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a 70 metri di altezza, affreschi, apoteosi, architettura, arte, ascensori e scale, barocco, Chiesa di San Carlo Borromeo di Vienna, Johann Michael Rottmayr, obolo, panorama, paraocchi, quando la sicurezza va a farsi benedire, restauri, spazi dilatati, stupore, superficialità austriaca, testardaggine, vertigini, Vienna, vita
Foto prese dal web
Questa è la Karls Kirche di Vienna, una chiesa molto bella; è stata voluta dall’imperatore Carlo VI che fece voto di far erigere una chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, protettore degli appestati e, nel 1716, quando la peste ebbe fine, fu postata la prima pietra. Nella chiesa si incontrano gradevolmente elementi stilistici delle epoche e culture più diverse. Nella facciata si notano lo stile greco romano, quello bizantino e ottomano, tetti a pagoda dal sapore asiatico e, naturalmente, tanto barocco. Nulla di strano, siamo a Vienna! L’interno della chiesa è spettacolare, non tanto per i pregiati materiali presenti quanto per una efficacissima estensione dello spazio data da una serie di ingegnosi dettagli che allungano la luce e la visuale ed esasperano lo spazio. Non è semplice spiegare a livello tecnico il perché, la chiesa non è grande, ma lo sembra, forse l’ellissi della cupola o le colonne a spirale o la luce, molto intensa in alto: di fatto si resta stupiti. Stupiti anche per altri elementi: l’altezza, ad esempio. La cupola della chiesa arriva a 74 metri da terra, poi i dipinti e gli affreschi che ricoprono le pareti, cupola compresa, l’organo molto elegante come gli arredi lignei, l’imponente altare e i deliziosi particolari sparsi ovunque. Poi, poi… c’è un mostro di ferro, legno e plexiglass che altro non è che un altissimo ascensore!
Eccolo qua il mostriciattolo che è un vero pugno nello stomaco dentro tanta bellezza. Che ci fa un ascensore da ben 14 anni in questo gioiello di chiesa? Un avviso ti dice che l’ascensore è provvisorio, che è stato eretto per effettuare dei restauri e che, finiti questi, ne sono stati necessari altri e quindi l’opera continua. Pagando 8 euro puoi salire sulla cupola, contribuendo così agli infiniti abbellimenti, ammirare il panorama di Vienna e vedere da vicino vicino, mooolto vicino, gli affreschi di Johann Michael Rottmayr che raffigurano l’Apoteosi di San Carlo Borromeo. E di vera “apoteosi” si tratta, cari austriaci!
L’ascensore si ferma 20 metri prima del belvedere e ti lascia su una piccola piattaforma di legno e ferro e poi puoi decidere di continuare a salire sino al vertice della cupola mediante una stretta e ripidissima scala a zig zag, protetta da pannelli di plexiglass alti meno di un metro. Non ci sono accompagnatori o personale vario e nessun segno di accorgimenti per la sicurezza dei visitatori. Sei sola a circa 50 metri di altezza, attorniata dalle figure degli affreschi e non sai se proseguire o meno. Un cartello ti dice che è pericoloso stare lassù in più di 10 persone e tu ne conti già 15. Sei testarda come un mulo, decidi così di proseguire nonostante il fiatone e ti affidi a San Carlo. In qualche modo arrivi alla ringhiera della cupola per ammirare il panorama della città, davvero bello. Poi senti qualcuno che dice: “ Mammamia quanto siamo alti, guarda giù!”. E tu guardi giù: il vuoto! Inizi ad avere una leggera nausea. Comprendi che stai per avere le vertigini, anche se non sai cosa sono perché non ne hai mai sofferto e temi che arrivi un attacco di panico anche se lo sconosci. Dimentichi panorama e affreschi, vuoi solo scendere, ma è difficile muovere un solo passo. Che fare??? Pregare? Sei nel posto giusto!!!
