Tag
amarezza, autoregolamentazione delle dispute, bambini violenti, bullismo, litigio, senso di sconfitta, spedizione punitiva, vita di maestra
Foto web
Succede che due bambini litighino a scuola durante la ricreazione per un misero pupazzetto, si accapiglino un attimo prima che la maestra si fiondi a dividerli e a ripristinare la calma. Uno dei due ne esce con un graffio in viso. Roba di poco conto, ma il bimbo ferito piange e chiede di andare dalla mamma, che insegna in un’altra classe, a farsi consolare un attimino. La maestra non acconsente e, dopo aver disinfettato il graffietto, richiama i due litiganti e riprende il lavoro.
Due minuti dopo il bimbo col graffio chiede di andare in bagno e la maestra glielo concede anche se ha il presentimento che lui andrà dalla mamma a piagnucolare. Non può verificare, non può accompagnarlo in bagno in quel momento, decide di fidarsi. E sbaglia.
Il bimbo va nella classe della mamma e fa una sceneggiata, la mamma lo consola, gli alunni della mamma pure. Il bimbo si rincuora e torna in classe più sereno. Alla sua maestra nega di essere andato dalla madre e la giornata lavorativa prosegue normalmente. La maestra prima dell’uscita da scuola manda i due bambini, che ancora si guardano in cagnesco, nel corridoio e li invita a chiarirsi tra loro. L’autoregolazione del conflitto funziona, i due alunni fanno pace, si chiedono reciprocamente scusa, ammettendo entrambi di aver avuto una parte di torto nella lite.
La maestra si rasserena, il graffietto non si vede quasi più, i bambini vanno a casa tranquilli.
L’indomani l’alunno che aveva graffiato il compagno si assenta e anche il giorno dopo. Il terzo giorno viene accompagnato dalla madre che consegna alla maestra un certificato del pronto soccorso: violente epistassi da contusione.
-C’è stata una lite sul bus della scuola.
La maestra fa quattro domande al bambino, lui non ha chiari ricordi, ma alla maestra tutto comincia a essere spaventosamente chiaro. Poi va dalla collega, mamma del bambino ferito.
-Dimmi che non è stata una spedizione punitiva di quel gruppetto dei tuoi alunni per il graffietto a tuo figlio.
La collega impallidisce. Chiama tre dei suoi alunni in disparte, alunni di 10 anni altamente problematici, che candidamente ammettono che sì, quel bambino meritava una lezione.
Le due maestre si guardano, nei loro occhi c’è tanta sconfitta, tanta amarezza. Gli occhi del bambino che ha sferrato i pugni al naso invece brillano di vittoria e di luce sinistra.
La maestra torna in classe, è arrabbiata, è amareggiata, deve parlare alla classe, deve dire, fare qualcosa. Entra e trova i due ex litiganti che ridono e si divertono con un giornalino di Topolino. Entrambi non hanno ben capito cos’era successo sul bus e perchè. Poi uno chiede all’altro:
-Ti fa ancora male il naso?
-Sì, un pochino, ma sta passando.
– Sono stati cattivi quei bambini a pestarti senza motivo.
-Sì, molto cattivi.
-Io con loro non parlerò mai più.
-Nemmeno io, mai più.
La maestra decide così di non dire nulla. Forse sta sbagliando di nuovo, ma non ha nessuna voglia di interrompere quel momento di intesa tra due bambini di appena 8 anni. Sa che dovrà riprendere il discorso, ma lo farà quando si sentirà meno amareggiata e sa anche che in quel momento non vorrebbe trovarsi nei panni della sua collega che ha già convocato i genitori di quei tre bambini. Inutilmente.
domenica luise ha detto:
Questo succede perché i genitori fanno complicità coi figli contro gli insegnanti anziché collaborare. La complicità è accettabile soltanto nel rapporto nuziale dove l’uomo e la donna sono adulti entrambi e alla pari mentalmente, altrimenti crea diseducazione ed ecco le conseguenze, farsi giustizia da soli ricreando complicità con altri bulletti che, nella classe, sempre ci sono.
ili6 ha detto:
e credo che questa “complicità” genitori- figli sia generata da situazioni di rimorso che la vita caotica ed effimera sviluppa.
