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alunni, Coronavirus, DAD, Di tutto e di più, Emergenza sanitaria, famiglie, fatica immane, h24, maestre, mai più, piattaforme, scuola a distanza
<<Mammaaa, non sento e non vedo più niente!>>
<<Maestra, sta cadendo la linea…sto finendo i giga…la batteria è scarica…>>
<<C’è l’eco, lo sentite l’eco? Non si capisce niente!!!>>
<<Sei tu che provochi l’eco, prova a uscire di nuovo dalla piattaforma e a rientrare>>.
<<Chiudete i microfoni….aprite i microfoni…basta faccini e cuoricini nella chat, non mangiate il gelato durante la videolezione!>>
<<Bambini, condivido con voi uno schema che ho creato Aspettate, come si fa? Ecco, riuscite a vederlo?>> (sudore della maestra) <<Sì, no, dov’è? Si vede piccolo>>.
<<Giovanni, ripeti la poesia.>> Bung, crash, spatt :<<Che è successo, Giovanni? Stiamo vedendo il lampadario della tua cucina, Giooo, dove seiii???>>
<<Ops, è caduto il telefonino…>>
<<Mamma, papà, smettetela! Il microfono è aperto, tutti stanno sentendo le vostre parolacce!>>
<<Signora non suggerisca, può allontanarsi per cortesia?>> dico con voce calma << Penso io a aiutare Sofia>>. La signora:<< Ma guarda che a casa mia non posso stare dove voglio! Ok, ok, ho capito, me ne vado!>> Si alza, si dirige nell’altra stanza e…BANG! (porta che sbatte).
Continuo? La Didattica A Distanza è stata anche questa.
Maestre, alunni, genitori, presidi…siamo STRAFELICI CHE SIA FINITA e Dio non voglia di dover riprendere a settembre con questo modo bislacco di fare scuola. Una baraonda impressionante, un incubo spiazzante che ha trovato tutti impreparati. Se noi insegnanti in poco ci siamo attrezzati e orientati nelle piattaforme così non è stato per una buona fetta di utenza che si è trovata con connessioni debolissime e inefficaci, con giga insufficienti, con dispositivi faticosissimi da usare. La maggior parte dei bambini si è collegata coi cellulari perché le famiglie non possedevano altro. Scrivere con la tastierina, collegarsi in contemporanea nei siti dei libri on line, stampare, perdere la linea e sparire dalla piattaforma quando sul telefonino della mamma arrivava un qualsiasi messaggino, mantenere fermo e dritto il cellulare mentre stavi scrivendo sul quaderno…una impresa faticosissima che piccoli e grandi abbiamo cercato di affrontare con pazienza e al meglio pur di dare un minimo di dignità a questa seconda parte dell’anno scolastico.
Ci sono stati momenti belli, anche spassosi, momenti teneri, videolezioni meglio riuscite, altre difficili e stancanti, ci sono stati attimi di scoraggiamento o di rassegnazione specie per quei bambini, pochi ma ci sono stati, impossibilitati a inserirsi nelle piattaforme e coi quali si è cercato di mantenere un minimo e insoddisfacente contatto con whattsapp. E tanto altro.
La DAD potrebbe essere nel prossimo futuro una buona opportunità per affiancare e potenziare l’apprendimento tradizionale. Per una efficace ricaduta sull’apprendimento sarà obbligo creare vari presupposti: età degli studenti (non inferiori ai 12 anni), adeguatezza dei dispositivi, preparazione tecnologica, esperienza, piano organizzativo e programmatico innovativo e creativo. Invero ci siamo dovuti catapultare e adattare a questa nuova situazione e i piccoli in questo sono stati fantastici perché ogni adattamento richiede tempo e loro di tempo non ne hanno avuto: il 10 Marzo erano già in videolezione e la loro maestra si scervellava per proporre una didattica diversa e accattivante che li motivasse, che non li stancasse troppo, producendo nel contempo dei risultati. In merito ai risultati non voglio pronunciarmi, preferisco aspettare settembre per capire, nella speranza di poter rivedere gli alunni in aula, quella vera. La presenza troppo costante (e necessaria, vista l’età degli alunni) dei genitori è al momento inevitabilmente fuorviante.
Doppi e tripli turni, plexiglass, tute spaziali, caschi e visiere, bolle di Amuchina spesse due metri: tutto SARA’ ACCETTATO pur di poter tornare in aula e non ripetere l’esperienza DAD.
Il Coronavirus, dopo il salto di specie e la conoscenza dell’essere umano, deciderà da sé che stava meglio dove si trovava prima e si toglierà di mezzo per la pace e gli abbracci di tutti? L’augurio è di vero cuore.
Ooooh! Ecco il digital divide, caspita, che uno lo studia a scuola e poi non lo capisce mai davvero finché non succede. E allora ti svegli sudato in una situazione dove ooops guarda, le infrastrutture servono davvero, ooops la digitalizzazoine serviva, ooops le scuole sono un caos, gli insegnanti si arrangiano come possono, vabe’… 18 giugno 2021, un’altra pagina?
