Qualche tempo fa mi é capitato di leggere una frase che diceva: "La paura frega metà della nostra vita".Ricordo di essere rimasta in silenzio per parecchi minuti, come in conteplazione. Dentro di me l\’improvvisa realizzazione di una verità che mi meravigliava per la sua semplicità e mi sconvolgeva. Quante cose avevo laciato lungo la strada per paura di non essere all\’altezza, per il timore di essere giudicata… Gioie e sorrisi mancati, emozioni morte sul nascere… Siamo vittime di noi stessi, delle innumerevoli fragilità e delle insicurezze nelle quali, spesso, é fin troppo fragile crogiolarsi. Quella frase mi torna in mente spesso e oggi ho meno paura di una volta. Cambiare radicalmente approccio é difficile, ma mutare lentamente é possibile.Della gelosia so poco e non vorrei mai esprimere considerazioni banali che potrebbero offendere chi l\’ha vissuta davvero. So per certo che si tratta di un sentimento distruttivo per se stessi e verso chi ne é l\’oggetto. Credo che sia il frutto di una profonda insicurezza e che il tentativo di controllare la vita di un altro sia il vano tentativo di colmarla. Le crepe che si formano in un rapporto sono profonde e i silenzi prolungati possono non lasciare margine di recupero. Certo é che non si può perdere ciò che non si é mai avuto, soprattutto quando si parla di amore incondizionato.Un sorriso.
La paura paralizza. Tutto diventa più difficile, sia sopportare il silenzio come pure parlarne.Hopper…ho visto alcune sue opere al Moma di New York. Difficile da dimenticare…così intenso.
sai maria,credo che poi in fondo si perda solo quello che ci andava di perdere,tutto quello che abbiamo salvato e tenuto forse vale ,quell\’unica perdita,che ci sembrava troppo importante ,per non poterla perdere,anche le rose per esempio sono belle,ma la loro bellezza dura un giorno,in quel giorno è concentrato tutto di loro,non è importante tenere per sempre,tutto,per sempre.a volte perdere cose fa bene.———————-kiss
Mah, non so , so che si soffre da entrambe le parti e la sofferenza si acuisce quando sai con assoluta certezza che è tutto immotivato, senza nessuna base o circostanza. E, per assurdo che possa sembrare, vorresti anche aiutare l\’altro, il geloso, ma spesso non sai come fare.Ha ragione Quella: è proprio una brutta bestia.
Di là …. del bene e del male, Marirò? Di quello che si riceve e di quello che "si butta là" che tu abbia fatto ….. senza averlo capito/saputo, e senza aver potuto fare quello che "sembrava giusto" e forse lo era? ….. Se decidi di renderti partecipe delle "sofferenze" altrui, certi meccanismi ti ingabbiano molto più di un semplice sentimento ….. Buona serata!
<<Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l\’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri>> Barthes, Roland non so se questa famosa frase è vera del tutto, in buona parte lo è perchè me ne accorgo, ma io sto dall\’altra parte e so perfettamente come si sta di là: peggio.Un abbraccio a tutti, il lavoro chiamaciao
sono tante le persone che perdiamo anche se vorremmo tenerle accanto ,la gelosia ti acceca e tu fai tutte le cose che non vorresti mai fare,come se per esorcizzare l\’abbandono tu volessi mostrare il peggio di te………e invece è solo sofferenza……..
C\’è sempre un punto, diverso per ognuno di noi, quando il dolore supera il limite di sopportazione. Chi compie delle scelte vuol dire che lo ha raggiunto; chi continua a sopportare vuol dire che deve ancora arrivare al suo massimo oppure vuole ricevere, a posteriori, la palma dei martiri.
e un giorno aprendo la gabbietta dorata si è accorto che non c\’ero più.in realtà non c\’ero più da tanto tempo, non volavo, non cantavo, le ali rattrappite, la voce ormai atona ma questo non aveva importanza, quasi non se ne accorgeva, ciò che contava era che fossi lì, che la mattina alzandosi e buttando l\’occhio intravvedesse la mia figura e lo stesso la sera, prima di dormire il sonno dei giusti.invano cercai di spiegargli che le persone non si ingabbiano, che le persone restano e che scelgono ogni giorno ma in libertà, che nulla avrebbe sottratto lui il lasciarmi libera, arrivai a credere che il "sopportare" dovesse essere il mio gesto d\’amore. poi un giorno capii che non era così.
