Sarei già morta. Sì, sarei già morta e sepolta da due anni per folgorazione: folgorata all’istante da una poveretta a sua volta folgorata dal pannello elettrico della mia scuola.
Perché io, pur sapendo di non doverlo fare, nella concitazione di quel momento l’ho toccata a mani nude per soccorrerla e il pezzo di legno che un ingegnere della Protezione Civile aveva messo lì vicino, non l’ho né cercato e né visto. E così una mia collega ha dovuto rianimare me con scarsi risultati, me che dovevo rianimare l’altra che nel frattempo è deceduta e mettermi in barella al centro del cortile della scuola col lenzuolo sulla faccia. Che disastro! Che figura, soprattutto!
Non so dirvi quanti corsi, esercitazioni e prove di evacuazione per sisma e di primissimo soccorso abbiamo fatto a scuola in questi ultimi dieci anni. Tantissimi. E nonostante tutto, sarei già morta da due anni per il banale errore di un attimo.
Questo non significa che le esercitazioni non servono, anzi, servono tantissimo e penso che, se dovesse capitare realmente, non morirei per catena di folgorazione perché quel mio errore in quella prova che simulava parecchi feriti all’interno dell’edificio, non lo scorderò più. Mercoledì avremo l’ultima simulazione di evacuazione dell’anno scolastico e dobbiamo impegnarci tutti per migliorare perché ai responsabili della Protezione Civile non sono piaciuti i tempi dell’ultima esercitazione: 2 minuti per evacuare 780 persone. Dobbiamo scendere sotto il minuto e mezzo!
Sappiamo tutto in teoria e sappiamo già che la realtà sarebbe diversa, molto diversa, ma sicuramente meglio condizionata da una pratica già posseduta.
Quello che in questi terribili giorni stanno vivendo le popolazioni emiliane è angosciante e purtroppo sono scene viste e riviste. Non tolgono nulla alla drammaticità degli eventi odierni, ma la rabbia per l’evitabile serpeggia sempre più. Non voglio discutere dei parametri di costruzione di case e fabbriche, anche se molti ingegneri e costruttori li spedirei dritti in galera, e lascio il compito a persone competenti in materia, ma vorrei riflettere un attimo su quanto tutti sappiamo e che invece continuiamo ad ignorare.
L’intero territorio italiano è ad alto rischio sismico. Lo sappiamo. Sappiamo che ‘Italia è situata nella zona di collisione tra le placche Africana ed Eurasiatica, e questo fatto comporta un elevato rischio tellurico.
Sappiamo(?)inoltre, e lo stiamo leggendo in ogni dove (!) , che sta per arrivare (scongiuri, tocco ferro, aglio e corni rossi) un forte terremoto al sud Italia (necessariamente forte e disastroso?). Non sappiamo quando (entro 2 anni ?), non sappiamo dove (e capirai se te lo dicessero chiaro e tondo almeno una volta!), ma sappiamo che arriverà( sight).
Come dire, vista l’alta e comprovata sismicità del sud Italia, che a novembre pioverà!
Ma stavolta che ben venga la strategia del terrore se potrà servire a sviluppare maggiori consapevolezze e assunzioni di responsabilità. Altrimenti diventa solo roba da discarica.
Le consapevolezze devono essere assunte in primis dal Governo e dalle varie Amministrazioni con adeguamenti e leggi ferree di costruzione su tutto il territorio nazionale e poi anche da noi semplici cittadini per mettere in atto situazioni che hanno, intanto, un primo ed unico obiettivo: salvarsi la vita. Il resto verrà dopo.
Alcune azioni, spesso semplici, potrebbero costituire la nostra salvezza, ovunque ci troveremo nel temuto momento x: norme, regole e consigli che la Protezione Civile ripete e diffonde da decenni.
Leggi, leggi anche se già sai, leggi e adoperati. E’ importante!
