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Alessandro Baricco, brani famosi, dati di persuasione, donna, Hopper, opinioni, ottiche diverse, parole, persuasione, Perugini, sì o no, sperimentazione
Per sperimentare e giocare un po’ con le parole, provo a mettere sotto il riflettore un famoso brano di Alessandro Baricco. Propongo così due critiche opposte, due testi persuasivi che vorrebbero essere convincenti. Non ho adottato specifiche tecniche di scrittura perché non si tratta di copywriting, né sto mettendo in discussione lo scrittore, col quale mi scuso per l’esperimento. Sono due angolazioni, due modi diversi di leggere lo stesso brano, di interpretarlo in ottiche diametralmente opposte.
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Era una donna semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita è carogna non importa, una ragione buona per sorridere la trovi comunque. Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l’aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l’hai tra le braccia,sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte. Non so se avete presente. Ma è una cosa rara. E bellissima, nel suo genere.
da “Barnum”, di Alessandro Baricco
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A
Poetico e delicato brano di Baricco che pone al centro la donna, esaltandone l’aspetto romantico e la semplicità. Una donna magnetica, che attira per la limpidezza e la semplicità e non per la bellezza esteriore. Una donna che sa far sentire la sua presenza quando la stringi a te perché la senti complice, innamorata, tua. Una donna colta e forte, che riesce a sorridere nonostante le avversità della vita, che sa essere, quindi, compagna, amica, amante, sostegno. Una donna così, ricca di quel delicato bagaglio di sogni che mai guasta bensì sublima, una donna così è rara e averla accanto, sfiorarla, incrociarne lo sguardo e il respiro , è puro privilegio. E’ costante emozione. E’ qualcosa che capita così di rado che quasi non ci credi. Una fata, una principessa, un essere delicato e cortese. Ma che bello! Quale donna non vorrebbe assomigliarle? Quale uomo non vorrebbe stringerla tra le braccia per sempre, facendola sua sposa? Grazie, Alessandro, grazie di cuore per aver saputo tratteggiare, e in modo magistrale, i contorni di una vera DONNA!
Charles Edward Perugini -Donna che legge –
B
Mi chiedo come si possa esultare leggendo questo brano di Baricco. Un brano sdolcinato, che sfocia nella banalità e nel dire vetusto e consueto. Lo scrittore descrive una donna ancorata al romanticismo, che quasi la immagini, sognante e danzante, davanti a un libro di Harmony o a una poesia del buon Pascoli. Una donna che sotto il cappellino di paglia e col mazzetto di fiori in mano, sorride a tutte le ore: praticamente un’ebete! Lo scrittore le concede la simpatia: quel –carina-, ammesso con sforzo, che quasi non ci credi e che, in modo labile, attira qualche sguardo di passaggio. Una donna senza schermo, senza protezione, che si abbandona tra le braccia di un uomo, senza nulla chiedersi. E dulcis in fundo…la rarità!!! Oh, signor Alessandro, la rarità! E’ rara una donna che quando ce l’hai tra le braccia, la senti lì e da nessun’altra parte? Le donne potrebbero sentirsi offese, sa? Dimentica che le donne sono per natura sensibili e fedeli e sono anche colte e istruite, che dosano i sogni con la concretezza, che non si abbandonano al primo sguardo che un uomo vuol concederle. E non considera nemmeno che la bellezza e il fascino sono in ogni DONNA, in ogni vera donna, libera di essere oggi semplice, domani curata e appariscente . Per se stessa e non per apparire e accalappiare sguardi e abbracci qua e là!
Edward Hopper – Compartment Car
A o B ?
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Questi fiori sono per Liù, per ringraziarla del Liebster Award che ha voluto assegnare al mio blog.
