Vicino casa mia c’è un supermercato a conduzione familiare, uno dei pochissimi rimasti e sicuramente per il proprietario non è facile andare avanti. Competere coi prezzi e con le offerte della grande distribuzione è impossibile e, nonostante l’esercizio sia ben fornito di merce, la clientela è sempre meno e si riduce a pochi vicini che, come me, ogni tanto, vi si recano per comodità e per non uscire l’auto. A dire il vero ciò che spenderesti per il gasolio dell’auto sarebbe sempre meno dei rincari che la famiglia applica sui prezzi dei prodotti.
Non è comunque solo per una questione di rincari che la gente frequenta pochissimo questo supermercato, ma anche per dichiarata antipatia verso il proprietario, oggi anziano, che ha il “dono” della battuta al veleno per tutti. Da sempre e su tutto. Questo suo fare sarcastico alla fine gli ha creato il vuoto attorno e inutilmente la figlia, mia ex compagna di scuola e che ha preso il posto dei genitori nella bottega alimentare, cerca di bloccarlo: lui continua imperterrito e non si salva nessuno. E lo trovi sempre lì.
Antonio Tamburro – Esodo
Così ieri, costretta ad alimentare il frigo che piangeva e senza auto, sono andata nel market in questione e ho iniziato a mettere un po’ di cose essenziali nel cestino. Mentre mi aggiravo tra gli scaffali, il signore iniziò il suo show; l’argomento del giorno naturalmente erano i risultati elettorali e lui mi chiese che ne pensassi. Conoscendo il soggetto, restai vaga e lui cominciò l’affondo personalizzato:-Ora Grillo vi sistema a voi maestre e gente di scuola. Ora vi finisce tutto lo spasso e ci sarà da ridere!
Ed io:- Perché? Che spasso? Che farà Grillo?
-Vi abbasserà gli stipendi, manco il sabato e la domenica vi pagherà e non parliamo di tutte quelle vacanze che avete con lo stipendio! Ora vi divertirete!
Diceva così perché sa che sono un’insegnante, se fossi stata un poliziotto o un avvocato avrebbe sicuramente trovato altre battute contro la categoria, Grillo o non Grillo. Ne ha sempre avuto per tutti e tutto.
Lo lasciai alle sue farneticazioni e continuai a fare la spesa, ma sto diventando allergica alle cattiverie gratuite e al disprezzo, soprattutto quando riguardano la mia persona e il mio lavoro: mai mi permetto battute ed ironie sui lavori altrui. Il limite di sopportazione in me è ampio, ma non infinito e, visto che dal signore in questione battute stupide sempre sul mio lavoro ne ho ricevute tante e non ho mai risposto per rispetto dell’anzianità e della figlia, stavolta decisi che era arrivato il momento di dargli una lezione. L’idea si fece strada spontanea e repentina e fu inesorabile.
Caricai il cestino della spesa di un bel pò di cose inutili e costose, dall’appretto al deodorante, dal detersivo per le tende ai formaggi più strambi e mi presentai alla cassa dove ad attendermi c’erano padre e figlia. Ero l’unica cliente e così chiesi, con tono dimesso, al tizio: – Ma davvero Grillo farà questo?
Gli diedi il LA per riprendere il discorso contro gli insegnanti, tutti mangiatari a tradimento. Si superò e come rideva e rideva!
–Mi preoccupa quello che sta dicendo: dobbiamo prepararci a tempi sempre più duri. Sa che le dico…
Presi un secondo cestino e iniziai a travasare roba dal primo che già avevo poggiato sul banchetto della cassa. Lasciai nel primo cestino le poche cose che realmente mi servivano e dissi al signore che ancora rideva:- Comincio subito a risparmiare, allora. Questi li pago; di quelle altre cose ne posso fare a meno e vado a rimetterle dove le ho prese.
-Non li vuole più?- chiese lui incerto.
-No, noi insegnanti dobbiamo risparmiare, giusto? Meno vestiti, meno viaggi, meno spesa, meno tutto.
La figlia, che è intelligentina, intervenne:- Comprendilo, è anziano…se proprio quella spesa non la vuoi più, la sistemo io che qua, come vedi, non c’è molto da fare.
