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correzioni da sfinimento, parole, raffreddori, saggezza dei piccoli, scuola, vita di maestra, voglia di far niente, voglio andare in pensione!
7 anni appena: me ne restano cinque, sono in fila alla cattedra e aspettano con pazienza che io corregga un esercizio di grammatica che hanno or ora completato. Sto cercando di fare velocemente, ma gli occhi mi bruciano e devo interrompere per soffiarmi il naso o tossire col fazzoletto davanti alla bocca per tentare di non contagiarli. Mannaggia ai super raffreddori invernali! E poi, diciamolo sinceramente, sono stanca e stufa di questo lavoro lungo e antipatico; “cu, qu, cqu e capricciose” mi ballano attorno da più di una settimana e adesso peggio per me che gli ho dato 20 parole da completare. Ne potevano bastare meno e ora mi tocca fare la correzione di tutte le 400 parole!!! Fortuna che ci sono tre assenti stamattina…
Cerco di stare concentrata e di volare, chissà quanti errori mi stanno scappando…. e i 15 già corretti si stanno anche agitando. “Ok, avanti un altro” dico, mentre ho voglia di poggiare la testa sulla cattedra, di bere una spremuta di arancia e stare al calduccio di casa. Non devo avere una buona cera perché quando arriva Matteo, il penultimo, mi dice: “Eh, maestra, così è la vita. Che vuoi farci?” Lo guardo stranita, e lui: “Si deve lavorare anche se si sta male”. E mi sorride.
7 anni, 7 anni appena e ha già capito tanto della vita: merita una lode a prescindere!
FOTO WEB
Sto pasticciando sul mio blog, un po’ d’influenza e un po’ di nostalgia, cosa vuoi… a volte succede! 😉
Ne ho approfittato nel passarti a trovare e con questa storia mi hai dato un motivo in più per tornare. Quanta tenerezza in soli sette anni; dalle mie parti si dice che i bambini raccolgono le briciole che cadono dal tavolo…metafora per dire che certe parole credo facciano eco nelle mura domestiche di questo bimbo e che in te abbia visto qualcosa di più della maestra, in fondo, in qualche modo tutto suo, ti ha voluto confortare da “amico grandicello” che comprende i sacrifici di chi lavora “nonostante tutto”… come se un po’ li accusasse in prima persona… e magari davvero è così.
Ti abbraccio con affetto.
Laura (quella dell’ eco del vento in cerca di oggetti smarriti 😉 )
ps: apro il blog prestissimo
❤
Lauraaa, che bello rileggerti e sapere che riaprirai prestissimo ❤
Pasticcia quanto vuoi, tanto lo so che te di guai non ne combini 🙂
"Oggetti smarriti"…mi piace!
Doveroso cercare ciò che si è smarrito, ma se ne val la pena. Di solito sì, ma a volte anche no. Comunque rinnovamento 😉
Ho voluto raccontare un momento di quotidianità lavorativa per mettere in risalto la positività di certi bimbi e l' influenza che hanno le belle famiglie nella loro crescita.
oh, non tutto luccica per tutti, non tutti i piccoli sono così, ma sapere che qualcuno c'è ti rinfranca dentro e fuori.
A presto, ti abbraccio ❤
Ciao Marirò, tutto ok? Passavo per un salutino, buona serata 🙂
Ciao Emilio, tutto ok, grazie. Solo schiacciata da una mole di lavoro.
Ricambio il saluto e verrò a leggere presto i tuoi nuovi post.
Buon fine settimana 🙂
“che la signora Q non esce mai senza il marito U e uno dei figlioletti A E I O. Se un bimbo scorda di scrivere la U capita che un altro gli dice: ” Hai mandato a spasso la Q senza il maritoooooo!” – Mariro’, questa mi mancava, troppo carina.
E sai questa? “Siamo cinque, siam sorelle. Ce ne’ una nelle stelle; siamo insieme, o siamo sole, siamo tutte nelle aiuole. Chi siamo?”. Non ti scrivo la risposta, sei una maestra.. 🙂 – L imparo’ mio padre a scuola.
ehhhh….questa la so, sìììì 🙂
Complimenti per il post!