Buongiorno Gianni.
A distanza di un anno il digitale continua a dividere. Penso che sostenitori entusiasti e convinti cmq ce ne siano davvero pochi
Quest’anno nella mia scuola è stato usato a singhiozzo, per fortuna. Certo, insegnanti e alunni siamo diventati più bravi, molte famiglie si sono attrezzate, non c’è più l’improvvisazione del 2020, ma resta sempre una situazione da utilizzare in casi estremi e una opportunità da saper dosare per affiancare in certi percorsi la scuola in presenza.
Chissà che direbbe De Mauro se fosse ancora vivo…
Penso che De Mauro approverebbe dad e tecnologia. Ne era un fautore, specie per la matematica.
Personalmente, lo ripeto, sarà che sono una insegnante vecchio stampo, tecnologia e DDI sono da affiancare alla didattica tradizionale per innovarla e arricchirla. Non sono da sostituire, specie tout court, con scarsa preparazione del corpo docente e senza che tutte, ma proprio tutte, le famiglie abbiano i supporti adeguati. Prima rendiamo gratuito internet in ogni angolo del paese e poi possiamo iniziare a parlare di altro.
Ho sentito dire a mia sorella,;che fa l’insegnate, che questa didattica a distanza è stata una tragedia. Molti genitori di studenti stranieri non hanno neanche un pc a casa e col cell era impossibile fare tutto. Davvero un fallimento. Lavorare in queste condizioni pessime che senso ha? Solo per finire i programmi? E poi il risultato qual’è? Un fallimento totale.
Ciao Amleta.
Non so dire se la dad sia stata un fallimento totale, potrò rendermene conto di presenza quando incontrerò gli alunni. È stata sicuramente difficile e spiazzante e per qualcuno, di certo per tre miei alunni, assolutamente inutile per le difficoltà enormi di collegamento. Penso sempre che il nulla sarebbe stato peggio.
Ora dobbiamo prepararci alla dad a intermittenza costante, per ogni minima febbre di qualcuno pare che dovremo ritornare a casa tutti per due settimane e riprendere a distanza.
Tanta confusione, tanta incertezza e preoccupazione.
Ciaooo, ti abbraccio. Speriamo che tutto possa ricominciare regolarmente a settembre. Buon proseguimento e buone ferieee.
Grazie Nadia. Al momento per settembre non sono fiduciosa. Resta la speranza.
Buon proseguimento agostano a te. 🤗
Spero tanto che quel stron…tto del virus ti ascolti..oppure che gli prenda un grossissimo coccolone da lasciarlo stecchito.
Immagino lo stress, d’altronde il futuro sarà anche questo..meglio organizzarsi.
Ti ringrazio molto per il tuo impegno, lo apprezzo moltissimo, anche..in futuro.
Abbraccione grande.❤
Ciao Caterina
Scusa per il mio ritardo. Sono al mare e ho una connessione molto debole che mi consente quasi nulla.
Ti ringrazio per il messaggio. Il futuro è molto incerto, si sa solo che nella primaria si ripartirà dal vivo ma non si sa come. Speriamo bene..
Ricambio l abbraccio 😘
buongiorno Marirò,
hai fotografato uno spaccato operativo che riguarda migliaia di tuoi colleghi e colleghe, ragazzi tutti promossi dopo una pantomima marziana durata mesi, una piece teatrale inutile che ricorda un proverbio antico: far finta di lavorare è più stancante che lavorare veramente.
Immagino maestre, maestri e insegnanti impeccabili nel mezzo busto inquadrato dalla cam ma sotto la scrivania in mutande e coi piedi nella bacinella per non soccombere alla canicola 😀 😀 😀
le nuove linee guida partorite dalla ministra “make-up influencer” sono l’apoteosi della confusione, chissà perchè da decenni al ministero dell’istruzione ci piazzano sempre i più scarsi, i più estrosi, i meno competenti. Come dire… tu cosa sai fare? Niente di niente. Bene, vai all’istruzione.
Ciao Tads.
Questo tuo commento pervaso di simpatica ironia mi fa sorridere e mi fa anche pensare che in questi mesi non hai sicuramente vissuto accanto a un/una qualsiasi insegnante /studente impegnato/a nella DAD.
Il punto è che nella buona maggioranza non abbiamo fatto FINTA di lavorare e gli alunni non hanno fatto finta di studiare: il punto è che abbiamo lavorato e studiato sul serio, in un modo diverso e non conosciuto, sperimentando giorno dopo giorno tecniche, itinerari, modalità e situazioni. Ci abbiamo provato veramente, insegnanti, alunni, genitori, faticosamente provato e poco importa se dalla vita in giù eravamo coperti da mutande, tute o minigonne. Ho vissuto quattro mesi in tuta e sneakers, come credo quasi tutti gli italiani, durante le videolezioni spesso mettevo un filo di rossetto e alcune volte ho anche “indossato” il mio profumo preferito. Non so il perchè del profumo, so solo che ne sentivo il bisogno.