PRIMA del terremoto
- Guardati attorno, sia sul luogo di lavoro che nei luoghi di vita (casa, quartiere, locali maggiormente frequentati) e memorizza con esattezza la situazione dell’edificio e tutti i suoi punti forti e deboli. Individuare in casa i muri portanti e gli angoli forti dove ripararti nei primi 10 secondi dalla scossa è fondamentale, così come importante può essere possedere un tavolo robusto sotto cui ripararti. Anche il letto è un buon rifugio ed è essenziale che sotto non ci stiano cassetti, valigie, contenitori.
-
Focalizza e memorizza le varie uscite di sicurezza del luogo di lavoro e PRETENDI dal datore che almeno tre volte l’anno si facciano le simulazioni di evacuazione, anche se la tua zona è classificata a basso rischio sismico.
- Allontana tutto ciò che sta sulla parete del letto e, se ci tieni ad avere un capezzale, assicuralo con un gancio chiuso. Idem dovrebbe essere per i quadri appesi in casa, piatti, scudi, lance e varie. Mai tenere scaffali alti con libri, sculture, oggetti pesanti attorno alle pareti del letto, delle scrivanie o dei divani. Evita letti a castello, librerie e mobili alti aperti e non fissati al muro. Fissa con del nastro biadesivo o a strappo apparecchi elettronici, schermi tv e pc, oggetti pesanti. Non caricare le stanze di mobili e mobiletti e lascia ampi spazi liberi. Tieni le porte interne della casa sempre aperte.
- Importante è conoscere il piano della Protezione Civile del tuo Comune (tutti i Comuni italiani devono averlo) e prendi visione del punto di raccolta per la popolazione e l’area degli insediamenti di emergenza.
- Tieni in casa una valigetta di pronto soccorso con anche una torcia e una radio a pile e assicurati che tutti sappiano dove si trova. Assicurati anche che tutti sappiano dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas e acqua e l’interruttore generale della luce.
DURANTE il terremoto
- Riparati sotto il tavolo o negli angoli dei muri portanti della casa ed aspetta 10 secondi. NON fuggire usando le scale e non usare l’ascensore.
DOPO il terremoto
- Se non ci sono grossi danni in casa, chiudi gas e luce, prendi la valigetta, esci con prudenza e vai nel punto di raccolta a te assegnato, camminando al centro della strada. Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.
- Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Evita di usare il telefono e l’automobile. Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e non cercare di muovere persone ferite gravemente.
Pur nel dramma, ecco la vita. La vita che guarda la tragedia, ma che è pronta a ripartire.Anche con la solidarietà di tutti gli italiani. FORZA EMILIA!
Pingback: Le grandi paure | Marirò
Grazie Marirò, mi è stato utile leggere…penso che la difficoltà più grande sia non agire d’istinto, presi dal panico…è proprio in quel caso che si commettono errori anche fatali…e ahimè mi rendo conto con qualche brivido che la maggior parte delle palazzine della mia zona ( compresa la mia ) si sbriciolerebbero in caso di terremoto 😦
In ogni caso pregare resta sempre la soluzione più affidabile…
Un bacione grande grande e speriamo bene
Consigli eccellenti, tanto più che abito in Sicilia e il terremoto posso aspettarlo da un momento all’altro. Il tavolo della mia cucina è molto solido, sarà una nicchia ideale. Il mio papà ci diceva sempre di metterci sotto le porte di casa. E speriamo bene per tutti: grazie della chiarezza.
Ti ringrazio Marirò, per questo interessantissimo Post! Noi del Nord…viviamo da perfetti incoscienti. Questi Tuoi consigli, mi aiuteranno sicuramente.
Buona notte!
