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Agosto, Bolero di Ravel, catarsi, condomini, convivenze, estate, I miei racconti, Maya Plisetkaya, musica, racconti sotto l'ombrellone
Cris abita in un palazzetto un po’ aristocratico e un po’ demodè da quasi un anno. Un voluto trasferimento lavorativo l’ha portata in quella bella e fredda città del Nord e, benchè le manchino tanto il suo Sud e la sua famiglia, non se ne lamenta e considera tutto come una necessaria parentesi di vita o come una opportunità di cambiamento. La città è interessante, c’è sempre qualcosa da vedere nei pomeriggi liberi: mostre, monumenti, paesaggi, quartieri eleganti. Per il resto le sue conoscenze si fermano all’ambito lavorativo e, seppur superficiali, tra qualche famigliola del palazzotto. Non ha ancora chiaro chi abiti quei nove appartamenti, sa che in quello sopra di lei sta una anziana coppia di coniugi, peraltro fredda e distaccata, tipico di chi non vuole avere rapporti con “stranieri”, in quello di fronte vivono due sorelle avanti negli anni con cui ha preso qualche the e speso alcune chiacchiere e l’appartamento sotto è di un vedovo, un cardiologo che vi abita con due ragazzini e l’anziana madre, signora gentile e sorridente, forse l’unica ad averla accolta in quello stabile, dopo il portiere. Cristina non dà fastidio a nessuno, è attenta alle regole di civile convivenza e non ha tempo e voglia di instaurare vere amicizie. Aspetta Ferragosto per ritornare a casa sua, dove il cielo è azzurro come i suoi occhi e il mare ha tutte le tonalità del blu. Dove ha lasciato lui. Dove forse lui non l’attende più.
Pochi giorni fa, però, in una notte calda e stellata, per la prima volta Cristina arrecò disturbo e qualche scompiglio tra gli abitanti del condominio. Inquieta e pensierosa, si sentiva sola come non mai e ebbe una decisa crisi di nostalgia per la sua famiglia, per gli amici, la sua casa, il suo blu. E per lui.
Per calmarsi era necessaria un po’ di buona musica; Cristina sapeva che era già trascorsa l’una e poteva infastidire qualcuno, ma al diavolo tutto e tutti. Così accese lo stereo a tutto volume e le note del Bolero di Ravel invasero i suoi pensieri, l’appartamento e lo stabile. Quella melodia uniforme, ripetuta e crescente, pazza e provocatoria, lei sa anche ballarla, non su un tavolo come vide magnificamente fare a una ètoile a teatro, ma a piedi nudi su un tappeto. E’ una musica che le ha sempre dato forza, magia, catarsi e sostegno. Così, al lieve attacco del flauto, Cristina accennò qualche timido passo di danza per prendere il ritmo e, quando sentì l’ingresso del clarinetto e del fagotto, tentò di svuotare i pensieri e iniziò a infondere plasticità al suo corpo con semplici movimenti geometrici. Ah, se lui l’avesse vista in quel momento mentre alzava lentamente le braccia o inarcava la schiena: sarebbe rimasto incantato! Ma lui, il suo lui, chissà dov’era. Nella partitura entrarono altri gruppi strumentali dagli impasti timbrici sempre più complessi e raffinati e lei mise forza, ampiezza e stile ai movimenti, seguendo il ritmo del tamburo che le faceva martellare cuore e mente. Cris era straordinaria nella sequenza crescente e sferzante dei movimenti, sempre più sensuali e decisi. Accompagnava il crescendo musicale con piroette, piegamenti, abbracci e sguardi sempre più fieri e determinati. Se solo lui avesse incontrato quegli sguardi! Avrebbe capito che lei stava affrontando tutto con estrema forza per il loro futuro. Avrebbe meglio compreso l’ opportunità che gli stava offrendo con quel lavoro al Nord: lasciare tutto e tutti per correre da lei, per cambiare vita, insieme, per sempre.
La musica del Bolero si avvicinava al culmine con la progressiva partecipazione di tutta l’orchestra e riempiva ogni angolo dell’appartamento. Cris sentì lo squillo del telefono e il campanello della porta, sicuramente il portiere e qualche altro suo vicino erano corsi per protestare, ma lei ignorò e continuò la sua danza forsennata, incantatoria, orgiastica. No, no, lui non l’avrebbe mai seguita, non sarebbe stato capace di dare un colpo di spugna a quel tanto o poco che aveva costruito laggiù, e lei lì non poteva farne parte. No, no…era arrivato il tempo di chiudere.
