gradi : l’articolo poteva sembrare a prima vista uno dei tanti da ombrellone,  solo che  a suggerire categorie e similitudini, soprattutto ad affermare che i maschi, nell’atto del corteggiamento, regrediscono a modalità infantili e all’istinto primordiale, è stato Roberto Marchesini, etologo e zooantropologo di fama mondiale che  insegna in diversi atenei, tiene conferenze in tutto il mondo sulla relazione tra l’uomo e le altre specie animali e che ha pubblicato autorevoli libri scientifici.  Così l’articolo, pur nella sua ironia,  ha assunto un che di serio e …pare che non si salvi nessuno!!!

Riuscire a distinguere gli uomini sin  dal corteggiamento,  saperli incasellare nelle giuste categorie, scoprire in tempo chi si nasconde sotto  “peli e piume”,  può tornare utile a noi donne. Poi ognuno deciderà se lasciarsi incantare, soccombere, accettare o semplicemente godersi lo spettacolo…e ciaociao.

Bonobo

UOMO BONOBO Corteggia con seducente leggerezza, è irresistibilmente disinibito, spontaneo e ti  fa capire subito che ha voglia di sesso, specie quando  ha delle preoccupazioni. Per il bonobo la sessualità è la chiave per risolvere ogni situazione, anche le più sgradevoli : praticamente un ansiolitico. Per l’uomo-bonobo il motto è fare sesso e non guerra. Peccato che, però, voglia fare solo quello, senza approfondire la relazione. Donna avvisata….mezza salvata!

gorilla

UOMO GORILLA  E’ il macho per eccellenza, il maschio alfa,  anche se in via di estinzione. Un po’ rozzo, mette subito in chiaro che comanda lui, che domina e che non si accontenta di una sola donna. Sa darti sicurezza, ma issa paletti e tende a farsi l’harem. Può piacere, ma la donna deve  mettere in conto  dolori, doppie vite, bugie e complicazioni. Ci stai?

scimpanze

UOMO SCIMPANZE’  Perfetto per complicare ogni cosa, somiglia al classico e allegro “figlio dei fiori”. Con lui la vita non sarà facile, ma eccitante. Si sente libero, ma vuole la gerarchia che, però, non rispetta. I tradimenti sono all’ordine del giorno,  furbescamente di nascosto. Se te la senti di affrontarli…

Regent's bowerbird

UOMO UCCELLO GIARDINIERE E’ uno spettacolo perché ti ammalia con le sue ricchezze: al primo appuntamento sfodera un macchinone, la prima cena sarà  in un castello. Ti mette a disposizione bacche e fiori, firmamenti e lingotti (anche di plastica).Conquisterà la tua fiducia con la devozione e le sue grandi doti. Tra i passerotti funziona e perdura, tra gli umani non v’è  certezza perché,  affievolita la passione, l’uomo giardiniere andrà  alla ricerca di…un altro giardino.

paradisea

UOMO PARADISEA  Vive l’attimo e quell’attimo lo rende paradisiaco. Con danze incredibili, è capace di stordire e ipnotizzare le donne , proprio come l’uccello del paradiso che sfodera ogni muscolo, compreso quello….  Nulla di male in questo, sia ben chiaro, ma sia chiaro anche che al mattino potrà già essere volato via.

pavone

UOMO PAVONE  Tutto sex appeal, le sue doti, estetiche, ma anche di intelligenza,  furbizia,  capacità professionale, parola, poesia,  etc etc…, sono sempre in bella mostra. Tu, donna, te le puoi caricare, ok, ma tieni conto che spesso sono un grande impiccio, specie nel confronto perché tu vali meno e sarai relegata a svolgere mansioni diverse,(per intenderci di casa e prole). Resterai nell’ombra e a pavoneggiarsi sarà solo lui. Accetti?