A volte la matassa ingarbugliata arriva nelle aule scolastiche e districarla non è tanto semplice. Ciao carissima, buon pomeriggio
roberta ha detto:
non ci sono parole…
ili6 ha detto:
in effetti è difficile trovarne…
nives1950 ha detto:
Secondo me ha sbagliato l’insegnante-mamma…che ha accolto e ascoltato le lamentele del figlio, durante una lezione in classe. Il suo atteggiamento ha come autorizzato gli amici del figlio, ad agire in sua difesa.
Secondo me, gli adulti, con le loro scelte ed atteggiamenti…educano o diseducano. Sopratutto a scuola, le regole vanno rispettate da tutti! In questo caso è come se l’alunno fosse tornato a casa…da solo! La mamma insegnante, avrebbe dovuto uscire di classe e, valutato il semplice graffio, avrebbe dovuto riaccompagnarlo nella sua classe, dopo averlo rimproverato per averla cercata.
La difesa da parte degli amici, a me non sembra un fenomeno di bullismo….che nasconde invece il “gusto” di ferire i più deboli. Forse è semplicemente una regolamentazione di conti e una sfida tra Gruppi o Bande. Fenomeno più che normale…quando si cresce. Gli adulti dovrebbero lasciare più liberi, vigilare…..e intervenire sui fatti gravi e sulle regole.
Ciao Marirò!
Nives
ili6 ha detto:
perdona il ritardo della risposta, questo tuo attento commento mi era sfuggito.
Sinceramente non so dirti come si è realmente svolto l’incontro figlio -mamma. Una maestra mamma resta una mamma davanti a un figlio che piange e magari c’è stata qualche coccola di troppo e forse qualche disattenzione. Quei tre ragazzini “giustizieri” sono comunque davvero problematici e hanno colto al volo un’occasione per “sfogarsi”.
Si cresce anche coi litigi, è vero, ma se questi avvenissero lontano dalla scuola io, io…sarei più tranquilla! 🙂
Ciao Nives, buona serata
popof1955 ha detto:
In questo evento ci sono due fatti importanti.
Il primo è che due bambini litigano e l’intervento delle insegnanti è positivo.
Il secondo è quello dei tre opportunisti che fanno loro la faccenda e tentano di stabilire un loro ordine delle cose, magari pensano erroneamente di aggraziarsi le simpatie e la paura dei compagni che nel loro vedere avrebbero dovuto valutare il gesto di protezione come quello di un giustiziere confidando nella rapidità del processo, nella certezza della pena oltre che nella sua inappellabile esecuzione.
Maestre fate un bel mestiere, di vita solo di scuola.
ili6 ha detto:
L’insegnante di quei tre bambini ha dovuto, in questi cinque anni, impegnarsi fortemente per contenere, smorzare, modificare o meglio indirizzare l’irruenza violenta dei tre alunni. In molti aspetti c’è riuscita ma, senza la collaborazione delle famiglie, i risultati, come si nota, sono parziali.
Sì, un bel mestiere,scintillante di vita.
annamaria49 ha detto:
I genitori che si schierano dalla parte dei figli impediscono agli insegnanti di svolgere il loro lavoro e questo i ragazzini lo sanno, ecco perché fanno ciò che vogliono: hanno le spalle coperte. Non c’è più rigore e i risultati si vedono, difficile il mestiere di genitore e difficilissimo quello d’insegnante.
Buona serata, Marirò
un abbraccio
annamaria
ili6 ha detto:
Entrambi mestieri difficili, certo, specie se non ti accontenti. Accollare tutto il peso dell’educazione agli insegnanti è sbagliatissimo, mai è stato così e mai lo sarà. Significherebbe disconoscere il ruolo fondamentale della famiglia. Però a certa stampa, a certa gente col comune denominatore della superficialità sta comodo dire così.
Mi sento una brava insegnante se riesco a dare all’alunno gli strumenti di base del sapere e a solleticare la curiosità della conoscenza. In tanti altri aspetti dell’educazione non posso e non debbo entrare. Ma, di ritorno, mi ci devo confrontare.
Buona giornata, cara Annamaria. Un sorriso,
ciao
Alessandra Bianchi ha detto:
E’ un episodio grave sul quale occorre riflettere. A mio giudizio, l’influenza dei genitori – il loro esempio – in questo caso non alimenta pensieri positivi.
ili6 ha detto:
L’episodio è grave perchè riguarda bambini entro i 10 anni, che cresceranno e come lo si può forse già prevedere se i genitori non prenderanno coscienza della situazione.