La confusione a livello ministeriale è stata lampante e lo è ancora. Non investe solo il ministero dell’Istruzione, lo vediamo bene. Sulla Ministra attuale…ti dirò che la comprendo e che mi piace (anche il suo make-up). Sfiderei molti a trovarsi ministro dell’istruzione e a dover affrontare una emergenza del genere in un ambito dove i precedenti hanno lasciato solo cocci rotti.
Le nuove linee guida sono caotiche, molto è lasciato ai presidi e agli amministratori locali, non c’è chiarezza su molte cose soprattutto perchè le Scuole non sono tutte uguali e le disparità ambientali e sociali sono enormi.
“Io speriamo che me la cavo”, caro Tads, non tanto per me quanto per chi a me è affidato.
Ciao Marirò, sottoscrivo al 100% ogni singola parola. Quest’anno è stato davvero molto duro, abbiamo lavorato il triplo con, forse, metà dei risultati sperati. E poi, che cos’è la scuola senza il rapporto umano? Senza gli sguardi diretti? Senza le sue urla e i suoi schiamazzi? Senza il suo odore? Che tristezza e che freddezza questa DAD. Per me è bocciata, totalmente.
Un caro abbraccio
Ciao Deborah, bentornata nella blogosfera!
Non ricordo se insegni ai piccoli o ai grandi, ti assicuro che coi bambini della primaria è stata una esperienza surreale. Da dimenticare in fretta. Auguriamocelo. Comunque riprenderemo , doppi e tripli turni, non vedo di meglio all’ orizzonte, sarà meglio della Dad.
Ricambio L’ abbraccio, a presto🤗
Insegno alle medie, ma faccio sostegno, per cui ti lascio solo immaginare… speriamo di poter tornare presto alla normalità. Questa non è vita. Un abbraccio.
ciao Marirò..sai, ora sono in pensione..me la sono persa la DAD..e meno male 🙂
Ti mando un caro saluto
Ciaoooo, bentornata 👍
Come si sta da pensionata?
Eh, ti sei persa la DAD…cioè ti sei persa
in ordine..
.l ‘incredulità, lo smarrimento, la confusione, il caos, L ‘ incertezza, la desolazione, L affanno, lo sfinimento, …
A presto, 🤗
mi sono persa tante cose, anche la possibilità di fare qualche bel viaggio nel sud Italia, cosa che avevo organizzato da tanto tempo e che mi è andata in fumo con questa maledetta pandemia
Ah, non dirlo a me….proprio oggi mi sarei trovata in uno dei fiordi norvegesi….tutto annullato, uff…rabbia potente!
Ma ci rifaremo: tu al Sud, io al Nord Nord.
speriamo Marirò, la normalità è diventata un miraggio
Ciao Mariro’. Esorre problemi e problematiche, raccontarsi, specialmente in modo costruttivo dando spunti di riflessione, non è lamentarsi. Normale poi che il lavoro pesi, il lavoro sia fisico che mentale, è fatica per definizione. Nella parola sarda per “lavoro” è proprio insito e “risaltato ” questo concetto: “trabballu” o “tribballu” a seconda della parlata locale. . Come noti, il lemma richiama a “travaglio”, dunque fatica e sofferenza. Questo, in condizioni normali; figurarsi in condizioni di disagio, di limitazione del movimento e delle relazioni, con aumentati fattori di rischio: “prus trabballu pura” (più lavoro-fatica ancora). Che le esperienze maturino è risaputo, pur se dipende dalla persona, o dalle persone; un buon insegnante, un buon allievo (anche nella scuola della vita). Lo psicologo svizzero Jean Piaget dà questa definizione di “intelligenza”: “intelligente” è chi sa far fronte alle situazioni nuove e trarre profitto dalle esperienze della vita”.. Quindi, anche questo evento, sia- e sia stato- speriamo- di insegnamento e di crescita. Ciao 🙂
Tutto fa crescita anche il pesante e il grigio. Così mi sento di definire il periodo appena trascorso, grigio e pesante, e non solo a livello lavorativo. Ha creato esperienza, certo. Dovesse malauguratamente ripetersi saprei meglio affrontarlo. Forse. Ma è un pensiero che al momento non voglio minimamente affrontare. Faccio solo gli scongiuri 🙂
Ciao
un pezzo davvero interessante e molto molto esaustivo…una esperienza davvero unica…. abbraccio
esatto, un’esperienza unica (e mi auguro resti unica) che comunque ha dato qualche frutto.
Abbraccio ricambiato.
