Eccomi qui di nuovo a scrivere. In effetti non me ne sono mai andata: ho letto e commentato in vari blog in questo tempo di mia non scrittura. Qualcosa ancora mi blocca e prova ne è che non sto accumulando bozze di post pur avendone tempo. Oggi mi riaffaccio scrivendo ancora sulla mia terra e sul mio-nostro vulcano.
Foto tratta dal sito di Focus
Ieri pomeriggio mi sono seduta al balcone con il libro di Murakami in mano (a tal proposito agli amici di rete che mi avevano chiesto: 1Q84 è una buona lettura. Sono alla fine del primo libro e lo consiglio già) e mentre leggevo ho volto lo sguardo a nord. Il mio balcone ha una vista privilegiata sul versante sud dell’Etna e, nonostante le belle descrizioni di Murakami, ciò che i miei occhi vedevano non aveva eguali. “A muntagna” era azzurro cobalto, enorme, imponente, possente, tranquilla e qualche nuvola grigiastra si posava dolcemente sotto i suoi crateri. Riccioli di vapore bianco uscivano dal cratere centrale, formando una specie di corona che poi si innalzava ed andava a pennellare un cielo che aveva già tutti i colori del rosa e dell’azzurro tenue. Più in basso riuscivo a scorgere il nero delle strisce di vecchia lava che qua e là segnano i fianchi dell’Etna e più giù il verde delle pinete. Ho chiuso il libro e sono rimasta lì a guardare un panorama che non so descrivere come fa egregiamente Murakami, ma che conosco ed amo in ogni sua sfumatura.
L’Etna dal mio balcone in un tramonto di giugno (solita macchinetta fotografica da due soldi…)
Nel giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno, l’Etna è stato insignito dalla 37ma commissione Unesco riunta in Cambogia di un importante riconoscimento: patrimonio mondiale dell’Unesco. Patrimonio dell’umanità intera. Il quarto patrimonio mondiale italiano iscritto per criteri naturali, dopo le isole Eolie, il monte San Giorgio e le Dolomiti nella “World heritage list”. Questa lista non è solo un elenco di bei posti sparsi sul pianeta Terra. E’ qualcosa di ben altro. Sono quei luoghi che, per l’Unesco, meritano più attenzione e, soprattutto, maggiore tutela. Perché, fermo restando che il pianeta intero appartiene alla razza umana, sono luoghi il cui valore va ben al di là della percezione che le stesse popolazioni locali ne hanno, ne abbiamo.
Permettetemi di riportare la motivazione del riconoscimento dell’Unesco:
–Del vulcano più alto d’Europa si è scritto da circa 2.700 anni e questo rappresenta uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani. Il poliedrico e accessibile panorama dei caratteri vulcanici, come i crateri sommitali, i coni di cenere, le grotte, le colate laviche, la Valle del Bove, fanno del monte Etna una destinazione primaria per ricerca e istruzione. Il vulcano è uno dei più studiati del mondo e continua a influenzare la vulcanologia e altre discipline scientifiche terrestri. La notorietà dell’Etna, la sua importanza scientifica, il valore culturale ed educativo assumono un significato globale–
Monti Silvestri – Foto tratta dal sito di Mimmo Rapisarda
E’ una motivazione importante che riconosce l’unicità del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali e siciliane di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell’Etna e dal Ministero dell’Ambiente, che nel gennaio 2012 ne ha patrocinato la candidatura. La zona interessata dal riconoscimento Unesco è quella sommitale, rigorosamente disabitata, ma non è la sola zona sottoposta a rigide normative. Noi, gente etnea, amiamo e rispettiamo il vulcano in ogni sua manifestazione e sapere oggi che l’Etna ufficialmente non è più soltanto nostro, ma di tutta l’umanità ci rende orgogliosi, fieri e ancora più attenti, rispettosi e responsabili.
E mi commuove anche.
Il nostro vulcano in primavera.
FORZA ETNA! Aiuta Tu questa splendida Isola che vive il privilegio della Tua presenza!