Sei lì, a 70 metri di altezza, aggrappata a un corrimano di plastica e devi scendere quella scaletta per raggiungere l’ascensore: le ginocchia tremano, le gambe sono rigide, cominci a sudare. Devi sbrigarti, devi deciderti prima che arrivi la vera paura che ti bloccherà. Così pensi a quel mulo che una volta vedesti da bambina e ti sorprendesti nel notare che il contadino lo bendava per fargli attraversare un piccolo fossato di acqua. Tuo padre ti disse che era l’unico modo per fargli superare la paura del vuoto. E tu ora hai paura, proprio come quel mulo, ma non puoi scendere 20 metri di scale bendata. E allora prendi la sciarpa che hai in borsa, la arrotoli in testa e attorno al viso, creando una specie di paraocchi e poi fissi i piedi di chi sta davanti a te e, contraendo i muscoli, inizi a scendere, pianissimo, piano. Funziona. Meno 5 metri, meno 10, gli ultimi zig zag di scalini li fai quasi volando fino all’ascensore: sei salva! E gli affreschi? Li guarderai su internet, comodamente seduta sul divano di casa.
Quando esci dalla chiesa sei sudatissima e ti piace persino quel 2 di gradi che ti sta facendo gelare il sudore. Ma hai scordato qualcosa, così torni dentro la chiesa e ringrazi San Carlo e il mulo. Solo in quel momento ti accorgi che un coro di giapponesi ha iniziato un concerto. Ti siedi su una panca ad ascoltare e lentamente ti rappacifichi con gli austriaci e col mondo.
tachimio ha detto:
Carinissimo post per certi versi direi quasi alla Edgard Allan Poe. Quanto mi piaci Marirò. Hai saputo unire cultura a suspence molto bene. Brava. Un abbraccio. isabella
ili6 ha detto:
Ti ringrazio per il bellissimo commento. Spero di meritarlo davvero 🙂
un caro abbraccio!
MARGHIAN ha detto:
Ciao Mariro’. Nelle chiese c’e tanta arte. Nel vedere tanta arte verebbe da dire che davvero l’uomo sia a immagine di Dio per cio’ che sa creare. Ciao 🙂
ili6 ha detto:
In certe chiese di arte ce n’è davvero tanta, forse troppa.Alle chiese si deve comunque che quest’arte viene conservata e resa integra ai posteri.
Ciao, buon weekend 🙂
Emilio ha detto:
Bellissima questa chiesa, chissà che effetto fa vedendola dal vivo 🙂
Ti auguro buona serata, a presto
Emilio
ili6 ha detto:
ciao Emilio, ti assicuro che l’effetto è piacevole e…spiazzante 🙂
Buon fine settimana, ciao
Antonio ha detto:
molto bella questa Chiesa!
ili6 ha detto:
Bella e adrenalinica 😀
Harielle ha detto:
Sono stata a Vienna due anni fa,ma questa chiesa non l’ho visitata, ma,visto che mi piace tornare negli stessi posti più volte, mi riprometto di farlo quando vi ricapiterò. Un abbraccio e ben ritrovata ❤
ili6 ha detto:
cara Harielle, bentrovata a te 🙂 Come stai?
Anche a me piace tornare nei posti già visitati per aggiungere conoscenze e notare differenze col passato. Potendo, comunque, visiterei anche altro, ovvio. La chiesa merita una visita, quindi prendi appunto per una prossima volta a Vienna.
Ricambio l’abbraccio di ❤
keypaxx ha detto:
Mi hai regalato uno splendido esempio di arte e cultura. Certi luoghi vanno preservati, curati e resi noti alle masse più e meglio di tantissime altre (inutili) notizie ripetitive.
Un sorriso per la giornata.
^____^
ili6 ha detto:
E’ sicuramente una bella chiesa e merita una visita se ci si trova a Vienna. Decidere, poi, di salire sulla cupola…beh, direi di sì, dai, purchè si sappia a cosa si potrebbe andare incontro!
Grazie per le belle parole, a presto Key 🙂
arthur ha detto:
Che belle foto e, che bell’articolo, con un pizzico d’ironia che non guasta. Ma scusa, per Scriveregiocando? 🙂
ili6 ha detto:
Grazie 🙂
per scriveregiocando ho risposto da te. Buon pomeriggio, ciao
arthur ha detto:
Sei ancora in tempo se vuoi, posso dire a Morena di aspettarti. Io quest’anno non farò il magazine per questione di tempo e d’impegni vari. Ma ho già preparato la nuova copertina e farò una specie di piccola antologia degli anni passati.
Insomma, un piccolo magazine ma senza i nuovi testi.
Pensavo che ti fossi messa d’accordo con Morena, mannaggia.