-La lascio, sì- e poi mi rivolsi al padre che guardava perplesso quella roba che stavo lasciando -Un antico proverbio cinese dice “Non godere del problema altrui perché presto o tardi potrà essere il tuo problema”. Deve rendersi conto , signor R., che se impoverisco io, e le premesse ci sono tutte, impoverirà anche lei. Questione di tempo: siamo una catena. Ci pensi…
Poi pagai, salutai e uscii per respirare nell’aria carica di vento e di pioggia.
Antonio Tamburro – Ombrelli
Insolit@ ha detto:
Di sicuro una volta che sei uscita dal negozio gli hai dato di che pensare…e parlare! Non penso gli servirà, ma ogni tanto abbiamo pur bisogno di dire a noi stessi: “oHHHH!!!!”, sennò si scoppia! 🙂
PennelliRibelli ha detto:
Sei stata bravissima a rispondere al commerciante velenoso. Anch’io ho abbandonato vari negozi perché non mi piaceva il modo di fare dei proprietari. Ma voglio spezzare una lancia a favore dei negozianti. Pur consapevole che a fine mese i conti devono quadrare, e che specialmente in questo momento le persone fanno di tutto per risparmiare, tenete presente che :
1^ – I prezzi nei negozi sono più alti non perché il commerciante è ladro (opinione comune), ma perché i prezzi all’ingrosso non sono certo gli stessi per il commerciante e per la grande catena di distribuzione. Spesso il commerciante paga un prodotto di più di quanto lo vende la grande distribuzione.
2^- I piccoli negozi di paese sono una risorsa importantissima soprattutto per le persone di una certa età, abituate al rapporto di fiducia con il negoziante, e che si trovano spaesate in un grande negozio dove non riescono neanche a trovare quello che serve loro.
3^ – Se chiudessero tutti i piccoli negozianti i paesi diventerebbero dei dormitori, senza vita e con minore sicurezza sulle strade
4^- Spesso i piccoli negozianti si sentono presi in giro dai clienti che vanno da loro a fare la spesa solo quando fa loro comodo, spesso solo quando devono “segnare” (e prova a farlo al supermercato se ti riesce…) e spesso con la faccia tosta di chi magari ti porta a disossare un prosciutto comprato in offerta alla Coop. Non è facile stare al pubblico per un piccolo negoziante, soprattutto quando non riesce a recuperare neanche quello che spende di tasse (un piccolo negozio paga circa il 40% del’incasso in tasse, tanto perché si sappia).
5^- Se i piccoli negozianti chiudono, quando saremo anziani e senza macchina, chi ci porterà la spesa?
roberta ha detto:
@PennelliRibelli, la tua analisi è perfetta… però purtroppo gli utenti queste cose le vedono in modo diverso…
ili6 ha detto:
oh, ragazze, io non sopporto i centri commerciali e preferisco sempre il negozietto anche per l’aria di umanità che si respira. ma se l’aria diventa pesante, come nel caso del market che ho citato, sinceramente…
Concordo pienamente con Rossana e in ogni punto. Unica cosa che mi viene da aggiungere è che trattare col pubblico non è facile e alcuni dovrebbero fare dei corsi che gli insegnino come fare per non irritare continuamente anche il più fedele dei clienti.
Un sorriso ad entrambe, ciao.
cucinaincontroluce ha detto:
Oh ma che bella risposta….guarda, ti ringrazio di cuore!!! Io sono una “statale” (e già il termine dice tutto) che si fa pure un culo tanto (e scusami per il termine scurrile, ma qui ci sta tutto) e ne ho piene le scatole dei luoghi comuni sulla categoria! Potevo scegliere la libera professione e fare l’avvocato, ma l’idea di guadagnare vendendomi a chi forse è colpevole non mi piaceva e difendo i poveracci che hanno perso il lavoro e non possono pagare, fatico, studio, ho responsabilità… e il tutto per 1200 euro al mese (che qui al nord sono davvero pochini con il costo della vita che abbiamo), ma… ne vado fiera!!!!
Un bacio da una statale finta-fannullona!
domenica luise ha detto:
Ma come ringraziarti per questo capolavoro di racconto e di comportamento? Sei una meraviglia di intelligenza ironica. Bravissima.
sentimental ha detto:
Hai fatto Benissimo…La ruota se gira male, gira anche per tutti
Lieta sera
Sentimental
Alessandra Bianchi ha detto:
Sui prezzi sono d’accordo con Moyl2. Ad esempio, al Bennett la cancelleria costa di più che in una cartoleria. Le buste imbottite addirittura tre volte di più.
ili6 ha detto:
All’Ard le bibite e i detersivi di marca costano più che alla Coop. Mah…
Ciao, buona domenica 🙂
Alessandra Bianchi ha detto:
Sei stata fortissima!