Nives
prezioso il tuo post ma nella realtà poi io che farei ? se di giorno non lo so se si verifica di notte continurei a dormire come già fatto nelle remote scosse di terremoto avvenute dalle mie parti.Qui in Ascoli piceno abbiamo Sant’ Emidio protettore del terrremoto e Santo Patrono ciao Marirò buona seratta e speriamo che le previsoni sul catastrofico sisma non siano vere.
io credo che in caso di terremoto la cosa migliore sia sperare di trovarsi da qualche altra parte perchè presi dal panico non ci si ricorda più di nulla. I nostri terremoti non è che siano poi così devastanti, fanno danno perchè gli immobili sono costruiti male. In effetti dopo due settimane di scossa per fortuna in Emilia le vittime sono meno di 20. Se fosse successo da qualche altra parte invece…
le vittime sono 25 e potevano, e dovevano essere al massimo 5 se i capannoni avessero retto, se non ci fosse stata l’impazienza incontrollata o costretta dallo spettro del licenziamento a rientrare al lavoro sotto tetti fragili come la carta velina ma micidiali se ti sfiorano la testa. Ora esce fuori addirittura l’assunzione di deresponsabilità per eventuali crolli nelle aziende! e se non firmi, ti licenzieranno? Che bello!!Questa sì che è una trovata geniale! Da galera!
Un terremoto di questa magnitudo in Giappone avrebbe forse fatto cadere due cartelloni pubblicitari e nulla più. Perchè da noi invece si deve arrivare ai morti e alle distruzioni di interi paesi che costeranno a tutti milioni e milioni di soldi? E spesso invano?
Non si possono ricostruire le città fortemente ferite, non ce la facciamo, nonostante la dichiarata fattività degli emiliani: L’Aquila insegna. E non ditemi che gli abruzzesi sono popolazioni addormentate..
25 , 20, 15 o 1 che cambia? Molta colpa ce l’hanno i signori geologi che hanno sempre escluso la sismicità dei ,territori padani e la loro supponenza non ha limite dal momento in cui appena ieri mattina molti di loro hanno dichiarato che il sisma si sta spostando ad ovest e invece, guarda un po’? il sisma si è preso burla di loro e invece si è diretto a Ravenna che,fino a prova contraria, si trova in Romagna, a est dell’Emilia. La verità è che in molti casi, a partire dalla medicina, si ragiona per statistica, per modelli matematici. Meglio sarebbe tacere ed aprire bene gli occhi. Ora si sono decisi a costruire con criteri antisismici ma le costruzioni di 300-400 anni fa non si possono trasformare. I capannoni sono crollati perchè invece di tenere vincolata rigidamente la struttura consentendole un minimo di facoltà di oscillare in caso di scossa, erano formati da elementi solo appoggiati.Tanto, avranno pensato i costruttori, questa è zona non sismica, non crolleranno mai. Non me la sento di dare loro tutti i torti. la cosa peggiore è che con le salme ancora da estrarre la prima cosa che ha pensato il governo è stata quella aumentare subito il prezzo della benzina e annunciare a chiare lettere che possiamo scordarci una diminuzione delle tasse. Certe volte la tempestività di chi ci governa è stupefacente…questa gente non è capace dopo 6 mesi di fare una media aritmetica (che si impara in quarta elementare,credo) degli stipendi dei parlamentari europei per abbassare i loro ma quando si tratta di aumentare le tasse…
ho visto un video sul terremoto e su cosa fare e non ..quando c’e’ stata una scossa vicino ad alessandria anni fa mi sono buttata a terra in mezzo al campo…ricordo che mio nonno mi diceva di fare cosi’…tutte situazioni lievi ma io credo che nessuno possa dirsi sicuro che mai accadra’…un abbraccio cara!!!
se ci trovassimo in un campo saremmo sicuramente già salvi.
Anche mio nonno mi consigliava di buttarmi a terra in mezzo al campo, lontana dagli alberi, ma in caso di violentissimo temporale con tuoni e fulmini.
speriamo rimanga tutto molto teorico…
Ciao Ili … Capito qui per la prima volta e trovo un post interessantissimo …
Niente si può contro la forza della natura, questo è fuor di dubbio … Così come niente si può contro l’imprevedibilità della mente umana in caso di pericolo … Però, avere un minimo di ‘preparazione’ sulla teoria, può rivelarsi utile e, forse, perchè no, anche vitale!!