❤
Ciao Marirò’. io smetto per un po’ (ma credo un po’, sara’ qualche settimana, qualche mese) di fare dei post. Ma non di commentare; la mia vita da “casalingo a tempo pieno”, non credevo, ma mi ruba del tempo. Chiaramente ci sono gli interessi, trovare anche un buco di tempo per leggere due pagine di rivista, vedere un documentario (scientifico, ufo, astrofisica, archeologia o mistero in senso lato ché sono poi gli argomenti delle mie letture, con le quali sono un po’ indietro. Sto facendo della mia vita da pensionato un “ginnasio” nel senso originale del termine. Joggin, cyclette, esercizi ginnici in casa e ora nuoto, al mare,ho cominciato oggi pomeriggio. ben si capisce che, fra tante cose da fare ma anche attività, le giornate sono piene.
C’e poi l’uscitina serale, alla quale non rinuncio nemmeno se piove, ci sono gli ombrelli. Un caffè al bare, due chiacchiere in croce con qualche amico scapolone come me ( incontro solo saltuariamente, per ovvi motivi , gli amici sposati, che sono poi la maggioranza) e poi di nuovo a casa. Con la attività di blog mi capita di cenare anche alle 22,30. Cosi’, scrivendo più’ saltuariamente,, riesco anche a cenare prima. Scrivere dopo cena, ben capisci, è un po’ in salita. In giornata, computer e web non esistono proprio, specie adesso in estate. Ciao, buona serata 🙂
p.s., c’è in proposito un post, “piccolo intervallo”, ciao.
Verrò a leggere.
Comprendo, staccare in estate dal blog diviene quasi un obbligo. Come ho scritto in precedenza questo grigio periodo mi ha appiattita mentalmente a livello creativo. Ho lavorato sino a ieri e solo oggi sento la mente più leggera. Sono stata distante dalla blogosfera perché costretta dagli eventi e perché presa da altri pensieri. Non so anche io se e quando riprenderò a scrivere nel blog ma ora ho tempo e voglia di leggere voi amici, anche a ritroso. Sarà una ripresa in ogni senso come blogger?Me lo auguro perché questo mondo non mi ha ancora stancata.
Buon riposo, buona estate, buon mare. Continueremo a leggerci.
Ciao😊
“Me lo auguro perché questo mondo non mi ha ancora stancata…”, a tal proposito, vale il “non dirlo a me”, ossia che io ho una socialità’ ridotta quasi al lumicino, ecco che ho del “virtuale” cosiddetto (ma perché fra radioamatori e fra amici per telefono o per lettera non ci si definiva “virtuali”? Mi fornisco io stesso la “risposta”: “virtuale” è un termine antico quanto il linguaggio umano-latino, ma e’ anche un termine informatico, quindi dialogando attraverso i computer…siamo “virtuali” 🙂 – pero’, parafrasando la pubblicita’ della conad: “persone, oltre gli schermi”), del virtuale io ho maggior bisogno. Fammi raccontare in proposito questa di mio fratello (il pittore, purtroppo mancato). Si parlava una volta di comunicazione virtuale, chat e commenti e post e via dicendo: “ah no guarda, io preferisco il contatto diretto..”. Infatti lui solo consultava internet, non scriveva. li risposi : “eh si’, ma che bella scoperta, anche io preferisco il contatto diretto ma, come ben sai…”- ” vero,. vero”- ammise lui- “non ci stavo pensando….”..
Quindi, il blog e facebook e messenger e whats app mi servono, e non chiudo. Gli intervalli e le assenze periodiche sono altra cosa. Ciao 🙂
Internet è una grande risorsa per svariati motivi. Pensa a un lockdown senza internet….il popolo sarebbe sceso in piazza coi forconi in tre settimane!
E’ sempre l’uso che se ne fa che crea la differenza, lo sappiamo bene.
Nel blog per varie motivazioni sono periodica e altalenante. Come molti. E come molti non mi creo il problema perchè se il blog divenisse un problema sarebbe cosa pesante, cioè il contrario di ciò che deve invece essere.
Felice giornata, anche di mare. Ciao 🙂
Cara Marirò,
grazie per la tua preziosa e inimmaginabile testimonianza.
L’ importante Post mi introduce nel mondo della scuola. Anch’essa impreparata e presa alle spalle dall’insidioso minuscolo nemico che tiene sotto scacco tutta l’umanità.
E’ interessante conoscere le problematiche e le fatiche degli insegnanti, degli alunni e dei genitori che hanno cercato di portare avanti l’insegnamento, ma sopratutto si sono improvvisati in svariati ambiti, al fine di tenere compagnia a tanta gioventù improvvisamente catapultata nei “rifugi”…come in tempo di guerra!
I miei ragazzi adolescenti hanno frequentato il secondo e terzo anno di Liceo Scientifico e quest’anno hanno dimostrato più interesse e curiosità, come mai???
Forse grazie alle novità e alle nuove modalità di accesso all’insegnamento?
Chissà!?
Certo è che io, come nonna, posso dire di essere contenta di questo improvviso rovesciamento delle situazioni relazionali.