Brava 😀
Un abbraccio.
moyl2@virgilio.it ha detto:
non sono mai stato convinto che all’ipermercato o nei grossi centri commerciali si risparmi. è solo una gigantesca esposizione di merce ammiccante dagli scaffali. merce scientemente disposta in modo tale da invogliare alla spesa. Vengono acquistati prodotti in sovrannumero, sia per il diverso numero dello stesso articolo sia per la quantità di ogni articolo, parecchi anche inutile. Voglio dire: è un’illusione pensare che si è risparmiato perchè abbiamo acquistato 24 cartoni di latte o 2 scatolette di tonno in offerta perchè sottraiamo risorse e ci priviamo magari di altri articoli che potrebbero realmente occorrerci.
per quanto concerne le critiche sul corpo insegnante dico che tutti i mestieri (i comportamenti) sono criticabili se non espletati con coscienza ed onestà.
e ora lasciatemi pregare (!!) per la salute del nano che è stato ricoverato in ospedale non perchè avesse due udienze di due processi una dietro l’altro ma si è ricoverato per un bruciore agli occhi. Unico essere umano di mia conoscenza. Intanto le sue condanne passano a due e gli anni di galera passano a 5.
e c’è ancora chi lo difende!
W l’Italia
ili6 ha detto:
Sì, il risparmio spesso è illusorio, ma…tanto per fare un esempio…nella bottega del tizio due pacchi di caffè costano 6.70, nella grande distribuzione 6.20 e periodicamente c’è l’offerta dello stesso identico caffè a 4.80 e in quel caso puoi anche decidere di acquistare doppia confezione. Io non sono una che insegue il risparmio ad ogni costo, nel senso che quasi mai riesco a seguire offerte, ribassi e promozioni, ma è arrivato il tempo di impegnarsi anche in questo.
Ho letto che gli è arrivata la visita fiscale…
e mica arriva solo alle maestre quando beccano l’influenza con febbre a 40! E che caspiterina!
😉
moyl2@virgilio.it ha detto:
bisognerebbe avere la fermezza di comprare solo ciò che serve, conosco gente che si segna quello da comprare su un foglietto e si attiene rigidamente a quello ma quando entri in un ipermercato e vedi tutta quella merce esposta ti sembra sempre che ti manchino un sacco di cose.
speriamo che il santo silvio passi una notte tranquilla…
ma com’è che non prende più il nome? strana piattaforma questa: mi dice: indirizzo e.mail non valido.
mah…
f.to
Albrecht
ili6 ha detto:
e non lo so, Albrecht, io non ho modificato nulla. E’ wp che in questi giorni sta modificando alcune pagine e la cosa mi scoccia perchè per raccapezzarmi impiego sempre un attimo di troppo. Ha ad es modificato una pagina che era molto utile, “I miei commenti”, rendendola inutile. Si pensa che le novità apportino sempre dei miglioramenti e invece…
Donatella ha detto:
BRAVA Marirò…era quello che ci voleva, non si può sempre stare zitte ed essere comprensive, soprattutto quando ci rendiamo conto che c’è chi si approfitta della nostra comprensione per rincarare la dose.
Ho ammirato la classe con la quale hai messo al suo posto questo cosiddetto “signore”, sicuramente è rimasto più scornato così che se ci avessi litigato :-).
Buon weekend e un abbraccio di cuore ♥
ili6 ha detto:
Litigare con questo tipo di persone non serve: tempo perso.
Buona domenica a te, ciao.
Diemme ha detto:
Meraviglioso!
(Appena posso torno a leggere i commenti, intanto buon week end a tutti!)
ili6 ha detto:
Grazie! sereno weekend anche a te, ciao.
laurin42 ha detto:
8MARZO2013
Mi piacciono le mimose. Il loro colore giallo dorato e luminoso è l’annuncio della primavera
Non mi piacciono le celebrazioni che accontentano la coscienza di chi di coscienza ne ha poca.
Mi piacciono le mimose. Il giallo dorato si accende al primo calore del sole di stagione.
Non mi piace che si divida l’umanità in categorie.
Mi piacciono le mimose. Spontaneamente offrono il loro profumo inebriante.