I destini sono legati anche alla loro espressione ed alla loro "dimensione", e se riusciamo a capacitarci che possono modificarsi, possiamo assaporare forse meglio cose e persone che vivono con noi, la nostra vita, per qualsiasi tempo!!! Ti abbraccio con affetto, Marirò! à_à
idem Betta…avevo anche pensato di cancellare questo postsoffro solo a vederlolo lascio per il rispetto di voi che avete lasciato un commentociao a tutti
già , la paura è una bastarda si veste in mille modi e ci porta a passo nei meandri del cervello e del cuore …ma è anche un ottimo insegnante e un medico che salva la vita….un pò come i veleniche trovano gli antidoti nelle loro stesse sostanze…..Lei, la grande signora ti accompagna proprio lì dove temi di andare …dice che lo fa per farti guarire l\’anima …chissà se ci si può fidare di lei …..http://www.youtube.com/watch?v=j6JoVJgMPOU
La gelosia è una brutta bestia, sotto ogni forma….Non esiste la sana gelosia, esiste il rispetto per il prossimo…che sia il proprio compagno o i figli o un amico.Anche io ho un servizio da caffè del 1935 regalatomi dalla mia bisnonna :-)Non lo uso spesso ma si, lo uso….allontana la tristezza e fa volare la mente 🙂
la penso come bisbetica, esattamente, e io ho imparato ad usare tutte le cose belle sempre, per me, per noi,invece di tenerle chiuse nella credenza, a chi le lascio? me le voglio godere e fare vivere, specialmente se mi sono care perche\’donate da qualcuno,e se si rompono nonostante la mia attenzione:Amen!
usa quei bicchieri maria rosaria, falli vivere col vino e le risate, rendili opachi dai lavaggi in lavastoviglie e quando si romperanno uno ad uno sorriderai per il piacere di averli fatti tuoiè chiaro che tutto questo è una metafora: giocarsela sempre, sino all\’ultimo, solo così ci sarà l\’essenza e il senso
la paura che blocca la possibilità di vivere e far vivere…hai tanto timore di perdere una persona, sei tanto insicuro/ra di te stesso/ssa, che cominci a proteggere, a soffocare, a stendere catene, a togliere aria…e non ti rendi conto che potresti perderla proprio e solo per questo: si chiama gelosia.
bè, sì, la paura blocca la possibilità di vivere…certa paura è salutare perchè ci preserva da pericoli reali, altra diventa un "pre-occuparsi" che ci paralizza di fronte alla possibilità di vivere certe situazioni…nessuno è immune da ciò…non solo cose più o meno preziose (il mio thermos per il tè caldo…mai usato…)ma, soprattutto, relazioni con altri…magari anche relazioni con se stessi, soprattutto…
come non darvi ragione…Betta mi ha fatto pensare ai miei bicchieri di cristallo che, per timore di romperli, tengo chiusi in un armadietto. Li ho usati solo due volte in quasi 30 anni. La seconda volta, mentre li lavavo con mille attenzioni, uno è scivolato dalle mie mani, frantumandosi.E\’ finito, con mio dispiacere, nella campana della raccolta vetro. A volte mi chiedo se quel bicchiere sia stato riciclato in altre forme, altre vite, e magari adesso ha trovato miglior esistenza e miglior utilizzo rispetto ai suoi fratelli chiusi al buio e resi opachi dal non uso per paura di perderli.Ok, vaneggio al limite della neuro :-))
hopper ed una citazione così… come rinunciare? :-)la paura, in qualunque sua forma, ci impedisce la vita, l\’emozione, la spontaneità e questo ci fa perdere sempre e comunquenon so perchè ma penso a quel mio vecchio servizio di piatti lasciatomi da nonna e suo dono di nozze. porcellana del 1935, fiori e dorature preziose. mia madre mi raccomanda ogni volta: "non lo usare, si potrebbe rovinare" ed io invece lo utilizzo ad ogni festa che lo giustifichi perchè non importa che se ne possa rompere un pezzo, importa che questo servizio che amo sia tra le mie mane e tra le mie cose e tra le persone a cui voglio bene e quindi sia vivo e vissuto. e così non lo perderò mai, neppure quando sarà in frantumi o le decorazioni del tutto sbiadite.