Grazie, Liù! 🙂
complimenti per l’idea e per la scelta del brano che trovo tipicamente “baricchiano”, nei pregi e nei difetti: da una parte uso accorto e musicale delle parole, dall’altro la furberia dell’ammicco al lettore, quel dargli l’impressione di rivolgersi a lui, singolo, lui soltanto.
pur riconoscendogli pregi e difetti, sono convinto che i primi prevalgano sui secondi (e in castelli di rabbia e in mr gwyn esistono solo i pregi!) quindi opto senza incertezze per la A.
ciao
ml
Mi piace questo tuo gioco, non sono solo due angolazioni diverse di vedere. Capovolgendoli ancora, al maschile, sono quello che convive dentro ognuno di noi, ovvero due entità, l’essere figli e l’essere padri e quindi anche essere figlie e essere madri, ovvero amore.
che bello questo tuo commento! Grazie, Paolo 🙂
E ho visto anche alcuni B 🙂
Secondo me, è un esperimento da ripetere, dato che è perfettamente riuscito.
Un abbraccio, cara.
Boh, non so. Ha poco senso se effettuato dalla stessa persona ed è anche faticoso scrivere ciò che non si pensa pienamente. Ho forse potuto farlo perchè in realtà sto tra A e B.
🙂
Io e te insieme. Solo se ti va, naturalmente.
Delitto e castigo?
Oh, mamma! DOSTOEVSKIJ?!
Dovrei ri-leggerlo…
Eccome se la musica aiuta a ricordare Ili6, ciao e grazie 🙂
Marghian
“Era quel tipo di donna che quando ce l’hai tra le braccia,sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte. Non so se avete presente. Ma è una cosa rara”
Io non credo che Baricco si riferisse a tutta la descrizione di questa tipologia di donna e la volesse etichettare RARA in quanto fatta così, perchè poi ogni donna è unica e diversa, chi in modo esuberante, chi in modo aggressivo e chi come in questo caso “quasi antico”, inusuale per questi tempi. Come dovrebbe essere una donna mi rifiuto anche di pensare, ognuna di noi ha vizi e virtù, modi di essere e di fare, che si sposano con vizi e virtù del sesso opposto; ogni uomo, come ogni donna, è attratto da determinate caratteristiche…forse quelle che s’incastrano alle perfezione con le carenze dell’altro, o semplicemente per “affinità”…che è una parola ampissima a prescindere dal significato sul vocabolario. Penso però che Baricco intendesse “rara” una donna che nell’arco delle “sue” braccia si trovasse come a casa, che quelle braccia per la donna in questione fossero il luogo e lo spazio di se stessa, il perfetto involucro capace di contenere tutta la sua esistenza. Questo indiscutibilmente è RARO, quanto fiabesco o perlomeno insolito. Come ti ho scritto prima però, io leggo questo autore oltre ai personaggi che racconta, ho sempre la sensazione che ogni respiro all’interno del libro sia metafora di vita. Mi trascina e mi trasporta in modo ipnotico in luoghi oltre il conscio.
Ci tenevo a farti notare questa mia “ipotesi di lettura”
un abbraccio.
Molto interessante la tua ipotesi di lettura.
Rara, quindi, è la bellissima sensazione che il protagonista prova e che non ha mai provato con altre donne.Beh, sì, ma, a mio avviso, resta nel brano la “promozione” di un “modello ” di donna. Che poi ognuno abbia o possa avere, preferire, una tipologia di donna (o di uomo) che un’ altra è legittimo, tutti siamo alla ricerca della perfezione, di ciò che per ognuno di noi può rappresentare perfezione e sappiamo quanto questa sia rara da trovare. Ma il concetto di tipologia, di modello, di serie, di incasellamento , che si dà di un certo tipo di donna, nel brano c’è. E c’è anche il concetto di eccezionalità (sempre a mio avviso).
Non ho letto Barnum e quasi mi sta venendo la curiosità di leggerlo. Come detto nel post, non è lo scrittore in discussione, ma un brano e le varie ottiche che da esso possono trarsi. Di Baricco ho letto vari libri, uno l’ho abbandonato, due li ho amati, un altro l’ho gradito. Quando leggo Baricco ho l’abitudine di tenere in mano un evidenziatore. Anche tu?
🙂
Mia cara
Decisamente voto per B. A parte lo stralcio di Baricco sulla descrizione di una donna che non mi ha colpito per niente (anche a livello stilistico), penso che lui sia rimasto ad uno stereotipo di donna ormai superato.
Naturalmente il mio pensiero non vuole essere un giudizio. Ognuno esprime la propria opinione.
baciobacio
Grazie, Mimosa, per la tua opinione.
