Vicino casa mia c’è un  supermercato a conduzione familiare, uno dei pochissimi rimasti e sicuramente per il proprietario non è facile andare avanti. Competere coi prezzi e con le offerte della grande distribuzione è impossibile e, nonostante l’esercizio sia ben fornito di merce, la clientela è sempre meno e si riduce a pochi vicini che, come me, ogni tanto, vi si recano per comodità e per non uscire l’auto. A dire il vero ciò che spenderesti per il gasolio dell’auto sarebbe sempre meno dei rincari che la famiglia  applica sui prezzi dei prodotti.

Non è comunque solo per una questione di rincari che la gente frequenta pochissimo questo supermercato, ma anche per dichiarata antipatia verso il proprietario, oggi anziano, che ha il “dono” della battuta al veleno per tutti. Da sempre e su tutto. Questo suo fare sarcastico alla fine gli ha creato il vuoto attorno e inutilmente la figlia, mia ex compagna di scuola e che ha preso il posto dei genitori nella bottega alimentare, cerca di bloccarlo: lui continua imperterrito e non si salva nessuno. E lo trovi sempre lì.

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Antonio Tamburro – Esodo

Così ieri, costretta ad alimentare il frigo che piangeva e senza auto, sono andata nel market in questione e ho iniziato a mettere un po’ di cose essenziali nel cestino. Mentre mi aggiravo tra gli scaffali, il signore iniziò il suo show; l’argomento del giorno naturalmente erano i risultati elettorali e lui mi chiese che ne pensassi. Conoscendo il soggetto, restai vaga e lui cominciò l’affondo personalizzato:-Ora Grillo vi sistema a voi maestre e gente di scuola. Ora vi finisce tutto lo spasso e ci sarà da ridere!

Ed io:- Perché? Che spasso? Che farà Grillo?

-Vi abbasserà gli stipendi, manco il sabato e la domenica vi pagherà e non parliamo di tutte quelle vacanze che avete con lo stipendio! Ora vi divertirete!

Diceva così perché sa che sono un’insegnante, se fossi stata un poliziotto o un avvocato avrebbe sicuramente trovato altre battute contro la categoria, Grillo o non Grillo. Ne ha sempre avuto per tutti e tutto.

Lo lasciai alle sue farneticazioni e continuai a fare la spesa, ma  sto diventando allergica alle cattiverie gratuite e al disprezzo, soprattutto quando riguardano la mia persona e il mio lavoro:  mai mi permetto battute ed ironie sui lavori altrui. Il limite di sopportazione in me è ampio, ma non infinito e, visto che dal signore in questione battute stupide sempre sul mio lavoro ne ho ricevute tante e non ho mai risposto per rispetto dell’anzianità e della figlia, stavolta decisi che era arrivato il momento di dargli una lezione. L’idea si fece strada spontanea e repentina  e fu inesorabile.

Caricai il cestino della spesa di un bel pò di cose inutili e costose, dall’appretto al deodorante, dal detersivo per le tende ai formaggi più strambi e mi presentai alla cassa dove ad attendermi c’erano padre e figlia. Ero l’unica cliente e così chiesi, con tono dimesso, al tizio: – Ma davvero Grillo farà questo?

Gli diedi il LA per riprendere il discorso contro gli insegnanti, tutti  mangiatari a tradimento. Si superò e come rideva e rideva!

 –Mi preoccupa quello che sta dicendo: dobbiamo prepararci a tempi sempre più duri. Sa che le dico…

Presi un secondo cestino e iniziai a travasare roba dal primo che già avevo poggiato sul banchetto della cassa. Lasciai nel primo cestino le poche cose che realmente mi servivano e dissi al signore che ancora rideva:- Comincio subito a risparmiare, allora. Questi li pago; di quelle altre cose ne posso fare a meno  e vado a rimetterle dove le ho prese.

-Non li vuole più?- chiese lui incerto.

-No, noi insegnanti dobbiamo risparmiare, giusto? Meno vestiti, meno viaggi, meno spesa, meno tutto.

La figlia, che è intelligentina, intervenne:- Comprendilo, è anziano…se proprio quella spesa non la vuoi più, la sistemo io che qua, come vedi, non c’è molto da fare.

-La lascio, sì- e poi mi rivolsi al padre che guardava perplesso quella roba che stavo lasciando -Un antico proverbio cinese dice “Non godere del problema altrui perché presto o tardi potrà essere il tuo problema”. Deve rendersi conto , signor R.,  che se  impoverisco io, e le premesse ci sono tutte,  impoverirà anche lei. Questione di tempo: siamo una catena. Ci pensi…

Poi pagai, salutai e uscii per respirare nell’aria carica di vento e di pioggia.

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Antonio Tamburro – Ombrelli