Finalmente i miei nipoti, (anche il piccolo australiano), hanno potuto godere della presenza reale e attiva dei loro genitori. E questa cosa non è da poco!
Ognuno è stato costretto a farsi più consapevole della realtà e del vissuto dell’altro.
Genitori e figli sono stati “costretti” ….(involontariamente)… a trascorrere più tempo insieme e a conoscersi meglio! Anche i ragazzi hanno avuto l’occasione di conoscere tante fatiche e problematiche dei loro genitori e della società.
A quattro mesi dall’inizio di questa catastrofe mondiale, come nonna posso dire di aver avuto un imprevisto salubre aiuto, nel cercare di arginare la “corsa” imposta dalla società odierna, diventata così tanto deleteria alle relazioni vere e profonde famigliari.
Mia figlia ora conosce di più il vissuto e le amicizie dei suoi ragazzi adolescenti, e mio figlio ha giocato così tanto col suo cucciolo d’uomo…che ora, nel vedere la loro complicità mi commuovo!
Carissima, grazie per il meraviglioso impegno e per il tuo cuore grande…tanto amorevolmente impegnato per un futuro di una società migliore.
Buon riposo e serena estate!
Nives
Ciao carissima Nives.
Comprendo il tuo dire, “ ognuno è stato costretto a farsi più consapevole del vissuto dell ‘altro” Esatto! Nelle famiglie serene indubbiamente è stato un bene, i tuoi esempi lo confermano. In altre realtà forse le costrizioni e le problematiche hanno acuito tutto il negativo.
A livello scolastico i genitori hanno preso enorme consapevolezza sul livello di apprendimento reale dei figli, una mamma mi chiedeva il “permesso” di far fare al figlio dettati e copiati extra per migliorare la correttezza ortogrammaticale, cosa che ho suggerito alla stessa da ben due anni…
Mia sorella insegna alle superiori e ha avuto certamente meno difficoltà rispetto a me perché i suoi alunni già digitalizzati hanno preso bene la novità. All’inizio. Poi lentamente si sono spenti e L’ ultimo mese mi diceva che erano diventati apatici, rassegnati, quasi depressi. Ai ragazzi la socialità e la libertà è mancata enormemente.
Noi che non abbiamo conosciuto carestie e guerra ora sappiano cosa è una pandemia. Fortemente adesso ci auguriamo che stia davvero finendo.
Con affetto, ❤️
Mariro’
Sì Marirò: “Ai ragazzi è mancata enormemente la socialità e la libertà. Si, anche i miei nipoti “sono diventati più apatici, rassegnati, quasi depressi” tanto da accogliere la promozione con disinteresse, quasi con fastidio, come non fosse meritata o propria. Ora però si sono ripresi frequentando Corsi di animazione per i Centri Estivi. Ora discutono, esprimono opinioni sui Protocolli, sui comportamenti…su questioni più grandi di loro! E’ bello tutto questo fermento, anche se mi preoccupa un po’. Certo che questa pandemia lascerà il suo segno. Speriamo un grande insegnamento!
Un caro abbraccio,
NIves
Sì,la pandemia lascerà un segno, sarà un segno variegato così come variegata è l’umanità.
Al momento non sono molto positiva ma ho tanto desiderio di ricredermi.
Felice domenica, Nives😘
La tua introduzione ha reso gustosa l’esperienza-
Il resto, tuttavia, ne ha rivelato le difficoltà. Ormai sono fuori dalla scuola da un po’ di tempo e, sebbene mi sia sempre piaciuto innovare, non so se ne avrei ricavato grandi soddisfazioni…
Ciao Luisa, perdona il ritardo della risposta, ho lavorato sino a ieri. Ora ufficialmente in ferie😊Suona strano dirlo dopo 4mesi a casa, ma li attendevo.
Anche a me piace innovare però con piani pensati, studiati e non allo sbaraglio come è avvenuto. Nel mio team docenti sono la meno giovane eppure a detta delle mamme sono stata la più temeraria e tecnologica. Hanno voluto farmi un complimento ma non mi sento soddisfatta, nel senso che continuò a pensare a cosa e a come avrei potuto diversamente fare a livello didattico. Ormai è andata.Cosa accadrà a settembre, cosa troverò e come ci organizzeremo ancora non so. Tutto, ne sono certa, sarà migliore del recente passato senza la costrizione della DAD. Spero.
Grazie per il passaggio,
Ciao😊
Buone vacanze, allora!
Per settembre mi sembra che si stiano studiando soluzioni: speriamo che siano efficaci e fattibili
🌻 🌼 🌻 🌼
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Ciao Mariro’. Innanzitutto, grazie per il commento sul post sul ricordo di mio fratello.