diamante_mandarino_

UOMO DIAMANTE MANDARINO Sarebbe il top per una donna: sono uomini che si fanno scegliere, che amano costruire una famiglia, un nido per la vita, non creano competizioni nella coppia, collaborano e sono sottomessi e fedeli. Unico neo :sono gelosissimi, spesso anche dell’aria che le loro donne respirano. A te la scelta.

mantide_religiosa_1

UOMO MANTIDE  Per finire ecco un uomo davvero raro, colui che si dà totalmente alla sua donna e ne diventa nutrimento perché lei possa essere felice e  mettere al mondo dei figli. Come il maschio  della mantide religiosa che muore durante l’accoppiamento, lasciandosi divorare dalla femmina per dargli le proteine utili a far crescere la sacca delle uova e garantire la prosecuzione della specie, il maschio si trasforma in casa per i suoi piccoli. Roba parecchio  macabra,  ma a pensarci bene è un gesto d’amore pazzesco! O no???

Beh, care donne, non resta che scegliere con la dovuta accortezza  😉 🙂 😀

(foto tratte dal web)

Maggio

30 sabato Apr 2016

Posted by ili6 in Articoli, blog, Intrattenimento, Senza categoria

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Tag

amici blogger, cantare fa bene, chiedendo scusa agli autori della canzone, così..per gioco, cose mai fatte e mai immaginate, giochi linguistici, Isabella Scotti, karaoke, Maggio, Mamma Maria, myosotis, relax, Ricchi e Poveri, Tautogramma, uscir di senno, wordpress

Arriva il bel mese di Maggio e continuo l’ “avventura” dei tautogrammi dedicati ai mesi dell’anno, giochi linguistici che impegnano non poco, ma alla fine riescono anche a farti divertire.

Meglio di me, con serietà e stile, ha continuato a  collaborare la nostra amica Isabella, Tachimio. Lei con i versi ci sa davvero fare. Questo il suo tautogramma dedicato al mese di Maggio:

Maggio mese mariano

mando myosotis mamma

miro margherite

magici matrimoni

mangio melone

mescolo macedonie

Isabella Scotti

Ps8uqEA

Grazie, Isabella! Questi myosotis sono per te 🙂

E ora tocca a me…ehmmm, uhmmm…ok, ok… dopo i post un po’ impegnativi del mese di Aprile, posso permettermi un attimo di relax.  E’ accaduto che, mentre pensavo a cosa scrivere per il  tautogramma di Maggio, un mese che tutti vorremmo  dolce e di buon auspicio per la bella stagione,  mi sovvenne “Mamma Maria”,  la famosa canzone dei Ricchi e Poveri. E fu un guaio perché non riuscii più a togliermela dalla testa: un tormentone! Insomma, rimaneggiando le   strofe, roba  da uscir di senno, ecco il  risultato:

(ma se provate a canticchiare questo mio  sgangherato  tautogramma col karaoke del video,  sarà…da ridere! 😀  )

un Maggio  Matto            Miagola Miao-o

un Moro Mima                  un Matrimonioo-o

Margheritine                     e Mazzolini

Marito  Moglie                 Mele Mattutine.

…

Un Maggio Mesto              Meglio Moriree-e

un Maggio Mogio                 Meglio Marciree-e

Mettiamo un  Maggio              di Meraviglie

Manifestando                          Mille Malvasie.

mamma ma mamma Maria ma

mamma ma mamma Maria ma

mamma ma mamma Maria ma

mamma ma mamma Maria ma ma.

 

Magnolie Magiche            Misteriosofiche-e

Mattine Miti                    e Malinconiche-e

Magnifichiamo              Moltiplichiamo

Maria Madonna                    Mamma Madre  Mia.

…

Manca Moneta                 Ma  Mica  Muoio-o

la Mia Miniera                è una  Mistura-a

di Mani Morbide                   e  Muscolose

di Mongolfiere                   e  Miti  Misteriosi.

mamma ma mamma Maria ma…

( instrumental)

mamma ma mamma Maria ma…

Meravigliosi             Amici  Miei-i

con WordPress        Mi  Migliorate-e

Marirò  augura        di tutto  cuore

Maggio Mirabile       con tanto tanto sole.

mamma ma mamma Maria  ma….