Non mi piace che si creino delle categorie incasellate per sempre in un luogo senza sfumature.
Mi piacciono le mimose. I fiori sono soffici, impalpabili eppure consistenti.
Non mi piace che si voglia ricordarmi chi sono e cosa faccio un giorno all’anno.
Mi piacciono le mimose.
Mi piacciono tutti i fiori e i loro colori, mi piace la natura che spontaneamente offre colori e profumi da sempre e per sempre.
Mi piace credere che l’umanità intera, pur con le sue diversità, cammini insieme in armonia
per costruire il futuro.
Ieri, oggi e domani.
Love L
ili6 ha detto:
Ma che bella! grazie 🙂
Anche a me piacciono gli alberi di mimosa: un trionfo di colori che non puoi non notare. Alberi forti, robusti, spontanei, ma dal fiore fragile se lo spezzi dalle sue radici. Un albero che somiglia tanto a noi donne.
Ciao Laurin, un abbraccio 🙂
popof1955 ha detto:
Mia madre aveva un modo di fare che detestavo, ma da lei i clienti tornavano sempre e volentieri: dava sempre ragione a tutti.:)
ili6 ha detto:
Tua madre faceva bene, ma non si tratta di dare ragione a tutti : è l’educazione e il rispetto che scarseggiano ormai sempre più.
E poi, sì: nessuno mi obbliga ad andare a spendere i miei soldi in un posto dove la merce costa quasi il doppio e dove l’aria è sempre pesante.
popof1955 ha detto:
e invece ti dico che vado più volentieri nei negozi dove la commessa mi sorride, dove il commerciante mi da informazioni, o semplicemente il pavimento è beige e non rosso ocra, insomma ho rivalutato mia madre, non per l’accondiscendenza, o semplicemente perché produrre reddito fa bene, ma per il fatto che produrre reddito, e farlo girare è indispensabile, qualsiasi forma assuma.
Siamo una società di vecchi brontoloni, che non vede la fortuna di essere arrivati vivi all’oggi e che fa i conti in tasca a chi passa 😉
fab ha detto:
prima comprenderemo che siamo tutti nella stessa barca e prima riusciremo a …remare verso riva..
ili6 ha detto:
Sante parole!
elisabettapendola ha detto:
è un piacere leggerti :*
ili6 ha detto:
Grazie!
benvenuta 🙂
luciabaciocchi ha detto:
Leggo con ritardo questo post, carissima Marirò, ma lo considero perfetto per questa Giornata Internazionale della donna. Nelle tue righe si legge la mancanza di rispetto quotidiano verso il lavoro femminile in tutti i campi, vivo giornalmente le difficoltà degli insegnanti da vari fronti, educativi ed economici. Sembra che il Governo si sia dimenticati della cultura e in particolar modo della scuola pubblica, ridotta con pochissimo personale e pochi mezzi, facendo fare salti mortali agli insegnanti, spero che la tua lezione sia servita a qualcosa, perché non è bene tollerare la maleducazione e lo sberleffo!!
Un pensiero alle donne tutte !! 🙂
Lucia
ili6 ha detto:
Grazie!
Un pensiero a tutte le donne e a tutti gli uomini che, giorno per giorno, con attenzione, onestà e passione svolgono il loro lavoro, pur nelle difficoltà e nelle preoccupazioni e nel rispetto di tutti.
Lilla ... ha detto:
Ahimè, temo che le tue parole ed il tuo comportamento lo abbiano fatto riflettere solo per pochi istanti: se si nasce tondi, non si muore quadrati … Però, una bella ‘ovalizzata’, gliel’hai data! A Roma si dice ‘quanno ce vo’, ce vo’ …’ 🙂 non sopporto la maleducazione e la strafottenza, soprattutto quando sono del tutto gratuite! Purtroppo, noto con stupore, che spesso, ad essere così, sono proprio le persone anziane … ed io avendo due genitori molto rispettosi del prossimo (pure ‘troppo’ direi!) non riesco a capacitarmene!
ili6 ha detto:
mah,
fanno sempre male la maleducazione e il sarcasmo gratuito.
vabbè…si va avanti
Un abbraccio ai tuoi genitori: il rispetto del prossimo è un punto fermo dell’esistenza da perseguire sempre!
lella ha detto:
Una bellissima risposta, complimenti! quanno ce vò ce vò…chissà, magari ci penserà la prossima volta prima di parlare male…serena giornata!