Simona ha detto:
Qualche tempo fa mi é capitato di leggere una frase che diceva: "La paura frega metà della nostra vita".Ricordo di essere rimasta in silenzio per parecchi minuti, come in conteplazione. Dentro di me l\’improvvisa realizzazione di una verità che mi meravigliava per la sua semplicità e mi sconvolgeva. Quante cose avevo laciato lungo la strada per paura di non essere all\’altezza, per il timore di essere giudicata… Gioie e sorrisi mancati, emozioni morte sul nascere… Siamo vittime di noi stessi, delle innumerevoli fragilità e delle insicurezze nelle quali, spesso, é fin troppo fragile crogiolarsi. Quella frase mi torna in mente spesso e oggi ho meno paura di una volta. Cambiare radicalmente approccio é difficile, ma mutare lentamente é possibile.Della gelosia so poco e non vorrei mai esprimere considerazioni banali che potrebbero offendere chi l\’ha vissuta davvero. So per certo che si tratta di un sentimento distruttivo per se stessi e verso chi ne é l\’oggetto. Credo che sia il frutto di una profonda insicurezza e che il tentativo di controllare la vita di un altro sia il vano tentativo di colmarla. Le crepe che si formano in un rapporto sono profonde e i silenzi prolungati possono non lasciare margine di recupero. Certo é che non si può perdere ciò che non si é mai avuto, soprattutto quando si parla di amore incondizionato.Un sorriso.
Giusy ha detto:
La paura paralizza. Tutto diventa più difficile, sia sopportare il silenzio come pure parlarne.Hopper…ho visto alcune sue opere al Moma di New York. Difficile da dimenticare…così intenso.
Amelie ha detto:
sai maria,credo che poi in fondo si perda solo quello che ci andava di perdere,tutto quello che abbiamo salvato e tenuto forse vale ,quell\’unica perdita,che ci sembrava troppo importante ,per non poterla perdere,anche le rose per esempio sono belle,ma la loro bellezza dura un giorno,in quel giorno è concentrato tutto di loro,non è importante tenere per sempre,tutto,per sempre.a volte perdere cose fa bene.———————-kiss
maria ha detto:
Mah, non so , so che si soffre da entrambe le parti e la sofferenza si acuisce quando sai con assoluta certezza che è tutto immotivato, senza nessuna base o circostanza. E, per assurdo che possa sembrare, vorresti anche aiutare l\’altro, il geloso, ma spesso non sai come fare.Ha ragione Quella: è proprio una brutta bestia.
pilù ha detto:
Di là …. del bene e del male, Marirò? Di quello che si riceve e di quello che "si butta là" che tu abbia fatto ….. senza averlo capito/saputo, e senza aver potuto fare quello che "sembrava giusto" e forse lo era? ….. Se decidi di renderti partecipe delle "sofferenze" altrui, certi meccanismi ti ingabbiano molto più di un semplice sentimento ….. Buona serata!
maria ha detto:
<<Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l\’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri>> Barthes, Roland non so se questa famosa frase è vera del tutto, in buona parte lo è perchè me ne accorgo, ma io sto dall\’altra parte e so perfettamente come si sta di là: peggio.Un abbraccio a tutti, il lavoro chiamaciao
maria teresa ha detto:
sono tante le persone che perdiamo anche se vorremmo tenerle accanto ,la gelosia ti acceca e tu fai tutte le cose che non vorresti mai fare,come se per esorcizzare l\’abbandono tu volessi mostrare il peggio di te………e invece è solo sofferenza……..
Deepsky ha detto:
C\’è sempre un punto, diverso per ognuno di noi, quando il dolore supera il limite di sopportazione. Chi compie delle scelte vuol dire che lo ha raggiunto; chi continua a sopportare vuol dire che deve ancora arrivare al suo massimo oppure vuole ricevere, a posteriori, la palma dei martiri.
bisbetica ha detto:
e un giorno aprendo la gabbietta dorata si è accorto che non c\’ero più.in realtà non c\’ero più da tanto tempo, non volavo, non cantavo, le ali rattrappite, la voce ormai atona ma questo non aveva importanza, quasi non se ne accorgeva, ciò che contava era che fossi lì, che la mattina alzandosi e buttando l\’occhio intravvedesse la mia figura e lo stesso la sera, prima di dormire il sonno dei giusti.invano cercai di spiegargli che le persone non si ingabbiano, che le persone restano e che scelgono ogni giorno ma in libertà, che nulla avrebbe sottratto lui il lasciarmi libera, arrivai a credere che il "sopportare" dovesse essere il mio gesto d\’amore. poi un giorno capii che non era così.