🙂

Aprile

31 giovedì Mar 2016

Posted by ili6 in Articoli, blog, Intrattenimento, Senza categoria

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Tag

ape, Aprile, azalea, blogger, giochi linguistici, impollinazione, Isabella Scotti, parole con A, passatempo, rompicapi, Tachimio, tanto per ridere, Tautogramma

aprile

Arriva Aprile e la carissima Isabella Scotti, Tachimio, ci propone un perfetto tautogramma che racchiude gli elementi più belli di questo mese.

Aprile

Amo Aprile

allegro amabile

asciutto azzurro

arriverà abbagliando

allieterà anime

avremo ancora arietta

aggiungerà allegria.

Isabella Scotti

Grazie, Isabella, sei stata fantastica! ❤

azalea aprile

 

Giorni fa mi hanno regalato un’azalea.  Appena  sistemata sul terrazzo, un’ape  impertinente ha iniziato a gironzolarle attorno ma, dopo alcuni tentativi di abbordaggio, è volata via. Così, pensando al tautogramma di Aprile, mese utile  per l’impollinazione,  è venuto fuori questo “ irriverente”  colloquio tra l’ape e l’azalea:

 

Ape: Amica azalea,  arriverò  all’alba. Avrai ancora abilità amorosa accattivante?

Azalea :Amico ape, azalea ha anima acerba…

Ape: Aho, Aprile accorda accoppiamento amoroso!

Azalea: Allora attenderò ansimando! Acconcerò arbusto, accoglierò acqua, accerchierò aria amorevole, allungherò abbracci assolati. Abbaglierò!

Ape: Ahhh, aneli accalappiarmi! Aiuto! Allerta!

Azalea: Ammetto…. Azalea ambiziosa. Amico apetta, arrenditi all’amore!

Ape: Ammazza, amo’ , annichilisco!

Azalea: Hai abbastanza  ardore amorevole assoluto?

Ape: Ardore amorevole assoluto? Ahu, Aho, Ahe! Ah ah ah! Ape annusa, abborda, abbraccia, abusa, abiura, accoppa!

Azalea: Abusi?! Abiuri?! Accoppi?!!! Allora, amo’,  alza ala e anvedi  annattene … all’Abissinia!

 

Febbraio

01 lunedì Feb 2016

Posted by ili6 in Articoli, Intrattenimento, Senza categoria

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Tag

Acireale, Arthur, blogger, carnevale, Febbraio. giochi linguistici, passatempo, rompicapi, S.Valentino, Tachimio, tautogrammi

Diamo il benvenuto al mese di Febbraio continuando il gioco del tautogramma e stavolta con la vostra gradita collaborazione! 🙂

febbraio_b

Foto web

 La cara Isabella Scotti, Tachimio, ha pensato a un Febbraio freddo e ventoso e scrive:

 Febbraio farà freddo.

 Forse fronde fatalmente fischieranno.

tn016

Il gentilissimo Arthur si è rivolto a un febbraio freddo, buio e nevoso, che invita a stare al calduccio, fantasticando davanti a un bel camino acceso, o a cercare la luce anche nelle fanaliere. Questi i suoi tautogrammi:

Febbraio

fantasticando favolose fuoriserie

finché fuori fiocca.

—

Fa freddo fiero febbraio,

Fabrizio falca fibrillando festoso fienili,

falsificando febbrile famose fanalerie,

fantasticando favolose favelas, fischiettando filarmoniche filastrocche,

fintantoché fuori furoreggiavano focose fiaccolate.

acero_neve

Foto di Arthur presa qui

 

Grazie ad entrambi gli amici blogger: bravissimi!

tn016

E ora tocca a me… pensando ad altri aspetti del mese di Febbraio, freddo e buio, ma anche reso  gioioso e divertente  dal Carnevale,  caldo e passionale  dal S. Valentino, è venuto fuori questo tautogramma:

Fantastico Febbraio: faremo faville, faremo follie!