lella
ili6 ha detto:
Sono risposte che pesano e vorrei tanto evitarle. Ma hai ragione: ogni tanto ce vo’
🙂
roberta ha detto:
solo una parola… grande….
molti non hanno ancora capito che è tutta una catena… uno di questi è mio padre…
ili6 ha detto:
Non solo è una catena, ma ogni anello della catena ha la sua importanza e la sua dignità.
accantoalcamino ha detto:
Ben fatta, mi dispiace soltanto per la figlia che immagino quanti sacrifici faccia e quanto ami quel posto per rimanere ancora lì a subire quel “vecchiaccio” brontolone, cattivo e detrattore che è il babbo. Ho sempre pensato che la vecchiaia acuisca la cattiveria di chi, fino ad allora, ha covato invidia, rancore e livore. Brava MR e forza figlia del vecchiaccio (con rispetto parlando per i suoi coetanei estranei al fatto)
ili6 ha detto:
Spiace dirlo, ma se quel signore decidesse di godersi la pensione stando a casa e non a ciondolare e a sbeffeggiare chiunque entri nel market della figlia, le cose forse per la mia ex compagna di scuola andrebbero meglio.
accantoalcamino ha detto:
Scusami se ho scritto ili e non MR 😦
ili6 ha detto:
avevi scritto Liù ed ho sistemato 🙂
tranquilla, no problem. Un grande abbraccio, ciao
🙂
in fondo al cuore ha detto:
Brava Marirò, gli hai dato la risposta giusta, comunque riguardo Grillo non ha detto proprio delle eresie….uno dei suoi obiettivi(sempre se non ha cambiato idea) era quello di smantellare lo Stato e la Pubblica Amministrazione…..e quindi il pericolo di poter perdere il lavoro(sono statale anch’io) era reale. Al di là di questo la maleducazione non và mai accettata, come dico sempre, c’è il giusto modo per poter dire ogni cosa senza doverlo arricchire di astio e cattiveria gratuita!
Buona giornata Marirò! 🙂
ili6 ha detto:
Sicuramente, Silvia.
Il dipendente statale non è mai stato un lavoratore ricco, tutt’altro. Le ricchezze economiche sono state sempre di altre categorie di lavoratori: commercio, alcune professioni, politica e il privato. Tralasciamo il perchè…Noi statali nel nostro piccolo abbiamo comunque dato una mano all’economia generale. Se un giorno non saremo più nella condizione di poterlo fare, la società ci scuserà!
Bruno ha detto:
Ricordate Franti nel famoso libro “Cuore”? De Amicis lo descrive come un monello, un esempio da non imitare e, anzi, da scansare. Tutte le cattiverie venivano da lui. Da tenere lontano insomma. Sapientemente oppure per dimenticanza, il nostro Edmondo non sottolinea il fatto che il ragazzo magari soffrisse di una mancanza di famiglia, di educazione, di affetti. Si vede solo il suo lato cattivo senza approfondire perchè. A tutti noi che abbiamo letto “Cuore” questa figura ci è rimasta dentro così. Franti, agli antipodi di Derossi.
Per tornare al nostro caro salumiere quello che pare sia sfuggito a Maria Rosaria è che egli la crisi la sta già vivendo ancor prima che agli statali taglino stipendi e/o pensioni (la figlia dice infatti: …..la sistemo io che qua, come vedi, non c’è molto da fare). ll salumiere c’è già dentro chissà da quanto tempo e il suo sarcasmo (così come la cattiveria di Franti) potrebbe derivare (oggi) da questa situazione di disagio forse appena appena percettibile a chi ha la fortuna di avere uno stipendio sicuro.
Le mie parole non sono rivolte esclusivamente a Maria Rosaria in quanto nella mia stessa famiglia ho parenti che lavorano in aeronautica e altri lavori statali. Ebbene sentendoli parlare si ha la netta sensazione che vivano dentro una campana; protetti da quanto avviene all’esterno di essa ma contemporaneamente la stessa campana non permette loro di sentire nè di vedere cosa realmente accada al di fuori. Questa mia non è una critica nè uno sfogo ma una semplice constatazione che tutti possiamo verificare. Inoltre è vero anche il contrario dell’esempio addotto da Maria Rosaria e precisamente se chiudono tutte le attività commerciali chi paga gli stipendi ai dipendenti statali?
