Marika è un’alunna molto carina, furbetta e gran chiacchierona. Sin dall’inizio dell’anno si è mostrata una buona organizzatrice e una grande propositrice di giochi e di iniziative (comprese le monellerie). Una leader, insomma e anche benvoluta da tutti. Il rendimento scolastico è regolare, senza infamia e senza lode e il rapporto con la maestra è sempre sereno e collaborativo.
Circa due mesi fa Marika iniziò a fare i capricci all’ingresso a scuola. Pianti e strilli, si attaccava alla mamma e non la lasciava più: -Un bacio, dammi un altro bacio, dammi l’ultimo bacio….
Succede ad alcuni alunni nelle prime settimane di scuola elementare, ma sono situazioni sporadiche e che si risolvono presto. Mi sorprese, quindi, che Marika avesse questi atteggiamenti ad anno scolastico inoltrato e soprattutto che fosse lei ad averli, lei capoclasse, lei collaboratrice della maestra, lei bimba sicura e serenamente inserita.
I pianti e gli strilli si risolvevano non appena riuscivo a staccarla dalla mamma e chiudevo la porta dell’aula: riprendeva la sua esuberanza, la sua serenità e non piagnucolava più né cercava la mamma fino al suono della campanella.
Tutta quella scenetta delle ore 8.00, che si ripetè ogni mattina per quasi un mese, mi sorprendeva e mi imbarazzava e così un giorno chiamai la mamma e le chiesi se in famiglia c’era qualche novità, se fosse cambiata qualcosa perché a scuola tutto procedeva allo stesso modo ed io ero sempre la stessa .
La mamma quasi si offese e si affrettò a dirmi che a casa tutto andava bene e che nulla era cambiato.
Due giorni dopo chiamai nuovamente la mamma e con fare delicato, ma anche diretto e senza troppi giri di parole, chiesi se per caso moglie e marito avessero avuto qualche litigio, anche delle piccole e sciocche discussioni che capitano normalmente alle coppie e che magari la bambina aveva sentito, dandone una sua interpretazione esagerata.
La signora sempre più sulle sue mi rispose che marito e moglie andavano d’amore e d’accordo, che non mi dovevo impicciare e che invece sicuramente era accaduta qualcosa a scuola con la maestra o con qualche compagno che aveva scosso sua figlia al punto di non voler più entrare in classe.
Le spiegai che la bambina a scuola era tranquillissima e che si trattava solo di piccole crisi di panico da distacco dalla mamma che si risolvevano non appena l’alunna veniva interessata da me ad altro e che quindi quel cambiamento era da ricercare nel loro rapporto.
La signora andò via stizzita ed io cominciai a dormire male la notte pensando di essere responsabile e di essere stata troppo invadente con quella mamma.
Una settimana dopo la mamma di Marika si presentò in classe e mi disse che, ripensando al nostro discorso, aveva dimenticato di dire che c’era stata una novità: una nipotina nata da due mesi, figlia della sorella e lei ogni mattina, dopo aver accompagnato Marika a scuola, si recava dalla sorella a farle compagnia.
– E Marika sa che lei ogni mattina va dalla nipotina?
-Sì, certo, le racconto quello che facciamo insieme e lei va a trovare la cuginetta nel pomeriggio. Può essere che è gelosa di questo?
– No, signora, non è che può essere, è così. Smetta di dire a Marika dove va al mattino, le dica che torna a casa e che dalla cuginetta andrete insieme nel pomeriggio dopo i compiti e vedrà che i capricci spariranno.
La signora stavolta mi ascoltò e i pianti di Marika sparirono immediatamente.
Oggi Marika mi ha portato delle rose bianche dal suo giardino con un bigliettino scritto dalla mamma: – Mi scuso per aver dubitato della scuola e la ringrazio per avermi fatto capire che stavo sbagliando qualcosa con mia figlia.
Ho ringraziato Marika e le ho chiesto della cuginetta e lei per la prima volta mi ha parlato di Alice dicendo che è troppo carina. Poi le ho chiesto di disegnarla e così ho visto che Alice “ha” il visino, le manine e la culletta… gialli.