In ufficio da me, almeno una volta l’anno, fanno le prove di evacuazione dall’edificio in caso di necessità … Un paio di giorni prima ci arriva una mail per comunicarci che ‘il giorno X alle ore Y ci sarà l’esercitazione’
(scusa è partito il commento) …
Dicevo, il fatto di essere informati, sicuramente fa si che al primo suono della sirena il 90% esclami: “uffa!! Proprio adesso??? Vabbè, finisco questa tabella e scendo” oppure: “ti porti la borsa??? Posso metterci le sigarette?” … Insomma, nessuno si scapicolla passando sopra al collega e nessuno tenta di buttarsi dalla finestra … Sappiamo che “è finzione” … Però, il fatto che nessuno prende l’ascensore … È già indice che, nonostante la finzione, qualcosa lo abbiamo percepito!!
Quanto sopra vale per le esercitazioni antincendio … Nessuno ci ha mai fatto fare quelle antisismiche … Spero di non averne mai bisogno!! 🙂
Ciao Lilla, lieta di averti qui 🙂
Di prove antincendio ne abbiamo fatta una sola: come se gli incendi non dovessero mai appartenerci….Diciamo, però, che le prove sono simili e speriamo davvero che MAI ne avremo realmente di bisogno sia dell’uno che dell’altro.
Grazie a te per accogliermi!! 🙂 Concordo … Speriamo veramente di non dover mai mettere in pratica quanto tentano di insegnarci con la teoria!!
Ciao a tutti 🙂
torno dal mare un pò arrostita: splendida giornata di sole e mare calmo e pulitissimo. Ho fatto anche il bagno: un abbraccio di gelo!
Grazie per i commenti.
Premesso che ho il terrore delle scosse sismiche e che avverto anche le più lievi, premesso che so di avere reazioni particolarmente incontrollate (racconterei uno o due episodi che mi sono capitati durante i terremoti etnei…del tipo Le Comiche…ma non mi sembra questo il momento), sono convinta dell’importanza basilare della prevenzione (edilizia in particolare) e dell’informazione. Cerco innanzitutto di educare me stessa al controllo e di trasferire poi agli alunni che, ormai, affrontano le prove con serenità e consapevolezza. So che la realtà sarebbe tutt’altro, ma non si può vivere con appiccicate queste paure ancestrali. Nel tempo ho adeguato e sistemato parecchie cose in casa, seguendo i consigli della Protezione Civile che in questo post in parte ho riportato. A scuola altrettanto: la disposizione dei banchi, ad esempio, è determinata dalle linee di fuga e non dall’esposizione solare o dall’altezza degli alunni e guai a lasciare fuori posto una sedia :rischi la sanzione disciplinare scritta.
Non possiamo ignorare, non possiamo solo sperare che non accada, ma anche agire, soprattutto noi che viviamo in zone ad altissimo rischio. Piccole cose, lo so, ma potrebbero essere fondamentali per la salvezza.
Tre anni fa la mia e tutte le scuole pedemontane furono allertate per due intere settimane per rischio tellurico di origine vulcanica e le previsioni erano talmente allarmanti che dirigenti della Regione Sicilia arrivarono a consigliare ai capi di istituto di svolgere lezioni all’aperto. Non accadde nulla, fortunatamente, ma si visse senza chiudere occhio per parecchie notti.
Sensazioni che non si possono descrivere a parole così come quelle che provo guardando le immagini che arrivano dall’Emilia.
Cara Maestra, chi meglio di te poteva fare questa lezione…Vivo da sempre in una zona sismica, l’Umbria è stata interessata molte volte dal sisma, quello del 1967 l’ho vissuto in prima persona, la paura ti paralizza, non ti fa connettere, tutte le avvertenze si annullano, si va nel pallone!! Ricordo le mie amiche insegnati nei giorni delle scosse che ripetutamente facevo prove di evacuazione in diretta…non è mai successo nulla, sicuramente grande lezione di vita per gli alunni e non solo.