Forzeremo false facciate, frantumeremo fardelli fatali.

Festanti , febbrili, fermeremo fuochi fatui.

Fra foreste frondose, fronteggeremo  felici fervori,

feconderemo  frutti fragranti.

Favole, fiabe, folli fantasie, finalmente!

IMG_0519

Un bacio di due innamorati, che ieri ho fotografato casualmente al Carnevale di Acireale.

Felice Febbraio! 

❤

La doccia sbrikis

10 domenica Gen 2016

Posted by ili6 in Articoli, Intrattenimento, Senza categoria

≈ 67 commenti

Tag

cantonate inseguendo la modernità, capricci, come complicarsi la vita, doccia emozionale, Psycho, relax, tendenze

Ultimo giorno di vacanza e non c’è niente di meglio che concedermi  un piccolo sfizio prima del rientro lavorativo: la doccia sbrikis! Spiegare che significa sbrikis  nel mio gergo  non è semplice: diciamo alla moda, cool, di tendenza, di capriccio. Non è la doccia normale, veloce, quotidiana, nell’abituale grande bagno di famiglia, ma è quella nel piccolo  bagno per gli ospiti, quello bello e tutto fashion che usiamo quasi mai. E lì la doccia è tutta speciale, sbrikis, appunto. Un apparato costato dieci volte più della normale, modesta ed efficace doccia. La sbrikis ha una pedana enorme, che dentro ci puoi ballare, un box di vetro trasparentissimo che non nasconde manco un capello  e  un  colonnone dell’acqua multifunzione con tante opzioni computerizzate. La chiamano doccia emozionale e di emozioni in effetti  ne può riservare tante…

Doccia sbrikis, quindi,  pur sapendo che poi dovrò  pulire e asciugare tutto, (ma questi box trasparenti chi li ha inventati?!!?) che consumerò il triplo di acqua e di tempo, ma c’è ancora un attimo di respiro  per  la lentezza, per il relax, per le emozioni e i capricci.

Sistemo le luci che fanno atmosfera, accendendo solo i led delle nicchie e la candela profumata alla gardenia e comincio col soffione centrale. Non ricordo bene il funzionamento della tastiera digitale, succede quando le cose si usano ogni dieci mesi, e mi affido un po’ al caso: l’acqua parte decisa, calda, perfetta. Assaporo la fragranza al patchouli del bagnoschiuma e tutto è ok.

psycho

Improvvisa, inizia la funzione cascata e sono costretta a spostarmi sulla pedana per accogliere il getto d’acqua che, via via, diventa sempre più lento e fresco:  pioggerella, rugiada…ohhh, ehi, brrr… ho la pelle d’oca, come caspita  si aumentano acqua e temperatura?? Tocco tasti a caso e vengo investita da una secchiata gelida, violenta, turbinosa! Arretro spaventata in un angolino del box e continuo a pigiare la tastiera. Parte nuovamente il doccione, la temperatura ora è buona, mi rilasso e afferro la spazzola  e il guanto per il massaggio. Non ho il tempo di usarli su tutto il corpo che, nooo!… si azionano i fantomatici  fori direzionali, quattro cannonate  laterali  che non lasciano scampo! Sono getti forti, potenti, diretti che colpiscono con decisione e che non puoi ( o non so)  regolare: il primo va dritto nelle orecchie e un’otite è assicurata, il secondo è altezza seno e sinceramente fa male, il terzo colpisce impietoso i reni e il quarto le ginocchia. Mi difendo dando le spalle o il fianco e allungando le mani per fare da tappo, con esiti disastrosi!  Poi, visto che i getti sono fissi e io no, mi abbasso, mi stiro, mi allungo, mi giro e mi contorco per  evitare o far capitare gli spari dove voglio io, caspiterina a loro! Se solo sapessi eliminare ‘sti cannoni! Sono lotte e vere e proprie acrobazie, ma alla fine, se riesci a non romperti un osso , l’hai vinta sugli spari e sul piacere dell’idromassaggio.