I bambini con la loro spontaneità sono i veri saggi
ti mando un caro saluto e un augurio di una felice settimana
Adriana
Grazie cara Adriana. Sì, spesso lo sono, altre volte sanno essere monelli e distratti. L imprevedibilità è sempre in agguato, ma anche in senso buono.
Ciao, buon proseguimento di settimana.
Qualcuno ha detto che il lavoro di Maestra elementare è il più nobile dopo quello della mamma, e sono d’accordo!
Ciao cara, grazie per quello che sei…nella vita!
Nives
Altri dicono che il lavoro di maestra è quello dei 3 mesi di vacanza. Pura invidia! 😉
Naturalmente concordo con te e ti abbraccio con simpatia. Smack!
La mia considerazione è che fare l’insegnate è davvero difficile, molta gente non se ne rende conto. Seguire tutti gli studenti non è affatto facile, poi ci sono compiti da correggere, cose da spiegare, gli incontri con i genitori ecc ecc.
Diciamo che non ti invidio affatto Marirò 🙂
Ti auguro buona serata e buon fine settimana
Un pizzichino invidiano pure perché poi la fatica passa, ma i colori di questa professione restano.
Ah, sono appena tornata da scuola, oggi 8 ore di lavoro, anche domani. Ah, ho trovato l auto in un quasi battibaleno 😮
Grazie, buona nuova settimana a te.
I bambini sanno guardare la realtà spesso meglio di noi! 🙂
Buona guarigione.
Grazie, malanni archiviati.
Verissimo.
Mentre scrivo sto pensando a Matteo: stamattina, appena sono entrata in classe e ho salutato gli alunni lui mi è venuto incontro e mi ha detto: Che ne dici di cominciare con un abbraccio così la giornata inizia bene?”
Potevo rifiutare? Mai! La sua considerazione è, inoltre, molto reale e veritiera.
Ciao Mariro’. Forse io ero “peggio” di..Matteo, vero? Sulla vita ero un piccolo “leopardi”. Dicevo, “ma poitta deppeus trabballai aicci meda in sa vida… (ma perche’ dobbiamo lavorare cosi’ tanto nella vita…- deu ‘dhapp offiu, a nasci?”- io l’ho voluto, nascere?. E mi dispiaceva che mio fratello fosse constretto a fare dodici ore, dico dodici, di notte, da panettiere, e il sabato quella che nel “settore” chiamavano “le doppie”: 16 ore almeno. Un altro fratello, era ragazzino pure lui (l’invidiato 🙂 ), di anni ne aeva nove; era piu’ saggio, cercava di “farmi capire”. “Ma benid’ammarolla a trabballai, e babbu insa, ah?Po manteni sa famiglia e giai a pappai a nosu puru, ‘dd’ollis cumprendi?” (ma e’ d’obbligo lavoare, e nostro padre, allora, eh? Per mantenere la famiglia e dare da mangiare anche a noi, lo vuoi capire?). Era piu’ saggio, accettava i diktat della vita. “Sa vida esti sacarificiu”. Io gli dissi “ma deu non appu domandau de nasci (ma io non ho chiesto di nascere…). leoparti, spiaccicato. Aggiungici le mie maledizioni per la timidezza, negli anni seguenti… 🙂
Sono meno arrabbiato con la vita adesso, o almeno, ho imparato a non darlo a vedere – e’ crescita anceh questa 🙂
Bruttissimo lavorare da influenzati. “Mannaggia ai super raffreddori invernali!”, sottoscrivo completamente. In estate poi ho il mare, gente quando esco la sera, e concerti in piazza, e le ferie… ma andiamo, non c’è paragone. Ciao Mariro’ 🙂
Marghian
” “Sa vida esti sacrificiu” (non “sacarificiu”). Oops, non l’ho tradotto: “la vita e’ sacrificio”. pensavo poi che non solo la fatica, ma l’ammalarci, il morire, tutte cose che, dicevo, erano “non sceràdas”, non scelte, imposte.