Topper ha detto:
Io vedo un problema grave in questo episodio che è quello del farsi giustizia da soli e, peggio, partire da un preconcetto errato. Sostituiamo “bambini” con “adulti” e ci renderemo conto che fatti del genere accadono sempre più spesso. Non sono le maestre qui che hanno peso, più i genitori credo.
ili6 ha detto:
I genitori, l’ambiente sociale in cui questi ragazzini vivono, gli esempi a cui assistono,anche sui media, la scuola e gli altri enti associanti che diventano inefficaci perchè non riescono a spostare le montagne ( o perdono la voglia anche di tentare a spostarle ritenendo di non potercela fare). Ed ecco bella e pronta la società odierna…
Topper ha detto:
Purtroppo sì. Per carità, ci sono anche tantissimi esempi positivi ma episodi di questo genere non ne ricordo nella mia infanzia…
ili6 ha detto:
Certo che ci sono gli esempi belli, sani, positivi. Eccome se ci sono, per fortuna! Purtroppo mettiamo spesso in evidenza il negativo, forse perchè lo temiamo di più e cerchiamo di esorcizzarlo.
TADS ha detto:
il problema è sempre lo stesso,
per educare i figli occorrono due presupposti fondamentali:
1) rendersi conto di cosa si è messo al mondo
2) scrollarsi di dosso i sensi di colpa
c’è la tendenza ad espiare l’esser genitori, è una rivisitazione del peccato originale trasferito alla società
la maestra si è comportata bene ma ha sbagliato a non intuire che il bimbo sarebbe corso dalla madre ma è una colpa blanda, la spedizione punitiva per vendicare il figlio della maestra è un alibi
ili6 ha detto:
Sintesi molto efficace la tua.
Sull’espiazione non so, dai, direi di no, i figli danno preoccupazioni e anche dispiaceri, ma anche tanto altro in positivo. Direi più in positivo e quando non arrivano, se ne sente l’enorme mancanza.
Quella “maestraccia” aveva intuito, ma fece l’errore di fidarsi. Ehhh,… mica si può essere sempre perfetti, neh!
Sì, temo che i vendicatori non abbiano agito per l’affetto bensì per la voglia di sferrare pugni a qualcuno. E questo è ciò che maggiormente preoccupa.
keypaxx ha detto:
Non è mai semplice intervenire nell’educazione dei più piccoli e non invidio l’attività didattica, e di formazione umana, delle maestre. Di sicuro però, a volte si tende a sottovalutare la stessa intelligenza dei bambini che, con la dovuta attenzione, sono in grado di districarsi da problematiche comportamentali.
Un sorriso per una serena giornata.
^___^
ili6 ha detto:
I bambini di oggi sono perspicaci e intelligenti, anche furbi e a volte sfruttano male queste doti. La mia è una bella professione, fatta di sorrisi e anche di soddisfazioni. Vedere oggi quei monellacci impegnati a svolgere bene un tema in classe e pensare che solo 48 mesi fa spiegavo loro la differenza tra la A e la E, ecco, fa scordare certe amarezze e la stanchezza.
Serena continuazione di settimana, ciao 🙂
Laura ha detto:
Siamo noi genitori che dobbiamo educare i nostri figli nel modo migliore, e come, non difendendoli sempre, non prendendo sempre le loro parti, quando sbagliano dobbiamo correggerli, proprio come hanno fatto i nostri genitori! Penso che al giorno d’oggi non sia facile insegnare, un bacione cara Mariro’, buona settimana, ❤
ili6 ha detto:
Non e` nemmeno facile essere dei buoni genitori’
mestiere sempre difficile’ oggi piu,’ che mai con le sollecitazioni che i ragazzini ricevono dalla società’ e dal gruppo dei pari. Grazie, felice nuova settimana a te, a presto, ciao
‘
Laura ha detto:
❤
Silvia ha detto:
E’ molto difficile, non si sa mai quale sia la via più giusta….ma i piccoli in genere sistemano tutto tra di loro e la cosa passa….per gli altri della spedizione punitiva è diverso, bisogna cercare di troncare queste cose sul nascere.
ili6 ha detto:
Verissimoo, la paura di sbagliare in un docente c’e` . Ai bambini passa Presto, di solito non serbano rancori , ma sanno esagerare nel momento del nervoso.
Concordo, quei i tre bambini dovrebbero darsi una regolata al piu`presto o saranno irrecuperabili.