psic

Mezza stordita, mi lascio bagnare dal doccione centrale che ora getta vapore profumato di pino misto ad acqua bollente  e non vedo più nulla! Riesco alla disperata  a fermare l’acqua e a uscire dalla doccia e, immersa in  una nuvola di vapore , annaspo  alla ricerca dell’accappatoio, ma mi rendo conto di non averlo portato con me! Non mi resta che usare l’asciugamani delle feste, quello che metti nel bagno solo per essere guardato, quello pericoloso perché… è di vetro! No, che dico? Un’intera  cascata di strass sulla morbida spugna! Roba da intelligentoni, eh! Per chi l’ha ideato e messo in vendita e per chi l’ha comprato (io!). Visto in una vetrina di Berlino, costosissimo, bello, “Notte stellata”  si deve usare solo dal rovescio: gli swarovski  graffiano la pelle e ci vuole attenzione. Attenzione un tubo se diventa l’unica cosa che hai sottomano per asciugarti dopo una doccia rocambolesca e immersa nelle nubi! Impreco quando mi rendo conto che mi sto graffiando una gamba. Così decido di uscire da quella cappa di nebbia e, gocciolante, corro nel bagno familiare per respirare e afferrare l’ accappatoio.

Torno nel bagno fashion e completo il rituale igienico, sperando che arrivi un minimo di relax. La crema per i piedi profuma di lime, quella per il corpo è all’uva rossa, il deodorante alla lavanda, nell’ambiente persiste l’odore del patchouli , quello del ginepro dello shampoo, quello della gardenia e del pino…una miscellanea che fa venire il capogiro! Fuggo veloce  e vado a ricompormi nel semplice e rassicurante bagno quotidiano.

Ora non mi resta che pulire e asciugare  la doccia sbrikis e …sigillarla con del nastro adesivo sino alla prossima befana!

psycho_film

FOTO dal web:  Marion Crane (Janet Leigh) nell’indimenticabile “Psycho”, di  Alfred Hitchcock.

Gennaio

05 martedì Gen 2016

Posted by ili6 in Articoli, Intrattenimento, Senza categoria

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Tag

bucaneve, Cartesio, Gennaio, giochi linguistici, passatempo, rompicapo, tautogrammi

Giovane giovane, giunge  genuino, gingillandosi. Genera gelo.

Gemme garbate  giocano graffiando glassa gelata. Grate, guardano  il gentil giorno.

Bucaneve (1)Foto web

I tautogrammi (componimenti in cui tutte le parole iniziano con la stessa lettera) sono giochi linguistici e letterari, dei rompicapo per nulla facili se ad essi  vuoi dare finalità, senso e musicalità. Ho voluto provare con il primo freddo mese dell’anno e coi suoi bucaneve. Mi affligge, però,  quell’articolo che non sono riuscita ad evitare. Ma faccio finta di essere un’alunna delle primarie  a  cui si concede di utilizzare preposizioni, congiunzioni e articoli 😉 Però questo cozza col detto “Chi ben inizia è a metà dell’opera” perché l’idea era di “tautogrammare” i 12 mesi dell’anno… e sono solo al primo e con concessione di articolo! Niente metà dell’opera, mannaggia, solo dubbioso inizio 😦  Ma Cartesio dice che ” Il dubbio è l’inizio della saggezza.” Quindi… che dite, continuo? Volete provare voi? Su, su, provate e datemi una mano!  F febbraio, M marzo, A aprile,…

Gentile Gennaio, Gente! 🙂

Il taglio

27 domenica Set 2015

Posted by ili6 in Articoli, I miei racconti, Intrattenimento

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capelli, donne, fiducia, galletti e pollai, miti che si sgretolano, parrucchieri, solidarietà e concordia al femminile, uomini che non devono chiedere mai, uomini e donne

Il taglio è quello dei capelli, ma è anche quello del “mito” dell’uomo  migliore della donna, parrucchiere, cuoco, artista o scienziato che sia. Vincente  resta soprattutto la concordia (tra donne): roba difficilotta, ahimè!