Nell’accordo dissonante finale del Bolero si ritrovò a terra in posizione balasana. Lentamente riprese a respirare, aprì gli occhi e, nel silenzio ritrovato, attese che il ritmo del cuore tornasse normale. Poi si sdraiò supina e stette a lungo a osservare gli stucchi del soffitto di quella stanza. Sentiva movimento sulle scale e qualche borbottio e decise di non farci caso. Si alzò, fece una lunga doccia, poi andò a dormire senza sogni.
Il pomeriggio seguente preparò dei biscotti al pistacchio e cannella, antica ricetta di famiglia, e ne lasciò due vassoi in portineria per chi avesse voluto assaggiarli. Accompagnò i vassoi con un biglietto di scuse rivolto a tutti gli abitanti del palazzo. Il portiere non mancò di riferire qualche lamentela e la pregò di non ripetere l’accaduto.
La domenica si annuncia assolata, ma non caldissima grazie al maestrale e Cris decide di andare a pedalare sul lungofiume. Mentre sta per uscire il portiere la blocca e la informa che i biscotti erano buonissimi e sono stati molto graditi, soprattutto dalle sorelle dirimpettaie, dal cardiologo e da sua madre. Quest’ultimo ha lasciato per lei un biglietto : “Ottimi sia i biscotti che le note vorticose dell’altra notte. Si potrà ripetere, ogni tanto. Armando.”
Cristina adesso sa il nome del medico incrociato tre o quattro volte sulle scale con distratti buongiorno e buonasera. Di lui non sa altro, solo poche notizie dette dalla madre quando entrambe scambiano due parole mentre si ritrovano a stendere i panni nei rispettivi balconi.
Qualcosa le dice che ci sarà modo e tempo per saperne di più.
Sereno e felice Agosto a chi passa da qui
Bello leggerti!
grazie, molto gentile!
Basta vacanze 😀
Vogliamo un nuovo post 🙂
Ciao Mariro’. Forse i tuoi coommenti sono apparsi tutti. In spam non ce ne’, e per quanto concerne la moderazione, mi vedo “In attesa: 0”. Comunque, ben tornata. Ma hai.visto il post della mia immersione in apnea? E’ un brevissmo video dove io mi immergo, ed un amico mi ha ripreso. Ma si vede meno della meta’ della “performance”. Vallo a vedere, che ti fai una risatina 🙂 Ciao.
Un sorriso di passaggio per la coda dell’estate.
^____^
Mi piace 😊
Grazie! 🙂
Dai un’occhiata al mio ultimo articolo e dimmi che ne pensi con un commento 😀.
bello e ben scritto! Bravissima Marirò, L’ho letto tutto d’un fiato…e poi mi piace quella musica e anche il ballo, anche se non so ballare 🙂 Buonanotte
Ciao, scusa, mi era sfuggito il tuo commento.
Grazie, sono lieta ti sia piaciuto questo racconto. Bella la musica, se poi assisti anche al ballo con la coreografia di Bejart, davvero il Bolero ti entra dentro e non si scorda più.
Ciao Mariro’, un rapido saluto 🙂
ciao Marghian 🙂
Buona estate, amica mia 🙂
anche a te, Ale.
Peccato che siamo agli sgoccioli…
il Bolero è una delle musiche più ammalianti che conosca. anche la storia è coinvolgente, buongiorno!
Grazie, Viki. Ciao
ciau
“… bella e fredda città del nord …” Eh si le città del nord sono proprio belle e fredde, ma d’inverno, in estate si suona e balla dappertutto e per tutti i gusti e non so se è un caso ma sino ad un anno fa avevo per vicini di casa 6 musicisti e dove abito ora almeno 2 suonano. Molto bella la storia, si sente che balli il bolero, lo si capisce dal riconoscimento degli strumenti che uno a uno elenchi annunciandone l’ingresso r dalla descrizione del ballo. Mi sa che per il prossimo anno scolastico userai la lavagna multimediale per insegnare ai tuoi piccoli ad esprimersi attraverso il ballo 😉
magari, Paolo, sapessi ballare il bolero! So solo prendere il ritmo. Ma questo pezzo di Ravel mi piace, l’ascolto ogni tanto e amo le coreografie di Bèjart.