Buona notte, ciao
lois ha detto:
C’è un problema di base che scombina tutto (almeno io credo). È che nell’arco di un paio di generazioni si sono persi i rispetti dei ruoli. Io ricordo che da piccolo la maestra per me era un’entità di tutto rispetto e se mai vi avesse urlato in testa o richiamato e mandato in castigo, io sapevo che quello era il suo ruolo e anche se lo avessi detto alla mamma (che quasi mai glielo dicevo per non essere inflitto pene ben più dure!) lei avrebbe sostenuto quel gesto, perchè la maestra deve educare. E per fortuna ai nostri tempi solo quello accadeva (al contrario di cose che purtroppo sentiamo oggi). C’è una degenerazione in corso difficile da riportare sul binario giusto… e poi vogliamo mettere le emulazioni che “il gruppetto” ha seguito per diventare “branco”? a dieci anni? La tv e il web hanno completamento sconvolto gli ordini delle cose (in peggio).
Lo so di aver messo tante cose sulla brace, ma alla fine si tratta di un’involuzione verso il peggio gestita proprio da tante cose.
Resta irreprensibile il gesto della maestra che ha dato ai due bimbi il tempo di comprendersi e acuire con serenità e nella normalità lo scontro.
ili6 ha detto:
Ai tuoi e ai miei tempi l’insegnante era un’entità di assoluto rispetto perchè tale era nelle famiglie e nella società. Poi l’insegnante è stato via via spogliato di tante cose (ad es della bocciatura) e la famiglia e l’alunno sono saliti sul podio dei diritti, scevri di doveri. Diritto allo studio anche se non studio, (il 6 politico del ’68 ricorderà qualcosa anche a te) diritto ad avere un titolo di studio anche se non frequento, diritto a non fare i compiti se non ne ho il tempo, diritto a ricevere soldi se mi sbuccio un ginocchio nel cortile della scuola e mi resta una piccola cicatrice, ecc…)
Tornare sui giusti binari? mah, non so se già abbiamo toccato il punto di non ritorno…
lucetta ha detto:
Per me la maestra del bimbo picchiato ha avuto un comportamento ineccepibile, caso mai qualche osservazione merita il comportamento della collega il cui figlio ha subito un graffio. Se avesse minimizzato il fatto impedendogli la sceneggiata davanti alla sua classe……i suoi alunni non avrebbero sentito la necessità di difendere il figlio della maestra.
ili6 ha detto:
ma sai, anche le maestre crescono e fanno esperienza degli errori commessi. L’ho scritto: la maestra dei due bambini ha sbagliato a fidarsi, dando l’occasione al suo alunno di andare a piagnucolare dalla madre. Oggi una situazione simile si è ripetuta, seppur in modo più lieve, tra gli stessi due bambini che, inutile nasconderlo, sono facilmente litigiosi e attaccabrighe. <il figlio della collega ha tentato di ripetere la sceneggiata per correre a farsi consolare dalla mamma, ma stavolta la sua maestra lo ha inchiodato alla sedia fino a che ha scordato il litigio e tutto. A fine giornata i due litiganti sono usciti in fila insieme senza problemi.
arielisolabella ha detto:
Conosco il problema . Mia figlia e’ sempre stata una abile a schivare i problemi ma un giorno e’ stata incolpata di un grave fatto architettato da una bambina gelosa( di cosa non si sa) ed io ho passato dei giorni da suicidio.
Scoperto L inghippo tu credi che i genitori del piccolo mostro abbiano chiesto scusa o fatto ammenda in qualche modo? Figurati. Questa e’ la famiglia media ….fatti valere e fatti i fatti tuoi fregandotene di tutto e di tutti.
ili6 ha detto:
L’andazzo generale è questo.
Ho fatto sottoscrivere a un mio alunno l’impegno a non reagire con mani e piedi quando viene istigato o provocato, ma di rivolgersi a me. Il bambino ha compreso e si sta impegnando. Pochi giorni fa la madre invece ha chiesto spiegazioni a me di quell’impegno che ho fatto firmare a suo figlio:-ma lei vuole che mio figlio faccia il fesso? Lui non è fesso e deve sapersi difendere!
arielisolabella ha detto:
Già che tristezza.
Patrizia M. ha detto:
Sempre più difficile trattare con i bambini, pensano subito di sistemare tutto con la violenza e i genitori il più delle volte li difendono, è questo che è ancora più brutto.
ili6 ha detto:
Diventa oggi difficile perchè i bambini hanno perso l’incanto verso le piccole cose, verso la semplicità, le esperienze belle e serene. Vogliono sempre di più e stanno divenendo asettici verso le emozioni. Solo quelle forti li attraggono e scuotono. Poi i genitori, sì, i bambini sanno che di loro devono ormai preoccuparsi poco… e un educatore perde così i suoi alleati principali. Fare da soli e fare bene, si sa, è molto complesso.