Bisogna lavorare, sì. Non mi sono mai lamentata del mio lavoro, mi piace, dà un significato alla mia vita. Ma è vero che ci sono dei giorni che ne farei a meno volentieri, quando non mi sento bene, ad eZempio, o quando vorrei solo dormire una oretta sola in più al mattino.
Beh, …domani è sabato, poi ci sarà la domenica, bellissimo!!!
😉
Ciao Mariro’. “Ma è vero che ci sono dei giorni che ne farei a meno volentieri, quando non mi sento bene”. Idem, anche a me il lavoro piace, e da’ senso alla mia vita (senso parziale….e sai a cosa mi riferisco…). Ma chiaramente, quando non sto bene. Sono le situazioni che ti obblogano a lavorare, queste mi danno fastidio. Come una volta, una mia collega. Eravamo di turno pomeridiano assieme, durante il turno le parlavo del mio forte malessere (influenza con la febbre a 39, miusrata quel pomeriggio stesso, mi portai il termometro in macchina).. Si doveva montare l’indomani alle 8, ma lei aveva gia’ il giorno prenotato per accompagnare sua madre all’ospedale per una visita (permesso legge 104, di cui usfufruisce anche chi ha un genitore invalido). Alla fine del turno, lei: “vedo che stai male, ma… cerca di venire, io lo sai che devo portare la mia mamma all’ospedale..se non vieni tu qui resta sguarnito (eravamo in pochi in quella sede, un sito archeologico ). E il giorno dopo andai al lavoro, dopo una notte sveglio, a combattere con sudore e febbre.
Ecco, questo mi da’ fastidio, le situazioni di lavoro in cui ci quasi ci si scanna per un’ora di permesso. Attualmente, infatti, sto molto meglio, non faccio piu’ turnazioni (faccio due rientri pomeridiani che mi vanno benissimo,per il sabato a casa), e tutti i festivi liberi. E giorni di permesso, se non sto bene, senza doversi cercare un sostituto (altra cosa bellina bellina questa 😆 ) Allora invece, i festivi erano quasi tutti “di servizio”, eravamo in organico ridotto.. A Pasqua, Pasquetta,, col mal di schiena, in servizio. Lavorai li’ per ben nove anni, “a quelle condizioni”, ed erano 60 chilometri di distanza, 110 chilometri al giorno, viaggiavo con la collega per il turno macchina.
Nel 2005 venni trasferito, su mia richiesta scritta, richiesta che potei fare solo una volta creatasi la possibilita’ di un cambio sede, allArchjivio di Stato ad Oristano; ma non perche’ “piu’ vicnino”, e lo era, quanto per non lavorare piu’ a quelle condizioni.
Da giovane mi lamentavo, si’, ma per la precarieta’. A parte i sei anni da marmista (contributi ricongiunti….), lavoravo sempre in nero, in edilizia. Era difficilissimo entrare un una impresa che ti assumesse a lavorare “con i libri”, come si dice, assicurato eccetera. Chiaramente, in edilizia, la fatica era tanta.
“Oggi è sabato, poi ci sarà la domenica, bellissimo!” 🙂
Ciao mairro’.
Marghian
Ogni lavoro ha i suoi ” retroscena” che potremmo raccontare a tomi. Di fare l ‘eroina, alla mia ormai ragguardevole età, ho smesso, ma vedo cose attorno a me ….specie tra le giovani colleghe… vabbe’, fatti loro ( e dei loro alunni).
Marghian, oggi è lunedì, ahimè 😉
Buona nuova settimana.
Ciao Mariro’. Ti rispondo che è già giovedi’, tempus fugit. Sai una cosa? Ho presentato all’uffcio comunicazione formale circa la mia volonta’ e possibilita’ di andare in pensione il primo di agosto. Oh, che bello. Considerando le ferie, tutte ancora da godere, forse a fine giugno o inizio luglio avro’ finito. Deo gratias, 66 anni di età e 40 anni di lavoro riconosciuti, non solo quelli lavorati nello stato, ma anche anni come operaio edile, operaio marmista, e figura anche il servizio militare. Non conto il lavoro in nero, edilizia-agricoltura; non vale per la pensione, ma sul groppo c’e anche quello, sul groppo gli anni sono anche piu’ di quaranta.