Comunque non è facile raccontare la Musica, men che meno insegnarla.
Sono lieta che hai apprezzato il passaggio musicale che ho inserito in questo racconto.E’ stato il mio vero intento.
Uhmmm…ora sono loro, gli alunni, ad insegnarmi vari balli alla moda, anche se i prossimi saranno piccini piccini e temo che inizieremo coi girotondi e la radiolina (niente LIM nel plesso scolastico dove andrò il prossimo anno) e con le loro vocine che urleranno “voglio la mammaaaa!” (ma solo nelle prime due settimane, spero) 🙂
Oh Santo Cielo, non voglio fantasticare, ma da quello che mi dici ora mi sembra che la storia di Cristina sia una trasfigurazione del nuovo che stai per affrontare e la speranza che tu possa esprimerti ed essere compresa.
A livello lavorativo si ricomincia di nuovo e sarà appunto un nuovo: nuovi alunni, nuovo ciclo quinquennale, nuovi genitori, nuova organizzazione,nuovo plesso scolastico. Speriamo bene….questi bimbi sono sempre più inquieti e capricciosi e la maestra sempre più vecchietta…ma ce la metterò tutta, come sempre.
Si vocifera che non sarà il mio ultimo quinquennio….al solo pensiero….roba da bomba a mano!!!
Correggo l’errore del correttore!ce la vedo bene!
se ti riferisci al T9…è il mio incubo!
🙂
Ciao, buon agosto.
Che bella questa storia e poi il bolero è tra le mie musiche preferite!!una storia con Armando c’è la vedo bene😀😀buona domenica!il viaggio in Sicilia è stato fantastico!
ma sì, magari l’ Armando è meglio di quel “lui” illusorio e vanamente atteso.
sono contenta che in Sicilia tutto sia andato bene. 🙂
Rammento un libro di Terry Brooks, tra i miei preferiti, dove la narrazione era mescolata tra passato e presente. Il testo al passato, i sogni e le visioni al tempo presente e, persino, in corsivo. Non so se per un libro sia necessario questo “stacco” (intendo il corsivo) aggiuntivo al cambio di tempo. Forse lo è per migliore chiarezza. Qui nel tuo testo non è di sicuro necessario, perché la prosa ben si sposa con una sua coerenza.
Un sorriso con l’augurio per un sereno fine settimana a te.
^____^
Sai meglio e più di me quanto sia complicata la scelta verbale, morfologica e sintattica di una narrazione.
Personalmente, e a tempo perso, amo sperimentare, quindi mi butto su varie “formule”, ma mai a discapito della chiarezza e della coerenza. Sto finendo di leggere un libro di Baricco con uno stilismo prosaico tutto suo, (la sposa giovane) che definirei snervante e altezzoso, seppur a tratti divertente. Mah! Queste cose le lascio ai grandi (o a chi si crede tale).
Grazie Alberto, buon agosto a te 🙂
Felice mese di agosto anche a te.
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Piacevole racconto e la musica del video altrettanto. Buon mese di agosto Marirò.
Grazie Lucetta, buon agosto anche a voi.
Qui si suda a catinelle, uff
E’ curioso il cambio di prospettiva che si sposta da “lui” ad “Armando”. L’ho trovato molto realistico ed elegante.
Un buon agosto, Marirò.
Lo trovi curioso? ci possono essere tanti modi per prendere consapevolezza del termine di una storia e se questi sono eleganti e pacificamente tumultuosi che ben venga. Poi iniziare a guardarsi attorno può divenire anche normale.
grazie Pj, sereno mese anche a te 🙂
Ciao Mariro’. Sto ascoltanto il Bolero del video – a proposito,era queseto che ti dava problemi? Bella, il bolero di Ravel. una buona parte, la suono, ciao 🙂
sì, era questo.Bello il Bolero e bellissima la coreografia di Bèjart. Me ne sono innamorata la volta che l’ho visto a teatro nella mia città. Spettacolare!