Sull’argomento del tuo post…verissimo! Io, sono per un corso di riqualificazione (tre ore alla settimana, in ufficio) in streaming e rispondere a dei test a scelta multipla al computer, uno stress. Andai dalla direttrice, “ascolta- le davo del tu prima che diventasse direttrice, una ragazza splendida-, fammi fare il test dal tuo computer..”.. Lei: “non ne vuole sentire il tuo computer? Ma ci mancherebbe, accomodati…”, e terminai il test dal suo pc, in direzione. tre ore alla settimana, e un test di tre quarti d’ora; quindi moltiplicando (immaginando di moltiplicare per un fattore enorme..), capisco come posso gli scolari e voi maestri. Ciao 🙂
Ciao Marghian
Sono stati tre mesi da stress acuto. Un pensiero dominante h 24 che mi ha aiutata a distrarmi dalla preoccupazione sul covid 19 ma è stata una fatica enorme per tutti : alunni genitori insegnanti.
Troppe variabili hanno inciso a amplificare il tutto. Anche un computer lento creava un problema.
Grazie per essere passato, ciao😊
Ah Marirò, ciao. Io passo sempre da te, volentieri. Tre mesi di stress acuto. posso immaginarlo, non proprio capire perché’ come scrisse Dante, te lo riporto in prosa “puoi capire una cosa solo se la senti”. Io si, ho provato lo stress da uso del computer al lavoro, ma per il lock down mi sono sentito fortunato ad essere in pensione. Gia’ era molto dinamico come lavoro: si doveva avere un certo ritmo e “fretta” nel lavorare, tra vigilare, aprire a chi chiedeva di entrare per fare ricerca di archivio “con i documenti”, e le giuste motivazioni (ricerca, studio, questioni tecniche, verifiche catastali), rispondere al citofono e al telefono e soprattutto servire gli utenti: prelievo, fornitura al pubblico e ricollocazione del materiale archivistico nei depositi, e non era questione di afflusso, una sola persona poteva richiedere di guardare le intestazioni delle prime pagine di trenta registri, portarglieli a carrelli pieni e po servire l’altro che aspettava un fascicolo matricolare. Immagina. nella fretta, dover anche badare alle distanze:: “tenga il registro numero 3…”, e sentirti dire – o rimproverare da un superiore che passa in quel momento- “la distanza, e la mascherina? ” (che magari, nella fretta per “rendere nel lavoro” hai posato da qualche parte…”. Ecco, essendo in pensione, NON HO PATITO TUTTO QUESTO. Anche fra colleghi, “e non starmi cosi’ vicino..”..era per porgerti la richiesta di questi fascicoli.”,”si’, ma stiamo attenti… “, cosi’ una collega mi ha descritto, e io lo immaginavo, il lavoro nella fase post lock down, dal 4 maggio (nel lock down la sala di era chiusa al pubblico). “Sai, noi stiamo scoppiando”, ha aggiunto poi la collega. Ecco che questo mi fa dire “meno male che non e’ successo l’anno scorso…/computer o non computer, tutto e’ diventato più’ complicato e stressante, io me la sono scampata.
Penso a miei amici che fanno lavori saltuari da muratore o in campagna (come ero io prima di entrare nello Stato, dopo i cinque anni -provvidenzialmente ricongiunti- da marmista, lavoricchiavo e davo concorsi, una dozzina…), Poveretti, il lock down li ha fermati, hanno fatto la fame. Uno veniva a chiedermi sigarette, si affacciava alla finestra, io gliene davo due o tre, per la notte; qualcun’altro, qualche euro per comprarsi da mangiare (questi due vivono soli, come me, ma non hanno avuto come me fortuna nel lavoro…). Ciao.
Ma infatti, Marghian
Assolutamente lungi da me la lamentela. Sì, è stato un periodo pesante e stressante, uno stress dovuto soprattutto al tanto lavoro dall’esito incerto. Nel mio lavoro non amo “perdere tempo” e questo tempo trascorso non so ancora come definirlo in senso tecnico. Sono comunque certa che ai bambini del fermo per pandemia tanto sia rimasto in termini di consapevolezza che nulla deve essere dato per scontato in questa vita e di maturazione.
Già, chissà come sarebbe stato il rientro al lavoro a metà maggio col coronavirus ancora massiccio… A fine febbraio eravamo a scuola regolarmente e arrivavano le brutte notizie dalla Lombardia: eravamo tutti muniti di disinfettante mani e ogni ora davo il via per usarlo. Ogni due ore in bagno per lavare le mani contando sino a venti. In quelle settimane i miei alunni hanno imparato a lavarsi le mani perché prima lavavano sole le unghie…
È andata molto peggio a tanti altri lavoratori, proprio vero. Confidiamo in una ripresa veloce per tutti.
Ti lascio il link ad un articolo che ti interesserà senz’altro http://www.vita.it/it/article/2020/06/12/la-lezione-delle-piccole-scuole-durante-lemergenza-covid-19/155845/
Bellissima iniziativa di insieme resa possibile da una rete già avviata. Nella mia scuola e per me è stato tutto diverso. L esperienza ci aiuterà a aggiustare molti tiri. Incrociamo le dita, però, perché non si ripeta. Ma guarda che ho dovuto affrontare quasi al traguardo…
🤪😩🤨
Ho subito tutto sulla mia pelle.