Gia’ solo all’idea, il lunedi’ mi sta meno antipatico. Ciao.
Dai, che siamo quasi al fine settimana. Lo scrivo anche per me, mancano ancora dei mesi 🙂
scusami, Marghian, leggo in ritardissimo, ma il lavoro di questo periodo mi ha sopraffatta 😦
Sono contenta per la tua pensione (meritata) così potrai goderti pienamente l’estate e tutto il resto. Mille auguri!
Non preoccuparti del ritardissimo Mariro’, figurati. Ciao 🙂
Una mia poesiola, quattro strofe, stile Dante 🙂
I mei fin di settimana.
“Nella pace io m’immergo in queste ore
Insiti frammenti dentro ai miei due giorni di riposo
Pria ch’ancor s’affossi la mia anima
Nel luogo tenebroso
Esegesi: il luogo tenebroso e’ il posto di lavoro 🙂
troppo bravo!
rido per l’esegesi 😀 e concordo 🙂
Infatti!. Ciao 🙂
Da quando seguo i bimbi del doposcuola, passo dal barbiere una settimana si e una no, non metto per due giorni di fila lo stesso maglione e pulisco gli occhiali prima di entrare nell’aula, perché loro notano tutto e traggono le loro conclusioni.
E fai bene : ci tengono ad avere i loro insegnanti curati 😉
I bambini capiscono più di quanto possiamo immaginare, specie se hanno una spiccata sensibilità. Che carino!!!! Ho ripensato a quando i miei sapevano leggermi in viso la gioia, la serenità, la tristezza o le preoccupazioni. Ciao Marirò.
Oh si, riescono a leggerti anche nell’abbigliamento…oggi la maestra si è vestita elegante, si vede che è contenta….maestra, stamattina sembri triste con tutto questo grigio addosso.
Ciao Lucia, bel mestiere il nostro: la fatica poi si dimentica, molto altro no.
Cara un abbraccio ❤️
Grazie Ariel, ricambio 😉
I bambini hanno una logica lineare e forse per questo disarmante, visto che spesso noi la smarriamo. Questo Matteo promette davvero bene…
Cerca di curarti Marirò. Infuso caldo a base di limone (o arancia) e zenzero. Su di me fa miracoli.
Un abbraccio ❤️
Grazie Primula, farò tesoro del tuo consiglio. Tantissimi dite delle proprietà benefiche dello zenzero ed è giunta l’ ora di provarlo.
Noi adulti ci lasciamo ingarbugliare da tante cose, i bambini risolvono meglio e prima. È indubbio.
Scriveremo un post collettivo dedicato allo zenzero 😉 per me buonissimo oltre che benefico. La marmellata a base di agrumi e zenzero è un must.
Fammi sapere!
P. S. Spero tu stia meglio.
❤
♡
Buona guarigione! Che tenerezza i bimbi alle prese con la Q. Fai un bel lavoro, ma… … mannaggia se è duro!😍 Un abbraccio, cara Marirò.
Grazie, va meglio.
La Q è ostica per i bambini ( e non solo…) così ho inventato una storiella per far sì che loro ricordino meglio l ortografia. Dico ai bimbi che la signora Q non esce mai senza il marito U e uno dei figlioletti A E I O. Se un bimbo scorda di scrivere la U capita che un altro gli dice: ” Hai mandato a spasso la Q senza il maritoooooo!” È successo davvero pochi giorni fa tra due miei alunni e la bambina che aveva sbagliato ha risposto:” Che cavolo questo marito!”.
Io ho fatto finta di non sentire…..
🙂 😉
I love you.💚
❤ un abbraccio Marirò
Un abbraccio a te, Teresa ♡
Teresa carissima,
triplico l’abbraccio ❤
Complimenti al bambino che ha fatto quell’osservazione, ma complimenti anche alla famiglia da cui proviene. Certe sensibilità sono doti innate, ma se non vengono coltivate con amore nell’ambito famigliare… e con dedizione anche in quello scolastico, è facile che si perdano nel nulla e può succedere che queste perle di bambini, crescendo, si trasformino in mostri da paura nelle scuole superiori e nella vita.