Pensaci. Un bacione alla mia bella Sicilia e uno a te (se posso… ) 🙂
ili6 ha detto:
Non lo so, Arthur. Avrei qualcosa di già scritto ma dovrei trasformarlo in “natalizio” e sino a domenica sarò sott’acqua. Dici entro il 30? Ti farò sapere entro sabato, vediamo come scorre il lavoro.
Alessandra Bianchi ha detto:
OT e più OT di così si muore! E’ indegno ciò che è successo: un insegnante picchiato dai genitori di un alunno che aveva redarguito, stavo per scrivere “giustamente” ma cosa cambierebbe? VERGOGNA, cara Marirò!
ili6 ha detto:
Non mi dici nulla di nuovo, cara Alessandra. Questo caso è finito sui giornali per la giusta denuncia del prof ma sapessi quanto sommerso c è! Nella mia scuola almeno tre insegnanti sono state prese a spintoni, una sberle, e minacciate dai genitori per rimproveri verbali ai figli.ci sorprendiamo della violenza dei ragazzi,ma sono tali e quali alle famiglie in cui vivono e vengono educati.
arielisolabella ha detto:
Ho apprezzato il poter vedere gli affreschi così da vicino ..chiesa stupenda e Vienna l adoro!!🎉😍
ili6 ha detto:
Certo,lodevole, ma la scala finale dovrebbe stare ancorata a una parete….
non so se ripeterei l’esperienza.
sempre bello leggerti, Ariel 🙂
Alidada ha detto:
mamma mia Marirò…io soffro di vertigini… non ci si può fare a salire lassù in cima 😦 .. Buon inizio settimana e senza ascensori 😉
ili6 ha detto:
Io non sapevo di soffrirne. C’è voluta la cupola viennese per farmi fare conoscenza con questa brutta cosa che sono le vertigini.
Buona settimana a te
….desiderio già di vacanze natalizie? Io siii 🙂
Alidada ha detto:
più che desiderio di vacanze natalizie direi che ho proprio necessità di vacanze natalizie 🙂 …Per il discorso “vertigini” io me ne accorsi da piccola, sulla torre di Pisa 🙂
nives1950 ha detto:
GRANDE…ce l’hai fatta! Sono stata col fiato sospeso fino all’ultimo gradino!
Mi hai ricordato alla perfezione la “vittoria” di un’esperienza vissuta, grazie Marirò, bellissimo racconto!
Buon weekend, un abbraccio.
Nives
ili6 ha detto:
La mia collega diceva che in discesa, con quella specie di paraocchi, sembravo una de “Le comiche” e penso che avesse proprio ragione 😀
Serena domenica, grazie, ricambio l’abbraccio.
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Alessandra Bianchi ha detto:
Umorismo e cultura. Cosa chiedere di più?
ili6 ha detto:
una pubblicità diceva “un amaro Averna”. 🙂
Grazie, Alessandra!
mariella1953 ha detto:
Divertente il tuo racconto hai fatto bene ad andare fino alla fine anche se poi scendere da quella scaletta….!
Sono stata a Vienna diversi anni fa e me la ricordo bellisssima😀😀
Buon fine settimana,qui per ora vento e poco sole🌥🌥
ili6 ha detto:
Mariella, qui piove da tre giorni, ma non c’è freddo. A Vienna, invece, si gelava! Si andava dai -2 ai 5 gradi. Brrrr….poi dentro c’erano temperature caraibiche!
Ma Vienna si fa perdonare tante cose, anche l’ascensore al cardiopalmo 🙂
Felice domenica a te, grazie.
Lady Nadia ha detto:
Che maestosità. Certo che quell’ascensore avrebbero potuto studiarlo diversamente, con un’altra estetica. Deve essere una bella esperienza salire sulla cupola. Ciao Marirò.
Tutto bene?
ili6 ha detto:
Nadia, cara, sì tutto ok, solo di corsa e di fretta sempre.
Quell’ascensore deturpa la chiesa, dicono sia provvisorio, lo dicono da oltre un decennio….
salire sulla cupola sì, il problema è stato scendere 🙂
annamaria49 ha detto:
Sono senza fiato anch’io, impressionante ed emozionante. Bravissima nella descrizione e in tutto il phatos che hai saputo suscitare. Non conosco la chiesa e non sono mai stata a Vienna, ora vorrei andare proprio lì, in quella chiesa e non solo. Buona serata, cara Marirò-
un abbraccio
annamaria
ili6 ha detto:
Carissima Annamaria, grazie. So che sei un’attenta lettrice quindi il tuo gradimento è per me molto importante.