Serena giornata, ciao
Concordo con l’opinione espressa da Annamaria 49…decisamente B
Grazie Fab.
Il brano B. ha il suo motivo d’essere.
🙂
Per quanto io sia romantica e di vecchio stampo approvo il testo B: non mi è piaciuta l’immagine sdolcinata e banale che Barrico ha dato alla donna della storia. Donne fedeli, compagne semplici e accomodanti ve ne sono anche al giorno d’oggi, ma la donna ama essere considerata non solo angelo del focolare, ma qualcosa in più.
Interessante post.
buona giornata
annamaria
Quel concetto di – Rarità- che Baricco evidenzia è stato il mio appiglio per il testo B. Ma non è stato un appiglio casuale e campato in aria, bensì fortemente consapevole. E’ una chiara nota stonata del brano. Tanto stonata.
Brava Annamaria, angelo del focolare, ma anche e soprattutto qualcosa in più.
Grazie, a presto.
Io dico A. Per il romanticismo e la semplicità che di questo brano mi hanno colpita e fatta sognare: io alla lettura e alla vita in generale chiedo proprio questo. Poco importa la banalità e tutto il resto, io ho visto quella donna con gli occhi di chi scrive e l’ho sognata allo stesso modo.E per me è una buona ragione per dire che, semplicemente… mi piace 🙂
Buona serata amica mia, con un caldo abbraccio ♥
Cara Donatella,
A anche tu. Non sono riuscita, sino ad ora, a “convincere” nessuna per il testo B. E non riuscirò nemmeno in seguito.
Sarà che non sono stata brava ad usare i giusti dati persuasivi, sarà che il brano è scritto molto bene e tocca corde a noi donne troppo care, sarà che …non importa,
vai con A ! 🙂
un abbraccio ricambiato con simpatia. Ciao
Sei bravissima!
Io voto senza esitazione A.
Grazie! anche per la non esitazione 😉
Ciao, io A, senza dubbio. Amo lo stile di Baricco, ho letto soltanto “Seta” ma quel libro ha segnato profondamente la mia vita (non posso scriverlo qui 😉 ) Tu sai che scrivo di cucina ed un mio parere sembrerebbe certamente fuori luogo e poco considerato.
Comunque A, sempre e comunque, ho un periodo nostalgico, prediligo la dolcezza all’aggressività ed ai modi volgari.
Sarò demodè, obsoleta ma ho voglia di tenerezza, di dolcezza e le parole di Baricco soddisfano appieno questi miei sogni/desideri. Ciao, un abbraccio.
Bellissimo “Seta”, libro molto raffinato.
La tenerezza, la dolcezza non sono e non saranno mai obsolete perchè sono un bisogno di tutti,, uomini e donne, anche di coloro che manifestano aggressività e distacco.
I tuoi commenti, Signora in Tutto, Signora in Cucina, sono sempre attenti, profondi e IN luogo a qualsiasi argomento. Grazie, Libera, ricambio l’abbraccio.
Alla penna di chi commenta l’ardua scelta! 😀 .. Sai Marirò, al di là dello scrivere di Baricco (che pearltro mi piace molto) e quindi concentrandomi solo sulle riletture, credo che in ogni donna ci sia una dialettica riflessiva, che la aiuta a trovare quel giusto equilibrio (a ciascuna il suo, ovviamente) che, partendo dalla conoscenza delle potenzialità, la conduce a quella delle sue capacità. Delle quali la più importante credo sia proprio quella di mettere insieme tante variabili. Ciao. Lorena 🙂
Sì, Lorena. Mettere più variabili, trovare la via di mezzo, la via propria, personale, unica.
(però di scrivere la versione C non mi andava proprio 🙂
penso che oggi la donna di Baricco sia difficile da trovare il lato a, la sogna il lato B è certo di non trovarla ma l’amore fa cambiare anche il pensiero ciao a presto
Penso che ogni donna abbia tanto del brano A che di quello B. L’amore fa vedere e fa uscir fuori molte cose.
grazie per il commento, Gabriella, ciao
un abbraccio augurandoti serena giornata
buon pomeriggio a te, ciao.