Ho ripreso a studiare le tabelline, le divisioni, le sottrazioni, le moltiplicazioni, l’homo habilis, l’australopiteco, le montagne, la loro origine, l’orografia, ho fatto il verbo essere ed avere, presente, imperfetto, passato remoto, prossimo, l’analisi grammaticale, sia in italiano che in inglese. Ecco ora se non prenderò sestordici in tutte le materie, mi toccherà fare casino!! 😂😂😂
Vi prego riportateli in classe!! Pago lo giuro!!
Ovviamente capisco perfettamente il vostro punto di vista Ili. E vi sono vicino.
Un genitore disperato!! 😂😂😂
😀 😀 😀
ahhh, anche tu?!? Anche tu a fare i compiti ai figlioli! A suggerire con l’alfabeto muto dietro al pc tutte le risposte!
Beh, un ripassino ci voleva anche per mamme e papà, eh! 😉
Siete stati eccezionali e senza la vostra collaborazione alla primaria saremmo stati persi. Riportarli a scuola non sarà facile ma DOBBIAMO FARCELA! Signor Corona permettendo…
Ma non ci penso proprio!! 😂
Sono vecchia scuola. Sangue e sudore. O faceva lui, o stava seduto fino a mezzanotte. Però le lezioni le ho imparate tutte anche io, perché poi ho dovuto spiegargliele nuovamente. 🤦🏻♂️
Quindi esigo il voto anche io!! 😂😂😂
Nulla, speriamo a settembre torni tutto normale. Non ce la posso fare!! 😜
Un abbraccio forte Ili!! 😘😘😘
Vecchia scuola mi piace🤪
Nel mio istituto ci siamo spaccati in tre gruppi, il primo ha alzato i voti a tutti gli alunni a prescindere e darà diplomi di merito ai bambini, il secondo ha mantenuto i voti del primo quadrimestre sempre a prescindere e il terzo gruppo, il mio, ha deciso di aumentare in modo ragionato per verifiche. Nessun gruppo ha pensato ai genitori, mannaggissima, dovremo rimediare😳🤓🏆🥇
A settembre o aula scolastica o darò forfait.
Grazie , ricambio😊
Vecchia scuola always!!
Ha sempre ragione l’insegnante, abbiamo insegnato ai ragazzi. Non appartengo a quella categoria di genitori che adesso si sostituiscono a tutti. Sembrano sappiano tutto. Sembrano abbiano 45 lauree. Google ha fatto molti danni!! 😂😂😂
Quindi ho sempre detto, se l’insegnante mi dice A, sono cazzi amari. In realtà però non mi hanno mai dato problemi. Sono buoni. Fin troppo. 😊
Io voglio la promozioneeeeee!! 😂😂😂 Abbraccio Ili!! 😘😘😘
Già promosso e a pieni voti!!!
🏆🏆🏆
🎉🎉🎉😜❤️
Didattica d’emergenza. Si sarebbe dovuta chiamare così, ma l’impatto sarebbe stato disastroso. Meglio un termine assertivo come didattica a distanza, mette ottimismo, fa dimenticare l’assenza dello scambio emotivo diretto.
Qualsiasi cosa ci riservi il futuro spero che a settembre si riprenda con le lezioni dal vivo, lo spero per i bambini e per gli insegnanti.
Apparteniamo alla generazione del baby boom, dal 1961 al 1976 ho frequentato lezioni pomeridiane, c’era l’emergenza aule. Adesso servono spazi più ampi, con le lezioni pomeridiani gli spazi raddoppiano.
Brava Marirò un abbraccio a tutti i bambini che tanto ami.
Dici bene, Paolo, didattica d’emergenza.Sanità d’emergenza. Interventi ministeriali d’emergenza. Economia…boh…speriamo presto di risoluzione.
Fosse possibile cancellerei completamente questo periodo, non solo per la scuola bensì per il grigiore che ha pervaso tutto. Qualcosa di positivo c’è stato, se mi chiedi cosa dovrò pensarci un pochetto prima di rispondere.
Al momento attuale l’unica reale prospettiva per il rientro a scuola è proprio il doppio turno con relative problematiche per le famiglie. Non vedo altre soluzioni se in classe si dovranno avere massimo 12 alunni. Ci vorranno molti docenti in più e dare una possiblità di lavoro a giovani insegnanti sarà un piacere.
Grazie, girerò loro il tuo abbraccio.
🙂
Mariro’ in questo periodo ho pensato spesso al tuo lavoro con i tuoi alunni, sei stata bravissima, spero ad un ritorno alla normalita’ a settembre. Bacioni 😍
Ciao Laura,
non so se sono stata brava coi bambini. C’ho provato. Dubbi e perplessità ne ho avuti tanti. Il ritorno alla normalità è auspicato per tutto, auguriamocelo davvero.
Mi sento ancora in standby.