Vienna vale certamente una visita, anche più di una. Io l’ho apprezzata lentamente, visite anche fugaci, ma ogni volta ho potuto apprezzare qualcosa di più e di diverso.
Serena domenica, un abbraccio, ciao.
popof1955 ha detto:
Molto bello, soprattutto la scala, non è così terribile come dici, pensavo quasi fosse a pioli 🙂 Qualche anno fa era aperta al pubblico la torre del castello di Trezzo sull’Adda, si accedeva davvero con una scala a pioli che alla fine erano verticali ma ci portai anche mio figlio che allora aveva 7 o 8 anni, adesso non so come ci vanno su, di sicuro con la normativa sulla sicurezza in 25 anni di cose ne sono cambiate. Però è bello poter vedere i disegni dei tetti dall’alto, io non perdo occasione, sono ricordi che restano stampati in testa aiutati dai piccoli brividi del fare qualcosa di cui non ci si rendeva conto fosse possibile fare. Pensa a chi ha dipinto la cupola e tutti i giorni saliva e scendeva da lassù più volte al giorno (perchè di sicuro non c’erano bagni 😉 ).
ili6 ha detto:
Oh, certo! Tu sei abituato a scalare le montagne! La verità è che se razionalizzi il vuoto, qualsiasi altezza, anche 10 metri, e scaletta diventano ardue. Forse se non avessi sentito quella esclamazione di una giovane turista sul vuoto…che, poi, almeno avesse parlato il tedesco (che non capisco)…no, era italianissima! 🙂
Penso al senso di raffigurare un’opera così grandiosa a 70 metri d’altezza e senza scale fisse e ben ancorate ai muri. Solo roba per impavidi!
Ho visto solo in salita una quantità impressionante di angeli che rotolavano da tutte le parti, quasi una giostra tra le nuvole gonfie, poi spade e serpenti e madonne e poi…poi il paraocchi!
Comunque, il piccolo brivido può starci, ma piccino piccino, eh! 😉
popof1955 ha detto:
Capisco bene il senso di paura. Io adotto un metodo appreso in un libro di fantascenza: lascio che la paura raggiunga la sua massima espressione, a quel punto posso dominarla con la ragione con una sorta di mantra “la paura non esiste, la paura non è nulla, sei tu che la produci e quindi puoi domarla e cancellarla”, con me funziona, ma non in montagna dove ho sempre fatto le piccole cose che so di poter fare, la paura l’ho avuta sul tetto di casa quando andavo su a pulire le grondaie e non c’era alcun appiglio. Però con un pizzico di strizza le cose si ricordano meglio 😉
ili6 ha detto:
Farò tesoro del tuo consiglio, ma a pulire le grondaie manderò mio marito 😉
Ma Bohème ha detto:
Adoro Vienna. Musei e chiese a parte, mi è sempre piaciuta l’atmosfera ordinata ma priva della freddezza tedesca. Non so se di recente le cose siano cambiate, è qualche anno che non vado.
Mi sembra davvero strana la superficialità e mancanza di attenzione per i visitatori in cui ti sei imbattuta. Forse in effetti qualcosina si è modificato. Ti confesso che non sarei salita nemmeno sotto tortura 😨 soffro di vertigini e mi sarei accontentata di una contemplazione dal basso…
Bel racconto: anche in una chiesa si nasconde un’avventura. 😉
Primula
ili6 ha detto:
Dal basso ci vorrebbe un potente binocolo per ammirare gli affreschi di Rottmayr…
Se penso a certi nostri sistemi di sicurezza, spesso asfissianti, mi vien naturale fare il paragone con l’assoluta mancanza in quella chiesa. Ti spediscono lassù e …non so, ma almeno qualcuno che ti accompagni, che ti guidi e ti distragga dal pensiero dell’altezza. Boh, avrei dovuto prevedere da sola e comportarmi come la maggior parte dei visitatori che si sono rifiutati anche di prendere l’ascensore. Però, ora questa piccola avventura posso raccontarla 🙂
lucetta ha detto:
Vienna è stata la prima città europea che ho visitato per ben 3 volte. Ero affascinata dalla storia di Sissi. La chiesa di san Carlo l’ho visitata e tu hai descritto il tutto in modo magistrale soprattutto la tua paura. Io sono arrivata fino alla piattaforma in legno e ferro e lì mi sono fermata. Non ero assolutamente in grado di andare oltre. 🙂
E’ stata per te un’esperienza bella e spiacevole. Sono sicura che non la ripeteresti.