Vulgus veritatis pessimus interpres.
ili6 ha detto:
No, Bruno, il soggetto in questione è sempre stato così, anche nei tempi migliori e per lui di buona sorte. E’ la sua indole, la sua “particolarità” e ciò gli ha creato il vuoto attorno e da parecchio.
Tu pensi che noi statali viviamo in una campana di vetro e non ci rendiamo conto di ciò che accade fuori: sbagli. Sbagli perchè viviamo fuori e perchè lo Stato, questo Stato, da tempo non ci dà sicurezza nè ci dona rispetto o protezione, pur lavorando per esso. Lo stipendio? E’ mensile, sì, ma non è detto che oggi un impiegato statale riesca ad arrivare alla fine del mese se non stringe la cinghia come tantissimi altri lavoratori.I “diritti” sono svaniti e restano solo i doveri: tanti doveri, tante responsabilità, tante amarezze. Per il resto questa crisi, oltre a colpire tutti,statali compresi, sta accentuando una stupida guerra tra lavoratori che non porta a nulla, solo all’esasperazione collettiva. Se fossi un commerciante mi augurerei che i miei clienti (anche gli impiegati statali) non abbiano seri problemi economici altrimenti, specie se il mio commercio non investe un settore essenziale come quello alimentare, ad es, ma un settore più effimero, altrimenti i loro problemi saranno presto i miei. Invece oggi la sensazione è che si comincia a “godere” dei problemi altrui.
Proprio l’altro giorno ho captato alcuni discorsi non molto carini su un signore che cura un’azienda di trasporti e che fino ad un anno fa aveva 40 dipendenti. Vero che era un pò altezzoso, vero che esibiva le sue ricchezze, vero questo e quello, ma dava lavoro a 40 famiglie e spendeva nella società, producendo benessere altrui. Ora il crollo e i dipendenti da 40 in un anno si sono ridotti a 4 (quattro) e c’è chi dice che “finalmente la crisi è arrivata anche per lui, così ora si rende conto di cosa significa vivere “. Che bel modo di ragionare… Io non so “godere” di queste situazioni.
luciabaciocchi ha detto:
Dalla rubrica del Buongiorno di Massimo Gramellini, sulla Stampa di oggi, ecco cosa scrive una collega delle vittime di Perugia:
«Se siamo percepiti come poco trasparenti, autoreferenziali e arroganti, forse dovremmo cercare di cambiare, prima che un’ondata di risentimento cieco e indistinto cambi noi, travolgendo tutto». Il cambiamento, e sono parole che andrebbero recitate a memoria come le tabelline, «non arriverà dall’alto e nemmeno un grilleggiante deus ex machina lo potrà attuare, se non sarà la pubblica amministrazione a volerlo, trovando il coraggio di riempire di contenuti quanto sbandiera ma non attua, a cominciare dalla meritocrazia. Dobbiamo smetterla di sentirci “altro” dalla gente, magari anche un po’ superiori, per poi offenderci appena ci chiamano privilegiati».
Sempre grande stima e ammirazione a Bruno, questa volta un po’ meno d’accordo!
Un saluto
Lucia
liù ha detto:
Bravissima! ma non credo che perderà il brutto vizio di ridire su tutto,
e non solo perchè è vecchio ,ma perchè penso che sia
sempre stato così ,invidioso di tutto e tutti!
Ciao
liù
ili6 ha detto:
no, non cambierà: è sempre stato così e…o lo accetti o lo eviti. La seconda opzione è la migliore.
giusymar ha detto:
Purtroppo l’ignoranza è davvero una gran brutta bestia e non penso sia giusto lasciar correre e girarsi sempre dall’altra parte. Questa volta c’eri tu che sapevi difenderti e magari con questa lezione eviterà di buttare le sue cattiverie su qualcun altro che magari non avrebbe saputo come reagire e avrebbe incassato …
brava!
ili6 ha detto:
mah, non so. Di certo la pazienza ha un limite e l’ignoranza quando c’è, e spesso c’è, fa sempre danno.
lucetta ha detto:
Un applauso lunghissimo ed un bacione.
ili6 ha detto:
Grazie. Stavolta non ho saputo evitarlo e anche se può sembrare il mio un comportamento cattivo, in realtà è la somma delle tante battutacce ricevute nel tempo.
Ciao, un bacione anche a te.