Bravo, Marghian! Sai suonare pezzi notevoli.
Grazie Mariro’ – vedo solo ora il tuo commento.. va bene, 8 agosto, non e’ passato poi tanto tempo (mi sto dando del pigrone, non farci caso.. 🙂
I pezzi musicali “lenti “, sai quelli famosi, “bolero”, “love story”, “il padrino”, “je t’aime”, “barilla ” 🙂 di Vangelis eccetera li suono praticamente tutti. Se un pezzo non lo conosco ancora, ne trovo gli accordi e le note, cosi’ “ad orecchio” (come stavo facendo con “conquest of paradise” che poi non ho piu’ provato..). Molti pero’ sono degli “accenni”. Per esesmpio, “bolero” non la so tutta. Non ho tempo, questo e’ il bloblema. Mettiamo che un’oretta la trovo, ma c’e la tanchezza serale- e farmi da cenare, eccetera-. Come si fa a studiare musica cosi’… Quando suono, dieci minuti a settimana nemmeno, prima di cena, faccio cose che so gia’ fare, giusto per… Ciao Mariro’. 🙂
Marghian
“bloblema”. Accorgersi di un errore dieci giorni dopo. Un record.. 🙂
✨💫🌟
🙂 ❤
Ciao Mariro’. Per ora un saluto, poi leggero’ il post.
Ho lòetto della tua difficolta’ a postare un video. Allora, Apri il video, uno qualunque. Clicchi sotto, dove sta scritto “condividi”, li’ ti appare una striscia, indicata come “codice da incorporare”. Copia quella, non quella con caratteri piu’ grossi. Poi apri un post -nuovo o vecchio- e ce lo metti con “incolla”. Ricorda, se non lo sai, dove vedi codice da incorporare”. Ciao ciao 🙂
Per stavolta ho risolto.Dopo vari tentativi sono riuscita a inserire il video del Bolero e non solo un link. Forse sbagliavo qualcosa, ma non so cosa. Resta il fatto che se vado nella libreria del blog e clicco video per inserire l’url mi dice che devo aggiornare con una modalità premium a pagamento. Bohhh…speriamo wp non partorisca strane idee…i video nei blog sono importanti così come le foto. Ma niente pagamenti, eh!
🙂
“Dopo vari tentativi sono riuscita a inserire il video del.” Hai visto, chi la dura la vince 🙂
Che bello Mariro’, bravissima, un abbraccio grande e buon mese a te, ❤
Grazie, Laura, felice mese di Agosto a te e famiglia. 🙂
Ma aspettiamo un tuo nuovo post!!!
Sta arrivando cara amica, 🙂 grazie, ❤
Io passo di qui 🙂
Un post bello, con splendide descrizioni e un attento lavoro psicologico. Sembrava di vedere e di sentire ambientazione e pensieri del personaggio, e questo è senza dubbio un grande merito.
Prima di lasciarti con un bacione, però rido 😀
Anche tu adoperi i cambi di tempo, e con competenza. Da me dicesti… 😛
Sono contenta che ti sia piaciuto 🙂
Che dicevo da te sui tempi dei verbi? Dico tante sciocchezze… 😀
Forse dicevo che, scelto un tempo, occorre restare fedeli. Beh, c’ho provato: ho scelto il presente ma l’accaduto precedente è andato al passato, poichè concluso. Solo che il passato…è divenuto il corpo del racconto. Ho rimediato nella chiusa? Boh, non so. Stavolta è andata così 😉
Uff, quanto è complicata la lingua italiana!
Grazie per il bel commento.
Spero che la mia connessione regga a lungo: ho parecchio da leggere da te.
grazie ripasserò sicuramente ciao buona serata
con sempre piacere, Gabri 🙂
Intrigante inizio… Felice agosto a te Marirò . Un abbraccio.
Teresa
Grazie, cara Teresa. Ricambio gli abbracci e gli auguri, estendendoli alla tua famiglia.
🙂
Bello, buon mese a te 🙂
Grazie, Silvia. Ricambio 🙂
Attendiamo il seguito di Cris e Armando!! 😊😉
Ma sai che non ho pensato a un seguito?
Quasi quasi…
🙂
Visto?? Ogni tanto do delle buone idee!! 😂
🙂