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Ippolita decise di tagliare i suoi capelli all’improvviso, d’impeto. Era andata  nel suo salone di parrucchiere per una  piega e una regolata alla frangetta. L’atmosfera era la solita: standing  ovation per Renzo! Renzo di qua, Renzo di là, wow Renzo, che forza che sei! “Oh, Renzuccio, ti ho portato una calamita dal mio viaggio.” “ Che bella camicia hai, Renzo!” “ Decidi tu il taglio, decidi come devo essere. Sarò come mi vuoi!”  A Ippolita quasi cadeva la rivista dalle mani quando sentiva queste esclamazioni!

Renzo  è il titolare del salone. Attorniato da una decina di giovani donne, shampiste, estetiste, foniste, cassiere, è il gallo, il leader, il guru, il capo, il condottiero, il duce, il master, l’apostolo, l’araldo, l’ammmore delle aspiranti Lucie che frequentano la sua Sala di bellezza. C’è pure la sua vera “Lucia”, sua moglie, che stende il colore. Lucia è moderata, silenziosa, discreta, timidina e rassegnata spettatrice dei vari assalti di alcune signore e signorine al suo Renzo.

“Oh, Renzo, nelle tue mani i miei capelli prendono corpo e volo!” E Renzo vola: simpatico, cordiale, gentile, marpione con tutte le clienti, a volte diviene malizioso, intrigante, seducente, pavone con chi gli dà corda. Non tutte le clienti, naturalmente, ma un certo considerevole numero. Fondamentalmente è un bravo ragazzo e non esagera, ma l’aura che s’è costruito è inconfondibile e viene potenziata dal fatto che lui è l’unico adibito alla miscela del colore e al taglio dei capelli. Renzo accoglie, fa il galletto ed esegue il difficile; il resto è roba di donne.  Così occorre fare la fila per aspettare il Principe se devi tagliare i capelli. Eppure Lucia è cresciuta professionalmente insieme a lui, ha frequentato la stessa scuola, gli stessi corsi e stage…ma Renzo è Renzo e lei esegue qualche timido taglio ai bambini, a qualche vecchietta e alle ragazze dello staff per mantenere la pratica.

Ippolita frequenta poco quella sala e spesso si diverte ad assistere agli “assalti” a Renzo e a come lui li richiama, li beve, li assorbe, li para,  li svirgola. Le spiace un pochino per Lucia, quella giovane e bella signora le è simpatica e spesso parlano di libri e di musica quando lei la prende in consegna per le meches o per la piega.

Quella mattina Ippolita aveva notato che l’estetista aveva un nuovo, simpatico, fresco taglio di capelli e poiché avevano capigliatura simile le chiese se fosse un taglio pratico e facile da gestire. Di andare ogni settimana dal parrucchiere non se ne doveva  parlare! La ragazza fu confortante nelle risposte e, con un velato imbarazzo, disse che il taglio era opera di Lucia. Ippolita non esitò un istante e a voce alta chiese a Lucia di tagliarle i capelli in quel modo.

La stanza si oscurò, il mondo si fermò: le shampiste bloccarono le mani sulle teste insaponate delle signore, le foniste  rimasero col phon in aria, l’estetista col pennellino dello smalto penzolante. Persino il rubinetto della postazione 1 di lavaggio, sempre guasto,  smise di gocciolare!

“Sei sicura, Ippolita?” chiese Lucia. “ Se ritieni che quel taglio mi stia bene, sì.”  Lucia le disse che il taglio avrebbe anche  potuto farlo Renzo. “ No,  quel taglio è tuo e a me sta bene così.”

Si sentì un gran  frastuono : il cassetto delle forbici in mano a Renzo  cadde  a terra. Lucia e Ippolita non si voltarono  e  insieme andarono nell’angolo taglio.