Rebecca Antolini ha detto:
Non ho figli e la mia infanzia e passato da un bel tempo… ma ho ricordi ai nostri tempi gli iensegnati ci hanno sistemati subito e per giascuno di noi era poi anche una discussione con i propri genitori…
.. il compiti delle insegnati d’oggi non e facile … ai miei tempi la mia insegnate mi ha tirato ancora ai capelli vicino al orecchio per mettermi in riga.. oggi sarebbe una violenza contro bambini.. mah a me invece non ha fatto un danno… i tempi sono cambiati i bambini d’oggi sono influenzati dai film violenti, la violenza sembra una cosa normale…
Quando ero piccola e avevi i miei littici cone altri bambini la mia madre osservava soltanto.. non si messo in mezzo fra di noi… spesso saimo riuscito a chiarsi da soli.. se uno di noi ha essaggerato e stato poi punito dai propri genitori…
ma non so cosa dire…
cara Marirò abbi una serena settimana…tvb Pif
ili6 ha detto:
Hai detto tanto e giusto. L’approccio all’errore del proprio figlio si è profondamente mutato.
Tirata di orecchie e di capelli? Finiresti denunciata in un attimo. La violenza non risolve nulla. E’ l’autorevolezza di un padre, ad es, che appreso un problema del figlio, si schiera col docente “punendo” il figlio con rinunce e non con schiaffoni che rischiano di incrementare la rabbia.
Grazie Pif, serena settimana a te e a Gianni e Tatanka.
Rebecca Antolini ha detto:
Ciao Mariò, non sono per la violenza o maltrattamento… ma piccole tirate di orecchie e di capellii non hanno mai fatto male qualcuno.. ma pensi se io sarei andati a casa a lamentarmi per un fatto cosi… i miei mi avrevano tirato anche l’altro orecchio 😀 …buona guiornata
Marco SognatoreFallito ha detto:
Mah…. ma è una storia vera? E i dettagli sono certi oppure li ha raccontati la Barbara d’Urso?
A me sembra strano che bambini di 8-10 anni (ma pure di qualunque età) organizzino spedizioni punitive senza che la persona da vendicare lo sappia.
Probabilmente il bambino punito è uno che infastidisce molti. E i punitori sono bambini “difficili” che pesterebbero per qualunque motivo.
Vorrei dire un’altra cosa: l’Italia diventa continuamente sempre più un paese di buonisti e ,nell’educazione dei bambini, essere troppo buoni non va bene.
L’Italia non ha abbastanza polso per correggere i bambini “difficili” che inevitabilmente sono sempre esistiti, ma questi finiranno per forza allo sfascio, visto che nemmeno la giustizia funziona più e i carceri sono stracolmi.
ili6 ha detto:
E’ una storia vera, dettagli compresi. Che dei bambini di 10 anni si scaglino contro un bimbo più piccolo di loro per “vendicare” un altro bimbo che conoscono e al quale sono affezionati. mi ha sconvolta.
Sì, il bambino punito è un po’ manesco e a volte se le va a cercare e la gang band è formata da bimbi molto problematici che cercano queste occasioni per sfogarsi e per far capire chi comanda. Oggi è un’emorragia dal naso, domani potranno picchiare più duro.
liù ha detto:
Che amarezza!
E’ molto triste sentire di bimbi di 10 anni che già si alleano per le spedizioni punitive!
Tra 5/10 anni cosa faranno?’ lo ammazzeranno direttamente??
I genitori dovrebbero essere MOLTO preoccupati che i loro figli siano stati capaci di fare una cosa simile,ma immagino già che come parecchi genitori di oggi la volteranno in una “Ragazzata” ,che tanto ragazzata non è stata !
Un abbraccio e buona giornata Marirò 🙂
liù
Marco SognatoreFallito ha detto:
I loro genitori probabilmente sono troppo occupati a fare risse nei bar.
Non escludo affatto che potrebbero magari anche risultare orgogliosi di ciò che i loro figli fanno.
liù ha detto:
Se è per questo non lo escludo nemmeno io !
ili6 ha detto:
In questo non concordo pienamente. Ci sono bambini violenti e maneschi anche nelle buone famiglie (dove forse si sta sbagliando qualcosa. Tipo accontentarli in tutto e in di più).