Un abbraccio e un augurio che ti aiuti a superare il tuo raffreddore invernale.
Nicola
Concordo col tuo pensiero. Si discuteva in un altro blog, da Diemme, se la gentilezza e la signorilità siano doti innate o se si possono coltivare. Ribadisco anche qui che credo nel valore dell’educazione e negli esempi concreti che si vivono in famiglia sin da piccoli. Quando si cresce attorniati dalla gentilezza, dal rispetto per gli altri e per il lavoro, facilmente questi diventano valori da vivere. Vero è che a volte le condizioni possono mutare perché non siamo solo famiglia e scuola, ma anche società allargata, ma il “Buongiorno” si vede dal mattino.
Ciao Nicola, il raffreddore sta passando. Buon proseguimento di settimana.
I bambini sono sorprendenti. Me ne accorgo spesso a casa!! 🤦🏻♂️😂
Immagino tu che ne hai minimo una ventina tutti i giorni!! 😅
Riposati. E speriamo che oggi starai meglio!! 😊
43, lavoro su due classi e ne incontro 43 al giorno. Ne vedo e ne sento di tutti i colori ma spesso sono colori belli e sorprendenti. Colori che so già che mi mancheranno quando andrò in pensione (però è ancora così distante che è inutile pensarci).
Stamattina va molto meglio quindi si va al lavoro, ma sarà una giornata senza stress per tutti, anche per me: ce lo meritiamo 🙂
Grazie Sephi, buona giornata a te 🙂
43!! Caspita non è facile!! 🤦🏻♂️
Io fatico con due!! 😂
Si ti mancheranno molto quei colori, quelle sfumature, che solo i bambini sanno darti.
Sono contento vada meglio. Passa una buona giornata maestra!! 😊
Ma no che non fatichi, dai:-) Fatichi, ti diverti, ti entusiasmi, dai un grande senso alla tua esistenza.
Sono due aspetti diversi: l ‘ insegnante è settoriale e percorre un pezzettino di vita con loro, seppur un pezzetto importante, un genitore è a tutto tondo e per sempre.
Ma si, era un modo per dire che 43 bambini sono tanti da gestire. 😅Ognuno con le sue doti, i suoi difetti, le sue emozioni. Non dev’essere facile!! Hai ragione, tu in particolare percorri un pezzo di vita importante per quei ragazzi. La fascia 6-10, seppur più facile da gestire, è la più “pericolosa”, perché sei responsabile volente o nolente del loro imprinting!! Io ricordo con affetto la maestra delle elementari. Buonanima. 😊
😀 Riescono a notare anche quello che cerchiamo di nascondere.
Proprio vero!
Non mi ero lamentata anche se starnuti e tosse non si possono nascondere. I piccoli sanno davvero sorprendere 🙂
Un bimbo molto intelligente, Mariro’ cara, ti abbraccio tanto con affetto, ❤
Chissà, magari questa espressione così “adulta” l’ avrà sentita decine di volte a casa.
Ciao Laura, buona nuova giornata 🙂
Bacioni cara, ❤
Ricambiati ♡
Che tesoro di bambino ❤️
Si, è un bimbo dolce e non gli sfugge nulla 🙂
Ha un’empatia sicuramente molto sviluppata.
Proprio così. Pensa che Matteo sta superando abbastanza bene la perdita della sua fidanzatina. Durante la malattia è riuscito a dare coraggio a lei e a tutti. Poi è crollato, ma ora si è ripreso, tornando ad appassionarsi alla vita in tutte le sue forme. A volte, quando qualcosa ci riporta alla piccola che non c’è più, i suoi occhi si inumidiscono, ma poi forse si ripete ” così va la vita” e si fa coraggio da solo.
Io sono innamorata di Matteo.
Accidenti… che situazione.
Ha dovuto imparare cosa significa una grande perdita nonostante sia così giovane. Ecco perchè riconosce così chiaramente segni di insofferenza. Ha sperimentato sulla sua pelle il dolore che colpisce solitamente gli adulti.
Se ti capita, fagli una bella coccola pensando a me, io la farò a mia figlia pensando a lui.