Mentre Lucia tagliava, le due donne chiacchieravano amabilmente come niente fosse, ma la tensione nella sala era evidente. Renzo si fece silenzioso e lanciava occhiate, ora curiose, ora ammirate, ora perplesse verso Lucia e Ippolita.  Alcune ragazze dello staff si avvicinarono per osservare e per essere pronte a qualsiasi esigenza: portarono  il caffè a Ippolita, porgevano  spazzola e pettini a Lucia, tenevano ordinata la postazione. Silenziosamente stavano tifando per Lucia. Anche le clienti volgevano la testa verso il lavoro di Lucia.

Ippolita era serena e tranquilla, cosa che non sempre le succedeva sotto le forbici di Renzo, non perché non si fidasse o lui non fosse bravo, ma perché non amava molto il taglio corto. Faceva crescere i suoi capelli e le piaceva sentirli sulle spalle, lunghi, lisci, svolazzanti, come quando era giovane. Alla fine, però, si riduceva a legarli a coda, per la praticità quotidiana, per il caldo, per evitare le estenuanti cure che i capelli lunghi richiedono  e perché fondamentalmente non amava quelle donne mature che, viste di dietro sembrano quindicenni e quando si girano… quindi spesso faceva “zac” . Renzo le proponeva il solito perfetto e noioso caschetto e Ippolita, appena tornava a casa, si guardava allo specchio e diceva : “Da oggi faccio allungare i capelli!”

Lucia finì il taglio e iniziò l’asciugatura. Era un taglio scalato, deciso, leggero, sbarazzino e piacque subito a Ippolita. Renzo si avvicinò, osservò,  fece un complimento alla moglie, poi disse a Ippolita che con quel taglio aveva guadagnato dieci anni di gioventù. Lei lo guardò un po’ torva, poi gli sorrise e si alzò per meglio far vedere il taglio di Lucia a tutti. Sorridente, si avvicinò alla cassa tra vari-Ti sta bene – Che bel taglio!-Non credevo…-

Lucia l’accompagnò alla porta, le regalò un buono omaggio per una prossima piega  e la ringraziò per la fiducia: “Non sai quanto importante sia stata per me questa tua decisione…”

“Lo so, invece, e mi complimento per la tua bravura e per la donna che sei. Questo taglio mi piace e lo terrò per un bel po’.  Adesso anche tu sarai una parrucchiera e non solo una commessa nel tuo Salone. Era ora, no?”

“Sì, era ora.”

Due ciliegi innamorati (& comments)

26 martedì Mag 2015

Posted by ili6 in articolo, costume e società, emozioni, Intrattenimento, storie

≈ 52 commenti

Tag

adulterio, amiche, discussioni tra amiche, i ciliegi innamorati, libertà di pensiero, opinioni, putiferio, Whatsapp

“Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare.

Li vide una Nuvola che,  mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie … ma non fu sufficiente: i Ciliegi non si toccarono.

Li vide una Tempesta che, mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami … ma non fu sufficiente: i Ciliegi non si toccarono.

Li vide una Montagna che,  mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi … ma non fu sufficiente: i Ciliegi non si toccarono.

Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano che sotto la terra le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.”

(Anonimo giapponese)

ciliegi(5)

Foto web

(Comments)

La storia è conosciuta, ma mi emoziona sempre leggerla. Stavolta la ricevo da un gruppo di amiche di Whatsapp.

L’amica che la invia scrive come commento: Attenzione, non è bellissima…

La risposta di alcune è che  la storia è molto tenera.Qualcuno scrive che è gradevole per la solidarietà. Una risponde: Solidarietà a cosa? All’adulterio!

Poi arriva un commento : Meravigliosa! Non sempre i legami importanti devono essere visibili agli occhi del mondo.

Io (che faccio la maestra in ogni dove, mannaggia a me…) do un 10 e lode a quest’ultimo commento.