Marco SognatoreFallito ha detto:
Mmmm… un conto è fare i capricci, un’altro è pestare la gente per strada.
Vabbè.
ili6 ha detto:
Esatto, Liù. I genitori o reagiscono difendendo i figli e negando ogni evidenza e raziocinio o ti allargano le braccia e ti dicono che loro non riescono a correggerli. Questo naturalmente quando decidono di colloquiare con la scuola, perchè di solito non si presentano.
Ciao cara, buona serata
Diemme ha detto:
Non ho parole, ma tanta amarezza.
ili6 ha detto:
Non sono cose che succedono ogni giorno e più raramente con sviluppi così inquietanti. Ma quando accadono, credimi, una maestra, che ha cercato di impostare un certo tipo di discorso educativo, si sente svuotata.
gabriarte ha detto:
Ci sono sempre state baruffe tra bambini è un modo per conoscersi meglio quello che noto di diverso rispetto a molti anni fa e che i bambini si rifugiano a farsi consolare dai genitori e i genitori li consolano. Cosa che molti anni fa non succedeva L’arte di arrangiarsi, naturalmente sempre sotto un occhio vigile pronto ad intervenire qualora ci fosse un motivo valido,penso che sia un modo per irrobustire il carattere. ciaooooooooo
ili6 ha detto:
vero, comprovato dalla psicologia infantile che le litigate fanno crescere. Più che le litigate, sono le risoluzioni del litigio tra gli stessi bambini a far bene.
Ma credimi se ti dico che a scuola a volte è dura: pare in certi momenti di essere in un “campo di battaglia”.
Un saluto a te e grazie, Gabri.
gabriarte ha detto:
non avrei più la pazienza e apprezzo molto certe insegnanti che la sanno usare ciaooooooo
mairitombako ha detto:
i bambini hanno il loro codice di comunicare …trovano sempre un modo giusto anche dopo i litigi e i nervi…
serena giornata
ili6 ha detto:
Di solito sì e quando si mettono le famiglie di mezzo per difendere i figli, scattano le litigate a vita.
Buona notte, Maria. Ciao
tachimio ha detto:
Quando leggo o ascolto di episodi simili a questo mi domando sempre il perchè si sia arrivati a questo punto e che mondo si delinea ogni giorno di più per i giovani di oggi che saranno gli uomini di domani. Qual’è la causa primaria di tutto ciò? Famiglie, scuola? Educazione come concetto di fondo che non esiste più ? Rispetto per se stessi e per gli altri che non si sa cosa sia? Non ho purtroppo molte speranze che le cose cambino, anzi penso che vie d’uscita non ce ne siano, grazie anche ai social network e a tutti gli strumenti disponibili oggi che fanno dei ragazzi sempre più degli sbandati e isolati. Come te sono molto amareggiata. Un forte abbraccio .Isabella
ili6 ha detto:
Bella domanda, Isabella. Non ho risposte certe, ma osservo i cambiamenti delle generazioni di bambini che mi passano davanti. I bambini di 25 anni fa avevano sicuramente molta più calma e serenità.
Oggi i bambini sono sotto stress da prestazione, troppi impegni, la famiglia li piazza spesso davanti alla tv o alla play station, sono colmi di games di violenza inaudita, e tanto altro. La scuola perde l’autorevolezza nel mirino com’è della società, se un insegnante rimprovera duro verbalmente scattano le denunce, figurati per uno scapaccione…la famiglia difende a spada tratta i figli che ne approfittano in modo vistoso.
25 anni fa, per dirne una, i bambini frequentavano le azioni cattoliche, ambienti comunque sani e ispirati alla serenità e al gioco. Oggi frequentano le palestre di arti marziali e colloquiano con sconosciuti sul web già a 10 anni.
Un abbraccio a te, grazie per il commento. Ciao
tachimio ha detto:
Come hai ragione mia cara. E come fa male tutto ciò. Un bacio. Isabella
Elena ha detto:
Forse lasciar sistemare ai bambini è la cosa migliore! buona settimana!
ili6 ha detto:
non sempre è possibile, la mediazione dell’adulto può essere necessaria, almeno all’inizio della lite per dividerli. Poi far riflettere, fare ammettere le colpe e lasciare che i litiganti regolarizzino la faccenda, quando gli animi si sono però calmati, penso sia cosa efficace.
Buona settimana a te, grazie