pilù ha detto:
I destini sono legati anche alla loro espressione ed alla loro "dimensione", e se riusciamo a capacitarci che possono modificarsi, possiamo assaporare forse meglio cose e persone che vivono con noi, la nostra vita, per qualsiasi tempo!!! Ti abbraccio con affetto, Marirò! à_à
maria ha detto:
idem Betta…avevo anche pensato di cancellare questo postsoffro solo a vederlolo lascio per il rispetto di voi che avete lasciato un commentociao a tutti
bisbetica ha detto:
non ce la faccio a parlare di gelosia.io non lo sono mai stata ma l\’ho subita e non ce la faccio, non ora…un sorriso 🙂
xtrex ha detto:
già , la paura è una bastarda si veste in mille modi e ci porta a passo nei meandri del cervello e del cuore …ma è anche un ottimo insegnante e un medico che salva la vita….un pò come i veleniche trovano gli antidoti nelle loro stesse sostanze…..Lei, la grande signora ti accompagna proprio lì dove temi di andare …dice che lo fa per farti guarire l\’anima …chissà se ci si può fidare di lei …..http://www.youtube.com/watch?v=j6JoVJgMPOU
SolaMente ha detto:
La gelosia è una brutta bestia, sotto ogni forma….Non esiste la sana gelosia, esiste il rispetto per il prossimo…che sia il proprio compagno o i figli o un amico.Anche io ho un servizio da caffè del 1935 regalatomi dalla mia bisnonna :-)Non lo uso spesso ma si, lo uso….allontana la tristezza e fa volare la mente 🙂
la carla fracci della ha detto:
la penso come bisbetica, esattamente, e io ho imparato ad usare tutte le cose belle sempre, per me, per noi,invece di tenerle chiuse nella credenza, a chi le lascio? me le voglio godere e fare vivere, specialmente se mi sono care perche\’donate da qualcuno,e se si rompono nonostante la mia attenzione:Amen!
bisbetica ha detto:
usa quei bicchieri maria rosaria, falli vivere col vino e le risate, rendili opachi dai lavaggi in lavastoviglie e quando si romperanno uno ad uno sorriderai per il piacere di averli fatti tuoiè chiaro che tutto questo è una metafora: giocarsela sempre, sino all\’ultimo, solo così ci sarà l\’essenza e il senso
maria ha detto:
la paura che blocca la possibilità di vivere e far vivere…hai tanto timore di perdere una persona, sei tanto insicuro/ra di te stesso/ssa, che cominci a proteggere, a soffocare, a stendere catene, a togliere aria…e non ti rendi conto che potresti perderla proprio e solo per questo: si chiama gelosia.
sergio ha detto:
bè, sì, la paura blocca la possibilità di vivere…certa paura è salutare perchè ci preserva da pericoli reali, altra diventa un "pre-occuparsi" che ci paralizza di fronte alla possibilità di vivere certe situazioni…nessuno è immune da ciò…non solo cose più o meno preziose (il mio thermos per il tè caldo…mai usato…)ma, soprattutto, relazioni con altri…magari anche relazioni con se stessi, soprattutto…
maria ha detto:
come non darvi ragione…Betta mi ha fatto pensare ai miei bicchieri di cristallo che, per timore di romperli, tengo chiusi in un armadietto. Li ho usati solo due volte in quasi 30 anni. La seconda volta, mentre li lavavo con mille attenzioni, uno è scivolato dalle mie mani, frantumandosi.E\’ finito, con mio dispiacere, nella campana della raccolta vetro. A volte mi chiedo se quel bicchiere sia stato riciclato in altre forme, altre vite, e magari adesso ha trovato miglior esistenza e miglior utilizzo rispetto ai suoi fratelli chiusi al buio e resi opachi dal non uso per paura di perderli.Ok, vaneggio al limite della neuro :-))
bisbetica ha detto:
hopper ed una citazione così… come rinunciare? :-)la paura, in qualunque sua forma, ci impedisce la vita, l\’emozione, la spontaneità e questo ci fa perdere sempre e comunquenon so perchè ma penso a quel mio vecchio servizio di piatti lasciatomi da nonna e suo dono di nozze. porcellana del 1935, fiori e dorature preziose. mia madre mi raccomanda ogni volta: "non lo usare, si potrebbe rovinare" ed io invece lo utilizzo ad ogni festa che lo giustifichi perchè non importa che se ne possa rompere un pezzo, importa che questo servizio che amo sia tra le mie mane e tra le mie cose e tra le persone a cui voglio bene e quindi sia vivo e vissuto. e così non lo perderò mai, neppure quando sarà in frantumi o le decorazioni del tutto sbiadite.
solo claudia ha detto:
perchè le teniamo troppo stretteperchè solo respirando liberipossiamo tenere dentro il cuore ciò che ci è più caroBuona settimanaClaudia
... elisazingarafelice ha detto:
Purtroppo si\’ ….le catene peggiori sono quelle che ci mettiamo al cuore da soli …Un abbraccio cara …. buon inizio di settimana …elisa