Beh, si scatena il putiferio e siamo ancora là che discutiamo su chi ha ragione e chi no. Poveri ciliegi innamorati e nati distanti…

La forza della parola non detta

23 lunedì Mar 2015

Posted by ili6 in Articoli, Intrattenimento, Sicilia

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antiche usanze, fiocco rosso, matrimoni combinati, parole non dette, pettine da telaio, pettine per pasta, Scicli, Sicilia

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In tanti conoscete questo attrezzo di legno e bambù, detto pettine, che un tempo veniva usato in tutte le case per tessere al telaio e, appena consunto, per la regola che nulla si doveva buttare, si utilizzava per fare gli gnocchetti o i garganelli di pasta fresca.  Ma non tutti conoscete il perché di quel fiocchetto rosso messo lì, e non a caso. Nemmeno io sapevo del fiocchetto sino a che, pochi giorni fa, la responsabile del piccolo, ma interessantissimo Museo del Costume e della Cucina Iblea di Scicli, splendida cittadina del ragusano, non me ne ha spiegato il motivo.

Bisogna andare indietro nel tempo, non moltissimo, e tornare a quando i matrimoni, quindi la vita e i destini dei figli , venivano decisi dalle famiglie. Casati e parentadi, compari e comari, ma anche parroci ed esponenti  politici combinavano i matrimoni  spinti soprattutto da situazioni economiche, doti, discendenze e robe varie. I  futuri coniugi spesso erano ignari dei progetti a loro destinati e a cose fatte, cioè a consensi  familiari avvenuti, si ritrovavano marito e moglie come niente fosse. Se uno dei due futuri sposi, lei soprattutto,  aveva il cuore altrove,  ricorreva alla fuitina con l’amato e al conseguente veloce matrimonio riparatore con onte sociali che duravano tutta una vita. Ma almeno l’aveva avuta vinta sul suo destino. Se entrambi i giovani non erano d’accordo al matrimonio combinato dai familiari, nenti ci faceva, si sarebbero comunque  dovuti adattare. Se invece una delle due famiglie non accettava la proposta dell’altra famiglia, erano guai seri: rancori a vita con annessi e connessi!

Si sa che  madri, zie, nonne e comari, avevano un ruolo preminente in tutte queste storie. Fondamentalmente le donne di casa temevano il rifiuto e l’eventuale conseguente guerra che si sarebbe generata tra i maschi delle famiglie coinvolte e così, caute e previdenti, escogitavano mosse argute e attente per sondare il terreno prima di lanciare la proposta del matrimonio. Per evitare, quindi, tragiche offese tra famiglie, usavano con le donne dell’altra famiglia un linguaggio non detto e per farlo si servivano di simboli e aggeggi vari e tra questi ultimi del pettine del telaio. Questo pettine permetteva di sostituire  la parola matrimonio, o meglio, evitava che questa venisse pronunciata e,  proprio perché mai pronunciata, un rifiuto non avrebbe generato  offesa alcuna: la forza della parola non detta, seppur esplicitata in tutta la sua potenza.

La madre che per prima costruiva col marito  il pensiero di un matrimonio del figlio o della figlia  si recava dalla  madre del desiderato  sposo/a  con il pettine da telaio  e le chiedeva di sistemarlo poiché non scorreva più bene. Non pronunciava in nessuna forma la parola matrimonio, ma tutto era chiaro e compreso.  Il pettine veniva restituito dopo alcuni giorni, dopo un consulto familiare, e conteneva la risposta in un fiocchetto rosso: se il fiocchetto legava nove fili del pettine, la risposta era NO, da NO di NOVE. Se i fili legati erano sedici (in siciliano SIDICI) la risposta era un SI. Solo dopo la restituzione del pettine  si mandava un emissario alla famiglia interessata per la proposta ufficiale  e solo allora si poteva pronunciare la parola matrimonio. E i destini, legati a un “silenzioso”  fiocchetto rosso, si compivano.

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