Il sindaco del mio paese, Montefalco, alla prima scossa fece mettere in sicurezza l’Abside del museo di San Francesco, salvando pregevoli affreschi di Benozzo Gozzoli, meglio prevenire che riparare…
Buon fine anno scolastico 😛
Un post molto bello ,utilissimo,molto dettagliato anche se mi ha fatto rabbrividire.SI io quando vivevo a Milano ero perfettamente sicura di trovarmi in un zona antisismica..,la pianura padana ..QUI in Grecia mio genero ha fatto costruire la casa con sistemi antisismici,nn siamo certo in zona tranquilla .Da questo post chiarissimo ,ho imparato molte cose ,grazie ,la fatalita’ e’ sempre alle porte.
Io so solo che appena sento la terra tremare il mio corpo si paralizza all’istante e resto come una statua di sale! Quando successe nel ’90 ci vollero le urla di mia figlia che mi chiamava per smuovermi sennò ero bloccata come un baccalà!
Un caro abbraccio Marirò ,buona domenica 🙂
liù
Ciao Marirò, è terribile tutto questo. Io vivo in Calabria ed ho un paura matta per quello che prevedono…
Che Dio ci aiuti ed aiuti le popolazioni dell’Emilia…
Un abbraccio e grazie mille per questo post davvero molto utile…
Buona serata… 🙂
Rientro ora, ho solo dato un sguardo, torno e mi soffermo, hai scritto benissimo, tutti dovremmo leggere e rileggere, a dopo! Ora penso alla cena!
Ciaoooo
Lucia
Parecchie città del sud sono già costruite con sistemi antisismici eccellenti, vista la riconosciuta sismicità. Il rischio maggiore è qui al nord, non solo non si è mai fatta una prova di evacuazione in simulazione sismica (solo incendio), ma le case son costruite con ferri lisci e le armature sono molto meno consistenti. I cordoli armati nei muri non portanti non esistono. Le saldature sono la metà. Ci dovesse essere una scossa in una zona ad alta densità abitativa meglio restarci secchi, la sopravvivenza del dopo sarebbe un inferno.
no
la vita che prosegue non è mai un inferno: può sembrarlo in certi iniziali frangenti, ma le matasse ingarbugliate si possono anche dipanare. Sempre.
Mio marito, guardando in tv i capannoni delle fabbriche emiliane venuti giù, ha sussultato. Ne sta costruendo alcuni in questo periodo: costi parecchio elevati, ma criteri antisismici tali da resistere perfettamente ad un grado tellurico più elevato di quello di queste settimane in Emilia. Non è un suo pregio lavorativo: è una legge di costruzione che al sud applichiamo da tempo. Nonostante tutto …incrociamo le dita.
Difatti quando parlavo di punti di saldatura mi riferivo a quello. Un conto è costruire in zone di 1° grado un altro in quelle di 3°. E’ come la differenza tra un ponte ferroviario e uno automobilistico e poi non è che i costi siano molto più alti, considerando che una casa in c.a. a Messina o Catania ha un costo inferiore a una in cartongesso a Milano o Bergamo.
Paolooooo, non mi trovi d’accordo, la vita continua malgrado tutto…A volte il terremoto è una mamma caduta dal cielo, se sapessi!!!
Ciaooo
un post molto utile spesso le cose non si conoscono e nel momento di pericolo non si sà comportarsi nel modo giusto. Certo che hai avuto un esperienza terribile ma a volte il destino decide per noi. e anche se conosci i comportamenti da usare in quell’attimo di pericolo un semplice cambiamento te li rende vani.. Resta comunque importante la conoscenza che spesso può salvare la vita Ciao Maria Grazia ti auguro una buona domenica
è importantissima la conoscenza e anche l’organizzazione del territorio in caso di terremoto. Noi siciliani etnei siamo costretti dalla situazione a sapere. Poi saranno anche il buon Dio , il destino , la fatalità …a decidere gli eventi, ma intanto noi non possiamo solo sperare, ma anche e soprattutto agire.