Ciao Marirò.
ili6 ha detto:
Non so dirti. Mi spiace lasciare le cose incompiute e degli affreschi ho visto ben poco. Mi ha sorpreso la mia paura, questo sì e sicuramente ci penserò dieci volte prima di ripetere esperienze similari.
Sissi ha affascinato tutti, stavolta però abbiamo preferito l’arte contemporanea.E Vienna offre tantissimo.
Ciao, Lucia, grazie per aver letto 🙂
pj ha detto:
Mi piace. Sembrava la descrizione asettica di una bellissima chiesa e si è trasformata in una avventura mozzafiato anche per il lettore. Mi piace molto. 🙂
ili6 ha detto:
oh, grazie:-) L’intento del post era proprio questo.
Nicola Losito ha detto:
Bene, ci hai coinvolto a sufficienza, eviteremo di salire in cima alla cupola! 😀
Scherzo, naturalmente. Da secoli mi riprometto di fare un weekend a Vienna, ma, all’ultimo momento capita sempre qualche contrattempo e il viaggio salta.
Forse è stato più facile andare in Perù in aereo che da Milano prendere un treno per Vienna…
Nicola
ili6 ha detto:
Milano è vicina a tanto. Io per Vienna, e non solo, devo fare il canguro, con scali a destra e a manca, valigie che si perdono e coincidenze che rischiano di saltare. La destinazione di questo viaggio di lavoro non è stata Vienna, ma era così vicina che abbiamo allungato il soggiorno per godercela nel weekend ancora una volta.
Ciao, buona serata
mairitombako ha detto:
grazie per questo post
ili6 ha detto:
grazie a te per questa bella immagine.
mairitombako ha detto:
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Rebecca Antolini ha detto:
Ciao cara Marirò, grazie per questo post… quasi mi viene la voglia a visitare la mia bella Austria. Sarebbe anche bello visitare Vienna e le sue bellissime chiese … cara abbi un sereno weekend bussi Pif♥
ili6 ha detto:
…e le residenze reali e i musei. Stavolta, causa anche il freddo esagerato, ho visitato l’Albertina, un museo fantastico!
Ciao, Pif, bussi a te ❤
Rebecca Antolini ha detto:
Io andrei volentieri nei musei, nonostante che abbiamo il petstroller (passeggino per cani) non posso andare in tutti musei … e questo mi dispiace tantissimo… Tatanka non sporca nel suo passeggino e non poi nemmeno uscire… 😉
Fior di Sambuco ha detto:
Mannaggia, io che sono abbastanza vicina non ho mai visitato Vienna: è ora che ello mi carichi in macchina e mi porti e magari ci scappa una fetta di Sacher torte 😉
ili6 ha detto:
E’ una gran bella città, devi visitarla!!! La Sacher è d’obbligo, un po’ come la granita di mandorle per chi viene in Sicilia:-) Non so, invece, se consigliarti la visita alla cupola di San Carlo Borromeo…
Fior di Sambuco ha detto:
Mah, ello ama la storia e potrebbe accompagnarmi anche se ho il “sospetto” che propenderebbe per una “Wiener Schnitzel ” in qualche Gasthof 😉
ili6 ha detto:
e non sarebbe una cattiva idea, la Sacher è troppo carica, rischia di nausearti. però con quel ricciolo di panna che la accompagna….quasi quasi ci torno!
Di storia a Vienna ne trovi tantissima e non solo nei curatissimi musei.
Fior di Sambuco ha detto:
Senza contare che io sono innamorata dell’Austria ❤
ili6 ha detto:
Piace anche a me ma nel caso che ho raccontato ho notato parecchia superficialità degli organizzatori austriaci: a quell’altezza gestire un eventuale e probabile attacco di panico non è cosa facile.
Fior di Sambuco ha detto:
Beh, un po’ “presuntuosetti e supponenti” lo sono 😉
ili6 ha detto:
Decisamente sì.
🙂