Sono stata così tanto davanti al pc per preparazione lezioni, videolezioni, correzioni compiti in remoto che non riuscivo poi a tollerare lo schermo per altro.
Spero voi tutti stiate bene.
A presto, bacioni 🙂
Stiamo bene, ti ringrazio, riposati cara amica in questo periodo, ti abbraccio forte, ❤
Lieta che stiate bene. Sì, presto inizierà il riposo estivo, un paio di settimane ancora e poi …il mare!
Sereni giorni a te ❤
:* ❤
Ho scritto a fb denunciando il fatto che non mi permette di condividere questo articolo: roba da matti, gira violenza su fb che non ti dico, attacchi razziali, istigazione all’odio etc. etc. etc., denunciati quasi sempre inutilmente, e poi vado a condividere questo articolo e mi dicono che viola gli standard della comunità… pura follia!
Ciao DM, grazie del pensiero , non essendo su FB non conosco i meccanismi interni ma ho di recente letto su Twitter che sì, stanno accadendo cose strane su FB:censure, cancellazioni, divieti. Anche Twitter sta iniziando…bah, auguriamoci che il web resti sempre libero.
Spero ora di tornare più attiva su WP e di recuperare con le letture dei post di voi amici. A presto.
Io su Twitter non ho avuto problemi a condividere questo post. Si vede che Fb ha filtri diversi, comunque non ci vedo nulla di male, è solo la verità detta con delicatezza e senza offendere nessuno. Ciao, Marirò. Riposati, se puoi. 🙂
Grazie, Marisa. Ti cercherò su Twitter.
Come ben sai ancora noi insegnanti siamo al lavoro, non con gli alunni ma con le scartoffie e quest’anno mi sembrano più pesanti del passato.
L’estate e il riposo sono vicini 🙂
Non parliamo di scartoffie… inutili. PIA e PAI sono repliche, un obbligo offensivo perché ciò che il MI ci dice di fare in realtà l’abbiamo sempre fatto. Come dire: non ci fidiamo di voi. Non credevo di riuscire a concludere l’anno con tanto disgusto (una D alternativa al tuo “desolante”).
Le stesse identiche cose me le ha dette mia sorella Raffaella, insegnante, che ha trascorso come te giornate snervanti . A volte la sera mi salutava tramite WhatsApp delusa ed amareggiata e sempre più stanca perchè aveva anche il ruolo di coordinatrice. Ti ho pensata spesso ed infatti ti percepivo indaffarata fino al collo. Che dirti? Auguro agli alunni ed insegnanti una soluzione del problema che li soddisfi pienamente anche se penso non sarà così semplice trovarla. Un abbraccio Marirò, sabato partiamo per l’Abruzzo. Buon riposo.
Cara Lucia, saluta Raffaella e dille che la comprendo appieno. Anche io ho altri incarichi nella mia scuola e la cosa disarmante è il continuo avvicendarsi di notifiche del Miur che smentiscono quanto detto appena prima, modificano, ribaltano, confondono,…Pensa che ancora oggi siamo all’oscuro sulla modalità consegna documenti e tanto altro.
Per il rientro a scuola sarà tutto molto complicato e come te vedo nubi scure. La scuola negli ultimi venti anni è stata lentamente e inesorabilmente violentata e risanare situazioni (spazi, personale, attrezzature…) in appena due mesi estivi sarà impossibile. Ma nella DAD non ci torno! Mi darò malata per un anno!!!
Buona estate Abruzzese, Lucia. Ti chiamerò.
Un caro abbraccio.
Tutti gli insegnanti hanno cercato di fare del loro meglio, come anche gli alunni e le famiglie per supportarli. Speriamo che il tuo augurio si possa realizzare.
Sì, vero. E’ stata una emergenza e il nulla sarebbe stato molto peggio. I miei alunni in questi tre mesi hanno svolto il programma di tecnologia che si fa in cinque anni di scuola. Si sono divertiti a creare testi con immagini, foto, disegni, tutto col pc. Le mamme sono state infaticabili così come gli insegnanti.Ora siamo tutti KO. L’estate ci aiuterà per la ripresa.
Incrociamo le dita…
Sono completamente d’accordo! Io sono esausta e insegno al liceo, non riesco a immaginare la DaD con bambini delle elementari. Inoltre, devo dire che la mia scuola si è mossa tempestivamente per consegnare in comodato una quarantina di pc portatili, poi sono arrivati i modem per le connessioni… insomma, non c’erano scuse. 🙂
Ciao Marisa, la fatica è stata immane per tutti. I miei alunni, appena 9 anni, lo hanno scritto di loro pugno nel tema di fine anno arrivando a dire che vogliono tornare a scuola anche di sabato e domenica! Gli è mancata molto la socialità, oltre al resto.
La mia scuola ha consegnato in comodato (il 18 maggio) una cinquantina di tablet muniti di connessione ai bambini più bisognosi. Troppo tardivi però per l’efficacia.