Grazie Marirò,tutto ciò dimostra che la classe non è acqua e che in certe persone ( tipo te)
L’educazione non viene mai meno ! Non farò più nessuna catena, in 14 nominati da 4 nessuna parola ,come se il messaggio che avessi
lasciato fosse invisibile! So bene, perchè pure io l’ho fatto che certe volte non si ha voglia di fare post o continuare la catena ,ma non ho MAI mancato di ringraziare la blogger e spiegare i miei motivi! L’indifferenza è la forma di cattiva educazione più alta che ci possa essere.
Vedi Marirò ,io ero già soddisfatta della tua spiegazione,hai i tuoi motivi ed io li rispetto,ti ringrazio dei fiori e li accetto molto volentieri!
liù
Comprendo, ma considera anche che a volte qui si va di fretta, si va di distrazione, si va a caso…
Certo, ringraziare per una gentilezza è doveroso. Ma…
Sono contenta che hai gradito i fiori, li meriti e spero che i croco ti piacciano davvero. Amo i fiori semplici e non recisi e quindi quando devo regalarli, mi comporto allo stesso modo.
Un abbraccio e ancora grazie a te per la nomination 🙂
In fatto di nomi di fiori sono una sonata,ma come diceva Giulietta ( se non sbaglio) cos’è un nome per dei fiori tanto belli ??
Grazie ancora a te Marirò
Buona serata
liù
Indubbiamente A, la B sinceramente la trovo ingiustamente ansiosa, la A rispecchia il brano, lo stile di Baricco, e poi le donne così perfortuna ci sono, persone semplici che senza essere per forza idiota non hanno bisogno di tenere il muso tutto il giorno perchè le cose non vanno bene.
Buona giornata Mariro!
abbi pazienza…..volevo dire “ingiustamente astiosa” 😉
La B ha una buona dose di astio, vero, ma se devi “impegnarti a distruggere” un brano, che peraltro sai tanto amato dalle persone, e vuoi tentare di modificare il loro pensiero, ci devi andare pesante.
Concordo, Silvia, le donne descritte nel brano di Baricco ci sono e non sono così rare. E questo è stato un appiglio che ho potuto utilizzare nella mitragliata del brano B.
Serena giornata a te. Vado al lavoro, ciao.
A me hanno sempre fatto sorridere queste “recensioni” opposte. IO parto di parte, dato che adoro la scrittura di Baricco…ti risponderei A tutta la vita…ma non faccio testo. Per me lui non scrive la realtà, lui disegna sogni vestiti da fatti e persone, lo leggo con occhi miei, che non riesco a cambiare…però è il mio giudizio personale, non mi stupisce la versione B…è una questione di appartenenza, secondo me, ancor più che di modo di leggere o di sensibilità. Certe immagini nell’inconscio son già tue e le trovi dipinte in un libro…lo stupore te ne fa innamorare, è un colpo di fulmine. Così la persona che ha dato le versione B in un altro autore riconoscerà qualcosa che appartiene al suo sentire, al suo vissuto. Io non leggo mai le recensioni dei libri…ne leggo la trama, e poi mi lascio guidare dall’istinto…senza logiche precise. Mi chiamano loro 🙂
Buona notte Marirò…e tu, A o B?
Intanto ti dico subito che dopo aver letto il tuo post sui “gerani timidi” sono andata a comprare il libro della Marchesini (che ancora non ho iniziato a leggere). Anche io mi faccio guidare dall’istinto, a volte persino dal titolo di un libro, ma è anche vero che a volte leggo le opinioni dei lettori (su Anobii, su Qlibri e sui blog che sento affini) e mi convinco a provare. Così , ad es, è stato per Murakami e, pur convinta a metà, ho finito per leggere l’intera trilogia di 1q84.
Poi ti dico che ho faticato a scrivere una delle due “critiche”. Mica facile scrivere obbligando il pensiero verso una direzione che non senti tua. Ma si può fare, si può mentire alla grande.
Non mi stupisce che tu abbia scelto A perchè il tuo scrivere e il tuo sentire sono molto vicini allo stile e al sentire di Baricco.
Siamo bombardati dai dati persuasivi in ogni dove; ho voluto sperimentare questa cosa.
P.s.: sono sotto scrutinio, perdona la mia lontananza 🙂